USA-CINA: Guerra in vista?

Guerra commerciale USA-Cina:
mentre il cinese Liu se ne va quali sono le prospettive

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Le trattative cino-americane per impedire una guerra commerciale hanno subito un brusco stop. Il delegato di Pechino alle trattative, il vicepresidente Liu He , la lasciato il luogo delle trattative dopo solo due ore di colloqui, il che non lascia pensare a nulla di buono. Ecco il video della sua uscita:

Liu He stepping out from USTR at 11:28am. Shaking hands with @stevenmnuchin1 and Lighthizer. Liu He waved at the camera. No comments.The meeting this morning last about 2 hrs. #china #trade pic.twitter.com/AFkZ1uOTJE

— ChiaChieh(Jane)Tang 唐家婕 (@ChiachiehTang) May 10, 2019

La Borsa USA ha preso un colpettino con il SP 500 che è sceso appena sopra i 2860
ed il NASDAQ che dopo aver sfiorato i 7760 è leggermente risalito sopra i 7800 punti.

Ora abbiamo tre scenari:

a) ACCORDO. I dazi al 25% su 200 miliardi di import cinese sono stati annunciati e non ancora applicati. Trump ha detto che erano da considerare come uno strumento di pressione per accelerare la chiusura. non è impossibile che la guerra sia evitata senza spargimento di sangue.

b) FRIZIONE I dazi vengono applicati, ma la loro operatività viene rinviata di alcune settimane per permettere la chiusura delle trattative oppure vengono applicati in modo graduale. Allo stesso modo la Cina applica in modo parziale e graduale i dazi, ed alla fine si giunge ad un accordo, dopo alcune settimane di guerra di logoramento.

c) GUERRA. Gli USA applicano i dazi al 25% su 200 miliardi di import, lo stesso fa la Cina su 200 miliardi di impotazioni dagli USA colpendo soprattutto auto, componentistica, e prodotti agricoli fra cui la soia, il cui export stava appena riprendendosi, e che verrebbe a colpire il Midwest rurale che appoggia Trump.


I tre casi comporterebbero, secondo Bank of America:

a) crescita Cina 6,4% crescita USA 2,6 . Politica monetaria cinese stabile, con comunque politica fiscale espansiva e riduzione dell’IVA. Politica monetaria USA stabile;

b) crescita Cina al 6,1%, crescita USA al 2,4-2,5%, Politica monetaria cinese espansiva con alcuni tagli al tasso di riferimento. Politica fiscale fortemente espansiva, con sussidi al consumo. Politica infrastrutturale locale con investimenti.

c) crescita Cina al 5,8%. Crescita USA al 2%. Politica monetaria molto espansiva con più tagli al tasso di riferimento cinese. forti stimoli al consumo privato in e forti stimoli agli investimenti pubblici. Negli USA la FED potrebbe intervenire con manovre espansive, anzi addirittura con un taglio preventivo dei tassi. Ci si attende inoltre un calo delle quotazioni di borsa dell’ordine del 7%.

Allo stato attuale non è chiaro quale delle tre scelte verrà presa. certo se ascoltassimo Trump sarebbe più probabile una situazione di scontro.

Talks with China continue in a very congenial manner – there is absolutely no need to rush – as Tariffs are NOW being paid to the United States by China of 25% on 250 Billion Dollars worth of goods & products. These massive payments go directly to the Treasury of the U.S….

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 10, 2019
Per Trump i dazi sono una soluzione più semplice ed il ricavo degli stessi sarebbe impiegato per l’acquisto o il finanziamento dei prodotti agricoli in eccesso, un modo per supportare l’economia. Ora non si capisce se sia una volontà di scontro o solo un gioco per ottenere il massimo risultato dalle trattative. Presto sapremo la verità.
 
il prossimo telefonino che compro sara' Huawei
back door nascoste? ma se windows e' un colabrodo!
per non parlare di android che permette alle applicazioni di tracciare tutti i nostri dati
 
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lo spionaggio è stato applicato in larga scala dagli USA che ora temono di subire lo stesso trattamento da parte della Cina

Insomma saremo spiati sia da Cina che da USA.
avanti il prossimo!

dimenticavo anche le TV adesso registrano pure le conversazioni intime [dall'altra parte ci sono i guardoni]
 
GROSSO COLPO ALL’AGRICOLTURA USA: Cina ed Argentina


Ieri Argentina e Cina hanno sottoscritto un accordo per l’esportazione di farina di soia sudamericana in Asia. Si tratta di un processo che ha richiesto 20 anni di contrattazioni e controlli, un accordo storico che, non curiosamente, avviene proprio nel mezzo della guerra commerciale con gli USA.

L’acordo è ottimo per l’Argentina e può migliorare la sopravvivenza politica del presidente Macrì, dandogli almeno un appiglio politico, anche se le spedizioni di soia non inizieranno subito, e sicuramente verrà a portare un nuovo traffico sulla famosa “Autostrada dei cereali”, la via che porta dall’entroterra agricolo alle vie del commercio internazionale :



Il 16% dell’export argentino è già attualmente basato su prodotti per l’alimentazione animale a base di soia, e questo incentiverà maggiormente il settore con un ritorno economico sicuro.



Inoltre l’acquisto di mangimi a prezzo contenuto darà un aiuto anche ai produttori agricoli cinesi , che hanno visto tagliato del 50% i propri margini a seguito della guerra commerciale con gli USA e della conseguente scarsità di foraggio. Qualcuno però verrà a pagare per questa soia e saranno gli agricoltori statunitensi del Midwest, come mostra l’andamento dell’export di questi prodotti:



Lo scoppio della guerra commerciale ha fatto scendere del 98% le esportazioni verso Pechino , ed ora i silos delle aree agricole sono pieni di semi. In parte il prodotto è stato convertito in biodiesel, in parte esportato in Europa, ma non è un caso se vi sono stati mezzo milione di suicidi nell’America rurale
 

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