Qualcuno mi spiega 'sta cosa di Bankkkkitalia?

Siccome stimo la tua intelligenza sono certa di non doverti ricordare che quando tu dici che le banche hanno prestato soldi ad cazzum e quando io dico che le banche non prestano soldi a nessuno tu ed io stiamo parlando di cose, persone, cifre e organi deliberanti diversi, vero? ;)

La verita' e' che ci sono interi settori del credito alle imprese dai quali le banche , o alcune banche, hanno deciso di uscire TOTALMENTE a livello strategico. La verita' e' che se in fase di rinnovo fidi la tua azienda ha un minimo problema, o anche solo qualche dettaglio che pone interrogativi in centrale rischi, puoi aspettarti di essere messo a rientro dall'oggi al domani anche se il lavoro gira e le cose ti stanndo andando bene. La verita' e' che i direttori di filiale, cioe' le persone con cui ti rapporti e che conosci e ti conoscono personalmente, non hanno piu' il potere di deliberare niente, nemmeno un prestito di 2000 euro al pensionato per pagare il dentista.
La verita' e' che alle banche la liquidita' frutta meglio e con meno rischi prestata allo stato che prestata a te, quindi puoi attaccarti serenamente al n.16 barrato, capolinea cimitero comunale.:wall:

Cercherò di spiegarti il mio punto di vista.. bon poi giustamente ognuno avrà o resterà delle proprie idee..

Io penso che siamo d'accordo che negli anni 2000 le banche italiane abbiano dato credito alle imprese oltre i loro meriti e capacità, d'altronde la stessa BCE sosteneva che la dinamica dell'M2 cioè della massa monetaria dell'area euro era troppo rapida perché in alcuni paesi il credito era troppo sostenuto; naturalmente i leader di questa crescita erano paesi come la Spagna e l'irlanda ma anche noi crescevamo i crediti alle imprese più in fretta dell'economia. Il risultato è che non avendo mercato alternativo a quello bancario salvo per le grandi corporate il sistema bancario italiano è uno dei più esposti al credito alle imprese e alle famiglie d'europa e il post che avevo fatto prima con il grafico con il rapporto tra il debito finanziario complessivo delle imprese italiane e la % di questo derivanteda banche serviva a dimostrare quanto le banche abbiano finanziato rispetto agli altri paesi le imprese domestiche; lo riporto cosi lo leggete come ve l'ho descritto:

http://www.investireoggi.it/forum/3789304-post42.html

questo è un dato di fatto.

(continua)
 
Con la prima fase della crisi, quella del 2008 le banche con capitale e debito e asset maggiormente esposti ai mercati finanziari si sono trovati con un aumento del costo del debito ed una esposizione ad asset considerati più rischiosi dai sistemi di valutazione RWA (risk weight asset) che li ha costretti, così come alle principali banche europee, di ricorrere ad aumenti di capitale, riduzione di questi asset e quindi deleveraging delle posizioni di rischio ed in alcuni casi alla liquidazione della banca (vedi Dexia SNS ecc...). Purtroppo per i metodi contabili utilizzati a livello internazionale l'esposizione dei debiti verso la clientela è considerato più rischioso che detenere titoli strutturati e sintetici (che in realtà sono quelli che hanno scatenato la crisi) ed essendo le banche italiane, come visto sopra, fortemente esposte alla clientela privata ed alle imprese sono state penalizzate da queste modalità di contabilizzazione. Aggiungiamoci poi alcune altre sistemazioni intervenute con la nuova Basilea che hanno di fatto, come dici tu causato l'interruzione di alcune modalità di affidamento quali quelle a medio lungo termine cioè sopra i 5 anni di durata ancorché ipotecarie perché dal 2012 devono perfettamente incontrarsi con fondi di pari durata.

Ma torniamo alla prima fase della crisi, diciamo fino al 2012 mentre le banche a maggior esposizione internazionale e con in pancia anche asset da investimento più rischiosi si sono trovati a fare deleveraging più spinto anche perché per prime hanno cominciato a contabilizzare in maniera corretta i crediti deteriorati secondi parametri imposti da Basilea, anche quelli degli amici degli amici di cui sopra le banche di minori dimensioni hanno continuato a prestare compensando il calo delle grandi (esclusa Intesa in quanto l'esposizione di Intesa a subprime e CLO era nettamente inferiore ed in quanto il costo di rischio di Intesa avendo un portafoglio meno deteriorato o forse avendo accantonato meno in quella fase aveva un leggero spazio di manovra e diciamo che poi c'era anche un interesse politico dell'AD dell'epoca ad un simile atteggiamento).

