ETF P.A.C. o PACCO?

Innanzitutto non è detto che con 3 versamenti da 100 ci siano costi superiori a un versamento da €300: dipende dal regolamento della sicav o SGR e dalla presenza o meno di spese fisse per i versamenti successivi al primo.

Inoltre perchè far partire un PAC praticamente dal culmine di una bolla speculativa dopo 12 anni complessivamente molto positivi, allinizio del 2000? SEmbra un esempio scelto apposta per fare propaganda contro i PAC.


SE si vuole fornire un esempio passato che possa avere una qualche utilità adesso si potrebbe ipotizzare che qualcuno avesse iniziato un PAC all' inizio di marzo 2002.
Se arrivato al Settembre 2002 ,visti i ribassi , avesse deciso di sospenderlo avrebbe fatto bene?
O comunque un PAC iniziato nel marzo 2002 se portato avanti a che risultati avrebbe portato nel 2007?
Se un PAC iniziato nel Marzo 2002 fosse stato sospeso non dopo mesi di ribassi, ma dopo alcuni anni positivi a che risultati avrebbe portato nel 2007?
Iniziare un PAC può avere senso dopo un anno e mezzo o 2 decisamente negativi per i mercati e non al culmine di uno dei più poderosi mercati rialzisti di tutti i tempi durato molto a lungo tra anni '80 e inizio 2000
 
Bene...
- Se non mi sbaglio ogni volta che il risparmiatore compra delle quote di un fondo, per esempio un ETF sul DJEUROSTOXX50, paga della commisioni che possono essere a percentuale o fisse, secondo gli accordi che ha preso con la sua Banca d'appoggio.
- Non è certo mia intenzione far propaganda contro i P.A.C. , specialmente quelli fai da te. E' comunque un caso plausibile quello simulato.
- Se il nostro amico avesse iniziato un P.A.C. nel marzo 2002 magari sarebbe uscito a settembre dello stesso anno, ma forse sarebbe rientrato nella primavera del 2003.
- Iniziare un P.A.C. basandosi solo sul fatto che ci sono stati 1 o 2 anni decisamante negativi è sufficiente a farci investire con serenità?

Se hai voglia di fare delle simulazioni sarò ben lieto di discuterle con te.

Grazie ancora per il tuo intervento.

Saluti vivissimi.

Pat
 
anche quello è un caso possibile. E oltretutto può succedere che anche i PAC azionari vengano iniziati più facilmente nei momenti di euforia del mercato che non dopo un periodo negativo, quando forse sarebbe più opportuno.
Quanto duri una fase orso non si può sapere con certezza , ma comunque con un PAC si dovrebbe rischiare meno che non entrando subito con tutto il capitale. Questo si notava anche dall' esempio che avevi descritto. Se poi si risale e dopo pochi anni il NAV supera quello medio dell' accumulo si può anche sospendere il PAC.
Dipenderà anche da quanto pesa un PAC sui propri investimenti complessivi e cosa altro si ha in portafoglio.

E se le commissioni sono percentuali evidentemente non c' è differenza di costi tra 3 versamenti da 100 e uno da 300. Dipende dagli accordi commissionali che si hanno con la banca.

E probabilmente i PAC in senso stretto e anche più frequenti sono quelli su fondi di Sicav e SGR e in questo caso dipende dal regolamento specificato sul prospetto informativo.
Cordiali saluti
 
Certo Patrid, che se pensiamo al risparmiatore medio che sicuramente non consulta l'analisi tecnica, probabilmente il pac è la formula migliore per mettere da parte soldi, e per non doversi preoccupare troppo del timing.
Anche l'esempio che hai fatto tu dimostra come il cliente ne ha comunque un vantaggio rispetto all'investimento in unica soluzione...
Ricordati che l'ottimo è nemico del bene...

Per quanto riguarda le commissioni, esistono svariate società che non fanno pagare alcunchè nè di commissione di ingresso, nè di costi fissi (Anima ad esempio o Franklin Templeton, se non erro).
Se invece compra degli ETF, in quel caso paga dei costi, ma l'ETF non è propriamente il prodotto più corretto su cui fare l'esempio...in quanto l'ETF è inserito in un deposito titoli, il che non è propriamente gratuito, mentre un fondo comune non lo prevede!!!.
Saluti
Mau
 
Certo Patrid, che se pensiamo al risparmiatore medio che sicuramente non consulta l'analisi tecnica, probabilmente il pac è la formula migliore per mettere da parte soldi, e per non doversi preoccupare troppo del timing.
Anche l'esempio che hai fatto tu dimostra come il cliente ne ha comunque un vantaggio rispetto all'investimento in unica soluzione...
Ricordati che l'ottimo è nemico del bene...

Per quanto riguarda le commissioni, esistono svariate società che non fanno pagare alcunchè nè di commissione di ingresso, nè di costi fissi (Anima ad esempio o Franklin Templeton, se non erro).
Se invece compra degli ETF, in quel caso paga dei costi, ma l'ETF non è propriamente il prodotto più corretto su cui fare l'esempio...in quanto l'ETF è inserito in un deposito titoli, il che non è propriamente gratuito, mentre un fondo comune non lo prevede!!!.

