Per cortesia ripristinate il 3d di mototopo

Maurizio Gustinicchi
BCE: VOLANO LE PARTITE CORRENTI UE

Euro debole e vendita di beni EZ ai massimi:

“The current account of the euro area recorded a surplus of €28.4 billion in October 2016. This reflected surpluses for goods(€26.0 billion), services (€9.3 billion) and primary income (€6.1 billion), which were partly offset by a deficit for secondary income(€13.0 billion). The 12-month cumulated current account for the period ending in October 2016 recorded a surplus of €344.3 billion (3.2% of euro area GDP), compared with one of €320.2 billion (3.1% of euro area GDP) for the 12 months to October 2015.


La svalutazione sul dollaro funziona, in un anno ben 24 miliardi di euro in più sulle partite correnti, dal 3,1 al 3,2 sul PIL l’incidenza percentuale!

Di questo passo, fra circa 50 anni,
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, l’Eurozona sarà riuscita a fa superare all’Italia i suoi problemi produttivi e bancari (si! grazie a SUICIDI ed EMIGRAZIONE!)

Ad maiora.
 
MONTEPASCHI AVVISA: POTREI FALLIRE!!!

‎Oggi ‎21 ‎dicembre ‎2016, ‏‎11 ore fa | [email protected] (ML)
da leggere qui di seguito...incredibile


Mps ha elaborato un Secondo supplemento al prospetto informativo in merito alla conversione dei bond subordinati e alla sottoscrizione di nuovi azioni della banca
La banca senese ha reso noto al mercato nella notte che la Consob ha dato il via libera al nuovo documento, un dossier di 55 pagine che contiene una serie di avvertenze nuove e avvisi di rischio in relazione all’operazione. La prima delle quali è che "gli investitori sono sollecitati in un contesto caratterizzato dal progressivo deterioramento delle condizioni della banca e del gruppo".
Con la conseguenza che l’istituto senese ha avvisato gli investitori che hanno già aderito alla conversione o che abbiano prenotato nuove azioni che ora hanno la possibilità di esercitare il diritto di revoca.


Nello specifico la banca scrive che "gli investitori che hanno già aderito alla Offerta di Sottoscrizione Lme nei periodi compresi tra il 28 novembre 2016 e il 2 dicembre 2016 e tra il 16 dicembre 2016 e il 20 dicembre 2016, nonché gli investitori che hanno già aderito all’Offerta di Sottoscrizione Mps tra il 19 dicembre 2016 e il 20 dicembre 2016, potranno esercitare il diritto di revoca della propria sottoscrizione entro due giorni lavorativi dalla pubblicazione del Supplemento e pertanto fino al 22 dicembre 2016 (incluso)".
I RISCHI. Mps mette bene in luce che i bondholder "diverranno azionisti della banca, sostituendo quindi obbligazioni subordinate con azioni ordinarie. Sotto il profilo della subordinazione, le nuove azioni Lme sopportano eventuali perdite anticipatamente rispetto ai titoli, in particolare nel caso in cui all’Emittente siano applicate misure di risoluzione previste dalla Brrd".
Inoltre i nuovi azionisti Lme (che quindi hanno effettuato la conversione dei bond subordinati) saranno esposti ai rischi connessi all’andamento della banca. Mps specifica che anche se riuscisse a realizzare l’aumento, "sussiste il rischio che si verifichino eventi o circostanze tali da compromettere la prospettiva della continuità aziendale e condure all’azzeramento del proprio investimento".

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Mancano 54 Miliardi Al Sistema Bancario Italiano [feedly]

‎Oggi ‎21 ‎dicembre ‎2016, ‏‎11 ore fa | noreply@blogger.
 