Diciamo che le banche piccole hanno scommesso su una ripresa rapida dell'economia mentre le grandi sospettavano che la crisi domestica si sarebbe potuta approfondire....

Nel secondo grafico la fase di crescita del credito fino al 2012 e nel primo la differenziazione tra le varie banche in misura assoluta (in relativa i dati sono un po differenti)
 

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Dal 2012 il credito bancario si è fermato e dal 2013 ha cominciato a ridursi in maniera massiccia ed in maniera anche indiscriminata, chiedendo il rientro a posizioni che magari avevano delle negatività con cui però convivevano da tempo oppure anche solo perché non c'erano garanzie offerte soddisfacienti; una vera mattanza che però deve essere contestualizzata nei processi precedenti.

Se per esempio le banche italiane hanno cresciuto gli impeghi al settore delle costruzioni dal 2011 a fine 2011 in maniera significativo quando il rallentamento era già evidente non si stupisce poi che nei bilanci delle banche si trovino crediti deteriorati...
 

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Quello che scrivi e' vero, naturalmente, ed evidenzia una cosa che ho sempre pensato e detto, e cioe' che la classe imprenditoriale italiana e' forse la prima colpevole dellarovina del tessuto economico del paese, visto che ha tenacemente coltivato l'uso di lavorare coi soldi delle banche molto piu' che coi propri, che prendevano sempre o quasi la strada del consumo o dei paradisi fiscali... Quello che non capisco e' in che modo smentisca la mia affermazione che dare soldi alle banche significa infilarli in un forziere dal quale non usciranno per riversarsi nel mercato e dare ossigeno all'economia, e questo indipendentemente perfino dalla volonta' delle banche stesse, che devono sottostare alle regole di Basilea ... a meno che non si voglia vedere in questa crisi economica l'armageddon che punisce i peccati della nazione, nel qual caso cio' a cui stiamo assistendo e' cosa buona e giusta per i motivi da te descritti e per molti altri ancora... Io, per parte mia, sono uno di quei soggetti di dura cervice che pensa che punire i peccati (non i reati, ovviamente) spetta a Dio, sempre che esista...
 
Questo per dire che se adesso le banche non prestano denaro ci sono diverse responsabilità anche del sistema economico italiano che non ha mai avuto la capacità come in altre realtà a diversificare le fonti di approvvigionamento del credito (vedi mercato dei mini bond project financing, fondi di investimento ed incubent di start up).

Poi naturalmente possiamo passare alle colpe delle banche che a mio modo di vedere sono numerose:

1)Incapacità di gestire e separare nella fase ciclica positiva i clienti buoni da quelli cattivi anche per il forte clientelismo del credito portando poi quando i NPL (cioè i crediti deteriorati ad aumentare) esplodono una contrazione del credito anche su nominativi sani

2)Spinta ad un orizzonte operativo di breve periodo focalizzato sulle vendite commerciali e non sulla costruzione di un business duraturo con le imprese tartassate dal lato servizi senza un reale servizio aggiuntivo (ma su questo hanno responsabilità anche i commercialisti)

3)Utilizzo dei denari forniti dalla BCE a sostegno del sistema per operazioni o di acquisto titoli di stato (che almeno una piccola finalità collettiva l'aveva comunque) ma anche e soprattutto ad attivare azioni di buy back, cioè operazioni finanziarie atte a migliorare il propri conto economico e/o stato patrimoniale e non l'economia di riferimento

4)Scarsa valorizzazione del personale con conseguente impoverimento professionale e quindi con una ridotta capacità propositiva che non si limitasse ai propri interessi

5)Azionisti (vedi soprattutto le fondazioni) interessate ad incassare dei dividendi utili a fare del clientelismo politico sul territorio e quindi con una fame di utili che ha portato le banche a vendere buona parte del proprio patrimonio impoverendolo in quantità e qualità e portando poi le stesse alla sfida della crisi indebolite.

