PAOLO FOX DICE DEL MIO SEGNO: "EMOZIONI FORTI IN ARRIVO"... SICURAMENTE

Ancora una volta dalla medesima organizzazione capeggiata da Soros
arrivano i soldi per finanziare un’altra discutibile iniziativa.

Riporta wallstreetitalia, confermato dal quotidiano americano lmtonline,
come l’organizzazione americana United We Dream abbia da poco ideato
un’applicazione per smartphone dalla dubbia utilità.

Si tratta infatti di un sistema di comunicazione immediata che mette in contatto diverse persone per segnalare la presenza di polizia o situazioni che possano coinvolgerla.

L’applicazione però non è per tutti, ma è destinata ad un pubblico specifico, ovvero gli immigrati irregolari negli States.

In pratica se un immigrato senza documenti viene fermato dalla polizia quest’ultimo,
schiacciando un semplice tasto sul telefono, può avvertire il gruppo di persone con cui condivide l’applicazione
e cancellare in un secondo momento tutti i recapiti e dati personali di questa rete di irregolari.

Questa nuova app sarà così distribuita ai 400.000 membri di quest’organizzazione americana che, dal 2010, riceve finanziamenti dall’Open Society di George Soros.


Uno dei membri di United We Dream non ha avuto problemi nel rilasciare questa dichiarazione:

“Mia madre non ha documenti, quindi voglio essere certo di essere preparato e sapere cosa fare se succede qualcosa”.

Stravaganti affermazioni che fanno da eco alla stravagante storia dell’organizzazione.
United We Dream nasce infatti come progetto del National Immigration Law Center,
un centro di advocacy americano che ha ricevuto nel tempo sussidi direttamente dal Governo degli Stati Uniti.

Con nemmeno troppo sforzo si può quindi affermare che la United We Dream,
con soldi governativi, finanzia attività che sono al limite della legalità
(come la app che nasconde le identità di persone senza documenti).

L’ennesimo paradosso di un’attività legata a George Soros che fa scendere ulteriori ombre sulla trasparenza della sua attività.
 
???????????? spero le abbia mangiate .......

Ha perseguitato la ex moglie per giorni.

Nel disperato tentativo di riconquistarla, le ha inviato a casa decine di pizze d'asporto.

Ma non è servito: dopo l'ultimo regalo non gradito, l'innamorato respinto,
un 46enne di Calusco d'Adda (Bergamo), è finito in manette.

Era già agli arresti domiciliari per atti persecutori verso l'ex moglie.
L'uomo, oltre a telefonare continuamente alla donna, spediva a casa di lei e dei suoi parenti,
residenti in provincia di Bergamo e in Calabria, oggetti vari acquistati in diversi negozi.

L'ultimo trovata dello stalker, è stata inondare la casa della ex consorte di pizze d'asporto.
 
Auspico sia una balla

Michele Santoro avanza la sua candidatura per un posto nel consiglio di amministrazione della Rai.

Il "teletribuno" ha annunciato che invierà il suo curriculum a palazzo Madama e a Montecitorio.
Le due Camere di fatto dovranno scegliere alcuni componenti del cda di viale Mazzini come prevede la nuova norma.

"Qualunque cosa produca la Rai si deve sapere quanto costa realmente".
Poi dichiara di voler destinare il 40 per cento della produzione Rai a produttori indipendenti fuori
"da questa rete di interessi che governa i mezzi di comunicazione italiani".
Infine parla dei talk show che a suo parere non sono morti:
"Si richiede uno sforzo per andare oltre, ma questa struttura dell’informazione che una volta
era capace di sfidare il grande spettacolo, riuscendo anche a mettere sotto, è capitato una volta, o almeno in crisi il Festival di Sanremo".
 
Stanotte non dormo .........

Sono giorni che girano voci su una presunta crisi tra Paola Di Benedetto
e Francesco Monte, ora il direttore di Novella 2000 lancia uno scoop esclusivo.

L'ex Madre Natura si sarebbe resa conto di non nutrire nei confronti di Francesco
un sentimento così forte come il suo e per questo avrebbe deciso di lasciarlo andare:

"Lei lo ha lasciato. Ora sono entrambi single".
 
