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Val

Torniamo alla LIRA
Sia la FED sia la BCE si sono gettate nuovamente nelle politiche espansive:
la FED ha abbassato i tassi ed ha eseguito delle operazioni di REPO, cioè di finanziamento del sistema bancario, per due settimane e per diverse centinaia di miliardi di euro.
Nello stesso tempo la BCE ha annunciato un nuovo QE, per la verità piuttosto tenue se confrontato al REPO della FED, ed ha ritoccato i tassi overnight di 10 pb,
ma questa iniezione di liquidità è stata sufficiente a riportare tranquillità sui mercati internazionali?

Vediamo cosa è accaduto alle valute dei mercati emergenti, negli ultimi 10 giorni, dopo che queste mosse espansive sono state annunciate e/o eseguite:



Rispetto al dollaro USA le valute dei paesi emergenti non si sono rivalutate, anzi si sono ulteriormente svalutate.

Robin Brooks, analista IIF ed ex FMI, nota come probabilmente nella fase precedente del QE le valute di questi paesi
si erano talmente “Gonfiate”che questa fase attuale non è ancora stata sufficiente a riportare un flusso finanziario verso questi paesi.

Altrimenti bisognerebbe concludere che le politiche espansive delle valute del G-3, cioè Euro, Dollaro, e Yen,
sono diventate completamente ininfluenti sul loro corso.

Un punto di vista un po’ estremo, ma a suo modo interessante e da approfondire
 

Val

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Oggi sono stati pubblicati i dati relativi all’inflazione in Germania ed in Italia, e confermano che, economicamente, siamo nel cuore dell’inverno.

Iniziamo con la Germania:



L’inflazione calcolata su base annua è calata dal 1,4% al 1,2%, contro le aspettative del mercato di un 1,3%.
Questo significa che il mese ha visto l’ennesimo calo dell’inflazione , calcolata su base annua, che ha raggiunto il valore più basso dal febbraio 2018.

In Italia va anche peggio:



L’inflazione calcolata su base annua è rimasta allo 0,4%, lo stesso valore che si era registrato a luglio ed ad agosto.

Siamo al livello più basso dal 2016, e se c’è stata un po’ di dinamica per i costi del divertimento e dei cibi lavorati,
i prodotti agricoli e dei trasporti hanno segnato nuovi minimi.

Del resto non si vendono auto e quindi nulla si muove nei prezzi di quel settore.

Ricordiamo che l’inflazione, quando legata a componenti interni e non stagionali, quindi non legata ai beni energetici o agricoli,
è anche un indice della vitalità del sistema economico, e lo 0,4% significa che siamo un sistema economico congelato, quasi morto.

Per fare un confronto l’inflazione media in Italia dal 1960 al 2019 è stata pari al 5,96%.

Aggiungiamo che questi risultati inflazionistici sono avvenuti proprio alla vigilia dell’ultimo intervento della BCE
e dimostrano come la politica espansiva sinora applicata non abbia portato a nessun risultato nel raggiungimento dei target inflazionistici.

L’opposizione della Bundesbank alla politica espansiva appare ben poco giustificata.
 

Val

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Come commentare questa foto ? La capacità intellettiva dei presenti ?

Il cartone dice tutto.
 

Val

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Pensate se i vertici della Nasa aprissero alle teorie negazioniste dello sbarco sulla luna.

Oppure se un accademico di grido palesasse serie perplessità sulla condensa delle scie d’aeroplano.

O, ancora, se il Presidente della Bce si interrogasse sulla opportunità di immettere moneta nelle tasche dei cittadini anziché nelle casse delle banche.

Il mondo al contrario, giusto? Non è mica possibile.
Blog | Helicopter money, Draghi punta a mettere denaro nelle tasche dei cittadini. Se lo dice lui, fidiamoci - Il Fatto Quotidiano

Ritengo sia chiaro a tutti che la moneta/valuta sia una convenzione del sistema bancario mondiale (BRI)
che di fatto detiene il potere economico, quindi reale dei vari stati.
Chi dovesse pensare a un pentimento di Draghi in materia, probabilmente, non ha chiaro chi sia e cosa rappresenti Draghi, in quel contesto.

