OSSERVA NEL PROFONDO DELLA NATURA E ALLORA COMPRENDERAI MEGLIO OGNI COSA

Una (nuova) stangata sulla casa.
Dopo l'Imu di Mario Monti, ecco in rampa di lancio una nuova tassa sulle abitazioni degli italiani.

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Si tratta della riforma del catasto immobiliare, annunciata dal governo nella confusionaria nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.

La revisione del catasto è uno dei 23 disegni di legge allegati dal Def e lo è per imposizione dell'Europa,
che ha chiesto ai Paesi membri di aggiornare i valori catastali, allineandoli con quelli del mercato del real estate.

I cittadini rischiano allora il salasso perché per procedere a questa riforma, procrastinata da anni,
l'imposta municipale unica aumenterà sulla stragrande maggioranza degli immobili.

Il ddl in questione punta a recuperare gettito fiscale attraverso un'operazione che – come spiegato da Il Tempo
riesca a portare alla luce il reale valore economico di tutti quegli immobili che, avendo "bucato" gli aggiornamenti, hanno una bassa base imponibile.

Subito, Confedilizia ha fiutato il pericolo e lanciato l'altolà.
Il presidente dell'associazione Giorgio Spaziani Testa ha twittato ironico e preoccupato:

"Tra le priorità del governo c'è la riforma del catasto? L'unica giustificazione accettabile
sarebbe quella di portare a zero il valore catastale di milioni di immobili privi di mercato e massacrati dalla patrimoniale Imu-Tasi. Ma temiamo non sia quello il proposito…".

Già, il proposito, semmai, è quello di gravare con nuove imposte e non certo quello di sgravare.
 
Il rituale del venerdì e dello “sciopero globale” va riempito di tutti quei contenuti che risultano, non a caso, generalmente rimossi.
Tutto è connesso a tutto.

Bisogna aiutare i nostri figli/studenti a vedere ciò che è loro sistematicamente celato.

Non hanno gli strumenti per farlo autonomamente.
Materie essenziali allo scopo sono state rimosse dai loro piani di studio.
La didattica per “competenze“ tenta ormai di sostituirsi a quella per contenuti.

Una scuola, in cui anche il linguaggio convoglia l’ideologia aziendalistica, che non dà più voti ma “debiti” e “crediti”
mentre le micro e piccole imprese reali vengono lasciate al loro destino soffocate da un’enorme imposizione fiscale.


Si pretende di dare valutazioni e giudizi indiscutibili (digitali) che deresponsabilizzano i docenti.
Anche una macchina può “correggere” una verifica nel formato “quiz invalsi“ e dare una valutazione
scaturente dalla applicazione di insindacabili criteri, codificati in una “griglia“ (algoritmo valutativo) preventivamente predisposta.
Allo studente è chiesto di mettere una crocetta (la stessa con cui si firmano gli analfabeti) nella casella giusta.
La tendenza è quella di rendere maggioritarie questo genere di verifiche a discapito delle prove orali e di quelle scritte tradizionali.

Le prove invalsi ci “suggeriranno” quali argomenti trattare, con quali modalità e quali trascurare.
Le interrogazioni orali e scritte saranno sempre più sostituite da idiote/mortificanti gare a quiz
già candidate all’utilizzo per l’ammissione a esami di Stato, peraltro continuamente cangianti anche nel corso dell’anno scolastico, come accadde l’anno scorso.

Non più il/la preside ma un dirigente (d’azienda), scolastico amministratore delegato con sempre più responsabilità,
all’interno di una organizzazione in cui sono in pochi (il Consiglio di Istituto) ad avere l’ultima parola.
Il Collegio Docenti, per molti aspetti importanti, ha ormai solo potere propositivo; d’altronde,
la propaganda propone che anche il parlamento nazionale sia da considerare uno “strumento desueto».

