Parlamentari DIVERSAMENTE onesti (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
io faccio parte del Popolo
ma non mi pare di aver mostrato compiacimento alle varie fregature dei politicanti

gli imprenditori li difendo perchè lavorano e rischiano personalmente

mentre i politicanti sono solo degli sfruttatori!

a loro bastano 2 anni e mezzi di mandato parlamentare perchè poi possano percepire un vitalizio succulento (si sono fatti una bella legge nè)

al popolo non bastano neppure 15 anni di versamenti per avere il minimo


è DAVVERO UNA GRAVE INGIUSTIZIA SOCIALE

E I POLITICANTI A PARTIRE DA BERLUSKONI CHE HA APPORVATO LA LEGGE DEI 2 ANNI E MEZZO

FANNO DAVVERO SCKIFO

è UNA LEGGE DI LADRI-PSICONANI- CORROTTI

ma quel che è peggio è che neppure il centrosinistra mastellaro-colabrodi ha voglia di porvi rimedio

Loro a partire dal DRAGO vogliono tagliere le pensioni e la sanità alla popolazione mentre loro sono distesi su una marea di privilegi



e ti stupisci se invoco la GHIGLIOTTINA
guarda come ha ben fatto in Francia
 

tontolina

Forumer storico
articolo:
L'Italia di Draghi: una società schiavistica Il Manifesto di oggi, definisce, addirittura nei titoli, la relazione di Draghi “un’alta lezione di liberaldemocrazia". Non siamo d’accordo: preferiamo parlare di una dotta introduzione alla nuova società schiavistica. Il lettore si chiederà perché usiamo parole così forti. Presto detto: dietro il linguaggio “liberale” di Draghi si nasconde un disegno sostanzialmente antisociale: quello di favorire la nascita di una società piramidale; una società governata dal ristretto intreccio di interessi tra banche e imprese. Una società schiavistica, come vedremo, da cui Draghi, vuole far fuori la politica, anche quella compiacente.

Non solo: il Governatore pretende la cancellazione di qualsiasi diritto sociale, a cominciare dalle pensioni. Ma entriamo nel merito della relazione.

Draghi non ha quasi parlato del processo di concentrazione bancaria in atto. Ne ha evidenziato solo i futuri effetti benefici sulla capacità di concorrere, sul piano mondiale, delle banche italiane. Il che significa, un sicuro aumento dei costi per i consumatori italiani (si veda il nostro post del 22 maggio 2007).

Draghi ha taciuto sui fitti legami tra banche e imprese. Ma, ha criticato, proprio per favorirne la crescita, qualsiasi intervento della politica in economia.

Draghi ha chiesto, alzando improvvisamente il tono di voce (come ci hanno riferito alcuni amici presenti), di procedere rapidamente all’aggiornamento dei coefficienti pensionistici. Il che significa impoverire oggettivamente, di qui a qualche anno, i lavoratori che andranno in pensione.

Draghi ha reclamato maggiore produttività, flessibilità e liberalizzazioni. In particolare nell’energia. Per favorire, appunto - dopo aver liquidato la politica - una maggiore concentrazione economica. E soprattutto la crescita esponenziale del pericoloso intreccio tra banche e imprese. Infine, il suo accenno, alla riforma dell’istruzione, va interpretato, come volontà di frammentare ulteriormente il mercato del lavoro intellettuale e professionale, anche attraverso la privatizzazione dell’istruzione pubblica .

L’Italia auspicata da Draghi vede pochi eletti in cima e tanti lavoratori e pensionati poveri in basso. E in mezzo un ceto medio, più ridotto, tonico e legato ai poteri forti, in termini di prestazioni professionali a livelli di quadri medio-alti. Mentre il ceto medio(-medio) e medio(-basso), di oggi, mescolandosi agli immigrati, dovrebbe andare a ingrossare le fila del lavoro servile (camerieri, guardie giurate, servizi alle persone) e dei lavoro flessibile (dipendenti dei call center, e di altri settori basati sui servizi non alle persone). E tutti con paghe e pensioni al di sotto del minimo vitale. Proprio come gli ultimi della classe: i lavoratori poveri (facchini, lavapiatti, custodi, eccetera) e i pensionati “coefficientizzati”.

E’ un “disegno” che potrebbe prendere corpo nei prossimi 15-20 anni. Il progetto gioca, in termini di controllo sociale, sulle potenzialità delle tecnologie di sorveglianza, sul graduale svuotamento delle istituzioni democratiche (anche attraverso scandali pilotati e conseguenti campagne di stampa ), sull’invecchiamento della popolazione (vecchi e anziani sono più facilmente controllabili), sull’arrendevolezza degli immigrati, e sulla paura generalizzata e opprimente, in una società flessibile, di perdere il posto di lavoro, anche se umile e sottopagato.

In conclusione, si tratta di una società schiavistica e non liberaldemocratica: governata dall’alto, da un ristretto gruppo di tecnocrati, alle dipendenze dirette dei più ricchi (di qui l'inutilità dei politici, come ceto sociale capace di mediare), e perciò priva di qualsiasi vera istituzione democratica. Ovviamente, non è tutta farina di Draghi.

