Per cortesia ripristinate il 3d di mototopo

⌂Back To HomepageSubscribe To RSS Feed
Il governo vuole regalare 40 miliardi alle banche con la scusa della Brexit
banca-bad-bank-233x155-680x365.jpg

giugno 29
08:592016
Print This ArticleShare it With Friends
by Informare per resistere 1 Comment

E’ Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, azionista di Intesa Sanpaolo che nella seduta odierna è sospesa per eccesso di ribasso con un calo teorico del -12% come tutti gli altri bancari italiani (Unicredit -8,33%, Mps -12,51%, Ubi -7,43%, il Banco Popolare -8,35% e Bpm -7,76%) a esortare un intervento della Consob. “Le autorità, invece, di dichiarare dovrebbero fare. Potrebbero prendere provvedimenti, ad esempio, vietando le operazioni allo scoperto“, ha detto Guzzetti a margine di un evento a Milano. “Non ci sono ancora provvedimenti, ma gli speculatori ci sono e le borse guardano al concreto”, ha aggiunto. Il governo italiano sta valutando possibili opzioni per proteggere le sue banche dopo che il voto britannico del 23 giugno sull’uscita dall’Unione Europea. Dopo i tonfi di venerdì, domenica si erano diffuse indiscrezioni su un presunto piano per intervenire a gamba tesa entrando addirittura nel capitale degli istituti più deboli con 40 miliardi di soldi pubblici. Operazione delineata in un editoriale domenicale di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera, in cui l’economista ipotizzava l’acquisto di azioni da parte dello Stato a dispetto della nuova normativa europea sul bail in. Questo invocando il ricorso a “strumenti alternativi” al salvataggio a carico di azionisti e obbligazionisti, consentito dai trattati europei in caso di “stress sistemici straordinari“.



Vediamo di capirci: cosa è in Borsa una “operazione allo scoperto”? Significa vendere a termine un titolo che non si possiede e/o del quale non si ha la disponibilità. Facciamo un esempio concettuale: C’è una automobile che a listino sta a 10 mila euro. Io mi impegno a vendertela e consegnarla fra due mesi a 8 mila euro. Tu ti impegni a comprartela e pagarla fra due mesi a 8 mila euro. E’ una scommessa speculativa pura: il venditore spera che fra due mesi quella macchina sarà a listino a 6 mila euro e quindi la comprerà a 6 mila e la venderà a te a 8 mila. Il compratore spera che fra due mesi la macchina starà ancora a 10 mila, lui la comprerà a 8 mila per rivenderla subito dopo a 10 mila. E’ in corso un “attacco speculativo” contro i titoli (le azioni) della banche italiane, qualcuno sta vendendo allo scoperto, e così facendo, offrendo sul mercato azioni a un prezzo più basso di quello di listino causa esso stesso il calo del listino (diciamo – 10% venerdì scorso, – 10% oggi, …). Una azione che giovedì scorso era a 10 euro oggi vale già 8, domani 6 e così via “soltanto perché lo speculatore vende allo scoperto”, cioè “promette di venderle fra X giorni a 6 euro”. Lo speculatore ci guadagna in due modi. In primis, come per l’automobile, comprerà a 4 incassando 8. Poi, quando avrà compiuto la prima fase coi soldi guadagnati vendendo allo scoperto ricomprerà le azioni della stessa banca a 6, e poiché il calo di valore era fittizio, dovuto solo a una manipolazione del mercato finanziario, le azioni risaliranno a 10 euro. Poi c’è da accennare all’effetto del cosiddetto “parco buoi”. Sono tutti quei soggetti che fiutato il movimento (banche, finanziarie, fondi d’investimento) vi si accodano con un effetto moltiplicatore mettendo la “vittima” nell’impotenza a reagire (ad esempio ricomprando essa stessa le proprie azioni a 10 euro per evitarne il crollo nelle quotazioni).


