ci sarebbero da scrivere delle righe sull'uso abnorme del suffisso -ismo che tra le altre viene sempre più spesso utilizzato con tono denigratorio o per dare all'aggettivo una connotazione negativa: bullismo, fondamentalismo, arrivismo, terrorismo, ecc....e ovviamente anche populismo nel senso qui sopra rilevato pure di popolo boccalone, credulone, ingenuo, disorientato, e via discorrendo
un genio passato ci ricordava che ogni eccesso contiene la propria perdizione, quindi avvalorare virtù esagerate al popolo è peccato, almeno quanto prendere ciecamente le difese - così credo- di un mondo che si reputa maggiormente incline al bene. Il dogmatismo, per di più, è ancora un vizio che oltre a distorcere la visione delle cose rende pure la vita meno piacevole di essere vissuta.
Arretrando lo sguardo dalle meschinità attuali mi pare che il popolo sia sempre stato bene in mente ai nostri uomini politici. Del resto l'italia è stata fatta dai militari e nessuno delle generazioni passate ci ha mai creduto veramente, a meno di non avere un ritorno concreto si intende. Quindi fascismo e l'uomo qualunque non li possiamo dimenticare, passando poi per il laurismo, ai radicali di Pannella, fino al leghismo, a Di Pietro e al tele-populismo di berlusconi. Lo svuotamento di senso generale della società ha evidentemente investito pure la politica, soprattutto in quel/quei partito/i che facevano della sostanza ideologica la base del proprio movimento. Non vedo con ciò e nulla di drammatico e di inaspettato negli ultimi avvenimenti: i vuoti in politica vengono sempre riempiti