PER CAPIRE CHI VI COMANDA, BASTA SCOPRIRE CHI NON VI E' PERMESSO CRITICARE

Ci vogliono proni e disposti ad accettare ditutto e dippiù.
Leggete cosa è riuscito "a pensare" il nostro Comitato per la Sicurezza.

All'aperto....in estate......con le mascherine....con tutti ivaccinati......


Lo spettacolo pirotecnico che si sarebbe dovuto svolgere domenica 27 giugno a conclusione della Festa del Lago e della Montagna, non si terrà.

Il Comune di Lecco è stato costretto a fare marcia indietro.

I fuochi sono stati stato oggetto di esame nell’ambito di una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica,
presieduto dal Prefetto di Lecco Castrese De Rosa.

Lo stesso Comitato

"in esito alle valutazioni svolte sulla conferma dello stato di emergenza fino al 31 luglio
e alla contestuale diffusione della variante Covid-19 Delta,
ha espresso parere contrario allo svolgimento del predetto spettacolo,
in ragione dell’impossibilità di garantire il distanziamento sociale
e adeguate misure di sicurezza sia nel territorio del comune di Lecco sia in quello dei comuni limitrofi.
A fronte del parere negativo, lo spettacolo è stato annullato per il 2021 e rinviato al 2022".
 
Però lo stesso Comitato non si capacita di come possa accadere......

Dalle forze dell'ordine arrivano ben poche conferme.
Saranno con ogni probabilità i filmati dei circuiti di videosorveglianza
- come già per la rissa della scorsa settimana in piazza degli Affari -
a fornire tutti quei tasselli per ora mancanti nella ricostruzione di quanto avvenuto nella tarda serata di ieri in città,
con tre episodi di violenza verificatisi a stretto giro tra La Meridiana e la stazione,
costati il ferimento di almeno tre soggetti - due dei quali particolarmente giovani -
trasferiti in ambulanza all'ospedale Manzoni per le cure del caso.

Le scarse informazioni fin ora a disposizione parrebbero orientare quanto accaduto ieri sera nella cornice di una "faida" tra gruppi opposti.

Da una parte dei colombiani, tornati in città pare dopo qualche tempo d'assenza,
e dall'altra dei magrebini, ormai stanziali nella zona.

C'è chi azzarda che all'origine del regolamento di conti vi sia una questione "territoriale", forse legata allo spaccio di droga.

Ma stiamo già sconfinando nel campo delle ipotesi, non essendoci ancora una trama "ufficiale" dell'accaduto,
con il PM di turno - il dr. Andrea Figoni - subito notiziato della concatenazione di fattacci,
iniziata già attorno all'ora di cena con un primo scontro all'esterno del fast-food del centro commerciale.

Alle 21 le prime sirene con l'ambulanza intervenuta nell'area "Green" per soccorrere un 47enne portato al Manzoni in codice verde.

Sempre nel parcheggio è stata rinvenuta una Grande Punto scura targata Varese con finestrini infranti e gomme tagliate.

Poi il "culmine" in stazione, con sangue in sala d'aspetto e sulla banchina. Ferito un 26enne di origini straniere.

E ancora, un'ora dopo, alle 22.30, il terzo round ancora in largo Caleotto con il trasferimento in ospedale di un 24enne.
 
Controlla controlla



Le autorità tedesche hanno avviato un procedimento contro Telegram
che potrebbe vedere il gestore dell’app di messaggistica multato
per non aver rispettato le leggi che impongono ai siti di social media
di controllare le azioni dei propri utenti e di vietare le chat che non corrispondano agli standard tedeschi.

La multa potenzialmente sarebbe pari a 5,5 milioni di euro.



La rivista tedesca Der Spiegel ha riferito che i funzionari di Berlino ritengono che l’uso dell’app Telegram
abbia raggiunto una soglia per cui può essere trattato allo stesso modo di Facebook, Twitter e TikTok,
per cui può essere obbligato a “Tutelare” la libertà di parola nei limiti della legslazione tedesca,
quindi escludendo una serie di temi off limits in Germania.