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martedì 20 dicembre 2016
LA GEOSTRATEGIA DELLA TENSIONE E LA TEMP€STOSA "INSISTENZA" DELLA MERKEL (ITALBANK-BLITZKRIEG?) [/paste:font]

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1. Oggi avrei voluto parlarvi di altro.
In particolare di come l'esito del referendum costituzionale stia divenendo il centro di un'operazione politico-mediatica di sterilizzazione e di rimozione.
In parole povere, tale esito si sta trasformando in uno pseudo-dibattito condotto, dai media, in modo tale che le ragioni effettive del voto popolare siano rapidamente liquidate in base ad "ammissioni" del tutto generiche e prive di qualsiasi proiezione operativa: cioè non destinate a tradursi in misure legislative di politica economia e fiscale che affrontino veramente il problema della disoccupazione e della svalutazione salariale interna, ma che, anzi, proseguano nel solco dell'attuazione autoritaria (cioè dichiaratemente scissa da qualsiasi verifica della volontà elettorale), del modello ordoliberista derivante dalla, altrettanto dichiarata, priorità dell'osservanza degli "impegni presi nella sede €uropea".

2. Ma prima di approfondire questo discorso, che assumerà lineamenti clamorosi nelle prossime settimane, mi pare opportuno soffermarsi sui due fatti che ieri hanno scosso lo scenario della politica internazionale. L'omicidio a Istanbul dell'ambasciatore russo e l'attentato di Natale al "mercatino" di Berlino.

2.1. Sul primo evento vi riporto anzitutto la selezione delle news che, allo stato, risultano più recenti.
La prima va presa con le pinze, quanto alle ipotesi investigative turche, e per ovvii motivi, ma risulta clamorosa circa quello che lascia trasparire sulla regia che può aver mosso il "killer":
"Ambasciatore russo ad Ankara ucciso da un poliziotto turco...
Se la matrice terroristica dell'omicidio sembra data per scontata, di non secondaria importanza sarà l'indagine sulla dinamica, sulla preparazione del delitto, sul killer e su come questo sia stato scelto per garantire, in teoria, la sicurezza del diplomatico all'inaugurazione di una mostra fotografica, ritrovandosi in una situazione perfetta per compiere l'attacco.
Le immagini diffuse da Ankara, ieri, mostrano il giovane - poi il ministero dell'Interno turco ha riferito che si trattava di un agente di polizia, identificato come Mevlüt Mert Altintas, 22 anni - che tiene in mano la pistola con cui ha appena sparato all'ambasciatore russo, ferendolo a morte e che tiene un braccio sollevato, un dito puntato verso il soffitto, mentre urla, agitandosi sulla scena del delitto.
L'agente avrebbe inveito contro il ruolo della Russia nella crisi umanitaria ad Aleppo, in Siria...il killer dell'ambasciatore Russo cantava inno Al Nusra.
Putin: una provocazione "Dobbiamo sapere chi ha guidato la mano dell'assassino", ha affermato Putin e ha annunciato un rafforzamento della lotta al terrorismo. "I banditi se ne accorgeranno", ha detto il presidente russo citato dall'Interfax.
Il leader del Cremlino ha denunciato l'attacco come una "provocazione", così come ha fatto Erdogan.
Il Killer era un poliziotto della scorta di Erdogan: Mevlut Mert Altintas, questo il nome dell'assassino, era un poliziotto dei reparti antisommossa e aveva prestato servizio per la scorta del presidente Recep Tayyip Erdogan in due diverse occasioni.
Sia il presidente turco che altri quadri del partito di governo Akp, infatti, hanno espresso il sospetto che l'omicidio dell'ambasciatore Andrey Karlov possa essere stato ordito dal magnate e imam Gulen, ritenuto la mente del golpe dello scorso 15 luglio, per rovinare le relazioni tra Ankara e Mosca.
A rendere quest'ipotesi meno plausibile il fatto che Altintas in due diverse occasioni precedenti di fallito golpe ha prestato servizio nella scorta del presidente. Sia a Konya nel 2014 che a Bursa nel febbraio 2015, infatti, Altintas e' stato uno degli addetti alla sicurezza di Erdogan. La polizia sta attualmente indagando nel percorso educativo dell'assassino, per verificare che non abbia frequestato scuole appartenenti a Fetullah Gulen".


