OT: Topic del cazzeggio

Inclinazioni da pecoraio (o vaccaro) gli impediscono di frequentare assiduamente il ministero:
 
WASHINGTON. È un vero e proprio assedio quello che i democratici stanno conducendo nei confronti di Donald Trump. Sul piano politico affilano le lame in vista della campagna per le elezioni presidenziali del 2020. Sul piano legale, ormai arenatasi l’offensiva Russiagate, con la crociata sulla denuncia dei redditi dell’ex Tycoon.
L’ultima incursione è quella del governatore di New York Andrew Cuomo che ieri ha firmato la legge con la quale concede al Congresso la facoltà di visionare le dichiarazioni dell’attuale presidente, relative alla tassazione statale, ovvero quella che compete al fisco dell’Empire State.
«La legge concede al Congresso la capacità di adempiere alle sue responsabilità costituzionali, rafforzare il nostro sistema democratico e garantire che nessuno è al di sopra della legge», è la spiegazione con cui Cuomo ha accompagnato la firma del provvedimento. Un passo in avanti nel tentativo di stringere il cerchio attorno all’inquilino della casa Bianca sullo scottante tema tributario.
L’assedio fiscale
Martedì scorso la Ways and Means Committee, la commissione per gli stanziamenti della Camera controllata dai Dem, aveva promosso un’azione legale contro il dipartimento del Tesoro e l’Internal Revenue Service (il fisco Usa) per aver sempre respinto la richiesta di consegnare le dichiarazioni dei redditi federali di Donald Trump. Richiesta avanzata con i poteri giudiziari della commissione. Trump è stato il primo inquilino della Casa Bianca, dopo decenni, a non rivelare le sue dichiarazioni, ora però i Dem le vogliono a tutti i costi invocando una legge del 1924 che consente ai presidenti delle commissioni fiscali del Congresso di esaminare le informazioni tributarie confidenziali di chiunque. In attesa che la battaglia a livello federale faccia corso, si tenta di far breccia nel profilo tributario del presidente partendo dalle tasse statali che, secondo alcuni osservatori, potrebbero fornire già interessanti spunti. Un assedio quello «fiscale» che potrebbe rivelarsi l’ultimo arrembaggio dell’opposizione prima del voto del prossimo anno e dopo il nulla difetto sulla lunga e costosa inchiesta relativa alle interferenze di Mosca nelle elezioni del 2016. Inchiesta da cui il presidente è uscito praticamente illeso e, secondo gli ultimi sondaggi, con un indice di gradimento ai massimi dal suo insediamento.
La Stampa/Semprini
 
Brexit: Corbyn, popolo deve scegliere tra accordo o no-deal

"Chiunque diventi il nuovo primo ministro britannico dovrebbe mettere il proprio accordo" per la Brexit "o il no-deal di nuovo al voto del popolo".
Lo ha scritto su Twitter il leader del partito laburista britannico, Jeremy Corbyn, aggiungendo che in quel caso "i Labour farebbero campagna elettorale per rimanere nell'Unione Europea rispetto al no-deal o a un accordo dei Tory che non protegge l'economia e l'occupazione".

Dow Jones Newswires
July 09, 2019 06:39 ET (10:39 GMT)

Buonanotte!
Che pagliacci pure questi...
 
Trump chiude rapporti con ambasciatore Darroch e critica May

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che gli Usa "non avranno piú rapporti" con l'ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Kim Darroch, dopo le critiche da lui espresse, in documenti diplomatici riservati, nei confronti dell'amministrazione statunitense.
Trump ha attaccato anche la premier britannica, Theresa May, per come ha gestito la Brexit. "Che confusione hanno creato lei e i suoi: io le ho sempre detto che cosa doveva fare ma non mi ha mai ascoltato", ha scritto l'inquilino della Casa Bianca su Twitter, aggiungendo che "almeno la buona notizia è che presto il Regno Unito avrá un nuovo premier. Anche se il mese scorso mi è piaciuta la magnifica visita di Stato, è stata la regina la persona da cui sono rimasto molto colpito".
Trump ha detto di non conoscere l'ambasciatore Darroch evidenziando però che il diplomatico "non piace e non gode di stima all'interno degli Stati Uniti". Un quotidiano britannico domenica ha rivelato che, nei report riservati Darroch ha descritto l'amministrazione statunitense come "incapace" e "inetta", criticando anche la politica di Trump sull'Iran e sul commercio.
Il presidente Usa ha avuto spesso incomprensioni con la premier britannica. Alcune ore prima di arrivare a Londra a luglio ha detto a un giornale britannico che il piano di May per il rapporto economico futuro con l'Ue avrebbe potuto "annullare" le possibilitá di un accordo commerciale bilaterale tra il Regno Unito e gli Stati Uniti, consigliando alla premier di adottare un approccio diverso.

Dow Jones Newswires
July 09, 2019 05:02 ET (09:02 GMT)

Chissa se anche Sua Maestà è "rimasta colpita". :D
 
Brexit; nuova svolta da Corbyn, campagna per restare in Ue

Il Regno Unito finalmente vedrà una svolta sul fronte Brexit. Il leader del partito laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha dichiarato che esorterà il prossimo primo ministro del Paese a indire un referendum, su richiesta dei Labour, su qualsiasi accordo per l'uscita dell'Uk dall'Ue e su un possibile no-deal. Questa inversione di marcia è cruciale perchè, nel caso di una seconda consultazione popolare, Corbyn ha sottolineato che farà esplicitamente una campagna per restare nell'Unione Europea. Un'affermazione che fino a questo momento non sarebbe mai stata contemplata.
Infatti, la nuova posizione assunta dal leader laburista smentisce in modo netto la sua convinzione, ovvero quella di rispettare l'esito del referendum del 2016. Il partito laburista era a rischio e inoltre, come dimostrano anche le ultime elezioni europee, ha perso troppi voti, per questo motivo Corbyn ha ceduto.
In una lettera ai membri del partito, Corbyn ha dichiarato che "chiunque diventi il nuovo primo ministro, dovrebbe avere l'accortezza di sottoporre il proprio accordo o un no-deal a un referendum popolare".
"In queste circostanze voglio chiarire che il Labour opterebbe per rimanere nell'Unione Europea se le alternative sono un'uscita no-deal o un accordo dei conservatori che non protegge l'economia e i posti di lavoro", continua la lettera.
Corbyn ha aggiunto che il Regno Unito ha bisogno di un'elezione generale perchè "dopo nove anni di austeritá, troppe persone in questo Paese non riescono a trovare un lavoro dignitoso e ben pagato, e devono fare affidamento sui servizi pubblici".
"Il nostro Paese è devastato dalla disuguaglianza, dall'aumento della povertá e dagli squilibri regionali e il Governo non sta affrontando l'emergenza climatica che ci affligge", ha continuato il leader, aggiungendo che "ecco perchè abbiamo bisogno di una leadership laburista per porre fine all'austeritá e ricostruire il Regno Unito".
La sua lettera conclude affermando che il piano alternativo dei laburisti alla Brexit, basato su un'unione doganale e sulla tutela ambientale e dei diritti dei lavoratori, rimane "l'unica sensato che potrebbe riunire il Paese".

Dow Jones Newswires
July 09, 2019 09:01 ET (13:01 GMT)

Qualcuno ha proposto un referendum in Europa per sapere se noi li vogliamo ancora? :)
 

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