Un portavoce del ministero della Giustizia ha confermato lunedì che le autorità hanno scritto agli operatori di Telegram negli Emirati Arabi Uniti
per l’incapacità di fornire un canale per presentare reclami a chi si trovi in Germania e si senta offeso dai suoi contenuti, o ritenga che questi superino le leggi tedesche.


“La società ora ha l’opportunità di rispondere”, ha detto ai giornalisti a Berlino la portavoce, Rabea Boennighausen.


Telegram, fondata dai fratelli russi Nikolai e Pavel Durov, è cresciuta in popolarità in Germania negli ultimi anni,
anche tra i gruppi di destra e coloro che si oppongono alla risposta del governo alla pandemia di coronavirus.


Diciamo che è cresciuto troppo,

per cui risulta troppo libero…


Il parlamento tedesco ha approvato il Network Enforcement Act nel 2017
con l’obiettivo dichiarato di garantire che gli attuali limiti di parola del paese,
incluso il divieto di lunga data sulla negazione dell’Olocausto, possano essere applicati online.


Gli oppositori hanno sostenuto che la legge rischia di soffocare la libertà di parola e di espressione.


Comunque la libertà, almeno in Germania, ha un costo: 5,5 milioni di euro.
 
Il confronto, anche militare fra Cina e Stati Uniti sta alzandosi a un livello mia visto prima
e che, a parte in alcuni momenti roventi della Guerra Fredda, non si era visto neppure nel confronto con l’URSS.


La portaerei nucleare Ronald Raegan si dirige nel Mar Cinese Meridionale
per affermare la loro qualità di acque internazionali e non acque territoriali cinesi,
anche in difesa dei diritti di paesi come Malesia e Filippine alleati degli USA.


Ecco la rotta del gruppo navale americano:



2021-06-15_09-06-36.png



La portaerei USS Ronald Reagan del gruppo d’attacco era accompagnata dall’incrociatore lanciamissili USS Shiloh
e dal cacciatorpediniere lanciamissili USS Halsey.

Il gruppo di navi è entrato martedì nelle acque del Mar Cinese Meridionale per condurre un’operazione di sicurezza marittima.


La Marina ha affermato che “difendere la libertà dei mari nel Mar Cinese Meridionale
è di vitale importanza dove quasi un terzo del commercio marittimo globale, circa 3,5 trilioni di dollari,
un terzo del petrolio greggio globale e la metà del gas naturale liquefatto globale passa attraverso il mare ogni anno».


Quest’anno 200 pescherecci della “Milizia marittima cinese”, una forza paramilitare navale,
avevano disturbato le attività delle navi filippine e statunitensi, e questa è la risposta.


All’inizio di quest’anno, l’USS John S. McCain, un cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke,
è stato “espulso” dall’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) dalle Isole Paracel nelle acque fortemente perturbate.

Il PLA ha affermato che, all’epoca, intorno a febbraio, il cacciatorpediniere aveva “oltrepassato” le acque territoriali cinesi.


La Cina non ha atteso molto a rispondere agli USA e lo ha fatto aprendo un altro fronte:


BREAKING: Taiwan Defense Ministry says 28 Chinese PLA warplanes entered its ADIZ this morning. Largest known recent incursion. https://t.co/h0ngSh3RVf
— Jesse Johnson (@jljzen) June 15, 2021




Con tempistica perfetta, anche per rispondere al G7, la Cina ha inviato 28 caccia a “Testare” i limiti dello spazio aereo di Taiwan, ed a superarlo.

A marzo si era vista un’incursione con 20 aerei, ma questa volta, con 28 aerei ,
si è raggiunto un numero mai visto da quando Taipei controlla questo tipo di attività militari.


Secondo l’AP, “Gli aerei includevano vari tipi di aerei da combattimento tra cui 14 J-16 e sei aerei J-11, oltre a bombardieri, ha detto il ministero”.