In pratica diventa sempre più difficile mirare verso gli obiettivi più importanti:

la crescita dello spirito critico dei nostri figli/studenti;
a ricercare nessi tra parti apparentemente disgiunte;
l’aiuto che dovremmo loro, accompagnandoli e sostenendoli nella ricerca della risposta alla domanda fondamentale della loro età: io chi sono? Chi desidero diventare?
la promozione della loro capacità di essere prima possibile “cittadini sovrani“ nel senso indicato dalla nostra Costituzione.

Viene, piuttosto, chiesto loro di portare a scuola i bollini della Coop e dell’Esselunga, per poter sperare di avere accesso ai necessari materiali didattici.

Evitiamo qui di parlare di quegli investimenti, di più grande scala, di cui la scuola pubblica avrebbe bisogno,
non parliamo dei tagli che ha subito insieme ad università e ricerca pubblica. Diciamo però che gli studenti stanno spesso ammassati in aule anguste, talvolta fatiscenti.
Strategie, scelte, comunque utili a poter affermare sibillinamente che il Pubblico (di tutti, per tutti)
non funziona e che di esso va fatto mercato privato, diversificato per poveri e ricchi, sud e nord…

Scuole azienda, costrette a contendersi gli studenti (il materiale umano) e quella miseria di finti finanziamenti residui tramite gare,
quali quelle istituite dai PON, così che le scuole di periferia, che molto più difficilmente possono godere di docenti stabili,
in grado di occuparsi della complicata stesura dei progetti PON, verranno ulteriormente marginalizzate e svantaggiate in barba ai principi costituzionali.

Il tutto in stretta coerenza, con quanto avviene fuori dalla scuola, in cui abbiamo sentito parlare del nostro paese come della “azienda Italia”
costretta secondo tale logica, alla stregua di qualsiasi impresa, a cercare risorse sul mercato della finanza privata globale.
Contro ogni principio costituzionale la finanza pubblica è stata criminalmente sovvertita, da decenni ormai.
Le conseguenze sono le privatizzazioni e le svendite della grande impresa pubblica, del patrimonio artistico.
Anche i demani idrico, marittimo, minerario possono essere legalmente dati in concessioni di sfruttamento, rinnovabili a vita (alle multinazionali del petrolio).
Si è lasciato che l’attacco allo sfruttamento indiscriminato del demanio forestale fosse legalizzato da una legge:
la legge “ammazza foreste“ che permette una “economia“ estrattiva della peggiore specie “lasciapassare”
per lo sfruttamento economico ed energetico anche di aree boschive prima rigorosamente tutelate.

Le unità sanitarie locali trasformate in aziende sanitarie locali (a suggerire l’idea che la salute, sì, ma solo se puoi pagartela…)

Una scuola dove le “competenze”, finto saper fare, vanno di pari passo
alla chiusura di spazi per i laboratori veri e propri, divenuti ormai un lusso, un optional
(in termini di spazi dedicati, ore di insegnamento, materiali e qualificati tecnici di laboratorio)
e alla sottrazione di spazi e tempi dedicati ai tradizionali contenuti racchiusi nei vari saperi disciplinari.

La Alternanza Scuola Lavoro – ASL – realizzata a discapito di ore di insegnamento sottratte ai contenuti tradizionali
o al posto di materie espulse o mai veramente accolte: materie come la geografia, la storia dell’arte, diritto ed educazione civica, economia, merceologia, musica ecc.

Your rights abused

ASL per prepararli ad accettare lavoro precario, a scadenza e persino gratuito…
 
L’uno accanto all’altro. Appassionatamente.

A incancellabile suggello dell’avvenuto inguacchio, prima sul Conte-bis e ora in Umbria.

Sono i simboli di Pd e M5S sulla scheda elettorale che verrà consegnata agli elettori di quella regione il prossimo 27 ottobre.

Chissà che faccia avrà fatto Di Maio alla ferale notizia.

E dire che aveva fatto di tutto, ma proprio di tutto, per nascondere la copula elettorale con quelli che fino a ieri bollava sprezzantemente come «il partito di Bibbiano».

Appaiati sulla scheda elettorale
Prima aveva negato, poi ammesso per trincerarsi, infine, dietro la foglia di fico della società civile.
Ma la sorte non la puoi dominare e la verità non la puoi fregare.