Draghi fu fortemente voluto alla BCE dagli USA, non a caso. Draghi è stato, da direttore del ministero del tesoro,
uno dei promotori, protagonisti del noto incontro sul Britannia nel 1992, che dette il via alla definitiva svendita del paese.
Draghi è stato uno dei padri, se non il padre, della riforma bancaria del 1993, banca universale,
che unificò le banche commerciali con le banche d’investimento/affari, con tutto ciò che questo ha comportato negli anni a seguire.
Non è da escludere che alcuni vertici, del sistema bancario globale che conta, siano stati colpiti da illuminazione sulla strada di Damasco, col seguente pensiero:

siamo alla frutta, se non si riattiva, in qualche modo l'economia reale, consumi, investimenti, ricerca, ecc. anche i nostri traffici ne subiranno le conseguenze.
Per poter mungere il latte le vacche devono essere alimentata e in salute.

Draghi sta solo avviando, timidamente, il nuovo corso dei banchieri più illuminati, con la vista più lunga, prima del collasso.

"Mario Draghi, nel discorso di congedo, ha suggerito al suo successore, Christine Lagarde, di prendere in considerazione misure alternative..."

Suggerisce al suo successore. Lui non lo ha fatto, non lo farà, non lo farebbe.

Draghi sta solo organizzando il suo futuro.
Un giorno lo sentiremo dire "ma io queste cose le dicevo anche quando ero alla BCE".

Esattamente, come dice il saggio: si danno buoni consigli quando non si possono più dare pessimi esempi ....
E formalmente avrà ragione lui.
 

Val

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Allora avevo sentito bene ieri ...deficit al 2,2% contro il 2,04 del governo reietto. BUFFONATE
E voi tornate a votarli, mi raccomando.

Completa cancellazione dei 23 miliardi di clausole Iva e un primo avvio del taglio del cuneo fiscale.

Sul fronte delle coperture, oltre 14 miliardi di flessibilità e 7,2 miliardi di proventi dalla lotta alla evasione.

A meno di un mese dalla sua nascita, il governo Conte 2 ha approvato la nota di aggiornamento al Def,
il documento che disegna la cornice di una manovra da circa 29 miliardi. Il deficit viene fissato al 2,2% del pil,
come auspicato dal ministro Roberto Gualtieri che assicura il rispetto delle regole Ue e si dice
“fiducioso che il dialogo costruttivo con la Commissione europea consentirà di confermare questo obiettivo”.

Il debito però non è nei parametri di Bruxelles: cala di pochissimo, dal 135,7 al 135,1% del pil.

La crescita è stimata nel 2020 allo 0,6%, anche se Gualtieri afferma che ora “c’è l’opportunità di un vero rilancio economico”, dopo la frenata dell’anno “gialloverde”.

Per il governo resta però il nodo spinoso di indicare come in concreto si ricaveranno i 7 miliardi di lotta all’evasione.

Per ora Conte conferma di avere in mente un’operazione di contrasto “come mai fatto in passato“.
Per quanto riguarda l’Iva il titolare del Tesoro spiega che “nelle varie ipotesi esistono anche degli scenari di rimodulazione che complessivamente non aumentano l’Iva”.
Che poi “questo debba essere svolto in un’altra fase o contestualmente” con la manovra sarà da vedere.


“Voglio confermare che abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Iva. Ma non ci accontentiamo di questo”,
ha commentato in conferenza stampa Giuseppe Conte. “Io ho chiesto la fiducia su 29 punti programmatici, su un progetto politico molto articolato”,
e il governo è al lavoro per iniziare a realizzarli “già da quest’anno, non possiamo rinviare.

Già da quest’anno progettiamo, con questa manovra e i documenti collegati, la modernizzazione del paese,
la digitalizzazione delle sue infrastrutture, la svolta green per proteggere da subito il nostro ambiente.

Vogliamo anche già iniziare a ridurre il cuneo fiscale, come promesso ai lavoratori.
E in prospettiva abbassare le tasse e le aliquote Iva, anche se siamo consapevoli che non possiamo fare tutto il primo anno”.

Per quanto riguarda la lotta all’evasione, “siamo consapevoli di dover lavorare per inasprire le sanzioni ai grandi evasori
ma anche realizzare un grande patto con i cittadini”, ha ribadito Conte.