Inoltre, il rapporto ha osservato che “la dimostrazione di forza della Cina
arriva dopo che i leader del Gruppo dei Sette nazioni industrializzate hanno rilasciato una dichiarazione domenica
che chiedeva una risoluzione pacifica delle questioni che attraversano lo stretto di Taiwan e ha sottolineato l’importanza della pace e della stabilità”.


In risposta, martedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian
ha accusato le nazioni del G-7 di “interferire deliberatamente negli affari interni della Cina”.


Ha aggiunto: “La determinazione della Cina a salvaguardare la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo è incrollabile”.


Quindi il confronto USA-Cina si fa ancora più caldo e la minaccia alla pace ancora maggiore.

Con tutti questi aerei e navi in aree così ristrette
c’è da augurarsi che nessun pilota abbia il grilletto facile,
anche perché una escalation militare sarebbe semplice e devastante.
 
Daniele Capezzone interviene ad RPL e parla dell’idea, anzi dell’imposizione,

da parte del ministro Speranza, del “Cocktail di vaccini”;

cioè della possibilità, anzi dell’ordine, di terminare le seconde dosi di vaccino non più con Astra Zeneca, ma con altri vaccini.


Tutto questo senza veri test sugli effetti del “Mix” e se , alla fine,
i danni possano essere maggiori rispetto a quelli dell’uso del singolo vaccino Astra Zeneca.

Perché Speranza non ha fatto una bella sperimentazione su se stesso,
invece di imporre a tutti, curiosamente senza opposizione, questo mix non testato ?

 
Ha dell’incredibile quanto capitato in Piemonte intorno al ricordo delle Foibe
in occasione della celebrazione della Giornata del Ricordo, ovvero di una ricorrenza prevista da una legge dello Stato.

La giunta, su iniziativa dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino,
aveva previsto di distribuire nelle scuole il fumetto Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana
e solo per questo è finita nel mirino della Corte dei conti

I libri, infatti, causa Covid, non sono mai stati acquistati
e nemmeno è stata mai promulgato un atto amministrativo che rendesse operativa quella intenzione.

Ciononostante, la Procura contabile, nella figura del procuratore regionale Quirino Lorelli,
ha inviato alla Regione un decreto istruttorio in cui chiede conto, letteralmente, dell’iniziativa.

Come mai, se la spesa nemmeno è stata deliberata?

Semplice: un consigliere di Leu aveva presentato un’interrogazione.



Una vicenda surreale

La vicenda, oltre a generare un certo sconcerto, ha provocato anche la reazione di FdI,
che, primo firmatario del deputato Andrea Delmastro, ha rivolto un’interpellanza urgente alla presidenza del Consiglio.

Vi si chiede «l’attivazione di una indagine interna, o di verifiche ispettive» per valutare
«la legittimità e l’opportunità dell’operato della Procura Regionale per il Piemonte della Corte dei Conti»,
anche «a salvaguardia dell’integrità e della correttezza istituzionale della Corte dei conti
e della onorabilità personale e professionale di tutti i magistrati della Corte dei Conti».

L’azione intrapresa dalla Procura contabile piemontese in assenza di atti concreti
e sulla base della sola interrogazione di Leu, citata nello stesso decreto istruttorio,
infatti, per FdI

"ha conferito all’intera vicenda l’ombra e l’idea di agire in censura politica su mandato altrui".


Quello che non torna nell’istruttoria della Corte dei conti sulle Foibe

Non solo, l’istruttoria firmata da Lorelli chiede anche alla Regione Piemonte
se avesse concordato l’iniziativa con i dirigenti scolastici e intima una risposta entro sette giorni.

Dunque, la vicenda presenta numerose debolezze, anche dal punto di vista normativo.

