Ventodivino
מגן ולא יראה
Mi inviti a nozze.Pausania, storico e geografo greco, racconta che i Giochi nel Santuario di Olimpia, iniziati nel 776 a.C, erano vietati alle donne. Le donne sposate non potevano neppure assistere, pena la morte. Difatti, lungo la strada che portava ad Olimpia c’era un monte, di nome Tipeo, da cui venivano fatte precipitare le donne, qualora si fosse scoperto che fossero andate alle gare di Olimpia. Ma nessuna fu mai colta sul fatto, ad eccezione di Callipateira. Questa, rimasta vedova, aveva allenato nel pugilato il figlio Pisidoro. Accompagnatolo ad Olimpia, dopo averlo visto vincitore, aveva scavalcato il recinto riservato agli allenatori per andargli incontro. Nel far questo, racconta Pausania, “restò denudata”. Venne, tuttavia, perdonata in quanto figlia del mitico pugile Diagora di Rodi e sorella di atleti olimpionici nel pugilato e nel pancrazio.
Ma ritorniamo alla partecipazione femminile nello sport! E’ lo stesso Pausania a darci notizia di una gara di corsa, anche se a connotazione religiosa, dedicata alle ragazze, istituita proprio ad Olimpia. Erano gli Herai.
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