la analisi economica del diritto.
lunedì 24 dicembre 2018
GIALLI: I SINDACATI GIALLI PORTANO AI GILET GIALLI. E ALLE STELLINE GIALLE. [/paste:font]
Post di Bazar
«
L'accordo di Parigi non sta funzionando così bene per Parigi. Proteste e rivolte in tutta la Francia. Le persone non vogliono pagare grosse somme di denaro, la gran parte a favore di paesi del terzo mondo (che sono gestite in modo discutibile), al fine di forse di proteggere l'ambiente. Cantando “Vogliamo Trump!” Amo la Francia.»
Donald J. Trump
1- Fenomenologia del conflitto sociale in Europa
Il conflitto sociale in Europa si sta infiammando e, nonostante la soffocante cappa mediatica di un sistema di comunicazione monopolizzato dalle classi egemoni compatte nel portare avanti il dogma neoliberista e mondialista
– costi quel che costi – la situazione
sembra sfuggire dal loro controllo.
Ci sono due note da fare: la prima consiste nel riportare e commentare ciò che accade in Europa ed in particolare in Francia. La seconda consiste nel vedere quali misure prendono affannosamente le
élite globaliste per riprendere il controllo sociale e andare avanti
– costi quel che costi – nel loro progetto.
Da circa un mese la Francia è sconquassata da una grande protesta, di una dimensione mai vista nonostante disordini, scioperi generali, e caos dovuti al blocco dei trasporti
non siano insoliti oltralpe:
«
Circa 100.000 persone [hanno bloccato] le strade a pagamento, le stazioni di servizio e gli incroci creando gravi e problemi ai trasporti e ai grandi centri commerciali. La protesta si sta dimostrando estremamente difficile da disinnescare, dal momento che non c'è un particolare leader con cui negoziare. »
«
Nel fine settimana gli ulteriori disordini mostrano che il movimento sta andando fuori controllo»
Nonostante gli ingenti danni economici inferti ai
rentier e alle aspettative poco incoraggianti degli investitori, l'84% del pubblico francese su
Le Figaro definivano «
giustificata» la protesta.
Settimana scorsa lo scontro tra
forze dell’ordine e
manifestanti è stato ancora più violento:
Macron capitola.
Ma questo sabato la protesta si è fatta ancora sentire.
«
noi non dimentichiamo il trattato di Lisbona adottato dopo che è stato bocciato nel 2005, noi non dimentichiamo i 13 anni senza referendum.»
«
Se il despota cade in Francia, cade dappertutto» -
Victor Hugo
La
Gran Bretagna si vede
umiliata dalla UE e la delicata trattativa dell’Italia sul deficit
mostra le sue prime difficoltà.
L’
Ungheria di
Orban, mentre è in subbuglio per
proteste anti-governative, è pure
messa sotto pressione dalla UE.
Le tensioni in
Catalogna sono vicine al “
punto di ebollizione”, la
Svezia è
praticamente un campo di battaglia.
La
Grecia non esiste più se non come
espressione geografica.
Una riflessione
tranchant è questa:
come nota Sapir, in
Francia chi protesta non ha ancora bene le idee chiare sulle dinamiche che hanno portato all’impoverimento della del popolo francese. Altrimenti, si potrebbe aggiungere, mai sarebbe stato votato
Macron che ora i francesi vorrebbero dimesso.
In particolare non è stato introiettato come la moneta unica sia la madre di tutte le contraddizioni.
In
Italia un po’ di coscienza in più ci sarebbe, ma il dissenso viene vincolato dall’enorme retorica europeista propagandata e da alcuni partiti che – a quanto pare – hanno fatto del distruggere il Paese come sacrificio a “il Mercato” una missione.
Nel momento in cui il clero degli informatori dei media di massa, dei giornalisti e degli accademici, non riesce più a nascondere l’esproprio di massa di ricchezza, di mezzi di produzione pubblici e privati, di diritti sociali, dei diritti alla salute e ad una vecchiaia serena, lo spirito di sopravvivenza del corpo sociale, ancora sano e non psicologicamente corrotto, fa sentire la sua reazione.
L’unica risposta veramente temuta dalle
élite è una insurrezione di massa incontrollabile; è il loro incubo: che il crollo delle istituzioni porti alla confisca di proprietà private e personali. O alla loro semplice distruzione. A questo serve quella parte di
struttura e
sovrastruttura sociale che sono l’informazione e l’indottrinamento di massa: ad evitare tutto ciò.
Quando gli strumenti di controllo psicologico non funzionano più, quando l’indottrinamento e la propaganda non fungono più da sedativi, mistificatori, e manipolatori di coscienze fino al raggiungimento della dissociazione completa – quella per cui la
coscienza critica viene completamente annullata e i principi di identità e di non contraddizione saltano psicoticamente nell’elettore mediano – allora il finto pluralismo liberale lascia spazio alla violenza diretta del totalitarismo del mercato.
2- La risposta totalitaria delle classi dominanti in Europa
A questo punto commentiamo brevemente questo articolo ripreso da
Voci dall’Estero.
Il tema dibattuto è riassumibile in:
«
La Ue rischia di crollare, e le persone che temono di perdere il potere tendono a gesti estremi di controllo dittatoriale.»