Le ha riassunte lo stesso Delmastro, in un video di fuoco nel quale, tra l’altro,
parlando al «capitan Fracassa della sinistra giudiziaria italiana» ricorda che:

l’iniziativa della Regione rientra nel solco del Giorno del Ricordo, istituito da una legge della Repubblica;

quella legge promuove proprio le iniziative nelle scuole;

la Corte dei conti dovrebbe agire sulla base di denunce «circostanziate con la quantificazione e indicazione del danno».



Vietato anche solo “pensare” di ricordare Norma Cossetto

«Quale danno è pensare di celebrare le Foibe?

L’intenzione di celebrare le Foibe?


O forse – chiede Delmastro nel video, rivolgendosi direttamente a Lorelli – il tuo messaggio è proprio quello:

in Italia non si può neanche pensare di celebrare le Foibe?

Non si può avere l’intenzione di farlo, perché altrimenti Quirino Lorelli vi processa per danno erariale?».


Delmastro: «Non riusciranno a infoibare le foibe per via giudiziaria»
 
Lascio a Voi giudicare "il livello di libertà" che qualcuno vorrebbe negarci.
Aberrante che vengano scritte certe cose. E negate. Sempre. A priori.



OGGETTO
: Distribuzione nelle scuole piemontesi del fumetto “Foiba rossa”.

Premesso che:

la Regione Piemonte ha annunciato, attraverso l’Assessora all’Istruzione, la prossima distribuzione gratuita del fumetto di B. Delvecchio, E. Merlino,
“Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un'italiana”, edito da Ferrogallico nel 2018;

al centro della narrazione la vicenda di Norma Cossetto, studentessa italiana, istriana di un paese vicino a Visignano
(oggi comune della Croazia), figlia del dirigente locale del Partito Nazionale Fascista Giuseppe Cossetto,
uccisa da partigiani jugoslavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani;

Rilevato che

l’aderenza storica del prodotto editoriale appare molto scarsa,
così come risulta essere molto problematica la ricostruzione storica contenuta e divulgata nel testo;

in primo luogo si fa percepire erroneamente un passato mitico puramente italico
dell’Istria,
con la presenza slava, pur millenaria, completamente rimossa;

inoltre, nel fumetto si trova la riproduzione di una falsa ordinanza di pulizia etnica anti-italiana nel Trentino
e sull’Adriatico orientale che sarebbe stata firmata dall’imperatore austriaco Francesco Giuseppe in persona,
e un falso ordine di Tito che avrebbe ordinato sic et simpliciter di cacciare gli italiani dall’Istria
(pp. 13 e 48, entrambi gli avvenimenti completamente smentiti dai fatti);

Rilevato, inoltre, che

in tale contesto, risulta pertanto totalmente priva di senso la riproduzione della
entusiastica e spontanea aderenza all’Italia degli istriani, che in molti casi fu invece
un’italianizzazione forzata e una snazionalizzazione violenta, così come appaiono
assolutamente fuori luogo i lunghi momenti in cui il “buon patriarca italico” (incarnato da
Cossetto padre) esibisce la camicia nera in scene di altruismo e magnanimità, mentre
tutti i saluti fra i popolani asso migliano decisamente a saluti romani;

a riprova dello scarso lavoro storico alla base del fumetto, si possono riportare le stesse
cifre degli infoibati che cambiano più volte nelle pagine dello stesso volume:
prima sono quantificate in 10.000 (p.60), poi 8.000 (p. 66), quindi da 5.000 a 12.000 (p. 71);

Considerato che:

il Giorno del Ricordo, celebrato ogni il 10 febbraio, è stato istituito con la Legge 30 marzo 2004, n. 92,
con la finalità di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani
e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati
nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;

recentemente, questa finalità viene sempre più spesso tradita e strumentalizzata
per iniziativa della destra nazionalista italiana che rievoca la vicenda delle foibe in maniera
scorretta e inesatta dal punto di vista storico;


a titolo di esempio occorre citare la diffusione della fallacia ad ignorantiam
di dedurre dalla presenza di 1.700 “foibe” (cavità carsiche) in Istria, e dal fatto che solo una minima
parte fu setacciata dopo l’ottobre del ’43, la conclusione che in tutte le foibe inesplorate
si celino cadaveri ora non più recuperabili;


oppure è stato avanzato il ragionamento post hoc secondo il quale, siccome dopo le foibe
gran parte degli italiani lasciarono l’Istria, le foibe furono una pulizia etnica per mandare via gli italiani;


