OT: Topic del cazzeggio

sì in effetti interessa anche a me...
comunque dai non dite che negli ultimi anni la pelota nostrana vi ha appassionato, seguo qualche partita quest' anno solo perchè i nerazzurri sono in testa per il resto è stata una noia mortale, a me tra l'altro piaceva l'idea dei play off che solo nel calcio non attecchisce, boh comunque spero di rivedere il pubblico negli stadi quello che passa adesso non è sport
 
Chiedevo chiarimenti sull’occasione che avrebbe fatto comodo a tutti persa per troppa fretta.
Secondo me l'uefa non ha neanche dato la possibilità agli "scissionisti" di approfondire il discorso. Io ho sentito l'intera intervista a Perez su un canale spagnolo (el chiringuito) e in sostanza non è del tutto vero che il merito sportivo verrebbe accantonato in quanto almeno 5 posti dei 20 disponibili verrebbero di anno in anno riservati alle alle squadre (ovviamente diverse dalle fondatrici) che meglio si classificano nei rispettivi campionati. Inoltre, sebbene non sia revocabile in dubbio che questa competizione consentirebbe ai grandi club di sanare i bilanci fortemente pregiudicati dal covid, parte degli enormi proventi che ne deriverebbero sarebbero ripartiti su tutta la "struttura piramidale" dell'uefa, cioè anche verso i club minori.
Non c'è dubbio, altresì, che lo spettacolo ne guadagnerebbe enormemente avvicinando al calcio buona parte del pubblico giovane che, a detta di Perez, ad oggi è scarsamente interessato stante la mediocrità offerta dal format attuale.
 
naturalmente ognuno resta padrone di pensarla come vuole purchè vengano addotte motivazioni plausibili; in questa vicenda veramente hanno parlato proprio tutti, molti dei quali tanto per dare aria alla bocca adducendo, a contrario, pretesti assolutamente risibili; del resto si sa che il mondo del calcio oggi è popolato da una manica di analfabeti privi di ogni visione prospettica. Di certo se l'alternativa Uefa è data dalla nuova formulazione della Champion a regime dal 2024, bene hanno fatto gli "scissionisti" a proporre un nuovo format. Credo questo sia innegabile!
 
Verissimo, e non solo in Inghilterra (dove comunque il fatto stupisce per l'elevato livello tecnico ed economico che il loro calcio ha raggiunto). E questo, da un lato, fa pensare; perchè di solito il tifoso del grande club si diverte a vedere la squadra vincere, giocare bene, e ad ogni mercato estivo a sperare che il proprio club compri i migliori giocatori. D' altro lato, però, presta il fianco ad altra considerazione: questi stessi tifosi che i giorni scorsi hanno levato scudi in difesa del merito sportivo o del calcio pulito (come se chi mette i propri soldi nell'imprenditoria sportiva fosse "sporco", non si sa bene in base a quale assurdo principio) sono i primi a lagnarsi se il loro club alla domenica perde, o non raggiunge posizioni di vertice in patria e in europa; sono sempre questi stessi tifosi ad invocare la cacciata dell'allenatore di turno o il ricambio della intera dirigenza se la squadra non soddisfa le loro aspettative; sono i primi a rimproverare la proprietà di non aver comprato, avendone a loro dire la possibilità, questo o quell'altro campione sul mercato, insultando la stessa attraverso l'esposizione domenicale dei soliti striscioni a caratteri cubitali. E allora come la mettiamo?
Delle due l'una: o si accetta l'idea che il calcio, oramai da molti lustri, è un business dove ci sono persone che spendono il LORO denaro per raggiungere livelli, tecnici ed economici, sempre più alti e saranno i primi a pagare in caso di avventatezze (vedasi Berlusconi col Milan), e di questa idea mi pare che la stessa UEFA, che oggi blatera tanto di valori morali e sportivi, sia stata la prima a farsene carico rivoluzionando ogni tot anni la formula della Champion col solo ed univoco fine di aumentarne la redditività e di distribuire sempre più denaro ai club (e alle tasche dei propri dirigenti) e svilendone, di conseguenza, il puro lato del merito sportivo. Oppure, molto semplicemente e più che plausibilmente da chi lo sostenga, si accetta l'idea di ridimensionare tutto il sistema calcio (non solo da noi però, ma in tutta l'europa) mettendo, come avviene (non a caso) in Cina, tetti insuperabili all'ingaggio dei giocatori e al prezzo dei loro cartellini. In questo modo (che, ripeto, deve valere per tutti i campionati europei) si tornerebbe probabilmente al periodo dello sport dilettantistico (un utente aveva giustamente sottolineato qualche post addietro il periodo in cui i tennisti Laver e Rosewall furono esclusi dalle competizioni perchè non dilettanti) tornando indietro di decenni e pregiudicando un sistema che, solo in italia, presenta un fatturato diretto stimabile intorno ai 5 miliardi di euro; in sostanza il 12% del PIL del calcio mondiale viene prodotto nel nostro Paese. Con enormi ripercussioni anche sul sistema fiscale che ad esso attinge a piene mani.
Comunque la si pensi l'importante è la coerenza.
 