3. Nessuno, dall'esterno e senza disporre di accurate informazioni di intelligence, può dire se Gulen possa essere o meno implicato: tuttavia dall'EIR -Strategic Alert, edizione italiana, n.51-52, cogliamo una notizia-analisi che non può essere ignorata, dato che si propone come antecedente temporale e "intenzionale" straordinariamente prossimo, e obiettivamente correlato, al "clima" dell'evento:
"Il 16 dicembre Obama emetteva quella che LaRouche ha immediatamente definito una minaccia di morte mirata. "Non c'è dubbio che quando un governo straniero cerca di impattare l'integrità delle nostre elezioni, c'è bisogno che intraprendiamo qualche azione. E lo faremo, a tempo e luogo di nostra scelta. Qualcuna sarà esplicita e pubblicizzata; qualcun'altra potrà non esserlo", ha dichiarato Obama.
Quello stesso giorno, durante la webcast del venerdì, Lyndon LaRouche ha commentato: "Quelle parole nella sua bocca sono (.) una minaccia di assassinio contro personalità importanti. Perché questo è ciò che a Obama ha insegnato il suo patrigno ed è il modo in cui Obama ha operato ogni martedi uccidendo persone durante quel periodo" (LaRouche si riferisce alle liste di bersagli umani dei droni, scelta personalmente da Obama).
"Perciò, il punto è che quella è una minaccia di morte e la cosa migliore da fare è dire pubblicamente che le nazioni del pianeta sono ora minacciate dal piano di Obama di uccidere in massa".
La scelta dell'ambasciatore Sergei Karlov non è stata casuale. Il diplomatico russo aveva svolto un ruolo chiave nella normalizzazione delle relazioni tra la Turchia e la Russia che hanno permesso una rapida evoluzione delle operazioni militari in Siria e la liberazione di Aleppo. In una recente conferenza internazionale ad Ankara, intitolata "Approfondire le relazioni Turchia-Russia, Karlov aveva annunciato che "la crisi apertasi dopo l'abbattimento del nostro aereo è stata superata. Siamo tornati a relazioni normali." Il presidente russo Putin, aveva riferito, "non ha mai parlato tanto con qualcuno quanto con Erdogan al telefono".

