tommaso2 ha scritto:
di evasori ne stanno beccando parecchi
poi pagano salato
caro tommy... non bastano mai a roma i soldi... sono troppo ladri...
e la proroga alla fine della gara l'hanno pure spostata... adesso sarà ribasso ancora più duro...
andiamo a fare due conti va....
l valore di Borsa è corretto? Ecco la formula per scoprirlo
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l market value di una società quotata, sulla base del modello di Nagima, è suddiviso in due parti: patrimonio dei soci e creazione di valore totale
Il Value Creation Scoreboard è uno strumento elaborato da Nagima, realtà specializzata nella consulenza aziendale, che si propone di fornire una spiegazione al valore che gli investitori di Borsa attribuiscono alle imprese quotate. La capitalizzazione di una società viene scomposta in più addendi, ognuno dei quali costituisce la stima di alcune delle variabili che ne concorrono a formare il valore. Nel grafico è riassunto il modello utilizzato per la realizzazione delle classifiche riportate in queste pagine. Come si vede la capitalizzazione di una società quotata (MV) viene ricostruita attraverso due fondamentali passaggi:
1)MV viene scomposto tra Book value (BV) e Creazione di valore totale (CVT);
2) CVT viene diviso tra Creazione di valore operativa (CVT/O), Creazione di valore finanziaria (CVT/F) e Creazione di valore residuale (CVT/ R).
Ma quali sono le grandezze di conto economico e di stato patrimoniale che si nascondono dietro queste sigle?
BOOK VALUE (BV): corrisponde al patrimonio netto indicato in bilancio. Rappresenta una misura significativa dei mezzi propri (capitale sociale + riserve) impiegati nell’impresa.
CREAZIONE DI VALORE TOTALE (CVT): esprime la differenza tra il valore di mercato (MV) e il patrimonio netto (BV). Misura il maggiore o il minor valore che gli investitori attribuiscono al capitale investito dall’impresa. Un CVT positivo significa che ogni euro che l’impresa ha ricevuto dagli azionisti ora vale di più, e quindi che l’impresa crea valore. Inversamente, se il CVT è negativo l’impresa distrugge valore, in quanto il suo capitale vale meno di quanto in essa è stato investito. Il CVT è un indicatore sintetico e oggettivo del giudizio del mercato sulla capacità dell’impresa di remunerare i soci in misura superiore al costo del capitale.
CREAZIONE DI VALORE OPERATIVA (CVT/O): corrisponde al maggior valore che il capitale d’impresa meriterebbe nell’ipotesi che riuscisse a operare con la stessa redditività operativa che ha mediamente saputo realizzare negli ultimi 5 anni. Poiché la redditività operativa (il rapporto tra utile della gestione caratteristica e capitale investito operativo) dipende dalla validità del modello di business e dalla qualità della sua gestione tipica, CVT/O misura il maggiore valore del capitale giustificabile in base alla capacità competitiva che l’impresa ha dimostrato finora. In termini analitici, CVT/O è funzione della differenza tra il tasso di redditività operativa e il costo del capitale unlevered (il costo del capitale nel caso che l’impresa si finanziasse solo con il capitale di rischio).
CREAZIONE DI VALORE FINANZIARIA (CVT/F): è il maggior valore che deriva all’impresa dalla sua politica finanziaria, ed è funzione della differenza tra il costo effettivo del capitale di rischio e il suo costo unlevered. CVT/ F trae origine dalla capacità dell’impresa di riuscire ad abbassare il costo totale del capitale impiegato (cioè a rendere il costo effettivo inferiore al costo unlevered), combinando le fonti di finanziamento tra capitale di rischio e capitale di terzi (debito).
CREAZIONE DI VALORE RESIDUALE (CVT/R): misura la parte della creazione di valore totale non spiegata dai due termini precedenti, cioè CVT/O e CVT/F.
CVT/R indica che esistono, da parte degli operatori di mercato, attese di risultati diversi (migliori o peggiori) da quelli storicamente realizzati. Alla base di tali aspettative si possono identificare numerose ragioni, tra le quali le più importanti sono:
1) aspettative di variazione della redditività (in più o in meno) rispetto a quella mediamente realizzata;
2) aspettative di crescita in termini reali;
3) esistenza di nuove profittevoli opportunità che l'impresa potrebbe cogliere in futuro attraverso cambiamenti strategici;
4) rischi relativi al modello di governance adottato che potrebbero insorgere alla guida dell'impresa a causa del grado di fragilità del suo assetto azionario e manageriale.
Alla formazione del CVT/R possono concorre:
5) movimenti speculativi sul titolo;
6) errore di valutazione eventualmente commesso dal mercato.
ROI STORICO (%): è una misura della redditività operativa netta che l’impresa ha realizzato negli ultimi 5 anni, calcolato rapportando l’utile della gestione tipica (cioè l’ebit), al netto delle imposte, al capitale investito netto operativo.
ROI IMPLICITO (%): rappresenta la misura della redditività operativa netta che, mantenuta nel tempo (con una crescita stabile del 2%, pari al tasso di inflazione tendenziale), giustificherebbe l’attuale capitalizzazione di Borsa.