Considerato, inoltre, che:

parallelamente a ciò, la lotta di liberazione viene evocata in termini di guerra civile in cui
si usano i crimini come strumenti retorici volti a riequilibrare responsabilità già chiarite da
innumerevoli e fondati studi storici, documenti e testimonianze;

tutto ciò, malauguratamente, non ha nulla a che vedere con eventuali progetti atti a farluce sul contesto istriano,
che sarebbero meritori se chiarissero anche le circostanze della pulizia etnica avvenuta in quei luoghi,
le atrocità commesse dagli eserciti italiani e tedeschi durante la guerra o l’italianizzazione forzata a cui fu sottoposta l'Istria.

Rilevato che:

la scarsa cogenza storica del fumetto oggetto dell’annuncio dell’Assessora regionale all’Istruzione
e la natura politica e revisionista dell’operazione trovano conferma nell’identità di autori ed editori:
la pubblicazione è infatti edita da Ferrogallico, una casa editrice di fumetti vicinissima all’estrema destra,
nel cui consiglio d’amministrazione siedono, tra gli altri, un cantautore fascista e alcuni dirigenti di Forza Nuova;



Ferrogallico è inoltre unita da un «accordo di collaborazione» alla casa editrice Altaforte,
espressione di Casapound e già al centro delle recenti polemiche con il Salone del libro di Torino;

in ultimo, gli autori di Foiba rossa sembrerebbero essere a loro volta legati in vario modo
al mondo del neofascismo italiano;

Sottolineato che:

più volte la Regione Piemonte ha denunciato l’assoluta scarsità di risorse da destinare a
progetti educativi per le scuole, le studentesse e gli studenti piemontesi, nonché per il
sostegno alle istituzioni che si o ccupano di memoria e resistenza anche piemontese;

alla luce di ciò, risulta discutibile che siano state reperite risorse per distribuire a pioggia
un prodotto qualitativamente pessimo e parziale, legato a triplo nodo al neofascismo
italiano;

Sottolineato, inoltre, che:

desta particolare preoccupazione l’assoluta mancanza di informazioni pervenute al
Consiglio regionale del Piemonte in merito all’iniziativa annunciata a mezzo stampa
dall'Assessora all’Istruzione ma non sono mai stati trasmessi all’Aula né la
legge regionale a cui il progetto dovrebbe fare riferimento, né l’atto di Giunta con il quale è
stata deliberata la distribuzione, né la determina relativa alla spesa per la distribuzione,
né i dati in relazione al numero di copie, al numero delle scuole
in cui si intende distribuire la pubblicazione e l’elenco delle scuole in cui è prevista la distribuzione;

Tenuto conto che :

l’Ente pubblico risponde al l’art. 97 della Costituzione secondo il quale «i pubblici uffici
sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon
andamento e l’imparzialità dell’amministrazione»;

tale prescrizione di terzietà rappresenta un criterio relativo ai modi in cui l’azione
amministrativa si esplica, così da assicurare che l’interesse pubblico si
a perseguito in maniera efficace, imparziale rispetto ai soggetti coinvolti, e nei limiti dei poteri che la
legge affida all’amministrazione;

tra gli strumenti per giungere a tale risultato vi è la separazione al suo interno tra l’anima
politica e quella a mministrativa, che in ogni caso convivono, attraverso l’attribuzione alla
prima della funzione di indirizzo, programmazione e controllo, e alla seconda
dell’attuazione delle azioni specifiche e degli interventi necessari per il bene comune;

INTERROGA
l’Assessore competente per sapere

l’iter amministrativo della decisione di distribuire le copie di “
“Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un'italiana”, in particolare:

l’Atto di Giunta con il quale è stata deliberata la distribuzione delle copie omaggio
;

la determina relativa alla spesa per la distribuzione;

i dati in relazione al numero di copie e al numero delle scuole in cui si intende
distribuire la pubblicazione;

l’elenco delle scuole in cui è prevista la distribuzione;

l’iter di selezione del Progetto relativo al Giorno del Ricordo e i progetti alternativi
vagliati e le motivazioni della scelta.

