PURE SECONDO ME E' COME DICO IO

DANY1969

Forumer storico
:d::hua:
Buona settimana a tutti :)
E anche quest'anno il giorno delle 5 torri è andato a buon fine ;)
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Presumo sia un rituale con cadenza annuale.
Però io di Torri ne vedo due.
Vedo una ragassuola vestita da Decathlon, e uno splendido scenario del favoloso territorio Italiano.
Quanti Km. hai macinato?
E se mi è permessa una domanda personale.....ma alle 02.09 di lunedì Ti svegli o Ti addormenti?
Buona settimana anche a Te.
 
Strane cose accadono.
Gratti il Di Maio e ti spunta il Forlani, gratti il Salvini e ti sboccia il Rumor.

Quando, dalle prime indiscrezioni uscite dal tritacarne del circo mediatico che da due mesi ci ammorba l’esistenza,
si è scoperto che la flat tax del nuovo asse di governo Lega-5 Stelle sarà composta da due aliquote e da quattro scaglioni
- cioè l’esatto contrario della tassa piatta ad aliquota unica - un momento di silenzio si è creato nei cieli della nostra rissosa, irascibile, carissima repubblica delle banane.

Un silenzio immoto. Un silenzio assoluto. Un silenzio di neve.
Poi, dai borghi, dalle valli, dai falansteri, dalle masserie, dalle risaie, dai bar dello sport, dalle bocciofile del paese e dalle auto in colonna in tangenziale
è rimbombata l’eco di una gigantesca, pantagruelica, omerica risata.

Un momento di vero spasso, destinato a moltiplicarsi in progressione geometrica quando si è pure saputo
che l’altro caposaldo dell’alleanza giallo-verde, il celeberrimo reddito di cittadinanza, dovrebbe avere una durata a tempo.
L’assegno verrà erogato per soli due anni e poi stop. Cioè l’esatto contrario di una riforma strutturale che invece, in questo modo,
si trasformerebbe in una sorta di versione rivista e corretta della preistorica cassa integrazione.

C’è da divertirsi a seguire le vicende della politica italiana, niente da dire, che tali e tante ne inventano i nostri eroi,
anche se in mezzo a mille fantasmagorie, mille fumisterie e mille arzigogoli un denominatore comune c’è sempre.

La totale irrealizzabilità della promesse.

La plateale dimostrazione di quanto tutto quello che viene millantato in campagna elettorale sia strumento di propaganda al quale non si crede.
E infatti i contenuti non hanno alcun valore, la strategia non è mai basata su dati e fatti, ma su titoli, tweet e selfie
e proprio per questo motivo può essere smontata e rottamata nel giro di qualche giorno o di qualche ora.
E questo, attenzione, è un dato di sistema.

Se vogliamo essere onesti dobbiamo ricordare che non è che i due partiti vincitori del 4 marzo siano poi tanto peggio
di chi invece quelle elezioni le ha perse, perché in quanto a balle siderali e fanfaronate senza alcuna connessione con la realtà
- dall’ormai storiografico “un milione di posti di lavoro” di Berlusconi al dadaista “lo Stato pagherà tutti gli arretrati dovuti ai suoi fornitori” di Renzi
- anche Forza Italia, Pd e frattaglie assortite negli scorsi anni non hanno preso lezioni da nessuno.

E proprio con le loro inadempienze e le loro irresponsabilità hanno in larga parte contribuito a creare il terreno fertile
dal quale sarebbero germogliate le inadempienze e le irresponsabilità dei nuovi padroni del vapore.
Perché tutto si tiene, nel paese dove è sempre colpa di qualcun altro e dove alla fine paga sempre Pantalone.

Ora, il punto non è tanto fare le pulci alla proiezione elaborata ieri dal “Sole 24 Ore” sul nuovo modello di tassazione che, in sintesi,
premierebbe i redditi tra i 40 e i 60mila euro l’anno e comunque anche quelli più alti, penalizzerebbe quelli attorno ai 15mila,
sostituirebbe il concetto di reddito individuale con quello di reddito familiare, garantirebbe la progressività con il taglio delle deduzioni
e, soprattutto, avrebbe un impatto da 50 miliardi sulle casse dello Stato.

Senza dimenticare altri aspetti spassosi, tipo il mantenimento degli ottanta euro di Renzi – ma non erano una furbata spudoratamente assistenziale?
- la copertura dei nuovi costi tramite condono - roba fresca, roba mai vista prima, roba da innovatori 4.0
– e una spietata, diuturna e inflessibile lotta all’evasione fiscale - e anche questa non l’avevamo mai sentita.