Potrei continuare per dire che quindi le banche hanno molte responsabilità ma non quella di non aver dato credito alle imprese, anzi ne hanno dato amio modo di vedere troppo e a sproposito quando invece andavano premiate solo le imprese che erano in grado di restare sul mercato prima dell'arrivo della crisi.
 
Potrei continuare per dire che quindi le banche hanno molte responsabilità ma non quella di non aver dato credito alle imprese, anzi ne hanno dato amio modo di vedere troppo e a sproposito quando invece andavano premiate solo le imprese che erano in grado di restare sul mercato prima dell'arrivo della crisi.

Vedi, il motivo per cui sembriamo due sordi che fanno conversazione e' che tu parli delle colpe del passato e io delle prospettive del futuro... a me interessa che fine faranno i soldi che bankitalia dara' alle banche, e so che non andranno a finanziare la ripresa economica perche' semplicemente le banche non possono permetterlo e perche' non conviene loro.
 
Quello che scrivi e' vero, naturalmente, ed evidenzia una cosa che ho sempre pensato e detto, e cioe' che la classe imprenditoriale italiana e' forse la prima colpevole dellarovina del tessuto economico del paese, visto che ha tenacemente coltivato l'uso di lavorare coi soldi delle banche molto piu' che coi propri, che prendevano sempre o quasi la strada del consumo o dei paradisi fiscali... Quello che non capisco e' in che modo smentisca la mia affermazione che dare soldi alle banche significa infilarli in un forziere dal quale non usciranno per riversarsi nel mercato e dare ossigeno all'economia, e questo indipendentemente perfino dalla volonta' delle banche stesse, che devono sottostare alle regole di Basilea ... a meno che non si voglia vedere in questa crisi economica l'armageddon che punisce i peccati della nazione, nel qual caso cio' a cui stiamo assistendo e' cosa buona e giusta per i motivi da te descritti e per molti altri ancora... Io, per parte mia, sono uno di quei soggetti di dura cervice che pensa che punire i peccati (non i reati, ovviamente) spetta a Dio, sempre che esista...

Se torniamo invece al problema della Banca d'italia anche in questo caso a mio modo di vedere la realtà non è univoca e questo regalo alle banche è stato un cavalcare l'odio sociale verso le banche, anche comprensibile ma in questo caso mal riposto o risposto strumentalmente per il fine politico di riportarsi al centro dello scenario come il vero ed unico partito di opposizione in Italia (che poi in parte è anche vero)
 
Vedi, il motivo per cui sembriamo due sordi che fanno conversazione e' che tu parli delle colpe del passato e io delle prospettive del futuro... a me interessa che fine faranno i soldi che bankitalia dara' alle banche, e so che non andranno a finanziare la ripresa economica perche' semplicemente le banche non possono permetterlo e perche' non conviene loro.

Guarda che è il passato che spiega il futuro; ad ogni azione corrispondono delle reazioni... i dati trimestrali delle due banche maggiori italiane mostrano una forte crescita del credito corporate ad esempio.. limitata al alcuni soggetti e settori ben specifici secondo logiche magari non sempre accettabili ma comprensibili...
 
Guarda che è il passato che spiega il futuro; ad ogni azione corrispondono delle reazioni... i dati trimestrali delle due banche maggiori italiane mostrano una forte crescita del credito corporate ad esempio.. limitata al alcuni soggetti e settori ben specifici secondo logiche magari non sempre accettabili ma comprensibili...

Ovvio, hanno sterminato i crediti small.
 
Vedi, il motivo per cui sembriamo due sordi che fanno conversazione e' che tu parli delle colpe del passato e io delle prospettive del futuro... a me interessa che fine faranno i soldi che bankitalia dara' alle banche, e so che non andranno a finanziare la ripresa economica perche' semplicemente le banche non possono permetterlo e perche' non conviene loro.

però vedi se cominci a pensare che il credito bancario in Italia è in eccesso rispetto al resto del mondo occidentale forse ti poni in una prospettiva diversa rispetto alla situazione attuale.. poi naturalmente uno può rimanere delle proprie convinzioni
ma se le imprese italiane sono sottocapitalizzate e nel frattempo hanno sempre fatto ricorso solo (o quasi) al debito bancario è normale che questo adesso sia stressato e che la capitalizzazione delle banche italiane non sia all'altezza del resto del mondo e non solo dell'europa...
 

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