Verissimo, e non solo in Inghilterra (dove comunque il fatto stupisce per l'elevato livello tecnico ed economico che il loro calcio ha raggiunto). E questo, da un lato, fa pensare; perchè di solito il tifoso del grande club si diverte a vedere la squadra vincere, giocare bene, e ad ogni mercato estivo a sperare che il proprio club compri i migliori giocatori. D' altro lato, però, presta il fianco ad altra considerazione: questi stessi tifosi che i giorni scorsi hanno levato scudi in difesa del merito sportivo o del calcio pulito (come se chi mette i propri soldi nell'imprenditoria sportiva fosse "sporco", non si sa bene in base a quale assurdo principio) sono i primi a lagnarsi se il loro club alla domenica perde, o non raggiunge posizioni di vertice in patria e in europa; sono sempre questi stessi tifosi ad invocare la cacciata dell'allenatore di turno o il ricambio della intera dirigenza se la squadra non soddisfa le loro aspettative; sono i primi a rimproverare la proprietà di non aver comprato, avendone a loro dire la possibilità, questo o quell'altro campione sul mercato, insultando la stessa attraverso l'esposizione domenicale dei soliti striscioni a caratteri cubitali. E allora come la mettiamo?
Delle due l'una: o si accetta l'idea che il calcio, oramai da molti lustri, è un business dove ci sono persone che spendono il LORO denaro per raggiungere livelli, tecnici ed economici, sempre più alti e saranno i primi a pagare in caso di avventatezze (vedasi Berlusconi col Milan), e di questa idea mi pare che la stessa UEFA, che oggi blatera tanto di valori morali e sportivi, sia stata la prima a farsene carico rivoluzionando ogni tot anni la formula della Champion col solo ed univoco fine di aumentarne la redditività e di distribuire sempre più denaro ai club (e alle tasche dei propri dirigenti) e svilendone, di conseguenza, il puro lato del merito sportivo. Oppure, molto semplicemente e più che plausibilmente da chi lo sostenga, si accetta l'idea di ridimensionare tutto il sistema calcio (non solo da noi però, ma in tutta l'europa) mettendo, come avviene (non a caso) in Cina, tetti insuperabili all'ingaggio dei giocatori e al prezzo dei loro cartellini. In questo modo (che, ripeto, deve valere per tutti i campionati europei) si tornerebbe probabilmente al periodo dello sport dilettantistico (un utente aveva giustamente sottolineato qualche post addietro il periodo in cui i tennisti Laver e Rosewall furono esclusi dalle competizioni perchè non dilettanti) tornando indietro di decenni e pregiudicando un sistema che, solo in italia, presenta un fatturato diretto stimabile intorno ai 5 miliardi di euro; in sostanza il 12% del PIL del calcio mondiale viene prodotto nel nostro Paese. Con enormi ripercussioni anche sul sistema fiscale che ad esso attinge a piene mani.
Comunque la si pensi l'importante è la coerenza.
Si hai ragione ,c’è ipocrisia anche tra i tifosi europei e nell’uefa ,ed è difficile anche tornare a un calcio dilettantistico.Il problema più serio é mettere d’accordo i bacini di utenza che grazie alla tv si sono dilatati oltremisura.Le squadre della super lega guardano ai loro supporter in oriente e altrove,ai quali giustamente dei campionati nostri e delle coppe europee con le scartine non frega niente,quelli vorrebbero vedere ogni giorno partite tipo superleague.
 
c'è anche da dire che questo calcio "sintetico", quello delle pay tv e degli stadi vuoti è la negazione dello sport
il calcio e lo sport in generale è soprattutto contorno, folle, ammassi prima e dopo la partita, tolto questo oltre agli introiti economici toglie gran parte del suo carisma
 
Il Nostro nelle vesti del Grande Epidemiologo...:lol::DD:

 

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