L’una e l’altra, infatti, si sono vendicate mettendo al sole quel che il capo politico pentastellato si ostinava a non volere ammettere:
Pd e M5S vanno sottobraccio alle elezioni umbre e stanno appaiati sulla scheda elettorale.

E’ il mondo che cambia Di Maio
Un vero scherzo del destino, che smitizza il tabù della verginità grillina ben più in profondità
di quanto non sia riuscito alla Lega con la stipula del famoso “contratto di governo” al tempo del Conte-1.
Allora, almeno, l’alleanza era nata dopo l’elezioni.

Ora, invece, tutto si consuma sotto gli occhi dei militanti Cinquestelle che vedono per la prima volta il simbolo del MoVimento
in compagnia degli altri, cioè della Casta, dei corrotti, dei percettori di vitalizi e chi più ne ha più ne metta.

Che triste parabola, questa di Di Maio

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Ci vuole un bel coraggio e faccia tosta a chiamarla "ministro tecnico".
Secondo il mio parametro, un "tecnico" è colui che lavora in quel campo ed ha esperienza vissuta
di come bisogna comportarsi in determinati frangenti, avendo preso parte a quei frangenti.
Non una persona seduta su una cadrega che secondo me è "tecnico virtuale".

Quando venne nominato ministro il prefetto Lamorgese ricordammo la pessima esperienza dei ministri degli interni “Tecnici”.

Ricordammo come l’ordine pubblico sia una scelta di carattere politico, non tecnico, e ricordammo come un “Tecnico” puro,
il generale Bava Beccaris, gestì, a cannonate, le manifestazioni dei lavoratori a fine ottocento.

Le nostre peggiori previsioni si sono avverate.

Alla notizia della liquidazione e chiusura di Roma Metropolitane, ennesimo fallimento delle iniziative delle giunte capitoline,
i lavoratori licenziati in tronco hanno occupato i locali. Una situazione quasi normale, da gestire con attenzione e moderazione,
tanto più che l’onorevole Stefano Fassina era in loco per informarsi sulla la situazione.

Qualcuno al comando ha però perso la testa ed ordinato di sgomberare, con le buone o le cattive,
i locali e Fassina, che cercava di chiudere l’entrata, è stato calpestato e ricoverato in ospedale.

Ci auguriamo che l’onorevole guarisca presto e non abbia subito gravi ferite.

Nello stesso tempo poi il Ministro, invece che interrogare Prefetto e Questore per sapere chi abbia dato l’ordine dello sgombro,
cerca di scaricare le colpe sui poliziotti, come spiega OFCS.Report, chiedendo al capo della Polizia Gabrielli
di indagare su eventuali “Comportamenti inopportuni”, e causando le ire dei sindacati di polizia.

Quindi, come prevedibile, siamo alla situazione peggiore che si potesse verificare:

  • per veder malmenati dei lavoratori abbiamo dovuto aspettare un governo di sinistra;

  • quando poi ha capito di averla fatta grossa il ministro cerca di scaricare le colpe non su chi ha ordinato lo sgombero, ma sui poliziotti.
Mi sa che anche a sinistra qualcuno sta già rimpiangendo Salvini.

Del resto in Francia ci è voluto il governo europeista di Macron
per vedere la polizia malmenare violentemente la folla.

Anche qui ci stiamo avvicinando a questi standard.
 
"Se Luciana Lamorgese ha il dubbio che le Forze di Polizia sappiano intervenire in maniera corretta
e non in violazione di leggi allora ha sbagliato mestiere .

O forse le è sembrato davvero opportuno offendere così clamorosamente la dignità professionale dei poliziotti
proclamando pubblicamente la propria pretesa nei confronti del Capo della Polizia di verificare se i suoi dipendenti hanno saputo fare il proprio lavoro?”.