Questa è la “Finanza”. Con questo sistema, vendendo lire allo scoperto, nel 1992 George Soros riuscì a far uscire la lira dallo SME, a farla svalutare del 30% e guadagnare in una notte 1 miiardo di dollari. Ci riuscì facilmente perché fiutato il businnes si accodò a Soros un enorme “parco buoi” italiano, che qualche anno dopo per ringraziarlo gli conferì la lurea Honoris Causa in Economia all’Università di Bologna, motivando “all’uomo che ha portato la fantasia nella finanza”. E indovinate chi? La sinistra. L’Ulivo. Prodi. Per i cittadini italiani la prodezza di Soros significò una “manovra monstre” di centomila miliardi e il prelievo forzoso del 6×1.000 sui conti correnti. Quindi non stupisce che il Presidente della Fondazione Cariplo invochi il “divieto di fare operazioni allo scoperto”. Ma legalmente, è possibile? Certamente, basta un provvedimento della Consob, divieto già decretato dal 11/1/2011 al 30/10/2012, è fattibilissimo e gli “speculatori” ne uscirebbero subito con le ossa rotte, a pagare decine o centinaia di milioni di penali.


Ma per capire perché la richiesta del Presidente della Fondazione Cariplo resterà inascoltata occorre aggiungere un altro capitoletto alle gesta di Soros del settembre 1992: Bankitalia. Nel nobile quanto impossibile tentativo di “difendere la lira” dall’attacco concentrico della speculazione internazionale e del parco buoi italiano, il governatore di Bankitalia dell’epoca, Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, bruciò in una notte 48 miliardi di dollari in valuta estera, tutte le riserve di Bankitalia. E poi a casse vuote “si arrese”. Fra questi 48 miliardi di dollari c’è il miliardo di dollari effettivamente guadagnato da Soros. Perchè altrimenti, senza questi 48 miliardi di dollari, Soros e parco buoi ne sarebbero usciti con le ossa rotte, con decine di migliaia di contratti di vendita di lire allo scoperto. Magari la lira avrebbe svalutato lo stesso ma con le casse piene, per loro “profitto zero”. L’impressione è che si stia ripetendo il copione (tanto, chi se lo ricorda). Invece di ordinare alla Consob di vietare le vendite allo scoperto (che non costa nulla) si mettono 40 miliardi di euro di soldi nostri nelle banche, affinché “si difendano” dall’attacco speculativo. E quindi garantendo almeno 40 miliardi di euro agli speculatori prima della “resa” (più o meno la stessa cifra messa a disposizione da Ciampi). Poi la colpa sarà data alla “Brexit”. Ma fosse che per caso Geoge Soros sta per ricevere la seconda laurea Honoris Causa nella antifascista Bologna?

Luigi Di Stefano
Fonte: www.ilprimatonazionale.it
 
Inviato da iPhone
abuIHrgcPvA

 
Moto ... guarda che t'ho ciulllllato l'articolato dei 40 miliardi e del sig. Prodi e del sig. Soros e del prelievo forzoso e della solita storiella dei catto-comunisti, ... ora io mi scuso con quelli di animo puro che credevano ... ma caspita rendetevi conto dei danni fatti dai compagni, ... da Prodi a D'Alema ... fino ad oggi ... Renzyie e ... se fossi con il coltello alla gola e dovessi scegliere fra i tre, ... direi l'ultimo ... almeno è evidentissimo ormai che è sta manipolato.

COMPAGNI ... GRAZIE :up:
 
TUTTA colpa di Berlusconi,................:DD::DD::DD:
Come ribadito in tempi NON sospetti
..... i "compagni", finiranno per RIMPIANGERLO!
Oops, a parte qualche "Montiano", troppo ottuso per ammetterlo,............:prr:
ma è nell'ordine della normalità,......... :ciapet:
oramai a queste persone, e NON solo perchè tediate, dalla propaganda mediatica
risulta più semplice, inculcare QUALSIASI cosa sul ...., piuttosto che in testa
Siori e Siore, Buona Serata,............:bow:
 
  • GARANZIE BANCARIE, BREXIT E RINASCITA SONDAGGISTICA DEL SENTIMENTO €UROPEISTA [/paste:font]
    da orizzonte 48 fonte





