PER CAPIRE CHI VI COMANDA, BASTA SCOPRIRE CHI NON VI E' PERMESSO CRITICARE

Il presidente dell’EcoHealth Alliance Peter Daszak,

l’uomo che ha collaborato con l’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive del Dr. Anthony Fauci

attraverso il laboratorio di Wuhan, giunge addirittura a vantarsi della manipolazione dei coronavirus simili alla SARS “killer”

effettuata dai suoi “colleghi” in China” in una clip scoperta da The National Pulse.


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Daszak ha fatto l’ammissione in un forum del 2016
in cui si discuteva di “malattie infettive emergenti e della prossima pandemia”,
che sembra essere in contrasto con la ripetuta negazione di Fauci
di finanziare la ricerca sul guadagno di funzione presso l’Istituto di virologia di Wuhan.


Mentre descrive come la sua organizzazione sequenzia virus mortali,
Daszak descrive il processo di “inserire [ing] proteine spike” nei virus
per vedere se possono “legarsi alle cellule umane” come svolto dai suoi “colleghi in Cina”:


“Poi, quando ricevi una sequenza di un virus,

e sembra un parente di un noto agente patogeno,

proprio come abbiamo fatto con la SARS.

Abbiamo trovato altri coronavirus nei pipistrelli, moltissimi,

alcuni dei quali sembravano molto simili alla SARS.

Quindi abbiamo sequenziato la proteina spike:

la proteina che si lega alle cellule. Allora noi…


Beh, non ho fatto questo lavoro, ma i miei colleghi in Cina hanno fatto il lavoro.

Crei pseudo particelle, inserisci le proteine spike di quei virus,

vedi se si legano alle cellule umane.


Ad ogni passo di questo ti avvicini sempre di più a questo virus

che potrebbe davvero diventare patogeno nelle persone”.



Si finisce con un piccolo numero di virus che sembrano davvero degli assassini”, aggiunge.


Ci sono sempre più prove che il NIAID di Fauci ha profondi legami finanziari e di personale
con l’Istituto di virologia di Wuhan – e che l’alleanza EcoHealth di Daszak
è stata uno dei principali procuratori che incanalavano i soldi nel laboratorio del Partito Comunista Cinese.


Abbiamo oltre una dozzina di ricerche
condotte con la sovvenzione del National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID) di Fauci per 3,7 milioni di dollari
e che sono cofirmate dal direttore del Centro per le malattie infettive emergenti del Wuhan Lab, Shi Zhengli e dallo stesso Daszak.

Shi ha incluso queste sovvenzioni sostenute da Fauci nel suo curriculum vitae.



Il laboratorio di Wuhan ha anche elencato il National Institutes of Health (NIH),

sempre istituzione che fa capo a Fauci,

come uno dei suoi “partner”, cancellando segretamente la menzione nel marzo 2021.



Queste notizie dovrebbero farci preoccupare e farci infuriare:


  • abbiamo un gruppo di virologi che giocano con virus pericolosissimi
  • e che, fino a ieri, si vantavano tranquillamente della propria capacità di sviluppare dei virus killer;

  • abbiamo un gruppo di responsabili delle ricerche
  • che poi si sono alleate per nascondere gli esperimenti e le prove relative alle loro ricerche.

Non è che sarebbe ora che iniziamo farci qualche domanda su quale sia la direzione presa dalla scienza?
 
Ecco cosa riesce a partorire - oggi - il "politicamente corretto" dei giornalai e di altri .......

Sarà capitato anche a Voi - nella Vs. città - di vedere delle vere e proprie "bande di ragazzini"
dai 14 ai 18 anni - qualcuno anche più vecchio - intenti a "fare un .azzo" nel vero senso della parola -
ma a vociare ad alta voce e dippiù, a volte molto dippiù. Dippiù suvvia, capite cosa voglio dire.

Questo succede anche nella nostra ridente cittadina.