“Se le parole attribuite dai media al ministro dell’Interno fossero dettagliatamente vere allora, forse,
dovrebbe davvero farsi venire un dubbio – prosegue il segretario Fsp – e cioè se si trova a capo del ministero giusto,
e se i suoi tanti anni di esperienza le siano davvero serviti a comprendere con chi ha a che fare quando si tratta di donne e uomini in divisa.

Perché così ha dato più che altro l’idea di volersi ingraziare la politica.
Nessuno più di noi comprende e condivide frustrazione e rabbia di chi rischia di perdere il proprio lavoro,
ma dare sostanzialmente dei folli ai nostri colleghi non è cosa che possiamo accettare.
Ancora tutto degli spiacevoli fatti di oggi deve essere chiarito, e già il ministro,
che avrebbe ben potuto confrontarsi con Gabrielli nei termini e nei modi consoni ai rapporti istituzionali,
manda invece così un messaggio orrendo alla gente:

che forse gli operatori in divisa sono impazziti all’improvviso e hanno deciso di violare la legge nel cuore della capitale d’Italia aggredendo cittadini inermi per passatempo”.
 
Con il fenomeno Greta Thunberg le questioni ambientali sono al centro dell’attenzione dei mass media occidentali
e, di conseguenza, molte persone si mobilitano nelle piazze.

Naturalmente in Russia, Asia, Africa e in buona parte dell’America Latina probabilmente non ne sanno nulla e non si coinvolgono.

Per la serie: facciamo quello che i mass media ci dicono di fare.

Sono decenni che sono nati i movimenti ambientalisti i quali, giustamente, richiamano l’attenzione sul fatto che di Pianeta Terra
ne abbiamo solo uno e sul fatto che se lo roviniamo non ne abbiamo uno di riserva: un saggio richiamo alle nostre responsabilità di utilizzatori e manutentori dell’unico ambiente in cui viviamo.

C’è chi sostiene che siamo prossimi ad una catastrofe ambientale senza precedenti.

C’è chi sostiene che il riscaldamento globale non esiste.

C’è chi sostiene che il riscaldamento globale esiste, ma che non è causato dalle attività antropiche.

C’è chi sostiene che esiste ed è causato dall’aumento della CO2 nell’atmosfera, ma che l’aumento della CO2 non sarebbe legato alle attività umane.

C’è chi sostiene che l’improvvisa attenzione alle questioni ambientali sarebbe finanziata dagli interessi di certe lobbies economiche.

C’è chi sostiene che la sottovalutazione delle questioni ambientali sarebbe finanziata dagli interessi di certe lobbies economiche.

E c’è, naturalmente, chi se ne infischia altamente di tutto questo e pensa solo a sopravvivere.

Si parla soprattutto delle emissioni di anidride carbonica (CO2), un poco dell’inquinamento da plastica, qualcosa sulla distruzione degli ecosistemi e della biodiversità.

Quasi nulla sulle altre forme di inquinamento.

E naturalmente non si parla dei diritti umani e sociali (alla vita, alla salute, al lavoro) della specie homo sapiens,
presentato come “cattivo distruttore” del pianeta, e mai come obbiettivo ultimo delle stesse attività umane.

Eppure è fondamentale comprendere e ricordarci che la preservazione dell’ambiente in cui viviamo
è prima di tutto un atto dovuto verso noi stessi e verso le future generazioni.
E’ quindi del tutto incoerente agire per preservare l’ambiente senza preoccuparci di garantire i diritti umani e sociali.

400 ppm corrispondono allo 0,04% dell'atmosfera!

In epoca romana la temperatura media era più alta di quella attuale di circa 1,5 gradi, e che nell'optimum medievale si coltivava la vite in Scozia...

In più negli ultimi 15 anni la temperatura media del pianeta non è affatto aumentata.

Quando si presentano dei grafici, vanno sempre corredati dell'autore e della provenienza.

Guarda caso l'unico grafico che ne è corredato è quello che mostra come il livello di CO2 nelle ere geologiche fosse molto più alto di quello attuale.
L'andamento della concentrazione della CO2, messo a confronto con l'andamento della temperatura suggerisce come molto più probabile
una correlazione INVERSA a quella che si pretenderebbe esista, vale a dire che sarebbe la temperatura a determinare un aumento della CO2, e non viceversa.
Terribile.

Oggi la temperatura è a metà strada tra l'optimum medioevale e il minimum della PEG.
E' in salita perchè stiamo ancora uscendo dalla PEG.

Sono movimenti secolari.

Al piu a favore degli antropomorfisti potrebbe essere che la salita attuale sembra un po' piu impennata rispetto al passato.
Questo leggero incremento della velocità di crescita secondo me è imputabile all'uomo ma in tutte le sue attività e solo in piccolissima parte la CO2.
Perchè io penso che l'attività umana in qualcosa deve interferire. Per forza.

La CO2 forse è la parte piu innocente in quanto provoca un aumento del fitoplancton oceanico in grado di fissare la CO2 da noi prodotta.
E' tutto da dimostrare, come dicono i veri scienziati: guai ad avere certezze!

Non riesco a capire perchè il riscaldamento climatico debba essere un "problema".

Il clima è SEMPRE CAMBIATO, a prescindere dall'uomo, e non vi è uno straccio di prova
che sussista una correlazione causa-effetto tra l'aumento di concentrazione di CO2 e l'aumento di temperatura.

Di certo c'è solo che il CO2 sta a 400PPM, di certo c'è che nelle serre, per aumentare la produzione,
ci sono dei generatori che lo pompano sino a 1500PPM, senza ammazzare nessuno ed avendone grossi vantaggi.

Questo è l'unico dato certo che abbiamo e su cui gli scienziati (quelli che non ricevono sovvenzioni per sparare minchiate a muzzo)
si dovrebbero interrogare, neppure il dato della temperatura ha una qualche valenza, (il mondo non ha ulo dove infilare il termometro per avere una misura affidabile).

L'aria è composta da Azoto e Ossigeno, che costituiscono circa il 99%. Se aggiungiamo 1% di Argon abbiamo quasi tutto.
Il resto sono componenti diversi (gas traccia), tra cui la CO2.
Si dovrebbe investigare maggiormente l'impatto di tutti i gas serra, le loro determinanti e se realmente
la causa dell'innalzamento della temperatura sia "genetica" o "alimentare".
Io propendo per la prima, ma non escludo che la troposfera possa trovare il suo equilibrio termico in autonomia (come ha sempre fatto in passato).

Tutto questo discorso è un discorso economico, l'economia dell'occidente è ai minimi storici,
gli restano due carte da giocare, l'ambientaismo e la WW3 (oppure prendere atto del suo fallimento)
 
La portata della frode climatica è enorme.

Premesso che esista un problema di inquinamento, e che quello debba essere affrontato con tutto lo sforzo necessario.

Ma l'inquinamento non è l'obiettivo di questa truffa. Non gliene può fregar di meno dell'inquinamento in realtà.

La vera storia, perchè funzioni, deve essere basata sulla CO2. Ed è la più grande truffa dell'ultimo secolo,
subito dopo quella che le banche centrali sono organi statali e non privati.

IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è da dove parte tutta la truffa.

Creata nel 1988, precede la propaganda del 92 dove Greta 0.1 ha iniziato a farsi sentire (sempre all'ONU guarda caso),
è sostanzialmente una di quelle ong autorizzate dall'ONU, che è simile ad altre truffe come quella sui bambini, o quella del cibo per gli africani.

Solo che IPCC è la peggiore di tutte perchè è quella che fornisce agli "stati partecipanti i "carbon credit".

Il carbon credit, è sostanzialmente un certificato che permette a chi lo acquista (è qui è la truffa) di sforare l'inquinamento BASATO SULL'ANIDRIDE CARBONICA (CO2).

Chi stabilisce il tetto su quanta CO2 puoi produrre sono loro naturalmente, e diminuire il tetto fa solo aumentare il prezzo dei carbon credit
che rappresentano in giro di affari di TRILIARDI DI DOLLARI.

Dopo il protocollo di Kyoto che ha segnato un po' l'inizio di un controllo più oppressivo da parte di IPCC,
è arrivato l'accordo di Parigi dove hanno ottenuto ancora di più ed hanno vincolato sempre di più i firmatari.

L'accordo di parigi non è altro che un'associazione a delinquere sovrastatale, con l'autorizzazione dell'ONU naturalmente,
che porta questa emissione di carbon credit sempre più in alto (in alto per il fatturato, in basso per chi la sta subendo),
al punto che oggi si parla letteralmente di migliaia di miliardi che poi, a conti fatti, non si sa neppure dove vadano a finire.

Questi carbon credits passano anche in borsa, dove vengono felicemente utilizzati per creare enormi speculazioni,
da parte di ong (questo lo trovate in rete) che sono connesse alla truffa.
 
Il Sukhoi Su-7′ Okhotnik è un UCAV (unmanned combat aerial vehicle) pesante,
sviluppato dalla casa aeronauta come primo prototipo di caccia di sesta generazione.

Si tratta di un mezzo a bassa o bassissima visibilità radar dovuta al suo particolare disegno,
ad una copertura assorbente alle emissioni elettromagnetiche ed alla forma particolare dell’ugello del turboreattore,
simile a quello montato su Su-27.

Le sue funzioni quando opera in solitario sono di ricognizione profonda ed attacco,
ma può operare in collaborazione con un caccia di quinta generazione, nel qual caso viene ad utilizzare
le sue superiori qualità come sensori in appoggio a quelle del mezzo principale, oltre che eventualmente
come mezzo spendibile in un attacco a rischio. Mezzi simili sono allo studio in Australia ed USA,
mentre il futuro Tempest è previsto sia un Silent Wingman per un caccia simile, così come il bombardiere statunitense B21 Raider.
 
Un funzionario del Dipartimento di Giustizia ha confermato a Fox News che il procuratore generale William Barr
ha chiesto al presidente Donald Trump di “introdurlo” ai Paesi stranieri che avrebbero potuto avere informazioni
pertinenti all’indagine del procuratore americano John Durham su possibili comportamenti scorretti
da parte della comunità dell’intelligence all’origine dell’indagine sul Russiagate.

Tra questi Paesi, oltre all’Australia e alla gran Bretagna, c’è anche l’Italia, dove Barr si è recato nei giorni scorsi
come anticipato in esclusiva da lo scorso 28 settembre, prima che la notizia dell’incontro di Barr e Durham
con i funzionari del governo Conte venisse confermata da New York Times e Washington Post.

Secondo quanto riportato da Fox News, i Paesi interpellati da Barr – tra cui l’Italia – “sono stati utili” e hanno fornito il supporto necessario richiesto.

Come ha spiegato su Twitter il deputato repubblicano Jim Jordan:
“William Barr sta seguendo i fatti che conducono a come è iniziata la narrativa sulla falsa collusione.
Questo sforzo richiede di parlare con le agenzie di intelligence di tutto il mondo.
Ecco perché (Barr) sta raccogliendo informazioni dai nostri alleati come Australia, Gran Bretagna e Italia”.

Nei mesi scorsi, William Barr ha costituito un team investigativo guidato dal procuratore John Durham
per indagare sulle origini delle indagini dell’Fbi sul Russiagate nel 2016 e determinare
se la raccolta di informazioni sulla campagna di Trump fosse “lecita e appropriata”.

“Barr è stato in viaggio ufficiale in Italia negli ultimi due giorni.

L’Italia detiene le chiavi del regno”, ha scritto su Twitter l’ex collaboratore di Trump George Papadopoulos,
menzionando altresì Joseph Mifsud, il docente maltese della Link University di Roma al centro del Russiagate americano,
colui che per primo – secondo l’inchiesta del procuratore Robert Mueller –
avrebbe rivelato proprio a Papadopoulos l’esistenza delle mail compromettenti su Hillary Clinton.


Come riporta il Corriere della Sera, ci sono stati almeno due incontri tra il ministro della giustizia statunitense William Barr e i capi dei servizi segreti italiani.

Riunioni segrete che avevano come obiettivo la raccolta di informazioni sull’origine del Russiagate e in particolare sul destino di Joseph Mifsud.

Adesso, secondo il Corriere della Sera, sarà il Comitato di controllo sui Servizi a dover indagare sulla “legittimità” dei contatti autorizzati da palazzo Chigi.

“Barr – scrive il Corriere – è infatti un esponente politico dell’amministrazione statunitense
e bisognerà accertare come mai Gennaro Vecchione, il capo del Dis, abbia ritenuto opportuno assecondare la richiesta”.

In realtà, fra i vari aspetti, l’amministrazione Usa vuole capire qual è il ruolo governo italiano dell’epoca (2016-2017) e se quest’ultimo fosse a conoscenza della vicenda Mifsud/Papadopoulos.

Washington sta raccogliendo tutte le informazioni necessarie al fine di accertare chi fosse realmente coinvolto nella “cospirazione” internazionale che ha prodotto l’indagine sul Russiagate.

Di recente, il giornalista investigativo John Solomon ha pubblicato su The Hill un articolo in cui cita dieci documenti classificati
che il presidente Usa potrebbe presto divulgare e che potrebbero causare un terremoto politico a Washington,
confermando la tesi della cospirazione contro il tycoon della Casa Bianca ad opera dei democratici,
dell’Fbi, del Dipartimento della Giustizia e dei servizi segreti occidentali, italiani e inglesi in testa.

Tra i dieci documenti classificati citati dal giornalista di The Hill ce n’è uno, il più interessante,
che riguarda proprio il nostro Paese e il ruolo svolto dai governi Renzi e Gentiloni nella possibile cospirazione contro Donald Trump:
si tratta dei documenti che proverebbero che gli alleati degli Usa nel 2016 avrebbero contribuito agli sforzi dell’Fbi
al fine di provare i presunti collegamenti di Trump con la Russia – poi smentiti.

Centrale in tutta questa vicenda è il ruolo di Joseph Mifsud che, in tempi non sospetti, ha fornito una deposizione audio al procuratore John Durham.

La notizia della deposizione di Joseph Mifsud è stata data in diretta su Fox News dal giornalista John Solomon qualche settimana fa:
“Posso assolutamente confermare che gli investigatori di Durham hanno ottenuto una deposizione audio di Joseph Mifsud
dove egli descrive il suo lavoro, perché ha preso di mira George Papadopoulos, chi lo ha indirizzato a fare questo,
quali istruzioni gli furono date, e perché ha messo in moto l’intero processo di introduzione di Papadopoulos alla Russia nel marzo 2016,
che è davvero il punto focale e di partenza di tutta la vicenda della narrativa sulla collusione”
ha spiegato Solomon incalzato dalle domande di Sean Hannity.

“Posso inoltre confermare – ha aggiunto il giornalista – che la Commissione giudiziaria del Senato ha ottenuto la stessa deposizione”.

Come spiegavamo lo scorso 1° agosto, in una lettera datata 3 maggio e inviata a inviata
a Fbi, Cia, al Segretario di Stato Mike Pompeo e al Direttore dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale, il deputato repubblicano Davin Nunes osserva:
“Se Mifsud ha contatti estesi e sospetti tra i funzionari russi, come illustrato nella relazione del Procuratore Speciale Robert Mueller,
allora una ventaglio incredibilmente ampio di istituzioni e individui occidentali potrebbe essere stato compromesso, incluso il nostro Dipartimento di Stato”.

In alternativa, prosegue Nunes che cita la Link University più volte nel suo rapporto,
“se Mifsud non è una minaccia in fatto di controspionaggio, ciò metterebbe in dubbio la rappresentazione centrale del Consigliere Speciale
circa le sue attività e solleverebbe domande sulla veridicità delle sue dichiarazioni e affermazioni”.

Come riporta Il Corriere, però, “adesso sarà il Comitato di controllo sui Servizi (Copasir) a dover indagare sulla «legittimità» dei contatti autorizzati da palazzo Chigi”.
 

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