PREVISIONI DEL TEMPO: LO SPRECHERO' ANCHE QUESTA SETTIMANA

Brutta cosa la "disinformazione". In quanti ci sguazzano .....
ed i baluba SI BEVONO DI TUTTO.

È uno scatto che in poche ore è diventato virale, condiviso sui social network di tutto il mondo.
È la foto di un bimbo intrappolato in una gabbia che molti negli Stati Uniti hanno condiviso
per rappresentare la crudeltà della strategia dell’amministrazione Trump contro
l’immigrazione illegale proveniente dal Messico e di come questa politica stia separando i bambini dalle loro famiglie.
La “tolleranza zero” di Trump nei confronti degli irregolari che raggiungono la frontiera sud
nel tentativo di entrare in territorio americano infiamma il dibattito politico in tutto l’Occidente
e la fotografia del bimbo in gabbia ne è diventata simbolo.

Ma dietro quella straziante fotografia c’è ben altro
.

Cosa si nasconde dietro la foto del bimbo in gabbia
Come racconta Breitbart, la foto è stata diffusa su Twitter la scorsa settimana
dopo che il giornalista e regista Jose Antonio Vargas l’ha twittata con tanto di didascalia:

“Questo è quello che succede quando un governo crede che le persone siano “illegali”. I bambini in gabbia”.

In poche ora, migliaia di persone hanno diffuso il post contro le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump
e incoraggiato altri a condividerlo per sensibilizzare l’opinione pubblica.


Il bimbo però non era stato intrappolato in una gabbia dalle autorità americane, né si trovava al confine con il Messico:

la foto in realtà proviene da una protesta del 10 giugno organizzata fuori dal municipio di Dallas, secondo il sito web Snopes.
Gli attivisti hanno organizzato quest’iniziativa proprio per protestare contro la pratica dell’amministrazione Trump
di prendere in custodia le famiglie di immigrati irregolari e separare i bambini dagli adulti.
Il Texas chapter of the Brown Berets de Cemanahuac – il gruppo che ha organizzato la manifestazione –
ha postato diverse fotografie dell’evento sui social network, alla quale era presente lo stesso bimbo ritratto nella foto.

“È stato lì dentro soltanto 30 secondi” ha ammesso Leroy Pena, leader dei manifestanti.
 
Cosa succede al confine tra Messico e Stati Uniti
Nonostante la fotografia, il problema è certamente serio, anche se non dipende tutto dal presidente Donald Trump.
Come spiega Panorama, dal 19 al 31 maggio circa 2.000 minori sono stati allontanati dai genitori.
Mentre questi ultimi sono accusati di un reato (immigrazione clandestina) nei confronti dei bambini non vi è alcuna accusa,
per questo non possono essere arrestati. Vengono dunque collocati in strutture governative in attesa che i tribunali si pronuncino sui singoli casi dei genitori.

Il problema, però, risale a prima.

Come riporta Fox News
, benché l’amministrazione Trump venga criticata per separare i bambini dagli adulti
che entrano illegalmente nel paese, la questione non è affatto nuova.

L’amministrazione Obama ha in realtà inasprito il sistema di detenzione delle famiglie
a seguito dell’imponente ondata migratoria del 2014.

La politica ha portato molti minori a essere detenuti in varie località, in condizioni spesso critiche, sia con le loro famiglie che da soli.
Le condizioni di queste persone e dei bambini sono state documentate in molti resoconti e relazioni di organizzazioni per i diritti umani.
All’epoca, i funzionari dell’amministrazione Obama sostenevano di non avere altra scelta che attuare politiche intese a dissuadere le famiglie dall’entrare illegalmente negli Stati Uniti.

Cos’è cambiato con Trump
La differenza è che l’amministrazione Trump sta ora separando i bambini dai genitori che vengono perseguiti penalmente per il reato di immigrazione clandestina.
I bambini non vengono accusati di crimini e vengono messi sotto la custodia delle autorità.

Come sottolineato dal procuratore generale Jeff Session, prima che Trump diventasse presidente
si era sparsa la voce che chiunque avesse tentato di attraversare il confine con un minorenne
avrebbe quasi certamente avrebbe ricevuto “l’immunità da ogni accusa”. I risultati sono drammatici.

“Il numero degli immigrati irregolari con bambini al seguito è passato da 14.000 a 75.000 negli ultimi quattro anni”
ha osservato Sessions, che ha aggiunto: “Non possiamo e non vogliamo incoraggiare le persone a portare i figli dando loro l’immunità”.


Verso la fine di maggio, l’American Civil Liberties Union ha annunciato di aver ottenuto migliaia di documenti governativi
che hanno dimostrato “l’abuso e l’abbandono dei minori immigrati non accompagnati
detenuti dall’autorità doganale degli Stati Uniti” durante la presidenza di Obama, dal 2009 al 2014.

Amministrazione Obama che, come ricorda Abc, citando fonti governative,
ha deportato più persone di qualsiasi altra amministrazione
nella storia.