....probabilmente non dormirò 2 notti ......

Aida Nizar è stata la protagonista di un altro pesantissimo botta e risposta con Luigi Favoloso.
Tutto è iniziato durante una cena, quando la produzione del Gf ha offerto ai concorrenti una pizza.
Mentre Aida la stava mangiando, ha pensato di prendere della marmellata e spalmarcela sopra.

Immediatamente il suo gesto è stato criticato da tutti i concorrenti del Gf, ma in particolare è stato Luigi Favoloso a perdere le staffe.
L'ex fidanzato di Nina Moric, infatti, infastidito dalla scelta di Aida, ha iniziato a spiegare che questa sua scelta offende gli italiani, "questa non te la perdoneranno".
"È come se vado a cagare in Spagna sulla Sagrada Familia - ha esclamato urlando contro Aida e gli altri concorrenti del Gf Nip -.
Io non lo faccio, quindi tu la marmellata sulla pizza davanti a me non la metti. Te la mangi a casa tua in Spagna, ti fai la tua focaccina.
Qui sei in Italia, la pizza l’abbiamo inventata noi, e tu ci metti la marmellata sopra?".

Da questa reazione spropositata ne è nata una pesantissima discussione con Danilo Aquino
che lo ha ammonito per i modi e per alcune uscite fuori luogo.
"Hai rotto il cazzo di fare il moralista - ha urlato Luigi - prima le parli dietro e poi la difendi.
Sono 15 giorni che mi punta il dito addosso. Non sei nessuno sei una piccola merda.
Danilo smettila che mi stanno girando le palle".

E subito Danilo ha replicato a tono: "Tu sei uno scemo lo vuoi capire o no? Cosa mi vuoi fare?".

Solo l'intervento degli altri inquilini della casa del Gf ha portato un po' di calma. Apparente.
 
Ops........inciampo.....

Un incarico da 5mila euro per quindici giorni di lavoro come “supporto al presidente della fondazione”.

È il compito svolto lo scorso anno al Salone del libro da Luca Pasquaretta,
capo ufficio stampa del Comune di Torino e portavoce della sindaca Chiara Appendino,
compito intorno al quale è sorta una polemica politica, soprattutto perché la Fondazione per il libro,
quella che fino all’anno scorso organizzava il Salone del libro,
ora è in liquidazione e molti suoi fornitori non sono ancora stati pagati.

Più precisamente Pasquaretta, nel corso dell’edizione 2017 della fiera dell’editoria
e fino alla fine del mese di maggio, ha affiancato il presidente della fondazione, l’ex ministro alla Cultura Massimo Bray.
 
Le persone le valuti sulla base delle decisioni che prendono.
Purtroppo basta guardarlo in faccia per capire.
 
"Non ci saranno i voti di Fratelli d'Italia per un altro governo nato nei laboratori del Quirinale e incapace di dare risposte ai cittadini".

"All'Italia non serve un governo neutrale ma un governo capace di schierarsi con gli italiani.
E il presidente Mattarella sa bene che nessun governo è neutrale.
Non ci è francamente chiaro perché il Presidente della Repubblica voglia verificare in Aula
se un governo di sua emanazione abbia o meno la fiducia del Parlamento
ma non abbia voluto verificare se chi ha vinto le elezioni riuscisse a trovare
quella stessa fiducia nelle Camere. Questo tabù di dare l'incarico al centrodestra è per noi incomprensibile e non condivisibile".
 
Dal mio punto di vista - strettamente prsonale - una prova di governo 5s lega la farei.
Mal che vada, ne guadagnerebbero pd e forza italia.


Il vecchio spirito democristiano del capo dello Stato, quello della politica come mediazione e compromesso,
inevitabilmente si scontra con gli ultimatum del leader leghista.