“Uno degli strumenti più efficaci per conseguire questo obiettivo è incentivare la moneta elettronica.
Ma lo vogliamo fare senza penalizzare nessuno, senza meccanismi disincentivanti.
Il nostro obiettivo, e stiamo lavorando a tante simulazioni per scegliere quella giusta, è raggiungere questa finalità senza penalizzare i commercianti
e avvantaggiando i consumatori, valorizzando anche i circuiti per la moneta elettronica alternativi, quello postale ma non solo”.

Conte ha spiegato poi che “dalle interlocuzioni che abbiamo avuto fin qui con le istituzioni europee
c’è consapevolezza della necessità di consentire l’utilizzo dello spazio fiscale e quindi anche manovre un po’ più espansive rispetto al passato”.

“L’enorme sacca di evasione fiscale è una sfida che dobbiamo affrontare, non risolveremo mai i problemi strutturali se non voltiamo pagina sull’evasione”,
ha aggiunto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui lo spread dovrebbe tornare al di sotto dei livelli di Spagna e Portogallo
“con un beneficio per la finanza pubblica che sarebbe assai considerevole” anche se già ora “il minor costo del debito pubblico” per il calo dello spread vale “6 miliardi”.

Secondo il nuovo titolare del Tesoro il quadro macroeconomico delineato nella Nota
“coniuga bene l’esigenza di assicurare un sostegno alla crescita, evitando una manovra restrittiva che avrebbe avuto un effetto negativo
in una fase di rallentamento internazionale, e quella di assicurare la solidità della finanza pubblica e di garantire un percorso graduale”
di riduzione “del debito e del costo del suo finanziamento”. “Vorremmo emettere dei green bond, emissioni di titoli di debito italiani
esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale“, ha anticipato Gualtieri.
Inoltre nel bilancio “verranno introdotti due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato e Enti territoriali,
per un ammontare complessivo di almeno 50 miliardi su un orizzonte pluriennale.
Le risorse saranno assegnate per attivare progetti di rigenerazione urbana di riconversione energetica e di incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili”.

Il primo anno solo 2,7 miliardi per il cuneo. Unico intervento espansivo insieme a stop clausole
In attesa di conoscere i contenuti della manovra vera e propria, oggetto delle discussioni e delle tensioni tra gli alleati di governo,
la Nota di aggiornamento che ne costituisce la cornice macroeconomica conferma solo in parte le anticipazioni di queste settimane.

Due le sorprese principali: sul fronte delle entrate, gli introiti attesi da lotta all’evasione e promozione dei pagamenti elettronici sono monstre,
considerato che lo scorso anno l’intera “macchina” del recupero ne ha portati a casa 19.

Conte però ha detto che la previsione non è eccessiva perché “proprio oggi un quotidiano ha pubblicato stime su transazioni elettroniche
di 46 pro capite in Italia, contro la media europea di 135 a persona. Se si colmasse il gap, si stima il recupero di 12,5 miliardi“.

Per quanto riguarda il cuneo fiscale, il primo arriverà solo un segnale. Quasi simbolico.
Stando alle bozze, infatti, “l’impegno aggiuntivo nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di Pil che saliranno a 0,3 punti nel 2021″.

Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.

“Le misure di riduzione della tassazione sul lavoro intendiamo avviarle e rafforzarle nel quadro triennale di azione del governo”, ha spiegato Gualtieri rispondendo a una domanda.

Il taglio è peraltro l’unico intervento – oltre al disinnesco degli aumenti Iva – cui viene attribuito un valore espansivo.

Ma di soli 0,1 punti percentuali, contro gli 0,3 punti di “spinta” prevista dalla “rimodulazione delle imposte indirette”.

In tutto, la manovra avrà un effetto espansivo di soli 0,2 punti, che aggiunti agli 0,4 tendenziali portano la crescita prevista a +0,6%.

Deficit/pil al 2,2%. Ma nella trattativa con Bruxelles potrebbe salire
L’andamento del deficit “migliora notevolmente in confronto alle proiezioni del DEF”, scendendo dal 2,4 al 2,2,
anche se “rispetto alle proiezioni di inizio luglio, l’aggiornamento del Conto economico della PA di questo Documento
incorpora una revisione al rialzo delle stime delle entrate tributarie più contenuta“.