4. Ora la dichiarazione di Obama, quale che ne sia risultata la conseguenza operativa, muove da una premessa "Non c'è dubbio che quando un governo straniero cerca di impattare l'integrità delle nostre elezioni": il problema è che il dubbio era invece più che lecito e che questa dichiarazione risulti, sul piano delle relazioni internazionali, una delle più accese e clamorose della storia politica degli ultimi decenni.
Sulla "interferenza" russa relativa alle elezioni presidenziali USA, infatti, la stessa fonte EIR appena citata, ci fornisce un quadro riassuntivo delle prevalenti valutazioni degli esperti USA di intelligence che Obama avrebbe oggettivamente bypassato senza esitazioni (tanto più dovute, quanto più la sua investitura come Presidente era al limite temporale estremo che ne poteva giustificare una presa di posizione così impegnativa):
"VIPS: i segnali indicano "una fuga di notizie, non attacchi di hacker attribuibili"
Le affermazioni della CIA secondo cui "i russi" e il Presidente Putin sarebbero responsabili di attacchi di hacker contro le elezioni americane, sono così assurde che perfino altri enti di intelligence hanno dovuto esprimere le loro riserve.
Il direttore della National Intelligence James Clapper ha dichiarato che non ci sono prove conclusive del coinvolgimento russo per aiutare Donald Trump, mentre Mike Rogers, direttore della NSA, ritiene che le e-mail divulgate non abbiano avuto effetto sul risultato elettorale, e il direttore della Homeland Security, Jeh Johnson, non ha trovato alcuna prova di sabotaggio informatico delle elezioni stesse.
La più solida confutazione delle accuse della CIA proviene dagli ex professionisti di intelligence, raccolti nell'associazione Veteran Intelligence Professionals for Sanity (VIPS), che ha pubblicato un promemoria il 13 dicembre. Per questi esperti, tutti con grande esperienza in attacchi di cyber-intelligence e questioni di sicurezza, è "un gioco da ragazzi" sfatare le accuse della CIA. Ecco la differenza tra fuga di notizie e hackeraggio:
"Fuga di notizie: quando qualcuno si appropria fisicamente dei dati di un'organizzazione e li dà a un'altra persona o organizzazione, come fecero Edward Snowden e Chelsea Manning".
"Hackeraggio: quando qualcuno in una località elettronicamente lontana penetra sistemi operativi, firewall, o altri sistemi di ciber-protezione ed estrae dei dati".
"Tutte le indicazioni puntano a una fuga di notizie, non ad un hackeraggio. Se ci fosse stato hackeraggio, la National Security Agency lo saprebbe, e lo saprebbero sia il mittente sia il destinatario".
La "estesa rete di raccolta di dati della NSA" è tale da poter raccogliere tutti i dati dai server del DNC (la direzione del Partito Democratico americano) o di Hillary Clinton. Gli autori poi dànno spiegazioni tecniche sul perché tracce sui trasferimenti dei dati siano disponibili a livello internazionale".
I VIPS aggiungono che le dichiarazioni dei vari portavoce anonimi di enti di intelligence sono "equivoche", in quanto dicono cose come "la nostra migliore ipotesi" o "la nostra opinione" e via dicendo, il che dimostra che non sono in grado di rintracciare la fonte delle e-mail in rete, altrimenti fornirebbero prove "senza alcun pericolo per le fonti e i metodi. Siamo quindi giunti alla conclusione che le e-mail siano state fatte trapelare da qualcuno all'interno".
Il memorandum è firmato dai membri del direttivo dei VIPS William Binney, Mike Gravel, Larry Johnson, Ray McGovern, Elizabeth Murray, e Kirk Wiebe (vedi).
Uno di loro, Mike Gravel, ex senatore dell'Alaska, ha concesso un'intervista al LaRouchePAC il 15 dicembre, nella quale spiega meglio la questione, respingendo le accuse come "ridicole" e "fantasiose".
Quanto alle rappresaglie contro la Russia minacciate da Obama, Gravel fa notare che il governo americano senza dubbio "compie molte più attività di chiunque altro nel ciber-mondo". La Russia potrebbe essere seconda a distanza, "ma nessuno può starci alla pari in termini di ciò che possiamo fare".

5. Tirare dentro potenze straniere è dunque una conclusione azzardata, quantomeno sul piano delle prove disponibili per l'intelligence (o che questa lascia trapelare).
A meno che non si vogliano accusare i russi di essere in grado di reclutare e pagare una talpa nel DNC e fargli divulgare dati capaci di condizionare in modo decisivo la campagna elettorale: ma nessuno ha reclamato di avere prove di ciò e neppure, allo stato, lo ha ipotizzato.
Ma la cosa su cui ci si dovrebbe interrogare è questa: gli elettori USA avevano o meno diritto ad avere contezza della rete di relazioni e finanziamenti della Clinton (v. in specie p.3) e delle conseguenti interferenze (lo "special access" a "foreign officials and governments") tra questi finanziamenti e i suoi atti di governo passati e, potenzialmente, futuri?
E se la risposta fosse positiva, come appare naturale in una democrazia, ancorché "liberale", non sarebbe logico e prudente occuparsi dell'identificazione della "talpa" senza però trasformare, in modo del tutto prematuro, tale evidenza in una valutazione di politica estera così forte e impegnativa?