Sono daccordo, il P.A.C. è sicuramente utile, ed infatti lo sostengo per chi non ha a disposizione il capitale per un P.I.C. o per chi vuole entrare poco per volta sul mercato.
Io prediligo il P.A.C. fai da te su ETF azionari, liquidi, e con buoni volumi.
In effetti c'è una disparità di trattamento tra i Fondi classici, che non richiedono un deposito titoli, e gli ETF.
Comunque, per chi ha già in essere un deposito titoli, suggerirei di studiare seriamente e gestirsi i propri soldi.
Si nota che c'è in me una leggera diffidenza nei confronti degli Istituti Bancari?

Grazie per l'intervento.

Saluti.

Pat
 
[FONT=Verdana, sans-serif] se avesse sospeso il suo P.A.C. dopo i primi tre versamenti, perché aveva impostato uno stop alla perforazione della media mobile a 200gg. diciamo del 5%, e fosse rientrato nella primavera del 2003[/FONT]

ciao Patrid, ottime considerazioni, però in questa tua frase ci trovo un problema di fondo; cioè ipotizzi di impostare una regola di stop del PAC in caso di mercati in discesa, (-5% su mm a 200g semplice) ma poi non ipotizzi una regola per ricominciare l'accumulo (col senno di poi risulta semplice scrivere.. primavera 2003 :-? ) e sulla base di quella fare i calcoli del rendimento

visto che sto facendo un PAC proprio su DJEUROSTOXX50 dal 2005 (1 entrata all'anno ) son qui a cercare un criterio per il presente e il futuro... (che poi sia giusto o sbagliato lo sapranno i miei eredi.. ) :help:

:ciao:
 
ciao Patrid, ottime considerazioni, però in questa tua frase ci trovo un problema di fondo; cioè ipotizzi di impostare una regola di stop del PAC in caso di mercati in discesa, (-5% su mm a 200g semplice) ma poi non ipotizzi una regola per ricominciare l'accumulo (col senno di poi risulta semplice scrivere.. primavera 2003 :-? ) e sulla base di quella fare i calcoli del rendimento

visto che sto facendo un PAC proprio su DJEUROSTOXX50 dal 2005 (1 entrata all'anno ) son qui a cercare un criterio per il presente e il futuro... (che poi sia giusto o sbagliato lo sapranno i miei eredi.. ) :help:

Ciao e grazie per il commento.
Avevo ipotizzato una regola per l'uscita è vero, ma il rientro nella primavera del 2003 era basata sul cross dei prezzi con la media mobile a 200gg.
Anch'io ho iniziato un P.A.C. sul DJEUROSTOXX50, e precisamente nel novembre 2007. Mi sono imposto tre entrate l'anno ed ho proseguito sino all'ottobre 2008, e poi mi sono fermato per fare una simulazione.
Io rientrerò solo quando i prezzi avranno di nuovo incrociato al rialzo la media mobile a 200gg.
Spero che la mia nipotina in futuro mi ringrazi.

A disposizione.
Cordiali saluti.
Pat
 
Io rientrerò solo quando i prezzi avranno di nuovo incrociato al rialzo la media mobile a 200gg.
Spero che la mia nipotina in futuro mi ringrazi.

Io i PAC li uso in modo contrario a te. L'inizio quando il mercato gira al ribasso,
dopo magari un bello storno, e continuo ad accumulare fino a che i prezzi non superano la sma200. A quel punto interrompo il pac e lo faccio maturare.
Continuare a paccare in un mercato toro non mi piace. In quel caso preferisco
andare con altre strategie trendfollowing molto semplici ma senza paccare.
 
Io i PAC li uso in modo contrario a te. L'inizio quando il mercato gira al ribasso,
dopo magari un bello storno, e continuo ad accumulare fino a che i prezzi non superano la sma200. A quel punto interrompo il pac e lo faccio maturare.
Continuare a paccare in un mercato toro non mi piace. In quel caso preferisco
andare con altre strategie trendfollowing molto semplici ma senza paccare.

Grazie per l'intervento.
Ognuno è giusto che li utilizzi secondo i suoi obiettivi, le sue tecniche e le sue possibilità.
Usare strategie trendfollowing va benissimo in un mercato toro, ma se si entra con tutto il gruzzolo destinato a questo strumento (P.I.C.).
Coloro che non hanno la possibilità di avere tutto il denaro subito e sull'unghia, devono per forza ripiegare sul P.A.C.
Mi chiedo: se usi strategie trendfollowing in un mercato toro, perchè mediare al ribasso durante le discese? Non ti conviene attendere, accumulare denaro e magari metterlo sulla liquidità, e poi entrare quando il mercato gira al rialzo?

Cordiali saluti.

Pat
 
Mi chiedo: se usi strategie trendfollowing in un mercato toro, perchè mediare al ribasso durante le discese? Non ti conviene attendere, accumulare denaro e magari metterlo sulla liquidità, e poi entrare quando il mercato gira al rialzo?

L'ideale sarebbe. Purtroppo devo fare anche i conti con il mio voler essree investito per forza (difetto caratteriale). Quindi ho trovato questo piccolo compromesso che mi permette di rimanere cmq anche nel mercato quando
gira al ribasso, accumulando poche cifre e tenendo la maggior parte del
capitale su altri strumenti in attesa del toro. Perche' ho scoperto che se faccio un pac anche di soli 400€/mese durante il periodo orso, mi passa la
voglia di cercare di entrare ad ogni rimbalzo in un mercato bear :)
 

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