OT: Topic del cazzeggio

Fabrizio, a proposito di farsi del male, "ATAC bene comune" è notevole!

Domenica a Roma si vota sul trasporto pubblico e già il voto in sé offre qualche spunto di riflessione a prescindere dal merito dei quesiti. Un referendum è un momento di democrazia diretta dunque dovrebbe pienamente soddisfare, almeno come esercizio, la giunta pentastellata. Invece no. La giunta ha evitato accuratamente di garantire l’informazione durante la raccolta firme e anche nella successiva campagna elettorale. Per di più, con una opinabile decisione ha imposto il quorum che pure aveva abrogato per i referendum consultivi. Infine la giunta si è di fatto schierata per il no anche se ha evitato di marcare troppo la sua posizione, un po’ per naturale inconcludenza, un po’ per evitare di dare risalto al dibattito, molto per evitare il rischio di trasformare il voto in un pronunciamento sulla attività complessiva della giunta. Anche l’opposizione non ha precisamente brillato lasciando ai Radicali di Riccardo Magi l’onore e l’onere della battaglia politica. E’ vero che il Pd alla fine si è pronunciato per il sì ma per esempio il governatore della regione, candidato alla segreteria del partito, sulla questione non si è speso. Il fronte del no, sindacati dell’Atac in testa, si è organizzato in comitato e ha avuto un colpo di genio battezzandolo con un neghittoso e vernacolare “Mejo de no” che simboleggia alla perfezione lo spirito della città. Anche la sinistra che occhieggia al M5s ha un suo comitato, “Atac bene comune”, intestazione che potrebbe però essere considerata da molti utenti una gratuita provocazione. Certo se la giunta fosse sconfitta sarebbe politicamente molto più importante di una sentenza di tribunale. E’ una ragione che può bastare per votare sì.
Massimo Bordin/Il Foglio
 
Fabrizio, a proposito di farsi del male, "ATAC bene comune" è notevole!

Domenica a Roma si vota sul trasporto pubblico e già il voto in sé offre qualche spunto di riflessione a prescindere dal merito dei quesiti. Un referendum è un momento di democrazia diretta dunque dovrebbe pienamente soddisfare, almeno come esercizio, la giunta pentastellata. Invece no. La giunta ha evitato accuratamente di garantire l’informazione durante la raccolta firme e anche nella successiva campagna elettorale. Per di più, con una opinabile decisione ha imposto il quorum che pure aveva abrogato per i referendum consultivi. Infine la giunta si è di fatto schierata per il no anche se ha evitato di marcare troppo la sua posizione, un po’ per naturale inconcludenza, un po’ per evitare di dare risalto al dibattito, molto per evitare il rischio di trasformare il voto in un pronunciamento sulla attività complessiva della giunta. Anche l’opposizione non ha precisamente brillato lasciando ai Radicali di Riccardo Magi l’onore e l’onere della battaglia politica. E’ vero che il Pd alla fine si è pronunciato per il sì ma per esempio il governatore della regione, candidato alla segreteria del partito, sulla questione non si è speso. Il fronte del no, sindacati dell’Atac in testa, si è organizzato in comitato e ha avuto un colpo di genio battezzandolo con un neghittoso e vernacolare “Mejo de no” che simboleggia alla perfezione lo spirito della città. Anche la sinistra che occhieggia al M5s ha un suo comitato, “Atac bene comune”, intestazione che potrebbe però essere considerata da molti utenti una gratuita provocazione. Certo se la giunta fosse sconfitta sarebbe politicamente molto più importante di una sentenza di tribunale. E’ una ragione che può bastare per votare sì.
Massimo Bordin/Il Foglio
Bordin ha torto,sarebbe stata più importante la sentenza,il referendum non credo supererà il quorum(anche per colpa mia)
 
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"LA SINDACA VIRGINIA RAGGI E' STATA ASSOLTA, 2 MILIONI 873 MILA ROMANI CONDANNATI A DUE ANNI E OTTO MESI DI SOGGIORNO OBBLIGATO. MAGISTRATURA SPIETATA"

Bordin ha torto,sarebbe stata più importante la sentenza,il referendum non credo supererà il quorum(anche per colpa mia)
 
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Capital Economics: il peggio arriva per l'Italia, il rischio per le obbligazioni






Le tensioni tra Italia e UE rischiano di peggiorare questa settimana, osserva Capital Economics in un nuovo rapporto, che stima che sia l'economia che il mercato obbligazionario nel paese si deterioreranno considerevolmente, pur non escludendo il collasso del governo.

