Caos
Forumer storico
Ma voi ci capite qualcosa a sinistra,leggete.
Non c'è niente da fare. Partito Democratico e Sinistra Arcobaleno andranno separati alle elezioni. Alcuni esponenti del Pd hanno avanzato la possibilità che la sinistra radicale non si presenti in alcune regioni, in assenza di un accordo nazionale (impossibile dopo le parole di Veltroni), per evitare un trionfo di Berlusconi. "Non se ne parla proprio", fanno sapere da Rifondazione Comunista. Che in cambio pretenderebbe la desistenza del Pd in almeno una regione (di nuovo, impossibile). E così la Cosa Rossa si prepara alla sfida del 13-14 aprile. Ormai è certo che il simbolo sarà quello presentato alla fine dell'anno scorso, quindi senza falce e martello e senza i piccoli loghi dei partiti. Candidato presidente del Consiglio Fausto Bertinotti, probabile il ticket con Grazia Francescato, ex leader dei Verdi.
Tra le quattro forze che daranno vita alla lista unitaria si parla già di quote. A fare la parte del leone sarà certamente il Prc. Stando agli attuali sondaggi, alla Camera, Sinistra Arcobaleno dovrebbe conquistare circa 50 deputati. Di questi, 25 (quindi la metà dei candidati) saranno rifondaroli (sicuri i due capigruppo Russo Spena e Migliore, così come il ministro uscente Ferrero. Out Caruso). Il 14% agli ex diessini di Sinistra Democratica (Mussi e Salvi), mentre al Pdci e ai Verdi andrà poco meno del 20% a testa dei candidati.Ma non finisce qui. I quattro leader della Cosa Rossa saranno capolista in tutta Italia. Bertinotti al Nord, Diliberto in Sardegna e in Sicilia (più il Lazio), Pecoraro Scanio al Sud e Mussi al Centro. Tutto bene? Non proprio. Sono in molti infatti a non gradire la scomparsa dello storico simbolo comunista. Si parla di un clamoroso addio di Marco Rizzo, attuale numero due del Pdci, ma anche di alcuni esponenti della minoranza del Prc. Che potrebbero finire con il Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando (che ha annunciato la sua presenza in tutta Italia). Almeno per i nostalgici dell'Urss anche alle elezioni del 2008 non mancheranno falce e martello.
ELEZIONI/ VELINA ROSSISSIMA: SENZA PATTO AL SENATO LA SINISTRA NON CI PERDE
Il patto anti-Porcellum proposto dal segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano era una buona idea, in fondo. Avrebbe permesso, nelle regioni in bilico, di conquistare qualche premio di maggioranza al senato, e quindi qualche seggio che, in condizioni precarie, poteva tornare utile. Non è difficile immaginare, difatti, che il giorno dopo il voto nel centrodestra si faranno sentire nuovamente le ruggini di questi 20 mesi. E trova qualche conferma la non infondata speranza che il governo Berlusconi possa perdere pezzi per strada. Lo afferma la 'Velina Rossissima', l'agenzia vicina alla Sinistra Arcobaleno, sottolineando che il Pd ha detto no, con il risultato che, con tutta probabilità, al Senato neppure l'intera Udc sarà determinante e che Berlusconi governerà 5 anni.All'Arcobaleno, in fondo, male non va. I sondaggi (soprattutto quelli della destra, che l'esperienza dimostra essere molto più affidabili delle varie Ipr ed Swg) danno la Sinistra oltre il 10% con punte del 12. Ampiamente sopra - prosegue la Velina - quell'8% necessario per superare la soglia di Palazzo Madama quasi in tutte le regioni. Dove la Sinistra non raggiungerebbe l'8% (ad esempio in Sicilia), in ogni caso sarebbe inutile sperare di ottenere un premio di maggioranza, foss'anche con l'alleanza Pd-Sinistra-resto del mondo. E' legittimo rifiutare, ci mancherebbe, ma a perderci non sarà la Sinistra, numeri alla mano.
