itolo: SOTTO LA LENTE: si avvicina il giorno del giudizio per Atene
Ora: 25/01/2012 17:43
Testo:
MILANO (MF-DJ)--La telenovela greca si avvicina alla conclusione, ma le
puntate finali potrebbero rivelarsi amare per Atene. I 14,4 mld euro di
bond in scadenza il 20 marzo segnano infatti lo spartiacque per il futuro
della Grecia, che senza il secondo piano di aiuti della Troika non sarebbe
in grado di rimborsare quanto dovuto, spianando la strada al primo default
di un Paese dell'Eurozona.
Il Governo guidato da Lucas Papademos, che il 10 novembre e' stato
incaricato della missione quasi impossibile di guidare il Paese fuori dal
baratro, sta portando avanti delle dure e lunghe trattative su due fronti,
strettamente intrecciati fra loro. Con le banche internazionali e gli
altri creditori privati, Atene sta negoziando uno swap sui titoli di Stato
detenuti nei portafogli connuovi bond, mentre con i rappresentanti della
Troika sta conducendo le trattative per il secondo piano di aiuti, dal
valore di 130 mld euro.
Atene deve quindi soddisfare le richieste della Troika, per ottenere i
soldi necessari ad evitare il default, e dell'Ifi, per raggiungere un
accordo sull'haircut, ed e' diventata il campo sul quale si consuma la
lotta indiretta tra interessi 'istituzionali' e interessi 'privati',
difficilmente componibili a meno di passi indietro dell'ultimo secondo.
Il destino della Grecia sembra quindi passare in secondo piano, mentre i
contendenti non sembrano rendersi conto di quello che si nasconde dietro i
bilanci pubblici in deficit e le misure di austerita' chieste al Governo.
Il rischio vero e' che prima o poi la corda si spezzi, e i creditori
privati -o i leader internazionali- si trovino a dover fare i conti con un
disastro ampiamente annunciato ed evitabile.
Oggi Christine Lagarde, direttore del Fmi, ha inquadrato perfettamente
il perche' delle tensioni sul caso Grecia, affermando che "maggiore sara'
lo
sforzo privato, minore sara' la partecipazione necessaria da parte del
settore pubblico".
E' per questo che l'accordo inizialmente raggiunto tra Atene e i
creditori privati, per una cedola media del 4%-4,2%, e' saltato proprio
quando era in via di definizione, meno di una settimana fa. Infatti il Fmi
e la Germania sono intervenuti per chiedere un coupon inferiore e
Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, ha spiegato che la cedola
dei nuovi bond dovrebbe essere al di sotto del 3,5%, un valore
inaccettabile per i privati.
Gli osservatori internazionali sottolineano da tempo che in Grecia
l'Eurozona si gioca gran parte della sua credibilita', perche' se facesse
fallire un Paese membro, il destino degli altri sarebbe a rischio, e il
pensiero corre all'Italia, alla Spagna e soprattutto al Portogallo, da
poco sotto l'attacco dei mercati.
La guida dell'area euro e' poi nelle mani della Germania, l'economia piu'
grande della regione ma anche quella che piu' ha da perdere nei futuri
salvataggi. E' proprio per questo che sulla scena politica tedesca
emergono spesso frange di dissenso rispetto alla linea dettata da Angela
Merkel nei temi comunitari. Il cancelliere e' sempre stato molto sensibile
all'opinione pubblica per le decisioni di politica europea, basti pensare
al ritardo con il quale si e' intervenuti la prima volta a sostegno di
Atene, a causa delle elezioni regionali tedesche.
Dopo mesi e mesi di trattative, rinvii, passi indietro, chiusure e
accordi solo sfiorati, le poche settimane che mancano al 20 marzo e alla
fine, in un modo o nell'altro, della tragedia greca, sembreranno una
passeggiata.
dav
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(fine)
MF-DJ NEWS
2517:42 gen 2012