Torino, 13 febbraio 2020
 
It has been alleged that the killings were part of a purge aimed at eliminating potential enemies of communist Yugoslav rule,
which would have included members of German and Italian fascist units, Italian officers and civil servants,
parts of the Italian who opposed both communism and fascism (including the leadership of Italian anti-fascist partisan organizations),
Slovenian and Croatian anti-communists, collaborators and radical nationalists.
 
Un convegno al Senato, organizzato da Armando Siri, prende in mano un tema scottante:

quanto è sicuro vaccinare i bambini?

Bisogna vccinarli?

Prendono parte al convegno diversi esperti, fra cui Garattini, che analizzano, da diversi punti di vista, i vantaggi ed i rischi della vaccinazione.


Ad esempio uno dei vantaggi più sbandierati, il fatto che permetta il raggiungimento dell’immunità di gregge,

NON ESISTE
, nel momento in cui il vaccino è stato creato non per combattere il contagio, ma la malattia.

 
Vi arrabbiereste se vi dicessero che, dal 2008, avete pagato le tariffe autostradali calcolate in modo sbagliato, e probabilmente in eccesso?

Perchè è questo quello che è successo, come rivelato dalla risposta ad un’interrogazione presentata da Marco Campomenosi , Paolo Borchia e Antonio Maria Rinaldi


“Il sistema di remunerazione utilizzato da Aspi non soddisfa appieno i criteri stabiliti dalla Corte di Giustizia
con la sentenza Altmark che disciplina il margine di utile ragionevole per un servizio di interesse pubblico generale
dato in concessione come le autostrade in Italia.

A confermarlo è la stessa Commissione Europea, in risposta a una interrogazione della Lega, che ci auguriamo sia oggetto di verifica dalla magistratura italiana.


La Commissaria Vestager entra nel merito e afferma che ‘conformemente ai principi fondamentali per la ripartizione dei costi e il calcolo dei pedaggi,
i costi sostenuti da Atlantia per l’acquisizione di Aspi non possono essere considerati costi di esercizio’.


Ora i giudici dovranno dire se Aspi ha riconosciuto negli anni ad Atlantia dividendi ben superiori al dovuto,
sottraendoli agli investimenti necessari per la manutenzione delle infrastrutture
con le evidenti conseguenze che tutto il mondo ha potuto vedere.

Gli ingenti proventi tariffari pagati dagli utenti sono stati funzionali a coprire i costi relativi al debito originariamente contratto
nell’ambito dell’acquisizione delle azioni di Aspi e i suoi azionisti hanno ricevuto negli anni una compensazione
che andrebbe oltre il costo del servizio reso e il margine ragionevole.

Ora lo afferma anche l’Unione Europea.


In Italia non se ne era accorto nessuno, o in troppi hanno interesse a non andare a fondo in questa vicenda?”.


Praticamente cosa è successo:

nel calcolare i costi da ripagare tramite le tariffe
Aspi ha aggiunto anche i costi relativi all’acquisizione delle concessioni autostradali,

fatto che viene ad essere considerato illecito, e configurante gli aiuti di stato, da parte della Commissione.

Quindi abbiamo pagato tariffe più alte perché ripagavamo l’investimento iniziale fatto per comprare le concessioni stesse,
tra l’altro rischiando di far condannare lo stato per aver concesso degli “Aiuti illeciti”.


Incredibile, tutto veramente incredibile, ma dal 2008 al 2018 che facevano quelli che dovevano controllare i pedaggi?

Giocavano a calcetto ?
 

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