L'attuale Governatore è lì, solo per garantire una “visione del mondo” e una politica del credito favorevoli agli interessi dei CdA di imprese e banche. Il personaggio, non è assolutamente brillante, come lo descrivono i suoi ammiratori. Tutt'altro. E al minimo tentativo di alzare la testa, rischia di essere sostituito come Fazio. Oggi scomparso dalla scena politica ed economica, e liquidato come populista. Chissà perché?

Carlo Gambescia
carlogambesciametapolitics.blogspot.com
 

AnkleJoint

Forumer attivo
tontolina ha scritto:
io faccio parte del Popolo
ma non mi pare di aver mostrato compiacimento alle varie fregature dei politicanti

gli imprenditori li difendo perchè lavorano e rischiano personalmente

mentre i politicanti sono solo degli sfruttatori!

a loro bastano 2 anni e mezzi di mandato parlamentare perchè poi possano percepire un vitalizio succulento (si sono fatti una bella legge nè)

al popolo non bastano neppure 15 anni di versamenti per avere il minimo

[CUT]
ops, sorry, ho postato sul tuo thread, ma non mi riferivo a te... non mi sono spiegato bene :) stavo abbozzando un pensiero da sviluppare, diciamo una presa di coscienza di classe, che scrivo qui:


Tema: Lo sfruttamento della classe operaia

Da Marx, ai tempi nostri, nel sistema capitalistico il capitale sfrutta la manodopera, ecc ecc la teoria la conosciamo, non ci ritorniamo sopra.

Ma... quando un operaio o impiegato deve pagare meta' del suo stipendio in tasse... come vogliamo definirlo ?
Un po' di tasse ci possono stare, per i servizi pubblici (strade, sanita' se e' pubblica, scuole se sono pubbliche)
Ma quando le tasse diventano esagerate, e con queste tasse si pagano i privilegi e la bella vita dei politici e dei loro compagni di affari, cosa si puo' dire ?
Non e' sfruttamento anche questo ?

Penso soprattutto ai vari partiti di sinistra, e ai propagandisti delle tasse che tanto si leggono sui forum, quelli pronti ad intervenire additando come "evasore fiscale", chiunque si azzardi ad avere obiezioni a questa tassazione esagerata, o ad invocare addirittura la pena di morte per gli evasori... cosa dicono a proposito ?
Questa tassazione esagerata, non e' sfruttamento del popolo ?
Sfruttare il popolo e' consentito, ma solo allo stato ? :-?

Ecco, io questa la chiamerei "presa di coscienza di classe" :D
 

tontolina

Forumer storico
nei giorni scorsi ho avuto una discussione accesa con un amico che si definisce marxista
che mi diceva che MARX asseriva che gli imprenditori sfruttano gli operai
e non sentiva ragioni

tentè che ho concluso che è più testa di quiz :rolleyes:
omolagato
incapace di pensare con il cervello in modo autonomo e non pensare quello che Altri gli dicono


Marx aveva studiato un fenomenno sociale che servì per mantenere un ceto privilegiato

Oggi la situazione è in parte cambiata


In italia non si trova lavoro ben remunerato per cui una persona capace
inizia a fare prima l'imprenditore di se stesso 8artigiano) e poi cominciando ad assumere praticanti ed insegnare loro il Mestiere

Questi imprenditori lavorano mediamente 12-14 ore al giorno e PAGANO (pur cercando di evitarle) molte tasse
TROPPE

difficilmente sfruttano i loro collaboratori


Infine
questo amico è avvocato
e gli ho chiesto se lui nel suo lavoro è riuscito a farsi pagare il lavoro intellettuale

perchè gli imprenditori non dovrebbero guadagnare sul loro?
e il rischio impresa?


insomma Marx và bene ancora per le multinazionali che sfruttano0 la popolazione del terzo mondo... quello sì

mentre in Italia
gli sfruttatori sono i politicanti che rubano per sè e per i loro amici

avete letto dei finanziamanti a saras prima del collocamento in borsa?
ovvio prima hanno incassato bene
leggete qui
Quei milioni dello Stato alla raffineria di Moratti
http://www.investireoggi.it/forum/collocamenti-vp499375.html#499375
 

tontolina

Forumer storico
ma che p@@lleeeee LUI qui
http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=471247

nuova riforma elettorale? l'ha appena fatta lui contro il referendum popolare

nuove elezioni? e perchè mai? tanto sono sempre loro a dividersi le poltrone e rubare

con questo psiconano siamo ritornati nella prima e peggiore repubblica

certo con il governo cola Brodi non sembra cambiare nulla

unica legge che il parlamento ha votato all'unanimità è la legge svuota carcere di Mastella


ministro che vorrebbe distruggere le intercettazioni telefoniche perchè hanno intercettato molti politicanti
che oltre a prendere una buona indennità parlamentare (21 mila euro al mese)
fanno ancora la cresta su varie spese per aiutare gli amici bisognosi


degli italiani se ne fottono allegramente gli UNI e gli ALTRI
a loro basta governare e derubarci