Ma, come si diceva prima, il punto è un altro.
Questa è una prima bozza, che verrà corretta o magari stravolta.
L’unica cosa certa è che la tassa piatta al 15% per tutti e il reddito garantito per ogni disoccupato si sono rivelate subito per quello che erano: una fola, uno slogan, un gioco di ruolo.
E che la tanto vituperata mediazione, cioè il tanto sputacchiato compromesso, si conferma l’unico protagonista della vita politica italiana. E della vita politica tout court.

Ma insomma, tutti a insultare il povero Trump e maiale e analfabeta e sessista e pazzo e squilibrato e farabutto eccetera eccetera, ma poi l’unico - l’unico! -
che fa quello che dice e che mantiene quello che ha promesso in campagna elettorale è lui.
Che forse non sarà un bene - ma se la pace tra le Coree l’avesse siglata Obama ci sarebbero gli osanna a reti unificate,
tanto per dire dell’imparzialità dei media - ma almeno è un segno di coerenza.

Qui, invece, pronti via e siamo subito al suk.

Come mai non si parla più dell’abolizione dell’ignobile e vomitevole e criminale legge Fornero, quanto invece di un suo bizantinissimo “superamento”?
Come mai l’impresentabile, mafioso, schifoso, omertoso, delinquente genetico Berlusconi era il puzzone dei puzzoni
con il quale mai ci sarebbe seduti al tavolo delle trattative e adesso “non c’è alcun veto su Berlusconi”?
E cosa ha avuto in cambio l’ex criminale, che da ieri a sorpresa può anche tornare a candidarsi - giustizia a orologeria… - per la sua “astensione benevola”?
E, di conseguenza, che fine farà l’imprescindibile legge sul conflitto di interessi?
E come mai sul governo prossimo venturo, a proposito di casi devastanti e dirimenti di politica industriale tipo Ilva e Alitalia,
già aleggiano arie di ritorno a interventi statali a spese nostre – roba fresca, roba mai vista prima, roba da innovatori 4.0 –
con tanti saluti al Nord produttivo, al libero mercato e al trionfo della meritocrazia?

Date voi la risposta.
E non si dica che c’è astio nei confronti dei nuovi partiti – chi scrive questo pezzo, ad esempio, guadagnerebbe una montagna di soldi dalla flat tax: e non vede l’ora… -:
c’è solo tanta malinconia nel vedere il perpetuarsi dell’immortale aforisma di Longanesi.

Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola.
 
Presumo sia un rituale con cadenza annuale.
Però io di Torri ne vedo due.
Vedo una ragassuola vestita da Decathlon, e uno splendido scenario del favoloso territorio Italiano.
Quanti Km. hai macinato?
E se mi è permessa una domanda personale.....ma alle 02.09 di lunedì Ti svegli o Ti addormenti?
Buona settimana anche a Te.
30 km di camminata sulle langhe astigiane... ma non ero vestita da Decathlon.

alle 2 ero sveglia e lo sono stata sino alle 3... dormo poco.
 
30 km???? Pensavo io di essere l'unico matto a consumare la suola delle scarpe.
Manco io mi vesto da Decathlon, nu jeans e na maglietta e via.
Anch'io dormo poco, ma da sempre, se sta mai coi man in man.
Mi sa che anche Val, con tutto quello che recensisce, fa parte del Club.
 
Secondo quanto riporta il profilo Twitter delle forze armate lettoni, tre navi da guerra russe si sono avvicinate alla costa della Lettonia.

“L’11 maggio, la Marina ha rilevato un rimorchiatore Sb-121 e una nave appoggio per sottomarini classe Kashtan Ss-750
appartenenti alle Forze armate della Russia a dodici miglia nautiche dalle acque territoriali lettoni,
mentre è stata avvistata una nave da sbarco di classe Ropucha delle forze armate russe a 6,5 miglia nautiche dalle acque territoriali”.

Un avvicinamento che ha fatto scattare l’allarme di Riga, da sempre preoccupata di essere prossima a un’aggressione da parte di Mosca.
Un timore confermato anche dal sempre maggiore coinvolgimento delle forze lettoni nell’ambito del Patto atlantico.
La frontiera con la Russia non è solo la frontiera fra uno Stato e un altro, ma fra due blocchi strategici.

Un timore che, come riporta la stessa agenzia russa Tass, è confermato dai rilevamenti che la Marina lettone
ha rilasciato sull’avvicinamento delle forze russe ai suoi confini, sia aeree che navali.
Secondo il ministero della Difesa lettone, scrive Tass, “gli aerei da guerra e le navi da guerra russe
hanno raggiunto le frontiere della Lettonia 209 volte nel 2016, 270 volte – nel 2015 e oltre 250 volte – nel 2014.
Il ministero non ha ancora rilasciato dati per l’anno 2017”.