    polls.jpg


    1. Come premessa di questo post, va rammentato che il famoso rapporto tra opinione pubblica e opinione di massa - la prima predeterminata dal potere della "razionalità indiscutibile" delle forze del mercato e la seconda che "deve" seguire idraulicamente-, vale in chiave elettorale ma, a maggior ragione, per i sondaggi, come momento preparatorio e consolidativo del consenso "desiderato" dalle elites.
    Sul punto vi invito a rileggere, nella sua versione integrale, la splendida citazione di Gramsci, sul controllo del processo elettorale, offertaci da Arturo.
    Il sondaggismo, espressione della meccanica idraulica dell'ingegneria sociale, è più che mai al potere.
    Il sondaggismo è divenuto, come abbiamo visto, sia neo-potere costituente, prevalente sull'esercizio partecipato della ex sovranità popolare, sia costituzione materiale in forma patafisica, (cioè il regno dell'immaginario libero di ciascuno, circa il senso della Costituzione normativa), prevalente su quella formale.
    2. Naturalmente, il presupposto del sondaggismo è l'instaurazione di una neo-lingua orwelliana istituzionalizzata, tale da pre-indirizzare l'opinione di massa senza lasciarle alcuno scampo.
    Torniamo perciò a commentare un sondaggio di Ilvo Diamanti: il tema riguarda gli equilibri elettorali sondaggistici proiettati sul funzionamento dell'Italicum.
    Ma non è questo l'aspetto interessante del sondaggio e dei ragionamenti politici che ne discendono: una volta che si sia consapevoli che, dentro il vincolo esterno dell'euro e dell'UE, la classe politica è sostanzialmente esautorata di poteri effettivi di indirizzo politico-economico, fiscale e, naturalmente, monetario, i giochi elettorali si riducono a diverse sfumature di guerre di conquista di postazioni nel consiglio di amministrazione della "controllata Italia"; l'esito elettorale non può strutturalmente e funzionalmente alimentare così alcuna aspettativa che non sia il "come" e il "quanto" (facendo presto!) realizzare il programma economico ordoliberista dei trattati e della moneta unica. Giustificando quel crescente astensionismo che caratterizza gli assetti istituzionali neo-liberisti.
    3. Dunque, capire se e come prenderà il potere questa o quella forza del partito unico ordoliberista italiano-PUOI - apparentemente rissosa col "competitor", ma solo per il gioco dell'occupazione di poltrone a politiche invariate- è molto poco appassionante.
    Quello che, invece, è interessante, del citato sondaggio e della corredata previsione politica, è il suo radiografare la "nuova evoluzione" in (preteso) senso €uropeista, di ogni scenario politico futuro. In pratica il PUOI (o PUDE, se si è affezionati all'originaria e analoga definizione di Alberto) domina i sondaggi di questo tipo, seminando "sicurezze" in un elettorato accuratamente terrorizzato e indotto in stato confusionale.
    Sentite un po' come, in neo-lingua, patafisica e trascendente ogni preoccupazione sulla legalità costituzionale, viene posta la questione della deriva filo-€uropea delle principali forze politiche in contesa (deriva simil-tsipriota, fino a poco fa, ma in odore di un'evoluzione ancor più "€-convinta):
    ...D' altra parte, vi sono altri fattori, che attraggono l' opinione pubblica intorno al governo.
    Di natura prevalentemente esterna. La domanda di sicurezza, in primo luogo. Alimentata dall' immigrazione, che continua a generare preoccupazione.
    Poi, la questione europea, drammatizzata dalla Brexit.
    Gran parte degli italiani ne teme gli effetti
    . E per questo si assiste a una crescita di consensi verso la UE. E a un aumento del sostegno all' euro.
    Si tratta del riflesso di tendenze note. Fra gli italiani, infatti, anche in passato il timore dei possibili effetti dell'uscita dalla UE e dall' euro prevaleva largamente sull'insoddisfazione nei confronti di entrambe le istituzioni. Oggi che questa prospettiva non è più così ipotetica e che la costruzione europea scricchiola in modo preoccupante, il sentimento europeista si rafforza. Per reazione.
    Se venisse proposto anche in Italia un referendum Ita-exit, sull' uscita del nostro Paese dall' Unione europea, secondo il sondaggio di Demos, i due terzi degli elettori italiani voterebbero contro. Cioè, per rimanere nella Ue.
    4. Eccoci al dunque: il consiglio di amministrazione della sub-holding Italia, - questo è il messaggio-avvertimento- si conquista filo-europeizzandosi, in un revival in controtendenza, unico e sorprendente, tutto italiano: naturalmente sull'onda del Brexit e della vulgata mediatica terroristica, quanto sconclusionata (il recesso britannico, avverrà, se avverrà, tra oltre due anni, se sarà rispettato l'art.50 del trattato), che ha investito il "Bel Paese".
    E, stranamente, proprio mentre la crisi bancaria, determinata dall'Unione bancaria €uropea e dalla politiche di austerità, minaccia molto più concretamente e distruttivamente, contribuenti e risparmiatori italiani.
    Infatti, la famosa garanzia statale sul sistema bancario, che il Wall Street journal avrebbe improvvidamente divulgato, serve alle banche, - che non siano però sotto gli indici di capitalizzazione europei-, per emettere obbligazioni senior (pare), che, essendo garantite dallo Stato, possono essere portate come collaterale per ottenere liquidità di emergenza dalla BCE.
    Indebitando ulteriormente il sistema in euro, naturalmente: ma, più che altro, data la situazione di difficoltà perdurante dell'economia reale non risolvibile da nessun "soccorso finanziario", e posta alla base dei non performing loans, conducendo all'aumento della spesa pubblica e del debito pubblico.
    E da questa alta probabilità di aggravamento dello scostamento dai parametri imposti dal fiscal compact, sorge la ben concreta prospettiva di altre manovre "lacrime e sangue" per riprendere l'inevitabile cammino verso il pareggio di bilancio e mantenere in vita l'euro.
    Capite allora perché occorra un po' di diffusione di terrore e paura su qualsiasi forma di uscita dall'€uropa per spingere la gente a cooperare con le forze politiche che, divise sulle poltrone, perseguono, unite, l'obiettivo del fogno €uropeo.
    5. E, a quanto pare, questa del revivale pro-UE, sarebbe una questione tipicamente italiana: tuttavia, contando solo su ferreo controllo mediatico-sondaggistico "interno", rischia di non avere molta tenuta, nonostante lo shock and awe del neo-TINA post-Brexit, di fronte a quello che accade in molti altri Stati dell'Unione e che, comunque, sta divenendo comune buon senso in strati sempre più ampi dell'opinione pubblica.
    The Italian Job: dramma euro, l’Italia stremata grida vendetta