Questo quanto successo sabato sera :

Dalle parole sono passati ai fatti.
E da un confronto alla pari, in un attimo gli italiani si sono trovati in netta minoranza,
circondati da almeno una decina di soggetti - non mossi certo da buone intenzioni -
di origini prevalentemente straniere. Ennesima rissa in città.
E' successo ieri sera, con i soccorsi allertati qualche minuto dopo le 22.
Ed anche in questo caso il parapiglia ha avuto quale location il centro.
L'aggressione si è consumata infatti in piazza degli affari,
ai piedi dunque della torre che sarà sede del "nuovo" Tribunale di Lecco.
Come sempre a riscaldare gli animi parrebbero essere stati "futili motivi", forse legati a una questione di parcheggio.
Parrebbe infatti che i giovanissimi stranieri abbiano chiesto agli italiani già in auto - quattro in tutto - di avere del denaro,
ritenendo quella zona di Lecco "loro".

Non pronti a scendere a compromessi i quattro, tutti residenti nella cintura cittadina,
avrebbero risposto a tono lasciando l'abitacolo e finendo poi per essere accerchiati da altri membri del branco,
intervenuti per dare man forte a chi aveva acceso la miccia. Urla, spintoni e sangue.
Dieci, quindici, forse anche venti contro quattro.
All'arrivo delle divise, neanche a dirlo, gli unici presenti erano i picchiati,
poi presi in carico dai sanitari per i controlli del caso e la refertazione in Pronto soccorso.
Avrebbero subito traumi lievi - tra testa, denti e uno solo anche ad un occhio -
ma ovviamente non hanno rinunciato a presentarsi poi quest'oggi in Questura per sporgere denuncia.
Un aiuto per le indagini potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza presenti sulla piazza.
C'è da constatare però che nemmeno gli occhi elettronici hanno fatto da deterrente
ad un episodio di violenza gratuita che va ad allungare un già corposo elenco di fatti analoghi.

Passano 4 giorni ed oggi ........si minimizza così l'accaduto :

Alla fine anche i denuncianti sono stati... denunciati.
Rissa aggravata il reato contestato ai quattro ventenni residenti nella cintura lecchese
rimasti vittime del pestaggio di sabato sera in Piazza degli Affari.
Una zuffa a quanto pare non unidirezionale, dunque.
Stessa accusa è stata mossa dagli uomini della Squadra Mobile di Lecco anche nei confronti di tre soggetti - di cui due minori -
identificati grazie all’ausilio delle registrazioni effettuate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino
poste a “monitorare” il noto parcheggio a due passi dal lungolago.
Rintracciati, sempre grazie agli occhi elettronici, anche potenziali testimoni oculari chiamati dunque dalle forze dell’ordine a aiutare a ricostruire l’accaduto.

"L’acquisizione delle immagini, con il conforto di alcune dichiarazioni,
ha permesso di restituire una ricostruzione dei fatti diversa rispetto a quella oggetto di racconto da parte dei feriti"
la conclusione della Polizia.

Gli stessi avrebbero dichiarato di essere stati oggetto, al loro arrivo nel parcheggio,
di una richiesta di denaro da parte di ragazzetti di origine straniera che avrebbero etichettato come loro la zona,
passando dalle parole ai fatti quando non sarebbe stato corrisposto loro quanto preteso,
con il supporto di altri soggetti intervenuti in uno scontro divenuti dunque di venti persone contro quattro.

In particolare – fa sapere la Questura - "è emerso che al sopraggiungere dei giovani denuncianti in auto presso Piazza degli Affari
sarebbe iniziato un diverbio degli stessi con alcuni ragazzi lì presenti, per motivi futili, presto degenerato in rissa".


Mentre ancora l’attività investigativa prosegue, parallelamente al procedimento penale,
il Questore valuterà le misure di prevenzione da adottare nei confronti dei denunciati, alla luce delle vigenti normative sulla sicurezza urbana.