Da parte dei liberal e dei dem americani c’è evidentemente molta ipocrisia, visti i recenti trascorsi.
 
Qualcuno ieri ha detto. "Gli Italiani hanno la carta d'identità. Il Codice fiscale. La Tessera sanitaria.
Non è forse una schedatura questa ?" Ma è normale. E' la prassi. Quando nasci vieni registrato all'anagrafe.
E quindi sei "schedato". Dove sta il problema se cerco di "schedare" lo straniero che è in Italia ?
Che è entrato senza un permesso di soggiorno ?
Provate ad entrare in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Russia, etc..etc......
senza un permesso di soggiorno.......

............
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Negli anni 80 avevo assunto una ragazza con la maturità linguistica di un liceo milanese. Era nata e vissuta a Milano, ma aveva la cittadinanza svizzera, che i genitori avevano mantenuto pur essendo residenti a Milano da prima della sua nascita.
Una mattina arriva in ufficio un brigadiere dei carabinieri che mi accusa di dare lavoro a una straniera senza permesso di soggiorno. Trovo il permesso di soggiorno che la ragazza mi aveva dato due anni prima al momento dell'assunzione. Il brigadiere dice che comunque è costretto a presentare denuncia (con possibili risvolti penali), perché la ragazza non aveva rinnovato il permesso di soggiorno. Ho spedito immediatamente la ragazza in questura per il rinnovo e poi con fatica al comando dei carabinieri sono riuscito a fermare il corso della denuncia.

Tutti i giorni, quando incrocio uno dei 600.000 immigrati clandestini o uno dei circa 40.000 rom o sinti non regolari, mi ricordo della svizzera.

andgui.
 
Una settimana fa, Kim Jong-un incontrava Donald Trump a Singapore per la storica stretta di mano.

Adesso, con i riflettori del mondo di nuovo spenti, Kim torna a Pechino, a dimostrazione dell’ormai consolidato rapporto con Xi Jinping.
Il viaggio del leader della Corea del Nord era stato anticipato da alcuni rumors di stampa,
confermati poi ieri dall’agenzia Xinhua con le foto dell’arrivo del leader nordcoreano a Pechino.
Per Kim si tratta del terzo incontro con Xi in soli quattro mesi: una rivoluzione per Pyongyang,
visto che, prima dello storico incontro di marzo, Kim non era mai uscito dal territorio coreano.
Adesso, invece, sembra quasi non poter farne a meno.

Il presidente cinese ha ricevuto il leader nordcoreano con tutti gli onori militari,
accolto in grande stile nella Grande Sala del Popolo. La Cina non si “vergogna” più del suo partner coreano.
Nel tempo, dopo le tensioni nate dai test missilistici e dalle prove della bomba atomica, Kim ha ottenuto credito anche a Pechino.
Non è più solo un alleato scomodo: adesso è un leader con cui si può trattare e discutere.


Come riportato dalla China Central Television, Xi e Kim si sono detti in piena sintonia
per “salvaguardare la pace e la stabilità nella penisola coreana e dare un contributo positivo alla salvaguardia della pace e della stabilità regionale e mondiale”.

Il presidente cinese ha elogiato il suo omologo nordcoreano per il “positivo” risultato dell’incontro con Trump
ed ha voluto ribadire che, in qualunque caso, “la risoluta posizione del governo cinese,
dedicata a consolidare e sviluppare le relazioni tra Cina e Corea del Nord, non cambierà”.

Una promessa che è molto indicativa.
Pechino conferma l’asse con Pyongyang pur condividendo i risultati ottenuti dal vertice di Singapore.
Kim, per mesi, ha scherzato con il fuoco, ma sapeva perfettamente quando fermarsi.

E a Pechino hanno apprezzato la fine di un’escalation che poteva essere molto pericolosa.
 
Ci siamo, l’estate è ufficialmente iniziata.

Oggi, giovedì 21 giugno, cade infatti il solstizio della bella stagione
che ci accompagnerà fino a settembre prima di lasciare spazio di nuovo all’autunno.

A essere precisi dovremo aspettare ancora qualche ora per dare il benvenuto alla stagione calda:
il solstizio è infatti previsto pochi minuti dopo mezzogiorno (12.07 ora italiana per l’esattezza),
quando il sole sarà alla massima altezza sull’orizzonte.

Il 21 giugno è anche il giorno più lungo dell’anno: oggi godremo infatti di ben 15 ore e 14 minuti di luce.

Come chiariscono gli esperti, con il solstizio d’estate inizia la stagione astronomica.

Quella meteorologica è iniziata il 1° giugno e terminerà il 1° settembre.
 
A me piace stare terra terra e vedere i risultati .......

Riepiloghiamo.
La Merkel e Macron stringono un accordo a due che prevede il diritto di rispedire nel Paese di prima accoglienza,
ovvero soprattutto l’Italia, i migranti che riescono a raggiungere altri Paese.

Il premier Conte e il ministro degli Interni Salvini si arrabbiano, picchiano i pugni sul tavolo e minacciano di disertare il vertice europeo di Bruxelles.

