OT: Topic del cazzeggio

Gran disco; personalmente preferisco the wall
Perché sei più giovane,io quando uscì The wall stavo già uscendo dalla fascinazione rock durata tutta il liceo ,ho amato i precedenti da Ummagumma a Wish you were here passando per Meddle e Atom heart mother.Ricordo che attendemmo l’uscita di Animals in maniera spasmodica,io e i compagni di classe andavamo tutti i giorni a chiedere al negozio di dischi (allora esistevano gli uni e l’altro),ma non ci piacque molto.
 
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Dopodomani Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni ,lo ascoltai per la prima volta oltre cinquant’anni fa,mi rimase impressa questa…cose che succedono quando si affida la sigla di un programma per bambini a un genio
 
La singolare prosa del gip di Crotone

Una lunga, sorprendente e irrituale premessa. L’ordinanza, firmata questa mattina dal giudice per le indagini preliminare Michele Ciociola, per convalidare i fermi di due dei tre presunti scafisti del naufragio di Crotone (Sami Fuat, 50enne turco e Khalid Arslan, 25enne pakistano), si apre così: «In attesa dell’atteso ed osannato turismo crocieristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni. Nel frattempo immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali turche (nel caso in specie, tuttavia, emergono appendici strutturali pakistane) brindano all’ultima tragedia umanitaria (il disastroso terremoto che inghiottiva parte della Turchia e della già martoriata Siria) che regalerà ai loro traffici ulteriori miriadi di disperati, disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente ed un ancor più fosco futuro. Nel frattempo ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato. Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina. Diversamente dal consueto, il caso di specie registra decine di vittime, vittime di un destino sordo alle loro speranze e di uno stato di necessità non altrimenti fronteggiabile se non alla mercé di disperati viaggi della speranza».
 

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