Cioè, capite a me. Lì ci sono telecamere ovunque.
Sei e forse otto se prendiamo in considerazione quelle fuori dal parcheggio.
Questi tipini sono sempre lì. Tutti i giorni. Basterebbe guardare le riprese dei giorni prima e dopo.
E' una piazza interna adibita a parcheggio con 3 uscite. Blocchi le uscite e te li ritrovi lì, tutti.
........ma devi aver voglia di farlo.......e ne denunci TRE su VENTI ??????
Ma poverini, sono di origine straniera e ........magari colorati pure.
Sono risorse.
 
Come previsto questa mattina da molti analisti, dopo tanto rumore,
la BCE ha finito per mantenere invariata la sua politica chiave
e continua a vedere gli acquisti di PEPP “proseguire a un ritmo significativamente più elevato” a
lmeno per il trimestre in corso, il che significa che le politiche accomodanti della BCE
rimangono in vigore per l’estate con l’acquisto di obbligazioni che continuerà a un ritmo
“significativamente più alto” nel 3° trimestre e in vista della revisione della strategia di settembre.


Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale
e i tassi d’interesse sulla linea di rifinanziamento marginale
e sulla linea di deposito rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, 0,25% e -0,50%.


Il Consiglio direttivo continuerà a effettuare acquisti netti di attività nell’ambito del programma di acquisto di emergenza pandemica
con una dotazione totale di 1,85 t di UE almeno fino alla fine di marzo 2022.


La frase chiave del comunicato è :

“Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione,
il Consiglio direttivo prevede che gli acquisti netti nell’ambito del PEPP nel prossimo trimestre
continueranno a essere condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno, ”


Il Consiglio direttivo continuerà ad effettuare acquisti netti di attività nell’ambito del programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP)
con una dotazione complessiva di 1.850 miliardi di euro almeno fino alla fine di marzo 2022 e, comunque,
fino a quando non giudicherà che la fase di crisi del coronavirus sia terminata.

Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione.


Il Consiglio direttivo prevede che gli acquisti netti nell’ambito del PEPP nel prossimo trimestre
continueranno a essere condotti a un ritmo notevolmente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno
afferma la Banca centrale europea in una nota.


Rispetto al comunicato di aprile è cambiata solo una parola….


Nello stesso tempo, se l’inflazione si manterrà a livelli caldi, abbiamo un termine, il 30 settembre.

Dopo quella data la “Continua accelerazione” degli acquisti di titoli potrebbe cessare,
soprattutto se l’inflazione superasse per diversi mesi il 2% in Germania.

Le pressioni dei paesi austeri diventerebbero troppo forti, e anche un Board attualmente morbido non potrebbe resistere.
 
Noi cerchiamo l'idraulico o l'elettricista intanto ........


Evasione in Italia di oltre 150 milioni di Iva:
questa l’accusa mossa nei confronti di Booking,
il noto sito di prenotazioni,
da parte dei finanzieri del Primo gruppo del comando provinciale di Genova e di Chiavari,
guidati dal colonnello Ivan Bixio e dal capitano Michele Iuorio.

Il tutto nell’ambito di un’inchiesta sulla maxi-evasione della società con sede in Olanda.

Per gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giancarlo Vona
e dal procuratore aggiunto, Francesco Pinto, Booking avrebbe guadagnato
– tra il 2013 e il 2019 – circa 700 milioni di euro su oltre 800mila transazioni.


Un’inchiesta quella in esame che è partita nel 2018,
a seguito di accertamenti fiscali su gestori di bed & breakfast nella zona del Levante ligure.

Secondo quanto riferito dalla Gdf,

“è emerso come la società olandese era solita emettere fatture senza Iva
applicando il meccanismo del cosiddetto reverse charge anche nei casi in cui
la struttura ricettiva era priva della relativa partita, con la conseguenza che l'imposta non veniva dichiarata né versata in Italia”.


I finanzieri hanno visionato sia banche dati che fonti aperte
con i dati messi a disposizione dalla multinazionale legati alle commissioni applicate a 896.500 posizioni di clienti in Italia.

In sostanza, è stato ricostruito un fatturato di circa 700 milioni di euro.

