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Intanto nel cestino della sua sala operatoria c’è quel che resta di un organo genitale maschile, scarto di un corpo ancora sotto anestesia. Si risveglierà «con un clitoride perfettamente sensibile – promette il dottore, aggiungendo – Nel novanta per cento dei casi, i miei pazienti riescono ad avere una vita sessuale normale e a raggiungere l’orgasmo». La chiama rinascita o redenzione, questa risposta tecnica nell’offrire orgasmi a un corpo che forse è arrivato sul lettino della sala operatoria insieme a un’anima piena di balbettii, evidentemente trascurabili quanto i resti dei genitali impotenti nella spazzatura. Al 100 per cento del mistero sacro e irrisolto che è una persona, il «farò» risponde con un 90 per cento di successo negli orgasmi a venire. E la differenza non è solo del 10 per cento, è l’abisso siderale tra il tutto e la parte. È la voragine tra il bisogno di un’integrità e interezza di sé e la messa a punto di un pene che diventa clitoride funzionante.