PCL/ FERRANDO: ALLE ELEZIONI NOSTRE LISTE ALLA CAMERA E AL SENATO
"Il 9-10 febbraio il consiglio nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori varerà le liste elettorali del Pcl per la Camera e il Senato. Il Pcl sarà presente in larga parte delle circoscrizioni, lungo l'intero territorio nazionale, con candidature innanzitutto di operai e lavoratori". Lo afferma Marco Ferrando, leader del Partito Comunista dei Lavoratori. "La nostra presenza autonoma - prosegue - è motivata da una ragione semplice: l'essere stati l'unico partito della sinistra che si è opposto per due anni coerentemente al governo Prodi, senza compromissioni con l'Unione.Il nostro programma collega le rivendicazioni sociali immediate per l'aumento dei salari e l'abolizione del precariato, ad una prospettiva di governo dei lavoratori. Per questo rivendichiamo l'esproprio delle aziende responsabili di morti bianche, l'annullamento dei debiti di lavoratori e famiglie povere verso le banche usuraie - che vanno nazionalizzate - l'eliminazione dei privilegi ecclesiastici, lo stipendio di 2 mila euro per i parlamentari". "La nostra campagna elettorale - conclude Ferrando - si svolgerà nei luoghi di lavoro, nei mercati, nei quartieri, con la più ampia proiezione popolare. La parola d'ordine della campagna sarà: Per una sinistra che non tradisca. Sempre e solo dalla parte dei lavoratori".
TURIGLIATTO-CANNAVÒ: UNA LISTA A SINISTRA DELL'ARCOBALENO
Alle prossime elezioni ci sarà la Sinistra Arcobaleno, ma anche una lista a sinistra dell'Arcobaleno. Legata ai movimenti, indipendente dal Pd sia alla Camera che al Senato, viene proposta avanzata da Franco Turigliatto e Salvatore Cannavò, parlamentari di Sinistra Critica, rivolta alla sinistra antagonista e comunista, dentro e fuori ai partiti della sinistra attuale. "Il fallimento dell'Unione - spiega Sinistra Critica - è anche il fallimento della sinistra di governo e del progetto politico guidato da Fausto Bertinotti. Serve un'alternativa al Pd ma anche un'altra sinistra che non riduca all'Arcobaleno l'orizzonte dell'anticapitalismo". Turigliatto e Cannavò propongono una "Sinistra che faccia quello che dice e che rimetta al centro del suo lavoro politico il conflitto sociale, il rapporto con i movimenti, la prospettiva di trasformazione radicale dell'esistente. Una scommessa rivoluzionaria di cui si sente il bisogno per uscire dalla macerie in cui centrosinistra e centrodestra hanno ridotto il paese negli ultimi quindici anni".
Non c'è niente da fare. Partito Democratico e Sinistra Arcobaleno andranno separati alle elezioni. Alcuni esponenti del Pd hanno avanzato la possibilità che la sinistra radicale non si presenti in alcune regioni, in assenza di un accordo nazionale (impossibile dopo le parole di Veltroni), per evitare un trionfo di Berlusconi. "Non se ne parla proprio", fanno sapere da Rifondazione Comunista. Che in cambio pretenderebbe la desistenza del Pd in almeno una regione (di nuovo, impossibile). E così la Cosa Rossa si prepara alla sfida del 13-14 aprile. Ormai è certo che il simbolo sarà quello presentato alla fine dell'anno scorso, quindi senza falce e martello e senza i piccoli loghi dei partiti. Candidato presidente del Consiglio Fausto Bertinotti, probabile il ticket con Grazia Francescato, ex leader dei Verdi.
Tra le quattro forze che daranno vita alla lista unitaria si parla già di quote. A fare la parte del leone sarà certamente il Prc. Stando agli attuali sondaggi, alla Camera, Sinistra Arcobaleno dovrebbe conquistare circa 50 deputati. Di questi, 25 (quindi la metà dei candidati) saranno rifondaroli (sicuri i due capigruppo Russo Spena e Migliore, così come il ministro uscente Ferrero. Out Caruso). Il 14% agli ex diessini di Sinistra Democratica (Mussi e Salvi), mentre al Pdci e ai Verdi andrà poco meno del 20% a testa dei candidati.Ma non finisce qui. I quattro leader della Cosa Rossa saranno capolista in tutta Italia. Bertinotti al Nord, Diliberto in Sardegna e in Sicilia (più il Lazio), Pecoraro Scanio al Sud e Mussi al Centro. Tutto bene? Non proprio. Sono in molti infatti a non gradire la scomparsa dello storico simbolo comunista. Si parla di un clamoroso addio di Marco Rizzo, attuale numero due del Pdci, ma anche di alcuni esponenti della minoranza del Prc. Che potrebbero finire con il Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando (che ha annunciato la sua presenza in tutta Italia). Almeno per i nostalgici dell'Urss anche alle elezioni del 2008 non mancheranno falce e martello.