    Sempre rammentando che di "garanzie" statali il sistema bancario tedesco pare tradizionalmente assetato


    Qualcuno, dunque, pensa di cavalcare ancora l'onda dell'€uropeismo facendo leva sulla diffusione del terrore per il futuro e, intanto, persegue, come opzione offerta senza alternativa, l'irrigidimento dell'incubo ordoliberista senza fine.

    5.1. Perciò, con qualsiasi governo nazionale, presente o futuro, ci rivediamo al momento del raggiungimento dei pareggi strutturali di bilancio e dei saldi primari obbigati dall'UEM, avendo aumentato l'onere pubblico a seguito della garanzia statale sulle banche: e allora vedremo cosa ne sarà del rinascente "sentimento europeista".
    Almeno fosse ascoltato Prodi, che della questione se ne intende:
    "Cambiare politiche, non solo politici. Se non cambiano le politiche, il politico cambiato si logora anche in due anni.
    Ci siamo illusi che la gente si rassegnasse a un welfare smontato a piccole dosi, un ticket in più, un asilo in meno, una coda più lunga... Ma alla fine la mancanza di tutela nel bisogno scatena un fortissimo senso di ingiustizia e paura che porta verso forze capaci di predicare un generico cambiamento radicale"
 
luglio 1, 2016 posted by Mitt Dolcino
Annullate le elezioni presidenziali in Austria. L’attacco contro Berlino è partito: nonostante Obama, il castello tedesco costruito con l’euro sta sciogliendosi come neve al sole

Eh si, qualcosa che ancora non sappiamo è successo. Dopo le pesanti critiche alla NATO dell’ex cancelliere tedesco Steinmeier per le provocazioni alla Russia, dopo le inopportune parole di Schauble pre Brexit che hanno fatto infuriare – ripeto, infuriare – mezza corporate Germany, ecco che sta arrivando la valanga. Valanga che rischia di radere a sullo il progetto euro austero di Berlino, work in progress. In particolare sia Steinmeier che Schauble sono a serio rischio dimissioni, pensionamento o anche peggio – idem, work in progress –. Ora A. Merkel li ha zittiti ed assieme a Sigmar Gabriel ha avocato a se tutte le relazioni importanti, tentando di ricomporre i cocci.



