Nei
tg “berlusconiani” (soprattutto), ma anche in quelli “renziani”,
emerge con grande evidenza il clima cambiato di questi giorni,
da quando cioè Salvini ha tentato di distinguersi dall’alleato di comodo per fare una alleanza di governo con Di Maio.
Sono loro la causa del crollo in borsa di ieri e della tensione (lo “spread“) tra l’offerta dei titoli pubblici italiani e quelli tedeschi.
E’ vero, nel programma di Lega e 5Stelle ci sono riforme (Fornero, flat tax, reddito di cittadinanza, ecc.)
impossibili da fare tutte assieme, ma tutti sanno che essendo “impossibili” le faranno solo in parte e diluite nel tempo,
come fanno tutti governi del mondo in questi casi.
E’ quindi perfettamente
inutile l’allarme suscitato dai soliti giornaloni che, però,
facendo suonare a livello internazionale un campanello d’allarme nelle borse, potrebbe costare all’Italia
centinaia di milioni (o peggio).
E’ vero che le riforme in programma sono in controtendenza rispetto a quelle attuate
nell’ultimo quinquennio dall’Europa dell’austerity (in tempo di crisi) ma, adesso
che tutti sanno
che quella era una solenne idiozia che ha messo in ginocchio
un intero continente industrializzato in soli 6 anni, dovremmo chiederci
se c’erano interessi terzi in quelle decisioni e chiedere comunque “la testa” di quei guastatori.
Non di chi vuole ridare ossigeno a imprese buttate nel crogiolo della globalizzazione
senza protezione alcuna e gettando in rovina milioni di famiglie.
Il risultato di quegli incapaci è sotto gli occhi di tutti, mentre i pezzi da novanta dei grandi media
sparano a raffica su chi vuole davvero risanare l’economia e la democrazia di una Europa
che cerca disperatamente di uscire da una crisi senza fine.
Ci dicono che quelle riforme a favore del popolo non si possono fare perché i mercati
reagirebbero
in difesa dei risparmiatori (in realtà speculatori che non si accontentano mai).
E’ per questo che stanno continuamente togliendo anche quei pochi controlli fatti per moderare le operazioni speculative?
Sì, è per questo! In Europa avevamo costruito il più grande ed efficace
welfare del mondo, lo stanno massacrando pezzo per pezzo.
La lunga crisi è servita a creare le condizioni di debolezza necessarie agli speculatori globali.
Possiamo fermarli solo rafforzando la democrazia.
Occorre gente nuova per avviare
un nuovo ciclo, favorevole alla gente più che ai mercati.
Coprendo prima il livello nazionale, poi quello europeo, infine a livello globale.
I ricchi sono pochi, i poveri, insieme ai medio-reddito, sono
tantissimi, come fanno i ricchi a vincere elezioni democratiche?
Con l’inganno!
Hanno ragione Feltri e De Masi, la corda non si può tirare all’infinito, ad un certo punto si spezza,
“aiutare i poveri conviene anche ai ricchi” ma sono pochi i ricchi che lo capiscono.
Perciò, dato che è solo con le regole di una vera democrazia che si può vincere
questa guerra senza spargere sangue, diamoci da fare finché siamo in tempo.
Chi non ha mai governato manca di esperienza, ma anche di deleteri condizionamenti.
Se un frutto si guasta, non puoi rimetterlo in tavola.