5.1. Naturalmente, tra i messaggi di condanna dell'assassinio dell'ambasciatore russo pervenuti "da tutto il mondo", c'è anche una nota della Casa Bianca (e ci mancherebbe che fosse mancata):
"Gli Usa condannano fortemente l'uccisione ad Ankara dell'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, che avrebbe lasciato ferite anche altre persone": lo si legge in una nota della Casa Bianca. "Questo odioso attacco ad un membro del corpo diplomatico è inaccettabile, e noi stiamo con la Russia e con la Turchia nella nostra determinazione di fronteggiare il terrorismo in tutte le sue forme", prosegue la nota, che esprime anche le condoglianze ai famigliari dell'ambasciatore, al popolo e al governo russi".

6. Detto questo, sugli eventi di Berlino, ci pare giusto riportare la più recente dichiarazione rilasciata dalla Merkel, che sembra improntata ad una linea di "insistenza" che, dal punto di vista elettorale, potrà essere bilanciata solo da un atteggiamento sempre più intransigente verso i "paesi debitori", e come tali "impuri", (intransigenza, auto-salvifica e preelettorale, che già si evidenzia nelle dichiarazioni di Schauble sul "Natale che meritano i pensionati greci" e sulla questione bancaria italiana):
"Sappiamo che la persona che ha compiuto questo attacco aveva chiesto asilo in Germania. Continueremo a dare sostegno alle persone che chiedono di integrarsi".
Per l'appunto, la Germania (governo-elite e relativa €uro-propaganda) non ha altra scelta che nascondersi dietro la presunta scelta dell'integrazione della manodopera immigrata "industriale di riserva", turbo-deflattiva, e acuire la vulgata anti-PIGS, perché dovendosi scegliere un nemico, è meglio scegliersi quello, vicino e già ben dipinto alle proprie masse urlanti, che dunque "capitalizza" decenni di propaganda, piuttosto che quello che evidenzia tangibilmente all'elettorato le contraddizioni legate alle proprie vere "strategie".

7. Su tale aspetto della questione (cioè un immigrato terrorista non è detto che non serva, mentre...l'asservimento dei pigri e fannulloni mediterranei è sempre un buon bottino da rimpolpare e da offrire al livoroso medio tedesco per rafforzare un consenso pencolante), ribadiamo quanto, mutatis mutandis (di poco) valeva per l'analogo attentato di Nizza:
"...la logica della "accoglienza" indiscriminata (ormai understated in modo strisciante), verrà contraddittoriamente mantenuta proprio per produrre i presupposti :
a) di un mercato del lavoro e di un sistema sociale "equalizzati" rispetto ai paesi di provenienza, considerato indispensabile per la competitività mercantile del sistema che adotta la moneta unica;
b) per un continuo riprodursi, - nel tempo del consolidarsi generazionale di questa presenza di immigrati accompagnata da assenza di mobilità sociale e scontato scontro con gli strati più poveri delle popolazioni locali-, di nuove leve di giovani esasperati da rifiuto e emarginazione economico-sociale, che determinino, in un calcolo cinico, proprio quei problemi di sicurezza pubblica che, divengono una sorta di guerra civile permanente.
ADDENDUM: una guerra civile strisciante e a tempo indeterminato cristallizza, al più alto livello di efficacia, il sub-conflitto sezionale che consente la stabile realizzazione del progetto delle elites globalizzatrici
(come ben focalizza Rodrik, p.4: Inoltre, le elites possono ben preferire - e ne hanno l'attitudine- di dividere e comandare...giocando a porre un segmento di non elite contro l'altro);
c) per portare a livello di stabilità istituzionalizzata lo stato di eccezione che consegue a tale guerra civile permanente, in modo che, analogamente a quanto avvenne in Italia ai tempi della strategia della tensione, sia resa incontestabile la prosecuzione delle politiche economico-sociale attuali; l'idea della "israelizzazione" delle ex-democrazie sociali sottintende di raccogliere il consenso intorno a una "Autorità" salvifica e "protettiva", che possa rivendicare la sua legittimazione in termini polizieschi e di militarizzazione, anche esterna e in funzione di spesa "keynesiana", di ogni residua funzione dello Stato. O del super-Stato €uropeo...
 
il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.