Nell’ordine, dopo le intemperanze di Schauble (assieme a Juncker per la verità, che però capito l’andazzo, magari avendo percepito la “pesantezza” delle trascrizioni sulle sue intemperanze verbali e non custodite negli scrigni britannici del GCHQ si è adeguato al nuovo ciclo a costo di far arrabbiare Berlino….), dopo aver firmato inopportunamente ed anzi mettendo alla Berlina Washington con il North Stream II, ecco la reazione, una serie di colpi al basso ventre che vanno tutti a segno, vedasi la serie delle ultime ore/giorni:

  • Annullate le presidenziali in Austria, dopo il Brexit molto ma molto probabilmente vincerà un euroscettico (e proprio grazie al Brexit qualcuno a Vienna è stato convinto a prendere coraggio per denunciare il golpe)
  • La Germania nega l’efficacia dell’austerità, come da recenti articoli di giornale
  • L’EU firma il CETA [trade agreement] con il Canada, di fatto un surrogato del TTIP senza coinvolgere nella decisione la Germania
  • L’EU smentisce A. Merkel e concede 150 mld EUR di linea di salvataggio a Renzi per salvare le proprie banche, di fatto in deroga alle parole pronunciate dalla Cancelliera 24 ore prima [Renzi non era solo]
  • Deutsche Bank fallisce gli stress test in USA e viene messa dall’FMI alla cima alla lista in termini di potenziali danni bancari sistemici
  • VW paga 15 mld USD di multa in USA per lo scandalo dieselgate (in realtà questo sembra più un regalo dell’amministrazione USA)
  • La Germania si lamenta delle acquisizioni straniere in Germania pensando di imporre limiti a difesa della propria industria (e l’Italia cosa dovrebbe dire…?)
Nel mentre:

  • La Turchia viene attaccata direttamente in attentati di matrice molto approssimabile a quella a cui si fece riferimento in passato quando si parlava di milizie islamiche finanziate dall’Arabia Saudita per agire come terroristi in paesi esteri come Russia, Siria etc. (indovina chi tira le fila?).
  • Steinmeier e Schauble spariscono completamente dalla scena, la loro strategia ha fallito ed anzi è stata assai deleteria, attendiamo conseguenze anche per i diretti interessati.
  • In tutto questo caos Putin sta vivendo un momento decisamente tranquillo, anzi tranquillissimo, i bonds delle sue aziende principe (Gazprom in testa) tornano al massimo storico o giù di lì ed il petrolio resiste bene alla cadute invocate dalla stampa, guarda caso.
Insomma, sembrerebbe che finalmente il deep state americano abbia preso le redini della situazione, dopo la decisione della Corte Suprema USA della scorsa settimana [sui parenti di immigrati da regolarizzare, verdetto negativo] che ha tolto un grande vantaggio prospettivo elettorale ai Dem USA, ecco che la grande potenza d’oltreoceano – e storica amica dell’Italia – dà finalmente segni di vita nelle strategie globali, probabilmente resasi conto che la Germania aveva di fatto già tradito gli ideali occidentali guardando sistemicamente ad Est (…).

Infatti vista in un’altra prospettiva le intemperanze antioccidentali di Mosca sembrano in effetti provocate ad arte da strategiche prese di posizioni tedesche nei vari scenari dal 2005 in avanti, a partire dalla negazione dell’annessione dell’Ucraina alla NATO nel 2008 [e senza dimenticare la negazione del supporto alle guerre in medio oriente di G.W. Bush, mentre invece Berlino ha ben supportato quelle in nord africa, ndr]. Della serie, Berlino ha fatto in modo di indurre il caos in Europa per sostituirsi all’America, attraverso il rendersi utile a colui che il caos lo vuole fino ad un certo punto, gli USA. Finalmente, forse, Washington ha capito che è stata presa in giro e mi sa che il presidente Obama oggi non c’entra nulla, chi tira le fila mi vien da dire siano i poteri non eletti che in questo modo si allineano al nuovo presidente da novembre 2016.

Indovinate chi sarà Hillary o Trump? Fatevi due conti, ma mi raccomando non guardate i bookmakers.

Tutte queste cose, tutte assieme e così “pesanti”, non capitano mai per caso…

La partita si fa interessante

Mitt Dolcino
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto