Ad asili e scuole dell'infanzia arrivano 400 milioni di euro con i quali entro il 2015 saranno realizzati 18.000 nuovi posti nido
(in soldoni, ogni posto asilo ci costerà 22000 euro, all'asilo un bimbo ci va per 3 anni, quindi circa 7300 euro per anno. Forse sarebbe meglio pagare 18000 baby-sitter, così si crea occupazione. Tanto in meno di 3 anni quegli asili saranno non funzionanti)
900 milioni andranno alla competitività e all'innovazione delle imprese nelle quattro regioni dell’obiettivo Convergenza
icilia, Calabria, Puglia e Campania.
(competitività = aiuto a pioggia senza controllo. Innovazione = di quale settore ?)
7,2 milioni di euro saranno destinati a velocizzare la giustizia civile nel Mezzogiorno
(probabilmente altre assunzioni a scopo propagandistico politico e/o mafioso. Farli lavorare un po' di più ? Quello no, vero ?)
330 milioni per la lotta alla
non autosufficienza degli anziani
(sarebbe stato meglio approfondire questo termine. Non è che sarà una sorta di sostituzione fra l'indennità di accompagnamento o altro ?)
Cinquanta milioni andranno al programma di
sperimentazione della social card per i cittadini più poveri, con più di 250mila persone.
(un deja vu miseramente fallito nel passato e comunque - trattandosi di un programma di sperimentazione - quei 200 euro a persona, non arriveranno ai cittadini)
5,3 milioni andranno al finanziamento del progetto
Angels che servirà a riportare in Italia ricercatori ora impegnati all'estero - dai 30 ai 50 - per illustrare le loro esperienze in dipartimenti universitari del Mezzogiorno.
(fossero anche 50 ricercatori, sarebbero 106000 euro a ricercatore )
Il governo investirà 220 milioni di euro per la lotta alla dispersione scolastica, al no profit per i giovani del Mezzogiorno, allo sviluppo dell’autoimpiego e imprenditorialità, ad iniziative per l’apprendistato e per quella condizione giovanile dei "senza studio e senza lavoro".
(è come dire, ragazzi andate avanti a giocare alle macchinette che per un po' vi manteniamo noi)
124 milioni di euro serviranno all'efficientamento e all'innovazione energetica per la crescita. Il governo si propone di riuscire ad aumentare il fabbisogno energetico coperto dalle rinnovabili e di rendere più efficiente il sistema per gli edifici pubblici.
(un componente del governo ha appena proposto il quinto conto energia, nel quale gli incentivi per le rinnovabili vengono dimezzati e viene reso quasi impossible l'affitto dei tetti delle infrastrutture - tra le quali spiccano gli edifici pubblici - per l'installazione dei suddetti impianti)