8. Rimane, salvo un doveroso esame più accurato, lo sfondo del piano di salvataggio bancario annunciato da Padoan:
"Il cdm ha approvato la relazione al parlamento che autorizza il governo a ricorrere ad un "indebitamento" per 20 miliardi. Così il premier Paolo Gentiloni precisando che si tratta di una misura precauzionale. "Consideriamo nostro dovere varare questo intervento salvarisparmio. Mi auguro che questa responsabilità venga condivisa da tutte le forze in Parlamento a partire da domani. Il Governo si è mosso in questa direzione. Mi auguro che ci sia la convergenza più ampia possibile in Parlamento".
"Ove attivata - ha aggiunto Padoan - questa azione salvarisparmio ha un impatto sul debito. Questo impatto va considerato una misura di natura temporanea, che non impatta sulla grandezza di natura strutturale. Ove attivate queste risorse, le modalità di rientro del debito verrebbero dettagliate e certificate nel Documento di Economia e Finanza relativo al periodo in questione. Queste risorse avrebbero un impatto nel 2017".
Sulla posizione della Germania che deplora l'eventuale aiuto pubblico, Padoan ha replicato: "Non si possono commentare atti ipotetici". "In generale il criterio di ricapitalizzazione a scopo precauzionale va sostenuto da interventi che rispettino la normativa Ue, ma andrà verificato caso per caso".

8.1. L'insieme di queste dichiarazioni porterebbe ad un'analisi su una pluralità di questioni, alcune di evidenza assoluta, che verrà opportunamente svolta in un'altra sede; per problemi di spazio.

Magari, anche, per riprendere la connessione di questa "svolta", effettivamente un po' pesantuccia, con la rottura, più rapida di ogni possibile previsione, della tregua di (apparente) understatement filo-€uropeista che pareva contrassegnare l'atmosfera prenatalizia del post referendum.
Per ora, mi limito a riportarvi due commenti arguti che evidenziano il risvolto germanico di tale ritorno brutale alla realtà (fiscale, cioè alla "copertura" in pareggio di bilancio) di questa iniziativa di governo:




Cioè


Non so perché, ma si punta ad esagerare contro ogni logica (dettata dal segnale dato dal referendum), facendo solo leva sulla copertura mediatica, filo€uropeista e sprezzante di ogni evidenza fattuale, che dà per scontata l'incapacità collettiva di tutti gli italiani di comprendere le conseguenze - se non altro per le proprie tasche già piuttosto svuotate- dell'ostinazione politica a sottomettersi a ogni assurdità, contraria all'interesse "della Nazione", che ci impone l'adesione alla moneta unica.

Pubblicato da Quarantotto a 13:43 7 commenti: Link
 
dicembre 22, 2016 posted by Mitt Dolcino
Bollore abbattuto e l’euroFrancia al disastro: perderanno gli assets italiani, inclusa Telecom. L’EU ha sottovalutato Trump

Vado controcorrente e notate bene cosa dico: la Francia ha sfidato non solo l’Italia ma il dominus mondiale e ne pagherà durissime conseguenze.

Tra gli altri, Bollore è stato uno strumento sistemico per permettere di colludere per l’annientamento dell’Italia, con lo scopo di inglobarla in un progetto egemonico europeo con base politica nella francese Bruxelles e base economica a Berlino.
Errore smisurato.


