Macroeconomia Quale Futuro per le banche? (1 Viewer)

tommy271

Forumer storico
A parte le battute, la Confederazione è terra ricca di tantissime eccellenze: dal settore meccanico a quello agroalimentare, dal farmaceutico per arrivare sino a quello turistico.
Da almeno due secoli è terra di libertà, accoglienza e democrazia; potrebbe diventare un tassello importante per i futuri indirizzi dell'Unione Europea.
E' un peccato però che l'agenda della politica interna sia dettata da partiti e lobby legati al settore finanziario. Una visione miope e di corto respiro che sta facendo solo male a se stessa ed, in ultima analisi, al paese.
 

Imark

Forumer storico
A parte le battute, la Confederazione è terra ricca di tantissime eccellenze: dal settore meccanico a quello agroalimentare, dal farmaceutico per arrivare sino a quello turistico.
Da almeno due secoli è terra di libertà, accoglienza e democrazia; potrebbe diventare un tassello importante per i futuri indirizzi dell'Unione Europea.
E' un peccato però che l'agenda della politica interna sia dettata da partiti e lobby legati al settore finanziario. Una visione miope e di corto respiro che sta facendo solo male a se stessa ed, in ultima analisi, al paese.

La mia era una battuta legata al continuo veder chiamare "gnomi" i banchieri svizzeri...

Nella sostanza, quanto tu dici sulle eccellenze è vero, IMHO, però la Svizzera oggi vive molto di finanza. La vera ricchezza è stata realizzata con il bancario e l'assicurativo...
 

mostromarino

Guest
io gli gnomi li vedo male male :) ... mi dispiace per Mostro ma la vedo così

al mostro non puo`fregare di meno

se tu avessi capito quel che scrivo da qualche mese
non continueresti a ripeterlo
(ma è tipico della tua dialettica continuare a fare affermazioni lapidarie,distorte del pensiero altrui:D)

ho smesso di fare il mio mestiere nel 99,perchè avevo previsto tutto questo
 

mostromarino

Guest
IL COMMENTO

LO «SCUDO» STA DIVENTANDO UNA REALTÀ

MARCO BERNASCONI *, DONATELLA FERRARI **



Con una procedura rapidissima la Commissione bilancio e finanze della Camera italiana ha concluso l’esame dell’emendamento che istituisce lo scudo fiscale-ter, attraverso l’approvazione di un nuovo articolo 13bis. La prima tappa del processo di approvazione è quindi stata adempiuta e il voto definitivo del Parlamento italiano su questa nuova misura di amnistia potrebbe concludersi anche prima della fine delle vacanze estive. È quindi molto probabile che i contribuenti residenti in Italia possano aderire allo scudo fiscale, al fine di regolarizzare la loro situazione, nel periodo compreso tra il 15 settembre 2009 e il 15 aprile 2010.
Ma che cos’è lo scudo, quale finalità si propone, quanto costa e quale occasione costituisce per i contribuenti residenti in Italia che non hanno dichiarato le loro attività finanziarie e patrimoniali collocate all’estero? Sulla base di questo ordinamento legale, che ancora non è stato approvato in via definitiva, si potranno dichiarare, con l’obbligo di rimpatrio a seconda dei casi, le attività finanziare e patrimoniali che il contribuente residente in Italia deteneva all’estero al 31 dicembre 2008 o prima di questa data, senza averle rese note al fisco italiano. Più precisamente viene sanata la mancata indicazione nel quadro RW, che è parte del modello di dichiarazione fiscale, dei capitali e delle attività finanziarie detenute all’estero e l’omessa dichiarazione così come la dichiarazione infedele dei redditi imponibili in Italia nei periodi non ancora prescritti.
L’«imposta straordinaria» per usufruire dello scudo è del 5%. Viene calcolata su un rendimen
to presunto del 2% per i 5 anni precedenti il rimpatrio o la regolarizzazione con un’aliquota sintetica del 50% per anno, comprensiva di interessi e sanzioni e senza il diritto allo scomputo di eventuali ritenute o crediti. Quindi, siccome il 2% per 5 anni corrisponde al 10% e la metà deve essere versata allo Stato, l’imposta è pari al 50% di 10 ossia del 5%.
Un ulteriore vantaggio del provvedimento che sta per essere adottato dal Parlamento italiano è quello di poter avvalersi dello scudo senza l’obbligo di rendere nota al fisco italiano la propria identità. Quindi con la copertura dell’anonimato e con il pagamento di una tassa del 5% si possono sbiancare capitali neri e i relativi proventi non dichiarati, conseguiti negli anni che ancora non sono prescritti. A queste condizioni il condono parrebbe avere tutte le condizioni per ottenere un successo rilevante. Tuttavia un freno potrebbe essere costituito dall’obbligo del rimpatrio dei capitali. Questa disposizione prevede un’applicazione differenziata a seconda degli Stati in cui sono detenuti i capitali neri da parte dei residenti in Italia. Quando il deposito è collocato in uno Stato UE vi è la possibilità della regolarizzazione e viene a cadere la necessità di rimpatriare i capitali.
La stessa disposizione è applicabile ai Paesi che, pur non facendo parte dell’UE, rientrano nello Spazio economico europeo (SEE) e assicurano all’Italia uno scambio di informazioni conforme allo standard del Modello dell’OCSE. Paesi come Liechtenstein e Andorra, che fanno parte del SEE, nel caso in cui estendessero lo scambio di informazioni a favore dell’Italia sarebbero quindi equiparati, per quanto riguarda questa normativa, agli Stati che appartengono all’UE.
La Svizzera, tuttavia, siccome non è un Paese UE e non fa parte del SEE, anche nel caso in cui negoziasse con l’Italia uno scambio di informazioni conforme allo standard dell’OCSE, non potrà in alcun caso essere considerata alla stessa stregua degli Stati indicati sopra. Questo significa che i residenti in Italia, nel caso in cui volessero scudare i capitali detenuti in Svizzera, sono obbligati non soltanto a dichiararli, ma a trasferirli in Italia. L’obbligo del rimpatrio potrebbe indurre molti contribuenti a riflettere sull’opportunità di far rientrare i propri capitali in un Paese dalle condizioni politiche, sociali ed economiche molto problematiche. Tuttavia, al di là di queste perplessità, i contribuenti italiani potrebbero comunque scegliere di scudare in considerazione sia del recente inasprimento delle sanzioni previste dal Decreto legge del primo luglio di quest’anno, sia della probabile estensione dello scambio di informazioni tra Svizzera e Italia. In tal caso il fenomeno del rimpatrio potrebbe causare un importante deflusso di denaro dalle banche svizzere, e soprattutto da quelle ticinesi, verso l’Italia.



