Telecom: due mosse e il governo mette Ko Telefonica. Nuove norme su Opa e golden share per le reti tlc
Con due mosse il governo si prepara a mettere fuori gioco Telefonica nella sua scalata a Telecom Italia.
Il primo colpo sarà messo a segno già domani, quando durante il consiglio dei ministri sarà approvato il decreto attuativo sui “golden power”, i poteri speciali del Tesoro sulle società e sui singoli pezzi di queste ritenuti “strategici”.
Dopo che il Copasir ha allertato l’esecutivo sui rischi per la sicurezza nazionale dalla perdita del controllo della rete Telecom, il governo ha deciso di inserire l’infrastruttura telefonica tra quelle sottoposte ad un via libera preventivo in caso di compravendita.
Ma la mossa decisiva che potrebbe far battere in ritirata Telefonica, saranno le nuove norme sulle Opa, le offerte pubbliche di acquisto. Come ha ricordato il Presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, la soglia del 30% dopo la quale scatta l’obbligo di comprare le azioni di tutti gli azionisti si è rivelata fino ad oggi inutile. Telecom è passata di mano per ben tre volte senza la possibilità per i piccoli investitori di partecipare al banchetto. Il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, ha spiegato che il governo interverrà modificando la normativa. La soglia dell’Opa sarà abbassata. Poi le singole società avranno la possibilità di modificare i propri statuti inserendo tetti più alti o più bassi entro, comunque, un range predeterminato.
Il punto fondamentale, a questo punto, sarà il livello al quale sarà fissata dal governo la nuova soglia di Opa.
Questa mattina il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha ricordato come la commissione che riscrisse il Testo Unico della Finanza, presieduta da Mario Draghi, propose un tetto del 15% per le public company ad elevata capitalizzazione. Una soglia bassa che avrebbe permesso la nascita in Italia di public company. La proposta, pure approvata preliminarmente dal consiglio dei ministri, poi fu bocciata in Parlamento.
Dunque si potrebbe ripartire da qui. Telefonica, che a valle dell’operazione con Telco, si troverebbe in pancia il 22,5% di Telecom Italia, sarebbe costretta ad offrire 1,1 euro non solo a Mediobanca, Intesa e Generali, ma a tutti i risparmiatori. Il costo dell’operazione per gli spagnoli supererebbe i 13 miliardi di euro ai quali aggiungere altri 29 miliardi di indebitamento netto. Per una Telefonica indebitata per 57 miliardi sarebbe impossibile sostenere lo sforzo. L’operazione, dunque, sarebbe destinata a saltare.
Che tempi ha il governo per mettere mano alle nuove norme sull’Opa? C’è sicuramente fretta, ma il calendario, per come è stata strutturata l’operazione Telco, è a favore dell’esecutivo. In base agli accordi Telefonica salirà fino al 100% nel capitale solo il prossimo anno, nel 2014.
Dunque la finestra a disposizione del governo Letta per intervenire si chiuderà a dicembre di quest’anno. Certo, sarebbe meglio accelerare. Anche perché se l’intenzione fosse quella di intervenire per decreto, sarebbe meglio tener conto delle fibrillazioni della maggioranza e dei rischi che corre Letta dopo la minaccia di dimissioni in massa dei parlamentari del Pdl. Siccome sul mettere le briglie all’offerta Telefonica sono d’accordo sia Pd che Pdl, saggezza consiglierebbe di muovere prima che tutto crolli.
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