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Petrolio: i ribassisti si prendono una rivincita. Il report sulle scorte Usa spinge le vendite
Seduta a due facce quella odierna per i prezzi del petrolio che dopo il rimbalzo della vigilia, hanno continuato a guadagnare terreno nella prima parte della seduta. Le quotazioni sono arrivate a sfiorare un massimo in area 103 dollari al barile, spinte in avanti dalla speranza che venga approvato il piano di salvataggio dal Congresso Usa. Nel corso della giornata però si è avuto un progressivo ritracciamento con una brusca accelerazione al ribasso nel pomeriggio, sulla scia della diffusione del report sulle scorte Usa.l Nell'ultima settimana sia le riserve strategiche di oro nero che quelle di carburanti sono cresciute ben oltre le attese del mercato, deluso solo dal calo maggiore del previsto degli stock di distillati. Un'indicazione quest'ultima che non ha avuto però alcun impatto sull'umore degli operatori che hanno lasciato campo libero ai ribassisti. I prezzi del petrolio sono così scivolati poco al di sotto dei 96 dollari, salvo risalire la china nella parte finale della seduta, quando è stata nuovamente raggiunta e parzialmente superata l'area dei 100 dollari. Grazie ad una significativa flessione negli ultimi minuti, il future con scadenza novembre si è presentato al close a quota 98,42 dollari, con un ribasso del 2,2%.
Seduta a due facce quella odierna per i prezzi del petrolio che dopo il rimbalzo della vigilia, hanno continuato a guadagnare terreno nella prima parte della seduta. Le quotazioni sono arrivate a sfiorare un massimo in area 103 dollari al barile, spinte in avanti dalla speranza che venga approvato il piano di salvataggio dal Congresso Usa. Nel corso della giornata però si è avuto un progressivo ritracciamento con una brusca accelerazione al ribasso nel pomeriggio, sulla scia della diffusione del report sulle scorte Usa.l Nell'ultima settimana sia le riserve strategiche di oro nero che quelle di carburanti sono cresciute ben oltre le attese del mercato, deluso solo dal calo maggiore del previsto degli stock di distillati. Un'indicazione quest'ultima che non ha avuto però alcun impatto sull'umore degli operatori che hanno lasciato campo libero ai ribassisti. I prezzi del petrolio sono così scivolati poco al di sotto dei 96 dollari, salvo risalire la china nella parte finale della seduta, quando è stata nuovamente raggiunta e parzialmente superata l'area dei 100 dollari. Grazie ad una significativa flessione negli ultimi minuti, il future con scadenza novembre si è presentato al close a quota 98,42 dollari, con un ribasso del 2,2%.