In relazione a tale importo, la società avrebbe dovuto procedere alla dichiarazione annuale Iva
e, tra l’altro, versare nelle casse erariali oltre 153 milioni di euro di imposta.
 
L'han fatta scaricare pure a me......


Brutte notizie sul fronte della privacy.

L'App Io, voluta dal governo di Giuseppe Conte per tracciare le spese degli italiani
e ricompensarli con il cashback, è irregolare.

La sentenza arriva direttamente dal Garante della Privacy che concede il via libera del Green pass,
che al momento però non potrà essere scaricato sull'App Io.

"In merito alle app per recuperare il green pass - scrive - il Garante ha autorizzato l’uso dell’App Immuni,
ma ha rinviato l’impiego dell’App IO a causa delle criticità riscontrate in merito alla stessa.
Nella stessa riunione del Collegio, con distinto provvedimento, l’Autorità,
in relazione a criticità di ordine generale sul funzionamento dell’App IO,
ha ordinato in via d’urgenza alla società PagoPA di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati
effettuati mediante la predetta app che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel,
e che comportano quindi un trasferimento verso Paesi terzi (es. Usa, India, Australia) di dati particolarmente delicati

(es. transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze), effettuato senza che gli utenti
ne siano stati adeguatamente informati e abbiano espresso il loro consenso.
Profili sui quali l’Autorità aveva già richiamato l’attenzione con diversi provvedimenti del 2020
fornendo peraltro indicazioni per rendere conforme l’uso dell’app alla normativa sulla privacy".


Insomma, chissà chi ha in mano le nostre informazioni personali.


Altrettanti dubbi del Garante sono sorti sul cosiddetto certificato vaccinale: chiesta infatti chiarezza
"sulle finalità per le quali potrà essere richiesto il green pass
che dovranno essere stabilite con una norma di rango primario".

Il Green pass, introdotto dal decreto "Riaperture" per consentire gli spostamenti tra Regioni
e l’accesso a eventi pubblici e sportivi, è ora previsto, nelle zone gialle,
anche per partecipare alle feste in occasione di cerimonie civili e religiose.
 
Dopo averci portato nel futuro “Inferno verde” per smanie di protagonismo,

dopo essere stato schiaffeggiato in faccia da un cittadino disoccupato fan della scherma antica, nobile arte,

il presidente francese Macron è tornato al lavoro oggi, facendo notizia nella sua ultima conferenza stampa.



Basandosi sui commenti di inizio maggio, quando Macron ha ospitato i leader africani
impegnandosi per trovare modalità di finanziare le economie africane colpite dalla pandemia di COVID-19
e la gestione del debito pubblico del continente, il presidente francese ha avuto un’idea per affrontare questi problemi:


Macron ha detto in una conferenza stampa che vorrebbe la vendita delle riserve auree per aiutare a finanziare questo aiuto pianificato per l’Africa.


Questo perchè questi continenti non avrebbero risorse sufficienti per rilanciarsi:

“La particolarità dell’Africa è che oggi non ha i mezzi finanziari per proteggere e rilanciare la sua economia
come hanno fatto tutti gli altri continenti”, ha detto a RFI il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire a maggio.


In realtà i capi di stato del G7 hanno già deciso di fare molto ,
cioè di permettere agli stati africani di utilizzare maggiormente i DSP,
i fondi del Fondo Monetario Internazionale composti da un basket di valute.


“La Francia vuole che questo vada molto oltre riassegnando i DSP che sono (programmati) per i paesi sviluppati”,
un funzionario della presidenza francese ha informato i giornalisti prima del vertice.



Macron ha affermato di ritenere che l’Africa abbia bisogno di un “New Deal” per dare al continente una boccata d’aria fresca.

Non bstava il disastro in arrivo con il Green Deal Europeo, bisogna causare dei danni anche al di fuori del vecchio continente.

Sembra giusto.



Quando Gordon Brown nel 1999 e la Bank of Canada vendettero le risorse auree fecero dei magrissimi affari, arricchendo solo gli speculatori.