ELEZIONI/ VELINA ROSSISSIMA: SENZA PATTO AL SENATO LA SINISTRA NON CI PERDE
Il patto anti-Porcellum proposto dal segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano era una buona idea, in fondo. Avrebbe permesso, nelle regioni in bilico, di conquistare qualche premio di maggioranza al senato, e quindi qualche seggio che, in condizioni precarie, poteva tornare utile. Non è difficile immaginare, difatti, che il giorno dopo il voto nel centrodestra si faranno sentire nuovamente le ruggini di questi 20 mesi. E trova qualche conferma la non infondata speranza che il governo Berlusconi possa perdere pezzi per strada. Lo afferma la 'Velina Rossissima', l'agenzia vicina alla Sinistra Arcobaleno, sottolineando che il Pd ha detto no, con il risultato che, con tutta probabilità, al Senato neppure l'intera Udc sarà determinante e che Berlusconi governerà 5 anni.All'Arcobaleno, in fondo, male non va. I sondaggi (soprattutto quelli della destra, che l'esperienza dimostra essere molto più affidabili delle varie Ipr ed Swg) danno la Sinistra oltre il 10% con punte del 12. Ampiamente sopra - prosegue la Velina - quell'8% necessario per superare la soglia di Palazzo Madama quasi in tutte le regioni. Dove la Sinistra non raggiungerebbe l'8% (ad esempio in Sicilia), in ogni caso sarebbe inutile sperare di ottenere un premio di maggioranza, foss'anche con l'alleanza Pd-Sinistra-resto del mondo. E' legittimo rifiutare, ci mancherebbe, ma a perderci non sarà la Sinistra, numeri alla mano.
PCL/ FERRANDO: ALLE ELEZIONI NOSTRE LISTE ALLA CAMERA E AL SENATO
"Il 9-10 febbraio il consiglio nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori varerà le liste elettorali del Pcl per la Camera e il Senato. Il Pcl sarà presente in larga parte delle circoscrizioni, lungo l'intero territorio nazionale, con candidature innanzitutto di operai e lavoratori". Lo afferma Marco Ferrando, leader del Partito Comunista dei Lavoratori. "La nostra presenza autonoma - prosegue - è motivata da una ragione semplice: l'essere stati l'unico partito della sinistra che si è opposto per due anni coerentemente al governo Prodi, senza compromissioni con l'Unione.Il nostro programma collega le rivendicazioni sociali immediate per l'aumento dei salari e l'abolizione del precariato, ad una prospettiva di governo dei lavoratori. Per questo rivendichiamo l'esproprio delle aziende responsabili di morti bianche, l'annullamento dei debiti di lavoratori e famiglie povere verso le banche usuraie - che vanno nazionalizzate - l'eliminazione dei privilegi ecclesiastici, lo stipendio di 2 mila euro per i parlamentari". "La nostra campagna elettorale - conclude Ferrando - si svolgerà nei luoghi di lavoro, nei mercati, nei quartieri, con la più ampia proiezione popolare. La parola d'ordine della campagna sarà: Per una sinistra che non tradisca. Sempre e solo dalla parte dei lavoratori".
TURIGLIATTO-CANNAVÒ: UNA LISTA A SINISTRA DELL'ARCOBALENO
Alle prossime elezioni ci sarà la Sinistra Arcobaleno, ma anche una lista a sinistra dell'Arcobaleno. Legata ai movimenti, indipendente dal Pd sia alla Camera che al Senato, viene proposta avanzata da Franco Turigliatto e Salvatore Cannavò, parlamentari di Sinistra Critica, rivolta alla sinistra antagonista e comunista, dentro e fuori ai partiti della sinistra attuale. "Il fallimento dell'Unione - spiega Sinistra Critica - è anche il fallimento della sinistra di governo e del progetto politico guidato da Fausto Bertinotti. Serve un'alternativa al Pd ma anche un'altra sinistra che non riduca all'Arcobaleno l'orizzonte dell'anticapitalismo". Turigliatto e Cannavò propongono una "Sinistra che faccia quello che dice e che rimetta al centro del suo lavoro politico il conflitto sociale, il rapporto con i movimenti, la prospettiva di trasformazione radicale dell'esistente. Una scommessa rivoluzionaria di cui si sente il bisogno per uscire dalla macerie in cui centrosinistra e centrodestra hanno ridotto il paese negli ultimi quindici anni".