Da un punto di vista giuridico, afferma la Russia, i voli dell’aeronautica di Mosca
così come i viaggi delle sue forze navali sono pienamente conformi alle regole stabilite in ambito internazionale.
Ma è chiaro che questi incontri vicino alle acque territoriali e ai cieli di Paesi del blocco Nato sono, in ogni caso, considerati delle provocazioni.

A scanso di equivoci, va ricordato che anche i voli delle forze Nato, in particolare britanni e americani, compiono voli vicini alle frontiere russe, in particolare del territorio di Kaliningrad.

È il “gioco” delle parti.
 
Ma piantatela con questi piagnistei. Altro è ben più importante.
Questa è solo goliardia. Lo si fa con gli uomini e con le donne.
Mai visto il "costume bagnato" degli uomini ? Ma andate a ..........

“Vota la tua alpina preferita bagnandola con una birra“. :p:p

E’ la scritta comparsa su alcuni volantini distribuiti a Trento durante la 91esima Adunata nazionale degli Alpini (11-13 maggio).
E in testa il nome dell’evento organizzato per le vie della città: “Miss Alpina Bagnata“.

Una “gara”, con relativo invito, che ha scatenato le proteste dell’associazione Non Una di Meno:
“Al di là dell’oggettificazione della donna, dettaglio non certo trascurabile – ha scritto su Facebook
la sezione trentina che si batte per i diritti delle donne – non capiamo come si possa non considerare umiliante
(facendolo anzi passare per apprezzamento) il gesto di lanciare addosso a qualcuno della birra“.
 
Non si può gettare sul tavolo il reddito di cittadinanza così, come se fosse un prodotto da vendere al mercato.

E neppure aprire il libro dei sogni senza avere i conti a posto.

Vertice dopo vertice, mezze parole, ottimismo mischiato a pessimismo, retroscena.
Ci sono punti di disaccordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle.
Su alcuni temi è difficile trovare la quadra.
E finalmente c’è qualcuno che spiega.

È Claudio Borghi, l’economista al quale Salvini ha dato carta bianca per la stesura del programma comune,
proprio a ridosso dell’ennesimo faccia a faccia a Montecitorio.

«Molteni ha detto abbiamo il nome del premier da proporre a Mattarella? Sì. Ma poi…».
Poi si è valutato il fatto che non era stata ancora raggiunta l’intesa «su alcuni punti importanti»
e che quindi «non aveva molto senso prendere e partire».

«Il punto su cui c’è un po’ di disaccordo» con il M5S «è il fatto di essere più o meno aggressivi sui numeri.
Io vorrei che fosse chiaro che se si inizia questo programma ci siano le risorse per poterlo effettivamente fare
e che queste risorse si debbano prendere senza aggiungere una tassa in più», afferma Così Claudio Borghi.

Il reddito di cittadinanza «non è assolutamente un problema: basta che sia chiaro che ci siano le risorse per poterlo fare
e che ci sia la volontà di capire che queste risorse, se si tengono i vincoli attuali
(specialmente quelli stringenti come il pareggio di bilancio), non si potranno mai trovare
».

Il rapporto con l’Europa «dovrebbe essere chiarito: è evidente che se noi andiamo a ragionare in termini di pareggio di bilancio,
in questa fase economica l’Italia ha bisogno di più denaro da mettere nelle tasche dei cittadini.

Se dall’altra parte c’è qualcuno che dice che questo denaro lo devi togliere, non si va da nessuna parte.
Per me è molto importante che si rivedano le regole europee e i trattati in modo tale da poter rimettere in pista l’economia»,
conclude Borghi.
 
Avranno le palle per rispondere a questi stronzi ? Incapaci.

"Nell’approccio alla formazione del nuovo governo e nell’approccio alla stabilità finanziaria",
osserva il vice-presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis,
l’Italia deve "mantenere la rotta" degli ultimi anni "riducendo gradualmente il deficit e il debito".

E sottolinea che l’approccio dell’esecutivo comunitario non cambierà "indipendentemente da quale governo ci sarà".
Che tradotto dal politichese vuol dire questo: continueremo a pretendere il rispetto di certi parametri.

l’Italia "ha il secondo debito pubblico" della zona euro, "è molto chiaro - ha detto il vicepresidente della Commissione -
che in questa fase di crescita economica deve metterlo in discesa."

Dopo qualche ora parte un'altra raccomandazione. Stavolta sull'immigrazione.
A parlare è il commissario europeo alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos:
"Speriamo che col nuovo governo in Italia "non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria".
E subito dopo ha ricordato che il nostro Paese è tra quelli che hanno il maggior sostegno da Bruxelles.
 

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