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Del resto, zitta zitta, la Francia sta già vendendo oro…


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Comunque chissà se gli altri Paesi del G7 daranno un bello schiaffo al Presidente Francese….
 
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS),
un comitato globale di autorità di vigilanza bancaria e banche centrali,
ha proposto nuovi requisiti per le banche che desiderano detenere criptovalute come Bitcoin (BTC).


In un documento di consultazione pubblicato giovedì,
il comitato ha fornito proposte preliminari per il trattamento prudenziale dell’esposizione alle criptovalute da parte delle banche.


Il documento si è basato sui contenuti del documento di discussione del comitato del 2019
e sulle risposte ricevute da varie parti interessate e figure internazionali del settore.


La volatilità percepita di Crypto e il potenziale uso illecito,
hanno portato il BCBS a raccomandare una ponderazione del rischio dell’1.250% per Bitcoin.

Ciò significa essenzialmente che le banche devono detenere un dollaro di capitale per ogni dollaro di esposizione a Bitcoin.

Nello stesso tempo però sono stati lasciati dei valori molto più bassi sia per i Crypto asset,
cioè i token rappresentativi di titoli od obbligazioni, sia per le stable coin.


Secondo il documento, ciò garantirebbe la presenza di capitale sufficiente
per assorbire una cancellazione completa delle esposizioni di criptovalute
“senza esporre a perdite i depositanti e altri creditori senior delle banche”.
quindi gli asset più rischiosi vedrebbero una copertura totale con le riserve.



Il BCBS ha proposto di suddividere le attività crittografiche in due grandi categorie:

quelle ammissibili al trattamento nell’ambito del Framework di Basilea con alcune modifiche;

e asset come Bitcoin (BTC), che sono soggetti al nuovo trattamento prudenziale conservativo.


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La prima categoria includerebbe gli asset tradizionali tokenizzati
e gli “asset crittografici con meccanismi di stabilizzazione efficaci”, ovvero le stablecoin,
anche se sarà piuttosto complesso valutare i meccanismi di stabilizzazione quando non corrispondano ad un rapporto 1 a 1 in valuta ordinaria.


Il secondo gruppo include Bitcoin e altri asset che
“non soddisfano nessuna delle condizioni di classificazione” c
ome l’applicazione di un meccanismo di stabilizzazione.

Quindi praticamente tutte le criptovalute, escluse le stabel coin



Il BCBS ha osservato che un’elevata ponderazione del rischio di 1.250%
porterà a un “esito conservativo” per le esposizioni dirette di criptovalute.

Per quanto riguarda i derivati crittografici, tuttavia,
“bisogna prestare attenzione nel definire quale sia il ‘valore’ nella formula
per garantire che il risultato sia altrettanto prudente”, ha osservato il comitato.


Nonostante l’atteggiamento estremamente prudenziale si aprono le porte alle Valute Virtuali nei bilanci delle banche,
data la necessità di una copertura così forte, verranno ad essere introdotte solo in quei casi in cui il rendimento risulti molto elevato, speculativo.

Altrimenti il costo della Copertura per il RWA (Risk weighted asset)
non renderà possibile o conveniente l’operatività in questa classe di asset.


Comunque questa è un’ottima notizia per le valute virtuali,
in accompagnamento con la sua accettazione in corso legale a El Salvador.
 
Quali sono i paesi da cui scappano di più i ricchi?

Se avete dei soldi, da quali paesi vorreste andarvene?

Grazie a un’infografica di Statista possiamo vedere da quali luoghi stiano fuggendo i soldi con le gambe,
ed avrete una conferma che comunque la libertà e le garanzie personali hanno la caratteristica di poter attirare le ricchezze.





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Se possiamo immaginare che i ricchi scappino da Regno Unito e Francia a causa delle condizioni fiscali,
così non si può dire per Cina Russia, india e Hong Kong.

Soprattutto il territorio cinese vede un’alta fuga di ricchi rispetto alla popolazione, gente che cerca libertà e sicurezza personale.


