zappolaterra
Forumer storico
ciao ed, la risposta è importante.Ed ha scritto:zappolaterra ha scritto:ciao ed,
la materia prima non è il denaro ma la "competenza" che, come in ogni mestiere, ti permette di usare il mezzo che hai.
il legno per il falegname, il ferro per il fabbro....la zappa per il contadino.
il denaro per il trader.
e non si nasce "competenti"... ci si diventa ed è alla portata di chiunque lo voglia.
Il discorso da semplice diventa metafisico.....
In un mercato che statisticamente lascia in mutande il 90% e più degli imprenditori, aperto a tutti, mi viene in mente che qualcosa non quadra.
Se i falegnami avessero il 90% di probabilità di fallire, nessuno farebbe il falegname
Poi è chiaro, c'è gente di qualità, competenza, esperienza, capacità superiore che fa la differenza, e guadagna quel che perdono gli altri 90%.
Ti va bene messa così?
Ciao
Ed
metafisicamente si...... realmente no....
la vita professionale media di un falegname è di 50 anni
la vita professionale media di un trader è 90 giorni.
un falegname si taglia un dito
un trader perde la camicia.
se prima di "giocare in borsa" capisse che deve "imparare" a fare il mestiere, come appunto fa il falegname, anche lui "camperebbe" 50 anni.
i problemi sono:
-la "scuola"
-"l'umiltà" di capire che "l'iscrizione è obbligatoria"
-"l'umilta di capire che deve "lavorare" 10 h al di... come un falegname
-"l'umiltà" di capire che i mercati finanziari sono "competitivi"
-"l'umiltà" di accettare le perdite come una fattore del bussines, come fa il falegname quando un cliente non lo paga..., invece di pensare che "sono tutti ladri"..."le mani forti"...."tanto perdono tutti" ..."ho sbagliato tutto"..." a se avessi/non avessi".....etc etc.
-l'umiltà......... di mettersi davanti un grafico alle 5 di mattina quando qualcosa non lo convince o non capisce...