OT: Topic del cazzeggio

Economia: Di Maio, siamo sul giusto percorso

Le dichiarazioni trasmesse da Class Cnbc, del vice premier, Luigi Di Maio.

Dow Jones Newswires
April 16, 2019 05:18 ET (09:18 GMT)

Pensa cosa sarebbe successo se avessero sbagliato strada... :rotfl:
 
Dico la mia sulla Juve,finché il campionato non diventerà di nuovo competitivo la Juve non vincerà in Europa,perché ormai si sta disabituando a giocare partite serie ,ormai vince a occhi chiusi con tutti comprese le milanesi .il campionato deve tornare a essere una palestra agonistica .mi si dirà che la scarsezza delle rivali italiane non é colpa della Juve ma il problema rimane
 
Dico la mia sulla Juve,finché il campionato non diventerà di nuovo competitivo la Juve non vincerà in Europa,perché ormai si sta disabituando a giocare partite serie ,ormai vince a occhi chiusi con tutti comprese le milanesi .il campionato deve tornare a essere una palestra agonistica .mi si dirà che la scarsezza delle rivali italiane non é colpa della Juve ma il problema rimane
Credo sia un problema più grande che riguarda l'intero calcio italiano. Anche se il nostro campionato tornasse ai vecchi fasti con più squadre competitive non penso che in europa prevarremmo. Non ci si accorge che il calcio europeo è cambiato; non è un problema solo di giocatori ma di mentalità. Il ritmo che si vede quando si arriva alla fase ad eliminazione diretta da parte delle squadre inglesi, spagnole, olandesi, tedesche, è assolutamente improponibile per qualunque squadra italiana. L'idea dello speculare sul risultato d'andata, dell'aspettare la partita in casa per proporre qualcosa, dell'abbassare i ritmi per "chiamare fuori" l'avversario e colpirlo in contropiede, del tenere in panca giocatori forti per poi poterli utilizzare a partita iniziata sperando che cambino il risultato (quando spesso ciò non accade e non può accadere per vari motivi che non sto qui ad illustrare) è tipica del nostro calcio, ma non può più trovare cittadinanza!!
Uno come Allegri non vincerebbe in europa nemmeno se gli comprassero Messi Ronaldo e Ibrahomivic insieme. Forse (dico forse) uno come Guardiola o Klopp, ma anche altri che noi non conosciamo (come quello di ieri dell'ajax) potrebbero vincere la Champion schierando Donnarumma, zaniolo, chiesa kean et similia. Sto facendo una iperbole.
E' la mentalità che è cambiata negli ultimi 15 anni e noi, anche per vicende estranee al puro gioco del calcio, non ci siamo adeguati.
Solo dopo aver cambiato mentalità e modo di giocare le partite potremo vedere quali giocatori prendere o meno; diversamente nessuna italiana mai vincerà.
E devo dire che il primo e forse unico Italiano ad aver capito questo già da parecchio tempo è stato Antonio Conte (e forse dopo anche Sarri)
 
In sostanza Fabrizio, per tornare alla tua osservazione, è vero quello che dici. Ma se anche le altre squadre italiane tornassero protagoniste in campionato ma restasse sempre la solita mentalità vecchia e superata basata sull'attesa, sulla speculazione del risultato, l'esito in europa sarebbe sempre lo stesso.
 
In sostanza Fabrizio, per tornare alla tua osservazione, è vero quello che dici. Ma se anche le altre squadre italiane tornassero protagoniste in campionato ma restasse sempre la solita mentalità vecchia e superata basata sull'attesa, sulla speculazione del risultato, l'esito in europa sarebbe sempre lo stesso.
Farsi le ossa in casa comunque sarebbe utile ,ma tanto sono discorsi vani ,non si vede come le avversarie della Juve possano uscire dalla decadenza,forse si potrebbe rendere più avvincente il campionato diminuendo le squadre ,sostituendo i 3 punti con 2 ma altre idee non mi vengono
 
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Alitalia: senza cordata, pressing di Conte (Messaggero)

L'obiettivo è di guadagnare tempo per evitare che il salvataggio di Alitalia finisca in un vortice fatale. La missione del premier Giuseppe Conte, che ad ore convocherà un vertice ad hoc, è quasi impossibile.
Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che da un lato deve convincere Atlantia a rientrate nella partita, offrendo garanzie industriali sull'operazione: dall'altro deve superare le perplessità, anzi l'ostilità, dei 5Stelle che ben sapendo che la società del gruppo Benetton è l'ultima carta spendibile, non cederanno facilmente. Anche perché negli ultimi mesi, pur con toni sempre più deboli, hanno continuato a minacciare di voler togliere la concessione autostradale, facendo così pagare a caro prezzo il crollo del Ponte Morandi.
Al momento il premier può contare quindi solo sulla sponda della Lega, che però ha già fatto capire che Atlantia, in assenza di alternative valide, sarebbe ben accetta. Se non altro perché Cdp e le altre società che sono articolazioni della Cassa fino ad oggi hanno fatto muro. Così come Poste, Leonardo e Fincantieri: tutte scomparse dai radar non appena il dossier è diventato pubblico. Proprio l'appoggio di Matteo Salvini, che ieri ha sfidato nuovamente l'alleato Luigi Di Maio a trovare una soluzione dopo mesi di impasse, può risultare pero' un pericoloso boomerang per il premier. Da qui la necessità di un vertice per trovare la quadra o quanto meno provare a mettere in fila le questioni da risolvere: dal prestito ponte da 900 milioni del Tesoro che va restituito a giugno, al faro acceso dall'Europa sui presunti aiuti concessi, ai dubbi legittimi di Ponzano Veneto che non vede - e lo ha detto ufficialmente - l'utilità di andare avanti su questa strada.
All'origine del no secco di Atlanta ci sono non solo ragioni di tipo industriale, ma anche aspetti legati alla possibile futura governance. Fs e Atlantia avrebbero infatti ciascuna il 35%, mentre Delta e Mef il 15%. Gli interrogativi da sciogliere sono tanti: da chi piloterà la compagnia a chi sceglierà strategie e manager. Per non parlare del piano industriale che le Fs stanno mettendo punto senza aver consultato i potenziali partner. E senza affrontare l'aspetto più politico della questione, ovvero gli ostacoli eretti dai grillini.

Dow Jones Newswires
April 17, 2019 02:31 ET (06:31 GMT)
 
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E' morto poco fa a Roma Massimo Bordin, è davvero con immenso dolore che diamo questa comunicazione che non avremmo mai voluto dare", questo il messaggio con cui Radio Radicale ha dato in diretta la notizia della scomparsa del giornalista, una delle voci più celebri e stimate dell'emittente.
"Era malato da tempo - ha detto il conduttore - e aveva chiesto di poter vivere e lottare contro questa malattia nel massimo riserbo, e noi abbiamo rispettato la sua scelta. Ma non ce l'ha fatta, poco fa siamo stati raggiunti dalla notizia. Ricorderemo il nostro Massimo e lo onoriamo con quel Requiem che tante volte ha preceduto la sua unica e splendida rassegna stampa". Poi la trasmissione del Requiem di Mozart al posto del normale palinsesto. Bordin aveva anche una rubrica sul Foglio, dal titolo 'Bordin Line'.

Per trent'anni ho ascoltato ogni giorno la sua voce.
 
Vedi l'allegato 510118
E' morto poco fa a Roma Massimo Bordin, è davvero con immenso dolore che diamo questa comunicazione che non avremmo mai voluto dare", questo il messaggio con cui Radio Radicale ha dato in diretta la notizia della scomparsa del giornalista, una delle voci più celebri e stimate dell'emittente.
"Era malato da tempo - ha detto il conduttore - e aveva chiesto di poter vivere e lottare contro questa malattia nel massimo riserbo, e noi abbiamo rispettato la sua scelta. Ma non ce l'ha fatta, poco fa siamo stati raggiunti dalla notizia. Ricorderemo il nostro Massimo e lo onoriamo con quel Requiem che tante volte ha preceduto la sua unica e splendida rassegna stampa". Poi la trasmissione del Requiem di Mozart al posto del normale palinsesto. Bordin aveva anche una rubrica sul Foglio, dal titolo 'Bordin Line'.

Per trent'anni ho ascoltato ogni giorno la sua voce.
Anch'io tante mattine ...
 

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