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La Fed ha preparato per Bush un semestre di economia da corsa
Da Affari & Finanza, La Repubblica, del 1/12/2003
Milano. Ormai sui mercati si va determinando una sorta di convergenza fra le diverse anime che di solito si danno battaglia. Pessimisti e ottimisti, Orsi e Tori, intellettuali e hedgisti, tutti cominciano a concordare su un punto. Anche se nessuno può escludere scivolate o perse di beneficio, a meno di grossi incidenti di percorso, il primo semestre del 2004 sarà scintillante, brillante e sfolgorante come le stelle in un cielo d'agosto ai Caraibi.
Improvvisa conversione? No. La verità è che in tutti si sono fatte strada alcune convinzioni:
1- Nei prossimi sei mesi dall'economia americana, che è quella cruciale, decisiva, arriveranno solo e soltanto buone notizie. Greenspan e Bush l'hanno riempita di tante di quelle cose (soldi, benefici, carezze) che l'economia americana non potrà che mandare segnali di ulteriore salute. E' come se un maiale fosse alimentato con quintali di granoturco. Che cosa volete che faccia? Grufola contento e ingrassa. Poi finirà, sotto forma di salame, appeso a qualche trave del soffitto o in pentola come arrosto. Ma questo verrà dopo. Per il momento grufola contento. E questo è quello che conta.
2- Di tutto questo grufolare, naturalmente, dovrebbero approfittare anche i consumatori. Quando si vive dentro un sistema dove il denaro non costa niente, il governo ti manda a casa assegni di rimborso delle tasse, e tutti ti invitano a fare acquisti con offerte speciali (tasso zero, paghi l'anno prossimo, ecc.), che cosa fai? Non compri? E perché mai?
3- Di tutto questo, ovviamente, dovrebbero risentire (in bene) anche le aziende. Sarà anche vero che questa è una ripresa artificiale e costruita a tavolino, soprattutto costruita a spese del bilancio federale, ma che cosa fai quando il negozio ti si riempie di clienti? Li mandi via? No. Vendi la tua merce, migliori i tuoi bilanci e lo comunichi alla Borsa, dove cittadini-consumatori stanchi di fare shopping possono finalmente scatenarsi a comprare azioni.
4- Insomma, il clima che si va determinando è un po' quello "il rialzo delle Borse è appena cominciato, quello che abbiamo appena visto è niente" (solo i cretini non cambiano opinione, riferito ovviamente al vostro cronista), come si legge in parecchie e-mail.
La componente più consapevole dei mercati, si rende conto che il semestre che sta arrivando sarà appunto un semestre artificiale, costruito apposta per consentire a Bush di ritornare alla Casa Bianca per altri quattro anni. Ma si rende anche conto che, quando il Toro corre in Borsa, è inutile mettersi di traverso e fare ragionamenti troppo sottili. Il Toro si cavalca, fin che c'è.
Inoltre, i più saggi dicono che non bisogna mai mettersi contro Greenspan, il potentissimo capo della Federal Reserve. E Greenspan oggi vuole certamente delle Borse brillanti. Vuole una Wall Street tonica, in buona salute, capace di veloci corse in avanti e poi di sapienti arretramenti, giusto per non dare l'impressione che questo rialzo sia già stato segnato con una riga su un foglio di carta millimetrata.
La stessa cosa vogliono tutti gli altri protagonisti del grande circo del denaro globale. Lo vogliono le banche d'affari, che finalmente si portano a casa commissioni di cui avevano perso le tracce e il sapore. Lo vogliono i grandi broker, che finalmente vedono tornare i bonus milionari che per tanti anni hanno fatto meravigliosa la loro vita. Lo vogliono i gestori dei fondi (che non devono più fornire imbarazzate spiegazioni ai loro soci e clienti). Lo vogliono infine i semplici risparmiatori, che dal rialzo di Borsa ricavano fiducia e nuovi stimoli per continuare l'incessante shopping a cui l'America si sta dedicando in questi mesi (si prevede che questo Natale segnerà un super-boom delle vendite). Insomma, la gigantesca macchina del consumo-risparmio-investimento è in movimento. E al suo centro ha che le Borse devono essere brillanti, scattanti, e sexy. E allora perché dovrebbe mai accadere il contrario?