Paiono emergere delle forze – forze che sembrano viste di buon grado dall’amministrazione
Trump – che trovano un’apparente autonoma capacità di convergere contro quello che viene ritenuto il Leviatano eurounionista.
Se consideriamo la UE il progetto di punta della mondializzazione, ci possiamo aspettare che le contraddizioni di questo abnorme progetto si scarichino precipuamente nel nostro continente.
E quali sarebbero le risposte che gli interessi materiali che sostengono la UE possono contrapporre a questi sommovimenti antagonisti?
Sicuramente creare
una forza armata unionista, anazionale, in cui i soldati e gli agenti arruolati possano reprimere violentemente il dissenso senza particolari scrupoli da conterranea compassione.
Un’altra politica sarebbe quella di rendere totalitario il controllo di ogni mezzo di comunicazione, in modo che i motori di ricerca forniscano i collegamenti alle sole notizie ed informazioni propagandate dal potere dominante.
Una volta definiti i contenuti della propaganda, andrebbero censurate le fonti di informazione alternative delle reti sociali ospitate sulle piattaforme digitali.
Chiaramente più passa il tempo più i popoli europei vengono desovranizzati, privati dei più elementari diritti sociali e, di conseguenza, dei diritti politici.
Si noti: le politiche di austerità sono politiche classiste, volte allo sfruttamento di una classe sulle altre. Politiche volte all’oppressione e al dominio tramite la compressione dei diritti economici: ossia l’austerità, le politiche di pareggio di bilancio strutturale, sono la promozione e la diffusione di ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Giusto per sottolineare che, dietro ai tagli alla spesa pubblica, si nascondono i tagli ai diritti politici.
Chiaramente l’immigrazione di massa dà, da una parte il colpo di grazia definitivo allo Stato sociale, dall’altra crea una eterogeneità sociale e culturale che aumenta la conflittualità sociale tra sezioni dei medesimi ceti, alienando ulteriormente i lavoratori dalla vita pubblica.
È evidente, dati i sommovimenti che vedono gli europei sempre più coscienti dell’oppressione che viene promossa dalle istituzioni eurounioniste, che le soluzioni per la definitiva spogliazione e desovranizzazione a partire dalle
nazioni-banchetto come quella italiana, devono
trovare un’accelerazione.
In tutto ciò il sistema dell’istruzione viene smantellato per essere sostituito con un sistema che pare volto meramente all’indottrinamento. (Nota: a scuola si va per acquisire
conoscenze, non
competenze!, che non sono altro che un sottoinsieme delle prime e, sicuramente, il bagaglio meno adatto a sviluppare una
coscienza critica).
Quindi il controllo totalitario dei ceti subordinati non potrà che avvenire attraverso la digitalizzazione, ovvero attraverso quel confusionario e claudicante progetto che permette agli oligopoli, proprietari delle varie soluzioni tecnologiche, di inserire informazioni personali ed aziendali in basi di dati che, per costruzione, sfuggono al controllo di chi vorrebbe vedere tutelata la propria
privacy ed i propri segreti aziendali.
La
digitalizzazione infatti non appare essere nient’altro che un invito alla libera circolazione dei propri dati personali mercificati e un invito allo spionaggio industriale.
Ogni
riferimento alla
fatturazione elettronica o alle
blockchain e agli
smart contract è
da ritenersi pienamente giustificato.
(Evitiamo di parlare dei TSO di massa per carità di patria, in questa convergenza tra biotecnologie, digitalizzazione e Internet)
3- Conclusioni
È evidente che qualsiasi scenario distopico immaginabile – e chi non deve lavorare per vivere, e ha magari qualche disagio psichiatrico, di fantasia ne ha tanta – dipende dalla miseria di massa che viene prodotta da quel vincolo sociale e di classe che è il
vincolo esterno. E non importa in quale ambito esso si presenti: il primo di tutti i vincoli esterni è quello
socioeconomico. Capace da solo di conservare l’ordine classista.
Man mano che si cede sul fronte dei diritti economici e sociali, tutti i vari vincoli materiali ed immateriali che andranno a costruire la gabbia di quelli che il diritto positivo vorrebbe
popoli sovrani, si realizzeranno. I popoli col tempo vengono sempre più sradicati e
desocializzati: resi incapaci di trovare un’identità e una coscienza che gli permetta, solidarizzando, di opporre resistenza.
L’
euro non è solo una moneta.
E non è neanche un semplice
vincolo esterno.
L’
euro è la prima catena di tante altre che, lentamente e in penombra, la classe egemone sta facendo passare intorno ai nostri polsi e alle nostre caviglie.
Se non si rompe quella, tutte le altre sono inevitabili.
Chissà se qualche sezione della classe dominante, contraddistinta per acume ed integrità psicologica, decide di far nascere spontaneamente un grande movimento di piazza anche in Italia.
Probabilmente se fosse veramente spontaneo e nazionale, non sarebbe contraddistinto da colori sgargianti…
Ed in Italia saremmo fortunati: per fare la rivoluzione basterebbe applicare la Costituzione e renderne effettivo il dettato.
Pubblicato da
Quarantotto a
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