Dopo Gheddafi, eliminato per volere francese, condizione sine qua non da parte di Parigi per autorizzare i progetti Global-mediterranei del clan Clinton con supporto franco tedesco, eccoci arrivati all’attuazione all’ultimo minuto del piano C europeo, piano che nessuno pensava di attuare visto che Hillary Clinton era suppostamente invincibile alle elezioni USA: limitare l’Italia azzoppata nel suo tentativo di riavvicinamento a Washington dopo il caos causato da una segreteria di stato USA (Clinton) troppo filo tedesca (ed anzi filo francese, vedasi i finanziamenti alla loro Fondazione da mondo di Parigi e Berlino, ndr) oltre che da un progetto egemonico EU finalizzato a disintegrarla come competitor manifatturiero.
Dunque Trump ha sparigliato ed oggi bisogna fare di tutto affinché si eviti, lato eurotedesco, che l’Italia disintegri L’EU, di fatto una sua uscita cancellerà il progetto dell’euro (progetto che, faccio notare, sta forgiando un vero e proprio competitore degli USA a livello globale).
Da qui l’attacco francese a Mediaset, per impossessarsi di una cassa di risonanza mediatica che sarà certamente cruciale per scongiurare o supportare la fine della moneta unica in un eventuale – ma praticamente certo, prossimamente – referendum per lasciare l’euro.

Oggi l’Italia sta tornando nell’alveo a lei più consono, quello Atlantico. Leggasi, l’attacco a Berlusconi da parte di Vivendi rappresenta e rappresenterà un attacco all’atlantismo (quanto meno in termini di conseguenze se i francesi non venissero fermati). Ovvero, Berlusconi può anche perdere temporaneamente la maggioranza azionaria di Mediaset a favore di Bollore’ ma certamente questo non succederà nei fatti in quanto la magistratura riconoscerà nei tempi dovuti le più che lecite ragioni berlusconiane. In pratica l’Italia volterà le spalle all’EU iniziando dalla Francia. In tale contesto i danni che Bollore’ pagherà saranno enormi sebbene ritardati, in quanto a Berlusconi – con le buone o con le cattive – verrà data ragione. La Francia perderà anche Telecom, per inciso. Punto.

Da lì ad indagare e punire (arrivano i militari!) tutti i soggetti attivi nel risiko italiano dello scempio mirato alla svendita passerà poco, il prossimo anno. Da chi ha deciso inopinatamente (nomi e cognomi) di vendere i fondi Pioneer ai francesi, guarda caso dove Bollore’ sta attingendo per le azioni necessarie alle sue scalate italiane, agli interessi privati nel salvataggio di MPS e, perché no, negli accordi con Alibaba sul Made in Italy. Ed anche arrivando a chi ha permesso ad un fortissimo sospetto (per difendere la forma) ufficiale dei servizi segreti francesi di sedere al comando di Unicredit (appunto, facendogli appunto vendere Pioneer a Credit Agricole).
Fra poco un giudice farà il suo lavoro, ne sono certissimo. Tale saggia decisione aiuterà a meglio gestire la prossima riforma della scandalosa gestione della giustizia in Italia, non solo oggi troppo politicizzata ma sospettamente anche dal 2011 troppo vicina ad interessi stranieri (franco-tedeschi?).



Un cenno sull’italianità di Mediaset: visto che le pellicole che hanno fatto sognare il mondo e tanto lustro han dato all’Italia, da “La vita è bella” a “Mediterraneo” solo per citarne alcune, sono state prodotte dal mondo Mediaset siete veramente convinti che un francese al comando del Biscione le avrebbe prodotte? Non c’è che dire, vista la trama sulla carta bisognava essere sognatori italiani per finanziarle. Ossia, basterebbe questo per giustificare un sostegno temporaneo di cassa depositi e prestiti nella contesa. Che è anche il soggetto che non ha voluto comprare i fondi Pioneer per l’Italia. Ricordo a tutti che detti fondi erano considerati pubblicamente un asset strategico per il Paese. Chi ha orecchie per intendere….

Fantomas per Mitt
 
economici.itil mondo vis
Euro crisis dicembre 23, 2016 posted by Mitt Dolcino
Deutsche Bank salva MontePaschi: l’accordo favorevole con gli USA dei tedeschi implica flessibilità per l’Italia?