In quale paesi si muove il maggior numero di ricchi?

Al primo posto è l’Australia (16000 nuovi ricchi arrivati),
soprattutto per quelli dell’Estremo Oriente,

seguiti da Stati Uniti (10800)

e Svizzera (4000),


Se alla ricchezza date le gambe, allora inizia ad usarle........
 
Non ce l’ha fatta Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante

ricoverata domenica a Genova dopo una trombosi che si è verificata

in seguito alla vaccinazione con AstraZeneca.


Un’altra morte, un’altra vittima.


Nel bel mezzo della campagna del governo per vaccinare anche i più giovani e i giovanissimi,
nonostante i dati fin qui abbiano sempre detto che AstraZeneca fa male ai giovani
e che il rapporto rischi/benefici del vaccino ai ragazzi è decisamente sbilanciato verso i rischi.


Camilla era stata vaccinata con AstraZeneca il 25 maggio nell’open day per gli over 18.

E il fatto grave è che andò in un primo momento all’ospedale ma venne rimandata a casa.




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“Il 3 giugno Camilla si è recata in pronto soccorso con cefalea e fotofobia.

È stata sottoposta a tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi.

È stata dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni”,
avevano spiegato Regione e Alisa ricostruendo la vicenda.

“Il 5 giugno è tornata in pronto soccorso con deficit motori ad un emilato.
Sottoposta a Tac cerebrale con esito emorragico, è stata immediatamente trasferita alla Neurochirurgia del San Martino”.


Ma ormai era troppo tardi.


Sulla morte di Camilla, come segnala Repubblica, ora indaga la Procura.


Il 4 aprile era morta, sempre all’Ospedale San Martino di Genova,
una giovane insegnante genovese di 32 anni, Francesca Tuscano,
che era stata vaccinata sempre con AstraZeneca il 22 marzo
nel corso della campagna vaccinale per i docenti.


L’autopsia aveva confermato un quadro “trombotico ed emorragico cerebrale” come causa del decesso.



Quanti ne dovranno morire ancora?
 
Ospite martedì scorso di Oggi è un altro giorno, in onda su Rai1,
il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il grillino Stefano Patuanelli,
ha finalmente inventato il moto perpetuo.


Dopo aver seguito un breve filmato in cui, in sintesi,
alcuni imprenditori sostenevano che il nostro lunare reddito di cittadinanza
rappresenta un serio disincentivo nella ricerca di un lavoro produttivo,
Patuanelli ha esposto la sua infallibile ricetta per risolvere questo “piccolo” inconveniente economico:

continuare il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e – udite udite o rustici –
“alzare l’asticella dei diritti e dei salari dei lavoratori”.


Ed alla conduttrice, la abbastanza confusa Serena Bortone, che ha chiesto come realizzare ciò,
il ministro del lavoro ha svelato l’arcano: salario minimo europeo!




Una roba da far impallidire il famoso alchimista Paracelso,
che tentò inutilmente di trasformare il piombo in oro,
impiegando gran parte della sua esistenza nella vana ricerca della mitica pietra filosofale.


Impresa evidentemente riuscita al nostro ottimo Patuanelli, al quale basterà semplicemente pronunciare la frase magica,
“salario minimo europeo”, per consentire ad un Paese storicamente afflitto
da tassi di occupazione tra i più bassi nel mondo avanzato di far concorrenza alla Svizzera,
nazione confinante che ci supera di oltre 20 punti percentuali.


Ovviamente i detrattori di questo autorevole esponente della rivoluzione dolce a 5 Stelle
potrebbero obiettare che già prima del Covid-19 il mercato del lavoro era afflitto da un eccesso di costi e di oneri burocratici.

Ma con l’aggiunta dei demenziali protocolli sanitari si è sostanzialmente inferto il colpo di grazia
alle residue possibilità di rendere più umana e funzionale la cornice normativa entro cui si sviluppa il medesimo mercato del lavoro.
 

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