Marco Bernasconi, Professore SUPSI Donatella Ferrari, Docente SUPSI

su corriere del ticino on line,oggi

epaper
 

mostromarino

Guest
Quanto prevedono possa assommare, nel Ticino, il valore delle uscite inerenti lo "scudo fiscale"?

difficile dirlo

si parla di un capitale gestito,in totale,di ca. 400 mdi

di pertinenza italiana

quanto rientrerà...boh??

ma a mio avviso i 400 mdi

sono sottovalutati..gli accorti

li hanno spostati in banche ch,anche magari ticinesi,ma ALTROVE,da tempo

i fiduciari svegli lo consigliavano già prima di tangentopoli....
 

Imark

Forumer storico
difficile dirlo

si parla di un capitale gestito,in totale,di ca. 400 mdi

di pertinenza italiana

quanto rientrerà...boh??

ma a mio avviso i 400 mdi

sono sottovalutati..gli accorti

li hanno spostati in banche ch,anche magari ticinesi,ma ALTROVE,da tempo

i fiduciari svegli lo consigliavano già prima di tangentopoli....

Negli ambienti del marketing (con markétting incorporato), si vocifera che sia molto in voga una piazza finanziaria non troppo distante dal posto dove stai trascorrendo le tue vacanze... e che sarebbe, secondo i soliti "bene informati", a prova di bomba...
 

mostromarino

Guest
torniamo seri...

singapore è il presente e futuro...per quanto...non saprei

per quello,dico:

chi ha da rientrare...rientri...

altrimenti si ridurrà ad andarsi a prendere i soldi a 10 mila euro per volta...
 

mostromarino

Guest
scindiamo:

. su ubs da venti anni sono negativo...non mi son mai piaciute
la spocchia aziendale e l`atteggiamento dei vertici
le politiche aggressive di acquisizione sul mercato americano
la politica adottata in ticino
il comportamento del management nel caso swissair
la gestione di 4 spiccioli che per motivi legali dovevo tenere
presso di loro

. la gestione di fondi offshore si fa sempre piu`onerosa e comple
ssa ed i rientri saranno sempre piu`tracciabili (lo sono già al 100%,volendo guardare) ,onerosi e tortuosi..o troppo palesi

i caraibi avranno vita difficile (vedi le isole del canale,pacchia solo dieci anni fa o panama trenta)


i fondi che arrivavano sino a 10 anni fa erano costanti,a fronte di PURA EVASIONE.. quello che arriva oggi,di nuovo...è
o pericolosissimo,per natura penale
o frutto di operazioni mal suggerite....e a fortissimo rischio gdf...


imho,ovviamente
 

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