Magari mi sbaglio ma… magari no! Al contrario delle aspettative DB chiude con gli USA con una multa ben lontana da quanto paventato in passato ossia ben sotto i 5 mld di dollari necessari per non saltare in aria. Bene.



Ora MPS: per salvarla lo stato tira dritto e deroga su sforamento del deficit con l’EU e non solo caccia i soldi, tanti, facendo deficit. No, addirittura salva gli obbligazionisti retail, vedremo i dettagli.
Oggi i blog di un certo livello (non solo SE) si chiedono se L’EU accetterà le condizioni contrarie ai dettami euroausteri che gli italiani di sono autoimposti (i media mainstream invece non si chiedono un bel nulla nascondendosi dietro l’ordine di scuderia di non far capire alcunché agli italiani, ormai le grandi testate servono solo per leggere i titoli, ndr).
Io dico si, l’EU accetterà i termini italiani del salvataggio di MPS senza se e senza ma. Qualcuno sussurra – malpensanti! – che italoamericani vicini al prossimo governo USA abbiamo “gentilmente” richiesto ai tedeschi di non ostacolare il tentativo italiano di tenere la Penisola in linea di galleggiamento. In parallelo e non casualmente vediamo oggi il governo Gentiloni intervenire contro la Francia che, per il tramite di Bollore (grande amico e sodale e forse molto di più di Sarkozy, quest’ultimo grande nemico dell’Italia, responsabile del golpe del 2012 e rivale storico di Berlusconi dai tempi de La Cinq, NON È UN DETTAGLIO), vorrebbe impossessarsi di Mediaset. Ossia Roma vuole intervenire anche in soccorso del Cavaliere (leggasi, anche in questo caso mi attendo un’Europa silente, forse giusto il governo francese proverà una reazione e ci sarà da ridere).



Ben inteso, sono solo ipotesi. Ma basterà aspettare poco per verificare se saranno o meno veritiere: in breve, l’EU accetterà lo sforamento italiano per evitare guai ben peggiori, magari limitandosi a chiedere un po’ di maquillage giusto per salvare la faccia. Ormai il golpe tentato dei clintoniani è fallito ed anche gli stranieri fino ad oggi illusi lo capiscono, adeguandosi. Pensate che anche la magistratura italiana – con puntualità incredibile – inizia a spazzare le segrete dell’iper clintoniano d’Italia Matteo Renzi (lo ammetto, l’unica cosa che temo è per la vita di Trump visto che il clan Clinton ha davvero tutto da perdere con il nuovo presidente ed i suoi marziali al potere, che il Supremo ci aiuti a preservare la salute di The Donald, nel nostro piccolo noi ci prodigheremo per tenervi informati).



Ultimo appunto sulla Francia e Bollore’: i tempi recenti mi ricordano quando gli americani post seconda guerra mondiale decisero di togliere la gestione dell’oppio in Europa ai marsigliesi, che l’avevano imparato in Indocina. Da lì tutto cambiò, i marsigliesi furono letteralmente annientati (cfr. Pasqua, data memoria storica), un segno dei tempi o una prova di forza se preferite da parte del dominus globale forse anche per questa ragione sempre odiato oltralpe.
Magari è un dettaglio che purtroppo o per fortuna detta gestione post marsigliese, prima di diventare illegale (l’uso di oppio in Europa divenne illegale poco prima degli anni settanta, pensate che in passato la cocaina era un additivo legale contenuto in numerosi preparati per alleviare i dolori), sia passata a coloro che supportarono il primo sbarco degli alleati in Europa. Corsi e ricorsi storici.
Bollore è normanno e certamente è un gentiluomo al contrario di quei suoi compaesani marsigliesi implicati nella storia dell’oppio, ma forse dovrebbe studiare il casus belli sopra descritto, si impara sempre qualcosa dalla storia. Se non è già troppo tardi.

Fantomas per Mitt Dolcino
 

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