Val
Torniamo alla LIRA
Toninelli su Twitter aveva poi aggiunto:
“Nave Ong Lifeline agisce fuori da regole in acque Libia.
Ha a bordo 224 naufraghi senza mezzi per garantire incolumità a migranti ed equipaggio.
Vite umane vanno salvate, ma in legalità e sicurezza. Olanda nega nazionalità imbarcazione: ho dunque avviato indagine di bandiera”.
Da una ricerca su marinetraffic e vesselfinder la nave risulta tuttora di bandiera olandese.
Una conferma ufficiale è poi arrivat Twitter dalla rappresentanza dei Paesi Bassi presso l’Ue.
“Seefuchs e Lifeline non viaggiano con bandiera olandese, secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos).
Queste navi appartengono a Ong tedesche e non sono registrate in Olanda.
Pertanto l’Olanda non può dare istruzioni a queste imbarcazioni. L’Italia è a conoscenza della posizione olandese”.
“Condividiamo esplicitamente le preoccupazioni dell’Italia sul continuo flusso irregolare di migranti,
che attraversano il mar Mediterraneo, gli effetti collaterali indesiderati delle operazioni di soccorso,
e la precaria posizione dell’Italia come primo Paese di arrivo. La solidarietà è necessaria”, scrive la rappresentanza olandese presso l’Ue.
Questa situazione, scrivono “richiede negoziati a livello europeo.
L’Ue ed i suoi Stati membri devono agire in cooperazione ed in modo comprensivo per migliorare l’accoglienza nella regione;
affrontare le cause alla radice della migrazione; migliorare la cooperazione con i Paesi terzi;
migliorare i rimpatri attraverso procedure di asilo veloci ed efficaci; migliorare le possibilità di detenzione per affrontare il modello cinico dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo”.
“Non è chiaro – si aggiunge nel messaggio – se le due navi siano idonee alla navigazione e siano attrezzate per accogliere un gran numero di persone a bordo.
Le ong, prima di imbarcare i migranti, dovrebbero garantire che il trasporto possa essere effettuato in modo sicuro,
affinché i migranti possano essere portati in sicurezza ad un porto vicino.
Inoltre si ricorda che “in generale la possibilità di dare istruzioni presume anche che le ong stiano violando la legge internazionale e locale.
Mentre i Paesi Bassi sostengono tutte le attività di salvataggio, tutte le navi devono prendere in considerazione tutte le regole ed i regolamenti internazionali”.
“Nave Ong Lifeline agisce fuori da regole in acque Libia.
Ha a bordo 224 naufraghi senza mezzi per garantire incolumità a migranti ed equipaggio.
Vite umane vanno salvate, ma in legalità e sicurezza. Olanda nega nazionalità imbarcazione: ho dunque avviato indagine di bandiera”.
Da una ricerca su marinetraffic e vesselfinder la nave risulta tuttora di bandiera olandese.
Una conferma ufficiale è poi arrivat Twitter dalla rappresentanza dei Paesi Bassi presso l’Ue.
“Seefuchs e Lifeline non viaggiano con bandiera olandese, secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos).
Queste navi appartengono a Ong tedesche e non sono registrate in Olanda.
Pertanto l’Olanda non può dare istruzioni a queste imbarcazioni. L’Italia è a conoscenza della posizione olandese”.
“Condividiamo esplicitamente le preoccupazioni dell’Italia sul continuo flusso irregolare di migranti,
che attraversano il mar Mediterraneo, gli effetti collaterali indesiderati delle operazioni di soccorso,
e la precaria posizione dell’Italia come primo Paese di arrivo. La solidarietà è necessaria”, scrive la rappresentanza olandese presso l’Ue.
Questa situazione, scrivono “richiede negoziati a livello europeo.
L’Ue ed i suoi Stati membri devono agire in cooperazione ed in modo comprensivo per migliorare l’accoglienza nella regione;
affrontare le cause alla radice della migrazione; migliorare la cooperazione con i Paesi terzi;
migliorare i rimpatri attraverso procedure di asilo veloci ed efficaci; migliorare le possibilità di detenzione per affrontare il modello cinico dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo”.
“Non è chiaro – si aggiunge nel messaggio – se le due navi siano idonee alla navigazione e siano attrezzate per accogliere un gran numero di persone a bordo.
Le ong, prima di imbarcare i migranti, dovrebbero garantire che il trasporto possa essere effettuato in modo sicuro,
affinché i migranti possano essere portati in sicurezza ad un porto vicino.
Inoltre si ricorda che “in generale la possibilità di dare istruzioni presume anche che le ong stiano violando la legge internazionale e locale.
Mentre i Paesi Bassi sostengono tutte le attività di salvataggio, tutte le navi devono prendere in considerazione tutte le regole ed i regolamenti internazionali”.