In altri tempo Berlino e Parigi avrebbero fatti spallucce, perché l’Italia smidollata a cui erano abituati avrebbe fatto spallucce.
Ma stavolta no. Bastano poche ore e la Merkel compie un gesto inimmaginabile, si rimangia tutto estraccia l’accordo con Parigi.

Macron reagisce a modo suo, svelando ancora una volta il lato autoritario e sprezzante del suo carattere;
denuncia “i populisti che si diffondono come la lebbra”. Non nomina l’Italia, ma il riferimento è esplicito.
E a rimetterlo in riga in pochi minuti è il vicepremier Di Maio.

Il governo di Roma è così forte da piegare la Germania e da mandare in crisi (d’isteria) la Francia,
che non sa più come domare un Paese troppo a lungo considerato alla stregua di una servile colonia..

Come cambia il mondo e quant’è grande questa Italia?
 
Ha la tipica antipatia dei francesi...la grandeur.... però vivono sulle spalle degli Italiani.

I populisti, ha detto Emmanuel Macron,
“li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire”.
“I nostri amici vicini – ha proseguito il presidente della Repubblica francese, con un’espressione che Le Figaro interpreta come un riferimento all’Italia –
dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo”.

A chi lo accusa di inazione rispetto all’accoglienza dei migranti, Macron chiede di “guardare ciò che accade altrove“.
“Quando gli altri tradiscono, anche l’asilo, fanno le peggiori provocazioni umanitarie…
E’ questo che bisogna denunciare e contro cui bisogna battersi. Non dividendoci tra noi stessi.
E’ contro quelli che bisogna scandalizzarsi. Contro il nazionalismo che rinasce, contro le frontiere chiuse che propongono alcuni”,
ha sottolineato il quarantenne leader della Francia nell’intervento fiume a Quimper, in Bretagna.

Quindi un appello rivolto ai 130 rappresentanti locali presenti in Bretagna:
“Ho bisogno di queste terre che credono nell’ Europa, ho bisogno di francesi che credono in questo progetto
perché conoscono la nostra storia, perché conoscono il prezzo dei nazionalismi, perché conoscono il prezzo dell’imbecillità“.

Quindi Macron ha rivendicato la sua politica migratoria e ha lanciato un appello a un anno dalle elezioni europee del 2019:
“Vi chiedo di non cedere, in questi tempi difficili che viviamo, il vostro amore per l’Europa”.
“Voglio che la Francia e la coesione nazionale tengano, che le nostre classi medie trovino il loro posto.
E allo stesso tempo essere all’altezza della nostra tradizione di accoglienza e in particolare dell’asilo”.
 
Il primo a reagire al di qua delle Alpi è stato Luigi Di Maio:
le parole del capo dell’Eliseo “sono offensive e fuori luogo – scrive il vicepremier su Twitter
la vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale
sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è”.

La replica di Matteo Salvini arriva prima su Facebook e poi a voce.
“Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza.
Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di immigrati clandestini nel Mediterraneo
e per restituire agli italiani le numerose ville sequestrate ai mafiosi. C’è chi parla, c’è chi fa. Bacioni”,
si legge in un post sul social network.

“Macron ha detto che chi non accoglie è un populista lebbroso – ha rincarato quindi il capo del Viminale parlando a un comizio a Viterbo
un signore, eh, caviale, champagne e signorilità. Ma io lezioni da un paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo.
Se la Francia si prende dieci barconi dalla Libia, ne riparliamo."
 
Toninelli: “Diritto del mare non permette la navigazione a navi non regolari”

Alle 14 era arrivato il primo intervento di Toninelli su Facebook:
“È notizia di queste ore che la nave Ong Lifeline sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola,
fuori dal diritto internazionale. Hanno imbarcato – scriveva Toninelli che annunciava di aver chiesto alla Guardia Costiera italiana di avviare un’indagine. –
circa 250 naufraghi senza avere i mezzi tecnici per poter garantire l’incolumità degli stessi naufraghi e dell’equipaggio”.

L’indagine dovrà “verificare l’effettiva corrispondenza tra il vessillo battuto dalla nave e l’appartenenza a quella stessa nazionalità”.
“Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, ma di certo vi anticipo che il diritto del mare non permette la navigazione a navi non regolari”.

Nel suo post il ministro Toninelli aveva spiegato anche che la Lifeline non stava
“collaborando con la guardia costiera Libica che, dalle prime informazioni acquisite, stava intervenendo per salvare i migranti e riportarli su suolo libico.
Operazione di sua stretta competenza, trattandosi di eventi accaduti in mare libico
.
Non abbiamo nulla contro le Ong ma siamo e continuiamo ad essere per il rispetto della legalità. Soprattutto quando si parla di vite umane”.
“A ciò va aggiunto che ad oggi non abbiamo ancora riscontri sull’effettiva appartenenza all’Olanda della nave Ong Lifeline,
come anche della Seefuchs, che pure batte bandiera dei Paesi Bassi”.
 

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