E molto lo ha innervosito in questi giorni delicati il suo resuscitato antieuropeismo, sempre urlato.
L'alternativa al mio governo, diceva, «è uno nominato con un fax da Bruxelles, vale a dire un Monti bis»,
«servo» e «telecomandato» dall'Ue, formato da «signor sì a Bruxelles».
E annunciava: «Voglio guidare un governo che cominci a dire no alle eurofollie e metta al primo posto l'interesse dell'Italia».
Perché il potere europeo, per Salvini, è «l'anticamera di una dittatura che si permette di entrare
nel merito delle scelte dei singoli Stati» e «la bozza di bilancio della Commissione Ue va rigettata in toto».

Un florilegio che, anche senza aver ricevuto telefonate minatorie internazionali,
rafforza in Mattarella una certezza: il personaggio non è affidabile per i leader europei, come per lui.

A Bruxelles potevano accettavano in un'alleanza con Forza Italia, in cui Silvio Berlusconi
garantiva il rispetto dei patti Ue e la moderazione sul resto, mentre ora il quadro è ben diverso
con una coalizione a trazione leghista e gli azzurri in minoranza.

Il tema che sta a cuore a Salvini è l'immigrazione e l'Ue spera in un premier che aiuti a contrastare
gli estremismi del Gruppo di Visegrád, non che li condivida, come l'alleata Giorgia Meloni
che in campagna elettorale ha incontrato il premier ungherese Orban.
Detto questo, Orban fa parte del Ppe come Fi e Salvini no, ma nessuno dei popolari pare abbia avanzato critiche sul leghista.
Là il presidente azzurro del Parlamento europeo Antonio Tajani è il vero referente per la politica italiana.

Al Colle sanno bene anche quanto Salvini non piaccia agli americani, che non gli perdonano le posizioni pro-Russia,
anche contro le sanzioni, viste come una «sudditanza», ben diversa dal rapporto alla pari tra Putin e il Cavaliere.

Giovedì Mattarella aprirà a Firenze The State of the Union e sarà al centro della politica europea,
con il presidente della Commissione Ue Juncker e Tajani. A

nche se nessuno si congratulerà con lui per aver sventato il rischio di un governo Salvini,
probabilmente immagina che molti in Europa hanno tirato un respiro di sollievo.
 
Il problema è che sono troppo...troppo vicini a noi.

Gli Stati Uniti hanno riattivato la Seconda flotta in vista dello scontro sempre più acceso con la Russia.
La flotta, il cui centro sarà a Norfolk, avrà come teatri operativi l’Atlantico settentrionale e la costa orientale degli Stati Uniti.
Un’area dove il confronto con la marina di Mosca è sempre più elevato.

La notizia è stata per certi sottovalutata ma, a livello strategico, è molto importante.
Sia per capire in che direzione si muovono gli Stati Uniti, sia per comprendere quanto sia rilevante la sfida tra Washington e Mosca nel futuro dell’Europa.

Come ha detto l’ammiraglio John Richardson
, comandante delle operazioni navali,
“questa è una risposta dinamica a un ambiente di sicurezza dinamico”.
E l’ammiraglio ha indicato l’Atlantico settentrionale come il campo di battaglia di una guerra ad alto livello tecnologico fra grandi potenze.


Un’idea che rientra in pieno nella strategia definita dall’attuale segretario alla Difesa James Mattis,
che ha scelto di rivelare già negli scorsi mesi la strategia degli Stati Uniti improntata sullo scontro a lungo termine con Cina e Russia.
E che trova il suo fondamento in un’idea che da tempo trova terreno fertile tra gli strateghi.
E cioè che gli Stati Uniti siano già in guerra per l’Atlantico, da almeno un secolo.
Cambiano i nemici, ma non la strategia americana
. E oggi siamo nel pieno della Quarta battaglia dell’Atlantico.

Le battaglie dell’Atlantico
Gli Stati Uniti hanno un obiettivo: avere il dominio sull’Atlantico settentrionale,
cioè l’oceano che rappresenta lo sbocco naturale di tutta l’East Coast.
Questo significa avere il dominio su tutto ciò che va dalla costa orientale Usa alle coste europee, mediterranee e baltiche.
Questo, ovviamente, ha come contraltare il fatto che nessuna potenza debba mettere a repentaglio il dominio navale americano.
 

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