Considerato il termine ultimo per il governo italiano di presentare un nuovo progetto di bilancio, ci sono poche possibilità di un cambiamento radicale nei suoi piani di bilancio come previsto. Recenti sondaggi hanno mostrato che il 58% degli elettori ritiene che il governo debba riconciliarsi con l'UE, ma i membri più anziani del governo non hanno mostrato alcun segno di ritirata.

La scorsa settimana, il Primo Ministro e il Ministro delle Finanze, che sono considerati più moderati dai leader del Movimento Cinque Stelle e Lega, hanno difeso il bilancio contro le critiche della Commissione Europea dopo l'aggiornamento delle previsioni finanziarie di giovedì. Il primo ministro ha affermato che le previsioni della Commissione erano "infondate", mentre il ministro delle finanze ha detto che si trattava di "un'analisi inesatta e incompleta".

Capital Economics rileva che le sue proiezioni sul PIL italiano sono ancora più pessimistiche delle previsioni della Commissione , che prevedono una crescita dell'economia italiana dell'1,2% nel 2019 e dell'1,3% nel 2020. Le sue previsioni per il prossimo anno è simile ma stima che la crescita rallenterà bruscamente nel 2020 a circa lo 0,5% in quanto ogni impatto positivo sullo stimolo fiscale sarà eroso e tassi di interesse più elevati della BCE cominceranno a colpire l'economia .

Un altro motivo di dubbio che l'Italia cambierà il suo bilancio è che i dati economici recenti sono stati deboli. Il primo ministro ha affermato che le cifre del PIL del terzo trimestre, che hanno mostrato che l'economia era stagnante, hanno sottolineato la necessità di stimoli fiscali. Pertanto, le componenti dell'indice PMI composito in ottobre, che ha sottolineato la contrazione del PIL, hanno probabilmente rafforzato questa posizione.

Dopo la scadenza del martedì, la Commissione pubblicherà direttamente un parere negativo sul bilancio italiano. Sebbene abbia tre settimane da martedì per annunciare la sua risposta, la CE stima che non aspetterà. Quindi raccomanderà molto presto all'Italia di essere inserita in una procedura per i disavanzi eccessivi . Ciò significherebbe una maggiore vigilanza europea sul bilancio dell'Italia e, possibilmente, sulle ammende.

Tuttavia, le ammende saranno modeste, ad un livello iniziale massimo dello 0,2% del PIL.Tuttavia, la crescita lenta, l'allargamento del deficit di bilancio e la politica monetaria più severa della BCE stimoleranno i rendimenti dei titoli italiani il prossimo anno. In particolare, Capital Economics prevede che il rendimento a 10 anni aumenterà dal 3,43% di oggi al 4,25% entro la fine del 2019.

Inoltre, crede, il governo italiano potrebbe persino crollare. Anche se questo non accadrà immediatamente, ma ci sono già crepe nella coalizione. La settimana scorsa, ha usato il voto del voto di fiducia in parlamento per approvare una legge sulle questioni di sicurezza.Se avesse perso il voto, avrebbe dovuto arrendersi. In questo caso, il disegno di legge è passato senza grandi problemi, ma il fatto che il governo abbia preso un voto di fiducia dimostra che non è facile per esso approvare nuove leggi. Anche se il governo crolla, i problemi fiscali dell'Italia non sono finiti. I sondaggi mostrano che la Lega ha superato le cinque stelle come il partito più popolare ed è anche a favore della violazione delle regole del bilancio dell'UE.
 

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