avremmo bisogno di una bella rivoluzione francese con tanto di ghigliottina
 

tontolina

Forumer storico
Struscia la notiziaCome il discorso di Craxi del luglio ’92 alla Camera, quello del «tutti ladri, nessun colpevole», anche il discorso di Blair contro «la stampa bestia feroce che fa a pezzi persone e reputazioni» suscita la «ola» di uno stuolo di fans pronti a esaltare il suo presunto «coraggio». Naturalmente il discorso di Craxi non aveva nulla di coraggioso: era ricattatorio, qualunquista e soprattutto vile, visto che mirava all’impunità della casta. Idem per il discorso di Blair, che per tutto il mandato ha minacciato, intimidito, condizionato con ogni mezzo la libera informazione (per esempio la Bbc che smascherava le sue balle sulla guerra), mentre si ingraziava questo o quel tabloid dandogli l’esclusiva sui suoi cazzi privati.

I politici, com’è noto, non sono pagati per parlare dei giornalisti, mentre i giornalisti son pagati per parlare dei politici. Blair ha avuto almeno il buongusto di lanciare la sua filippica a fine mandato, mentre i nostri, non conoscendo nemmeno l’espressione «fine mandato», passano le loro giornate in tv o a parlare di tv o a chiamare le tv e i giornali. La tirata blairiana è molto piaciuta a Carlo Rognoni, già ottimo direttore di Panorama e del Secolo XIX, poi deputato Ds, ora consigliere della Rai. All’Unità ha detto di «condividere appieno» le parole di Blair che addirittura «dovrebbero entrare nelle scuole di giornalismo» perché «danno voce a un sentimento molto diffuso tra i politici: “Maledetti giornalisti, sempre a rovistare nella merda”... In Italia un solo politico ha avuto il coraggio di criticare i media: D’Alema».

Per la verità anche Craxi e Berlusconi han dato un valido contributo alla causa. Resta da capire quale coraggio occorra, in questo paese di servi, ad attaccare la stampa. Rognoni parla poi di Tangentopoli quando, a suo dire, l’informazione «perse una grande occasione. Mani Pulite ha sbattuto in galera tutti gli altri: politici e imprenditori. E i giornalisti, invece di emanciparsi,si sono messi a raccogliere le veline della magistratura». Non so chi gli abbia raccontato questa barzelletta, ma occupandomi di giudiziaria da una ventina d’anni posso assicurare che non ho mai visto una «velina della magistratura».

Ho visto tanti verbali (piene confessioni, di solito), avvisi di garanzia, bonifici bancari in Svizzera, miliardi sequestrati, ordinanze di custodia cautelare, sentenze (perlopiù di condanna o di patteggiamento). Atti pubblici, proprio come le intercettazioni di questi giorni: atti che non costituiscono reato per chi lo raccoglie o lo divulga, ma che spesso lo contengono. Conosco la fatica del giornalista per procurarseli, visto che nel nostro sistema bizantino non sono segreti, ma bisogna trovare qualcuno che te li mostri. Chi li trova verifica che siano autentici e interessanti, dopodichè li pubblica. Perché non si chiamano «veleni», «complotti», «attacchi alla democrazia», «aggressioni», «circuito mediatico-giudiziario». Si chiamano «notizie».

I lettori, nel 1992-93, apprezzavano: tant’è che le vendite dei giornali, ferme al palo dal 1934, salirono di un milione e mezzo di copie proprio nel biennio di Mani Pulite. Non perché contenessero «veline della magistratura». Perché contenevano «fatti», e spesso anche delitti, gravissimi commessi da chi faceva le leggi e contemporaneamente le violava. A volte i giornalisti dovevano fare «pool» per proteggere i colleghi dei giornali controllati dai partiti (il Giorno del Psi, il Mattino della Dc etc), come pure della Rai: senza la certezza che una notizia sarebbe uscita dappertutto, certe testate non l’avrebbero mai pubblicata. Dal ’94, con l’arrivo di Berlusconi e il ritorno della partitocrazia polo-ulivista, la stampa riattaccò il cavallo alle solite vecchie greppie. E ricominciò, allora sì, a pubblicare le veline dei potenti (Rognoni apra la porta del suo ufficio in viale Mazzini e si goda lo spettacolo).

Infatti tornò vendere come nel 1934. È grottesco che ora i giornalisti debbano discolparsi per l’unica stagione di cui devono andare fieri. Ed è stravagante che Rognoni, come Blair e qualche blairino de noantri, li accusino di «cercare lo scandalo». Oh bella, e cosa dovrebbero cercare? Il guaio semmai è che a cercare gli scandali sono pochi, essendo gli altri impegnatissimi a reggere il microfono ai politici (vedi l’ultima intervista senza domande del Tg5 a D’Alema). Par di sentire i difensori non richiesti del Vaticano, che un mese fa strillavano perché Santoro voleva parlare dei preti pedofili e non dei preti santi. Come dire che, per raccontare di un tizio caduto dal balcone, bisogna prima raccontare di tutti quelli che non cadono dai balconi.

Marco Travaglio
da l'Unità 16.06.2007

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Marco Travaglio da Anno Zero del 14.06.2007

Silvio, facci sognare; http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=5846
di Marco Travaglio
 

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