OT: Topic del cazzeggio

Ieri nei rispettivi Parlamenti, Salvini chiedeva per gli italiani le stesse cose che Merkel implorava i tedeschi di non fare.
Non sono rimasto stupito.
 
Ieri nei rispettivi Parlamenti, Salvini chiedeva per gli italiani le stesse cose che Merkel implorava i tedeschi di non fare.
Non sono rimasto stupito.
ed è stata derisa dagli omologhi tedeschi del Capitano e la sua brigata, i neonazisti di Alternative für Deutschland
tutto torna, nessuno stupore
 
ed è stata derisa dagli omologhi tedeschi del Capitano e la sua brigata, i neonazisti di Alternative für Deutschland
tutto torna, nessuno stupore
“Voglio sono dire che se ora abbiamo troppi contatti nella corsa verso il Natale e questo finisce per essere l’ultimo Natale con i nostri nonni allora avremo sbagliato qualcosa”. Angela Merkel mai così accorata nel quasi supplicare di ridurre le occasioni di contatto per abbassare il numero dei contagi e delle vittima di COVID-19.
“Mancano 14 giorni a Natale: e dobbiamo fare tutto il possibile per evitare di tornare ad una crescita esponenziale dei contagi”. A fronte di una curva epidemica che non si abbassa e di un nuovo record di vittime in Germania (590 i morti segnalati oggi dal Robert Koch Institut, il numero piu’ alto dall’inizio della pandemia), Angela Merkel rivolge un nuovo appello ai tedeschi – uno dei piu’ accorati ed emotivi da quando il coronavirus si e’ abbattuto sull’Europa – spianando la strada ad un nuovo lockdown ‘duro’ dopo Natale, mentre alcuni Laender gia’ varano nuove misure restrittive: parte la Sassonia, dove lunedi’ scatta un nuovo blocco con la chiusura di scuola e asili e limitazioni ai contatti sociali fino al 10 gennaio, mentre la Baviera dichiara lo “stato di catastrofe” al fine di favorire il coordinamento delle misure anti-Covid. Parlando al Bundestag, in occasione del dibattito generale sul bilancio, la cancelliera si e’ richiamata ancora una volta alle ragioni della scienza e al senso di responsabilita’ collettivo: “Ora gli scienziati ci pregano in ginocchio di ridurre tutti i contatti che non sono assolutamente necessari”, incalza Merkel. E riferendosi alla discussione molto accesa dei giorni scorsi su come salvare le tradizioni natalizie, la scienziata datasi alla politica sull’onda della caduta del Muro scandisce: “So quant’e’ dura, lo so quanto amore ci sia quando si mettono su degli stand di vin brule’, e mi dispiace di cuore: ma se dobbiamo pagare un prezzo di 590 morti al giorno, e’ inaccettabile e dobbiamo agire”
 
probabilmente avrà detto negro con la g che ormai è diventata un’offesa gravissima ma quando eravamo piccoli era normalissimo
Infatti; peraltro occorre dire che in rumeno nero si dice negru; così come in lingua spagnola si dice negro o negrito. Si è montato un casino sul nulla. Io ho un amico di colore che da anni chiamo amichevolmente:"viso pallido". Mai offeso.
 
Sempre ricordi lontanissimi ,ricordo le polemiche che suscitò la pubblicità di Calimero nel carosello :ma no Calimero non sei nero sei solo sporco!
Forse lì un po’ di ragione ne avevano :-o
 
Nessuna delle azioni legali intentate da Trump per capovolgere il risultato del voto in Michigan, Pennsylvania, Arizona, Georgia, Nevada e Wisconsin ha avuto successo. Almeno 40 ricorsi sono stati bocciati dai tribunali e uno, relativo alla Pennsylvania, anche dalla Corte Suprema. Il Wall Street Journal, il più autorevole degli organi di stampa conservatori, titola: «La sfida di Trump è arrivata alla fine delle sue vie legali». Fine della battaglia post-elettorale? No: il presidente sposta la sfida dal terreno legale a quello politico spingendo i repubblicani a non riconoscere la validità del voto anche se certificata dalle corti. Lo strano ricorso del procuratore generale del Texas che chiede alla Corte Suprema di poter denunciare altri Stati — e chiedere l’annullamento delle loro votazioni — non più per brogli ma perché hanno cambiato le regole elettorali per via dell’epidemia, diventa il veicolo col quale il presidente tenta di intervenire direttamente sulla Corte Suprema denunciando quelle regole, che giudica inaccettabili e, quindi, incostituzionali.
I procuratori generali di 17 Stati repubblicani hanno aderito al ricorso del Texas. Obiettivo: impedire che lunedì tutti gli Stati Usa nominino ufficialmente i loro Grandi elettori, confermando così la vittoria di Biden. Anche dopo quella scadenza, però, Trump continuerà a combattere sperando che all’inizio di gennaio il nuovo Congresso non recepisca il voto degli Stati. È uno sviluppo impensabile, almeno nel mondo che abbiamo fin qui conosciuto. Ma in Parlamento i repubblicani hanno appena respinto una mozione sull’Inauguration Day che definisce Biden «presidente eletto». Molti di loro, pur sapendo che il presidente ha perso, temono la rabbia sua e dei suoi sostenitori, sperano che col tempo le tensioni si stemperino. Trump, invece, getta benzina sul fuoco: «Presto — ha scritto ieri —, capiremo il significato della parola coraggio per salvare il nostro Paese». I repubblicani che negli Stati rispettano l’esito delle urne sono sottoposti a pressioni e minacce. Il capo dei senatori della Pennsylvania, allineato alle posizioni della Casa Bianca, spiega al New York Times: «Ho dovuto, altrimenti mi bombardavano la casa». Dopo tribunali e parlamenti, intanto, il tentativo di confondere i confini tra stato di diritto e politica di parte arriva alla Corte Suprema. Che fin qui si è sottratta a questo gioco pericoloso.
Corsera/Gaggi

Pazzesco.
 
io in realtà non credo che riuscirebbero a trovare il seggio elettorale ma teoricamente potrebbero votare :)
 
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