Pesa, in positivo, il “calo dell’incidenza della spesa per interessi sul PIL (dal 3,6 per cento di aprile al 3,4 per cento)”.
Il punto di partenza è un deficit 2018 “lievemente più elevato di quanto precedentemente stimato, 2,2 per cento anziché 2,1 per cento del PIL”,
per effetto della revisione Istat comunicata il 23 settembre. Secondo l’Adnkronos, il “dato effettivo” del rapporto sarebbe il 2,24%,
a partire dal quale il governo, nella trattativa con Bruxelles, spera di spuntare il 2,3%, aumentando così le risorse a disposizione.


Le coperture: 0,8 punti di flessibilità, il resto da lotta all’evasione e spending
La manovra per il 2020 sarà di circa 29 miliardi.
La flessibilità che verrà richiesta sul deficit è di circa 14,4 miliardi, lo 0,8% del Pil.
Le risorse a cui attingere come coperture “sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil (circa 14,4 miliardi)” così suddivisi:
7,2 miliardi (0,4% del Pil) dalla lotta all’evasione, compresa la “diffusione di strumenti di pagamento tracciabili”,
1,8 miliardi dalla spending review (0,1% del Pil),
1,7 miliardi (circa lo 0,1% del Pil).

Il resto verrà dalla “riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente e nuove imposte ambientali,
che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del pil”, altri 1,7 miliardi.

23 ddl collegati alla manovra tra cui il Green new deal
Saranno 23 i ddl collegati alla manovra. Nella bozza è elencata la lista dei provvedimenti:
il primo è il Ddl Green New Deal e transizione ecologica del Paese.
Ci sono poi un ddl recante riduzione del cuneo fiscale,
uno “in materia di revisione della disciplina del ticket e delle esenzioni per le prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale”
e un “ddl recante interventi per favorire l’autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione
attraverso l’eliminazione delle diseguaglianze economiche e sociali nonché l’implementazione delle forme di raccordo
tra Amministrazioni centrali e regioni, anche al fine della riduzione del contenzioso costituzionale”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Perchè sono dei buffoni ? Oppure lo è il giornalista che ha tralasciato qualcosa.

A casa mia la matematica non fa scherzi.

7,2 miliardi dalla lotta all'evasione in più di quelli che già vengono recuperati oggi - 19 miliardi - . Io dico UTOPIA con la scusa del "paghiamo con carte di credito" e con questa iniziativa dicono addirittura 12,5 miliardi;

1,8 miliardi dalla spending review ;

1,7 miliardi da non si sa cosa, il giornalista nonl'ha scritto ;

1,7 miliardi dalla RIDUZIONE DI SPESE FISCALI E SUSSIDI E NUOVE IMPOSTE AMBIENTALI (cioè tasse) ;

Ripeto, a casa mia la somma fa 12,4 miliardi.

Ma aggiungiamo pure 6 miliardi dal calo spread ( che oggi c'è e domani chissà...)

Siamo ancora a 19 miliardi.

E PER ARRIVARE A 29 MILIARDI ?????? LI VINCIAMO ALLA LOTTERIA OPPURE AL GRATTA E VINCI .....
 

Val

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"Oggi portiamo la Nota di aggiornamento al Def in Cdm.
Si tratta del primo documento ufficiale che preannuncia la manovra di bilancio e la prima buona notizia è che sterilizziamo l’Iva. I 23 miliardi ci sono.
C’è ancora qualche copertura che ci manca ma siamo molto ambiziosi".

Di fatto però con un cambio dell'Iva a seconda del metodo di pagamento usato, gli scenari potrebbero cambiare con un rincaro delle aliquote .
 

Val

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Il neo ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti porta in aula tutta l'ideologia della sinistra. Il diktat è arrivato ieri, dagli studi di Rai Radio 1.

Con l'asse giallorosso al governo è già partito l'assalto al crocifisso nelle aule delle scuole.

Per Fioramonti è "una di quelle questioni divisive che potrebbe attendere", ma non si tira indietro
dal dispensare Ia sua "visione della scuola laica" che "dia spazio a tutti i modi di pensare".

"Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione",
scandisce il ministro dell'Istruzione ai microfoni di Un giorno da pecora.

La questione del crocifisso in classe è molto sentita in Italia. Lo ammette pure lui.

Eppure non si astiene dallo spiegare che, a suo dire, "le scuole non devono rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi".

E suggerisce di evitare "un'accozzaglia di simboli". "Altrimenti diventa un mercato.
Non penso che andrebbe bene la foto del presidente della Repubblica, credo che nemmeno lui la vorrebbe".

MA "credere" non è "verità".
 

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