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Imu 2012: pagamento anche per anziani in case di riposo?
Continua il nostro viaggio tra i paradossi della nuova Imu
15-03-2012, ore 15:34 -
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L'unica casa su cui (forse) non si paga l'Imu
Ha fatto molto discutere la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, ora chiamato IMU, da parte del Governo Monti. Sul principio di base che giustifica questa norma si è detto molto ma oggi ci riferiamo più nello specifico ad alcune applicazioni specifiche che possono portare, se interpretate in maniera rigida, a risultati ingiusti e paradossali. E’ Giovanni Botti, esponente del Pdl, ad aver portato alla luce una di queste situazioni: secondo il testo della legge infatti gli anziani ricoverati in maniera permanente in una casa di riposo o ospizio, qualora proprietari di un immobile esterno dovrebbero pagare su quest’ultimo l’IMU 2012. Il tributo sarebbe calcolato in base ai criteri previsti per la seconda casa, essendo i proprietari stabilmente residenti e domiciliati in un altro locale, ovvero nel caso specifico la casa di cura. Essendo ormai scaduto il termine ultimo per la presentazione di mozioni in consiglio comunale, il consigliere Botti ha espresso questo suo giudizio attraverso un comunicato stampa.
FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA TRA LE FINESTRE DISCREZIONALI
In realtà leggendo attentamente il testo legislativo si evince che questa evenienza è solo ipotetica perché le Amministrazioni Comunali possono deliberare in altro verso (e quindi continuare a considerare l’abitazione di origine come prima casa, con le dovute agevolazioni per quanto riguarda il calcolo dell’Imu). Ma è possibile accontentarsi di un giudizio discrezionale per garantire quello che dovrebbe essere un diritto universalmente e pacificamente tutelato?
E’ chiaro peraltro che chi risiede in una casa di cura non lo fa per piacere e quindi aggiungere un incremento delle tasse su un bene che non si può di fatto usare non fa che rendere la condizione del soggetto più frustrante e difficile. Un chiaro esempio di come le leggi applicate in senso stretto possano diventare
accanimento fiscale. L’assimilazione a casa principale ai fini del calcolo percentuale IMU, fatto salvo ovviamente il caso in cui l’immobile in questione sia affittato e quindi produca reddito, non dovrebbe essere solo un’eventualità ma un diritto assodato e non in discussione.
LA NOSTRA INCHIESTA ALLA SCOPERTA DELL’IMU E DEI SUOI PARADOSSI:
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