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Stipendi d’oro magistrati: il PD si astiene e non vota contro

Nuovo comportamento pro casta da parte del Pd: si astiene dal votare contro un emendamento per tagliare i doppi stipendi ai magistrati, emendamento tra l'altro presentato da un suo esponente.

Oggi, ore 16:15 - 0 Commenti
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Il PD ancora a favore delle caste, si astiene dal voto contro i doppi stipendi ai magistrati.
Quindi Partito Democratico ancora pro- casta, anche dopo le infinite polemiche scatenate dal voto contrario di 69 esponenti del Pd ai tagli alle pensioni d’oro dei burocrati dello Stato.
Subito dopo le elezioni amministrative Pieluigi bersani aveva commentato che i suoi elettori avevano compreso l’appoggio dato dal partito al Governo Monti, ma non credo che gli elettori del Pd possano comprendere queste prese di posizioni del partito volte a mantenere i privilegi delle caste.

Si alle pensioni d’oro dei burocrati dello Stato

Il 2 maggio aveva destato scandalo la decisione di ben 69 senatori (su 94) del Pd, di votare contro un emendamento, proposto dai senatori Idv Belisario, Lannutti, Pardi e Bugnano, che ha dato la possibilità di tagliare le pensioni d’oro degli alti funzionari statali.
A votare a favore dell’emendamento anche la maggior parte dei senatori del Pdl, e la capogruppo al senato del Pd, Angela Finocchiaro, aveva giustificato la scelta di votae contro con un semplice e contrito “Ce l’aveva chiesto il Governo”.
E nonostante l’emendamento sia passato con la maggioranza dei voti il Governo prova a reinserire la norma cancellata dall’emendamento dell’Idv, presentando una discussione alla Camera.
Ma l’Idv non ci sta e Antonio Di Pietro risponde al Governo “L’IdV non consentirà che alla Camera si riproponga una norma iniqua e vergognosa in un momento così drammatico per la nostra economia”.

Ancora si alla casta: astensione contro i doppi stipendi dei magistrati

Il PD intanto procede con le figuracce nei confronti dei suoi elettori continuando ad andare a favore delle scelte del Governo pro casta.
Ieri, infatti, durante i lavori delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia, è stato inserito un emendamento nel dll anticorruzione per stoppare in modo definitivo i cvumuli di stipendi e pensioni dei magistrati.
Se questo emendamento passasse magistrati, avvocati e procuratori dello Stato avrebbero un limite al loro servizio che “non può essere prestato per più di cinque anni consecutivi” e non “può superare complessivamente i dieci anni”.
Ma la cosa più importante è che se l’emendamento passasse non sarebbe più consentito cumulare stipendi doppi.
Una norma che sembra più che giusta da applicare in un momento di crisi come quello che sta attraversando l’Italia; infatti tutti i partiti hanno votato a favore, tranne il Pd che si è astenuto.
La cosa assurda però è che il relatore dell’emendamento è Roberto Giacchetti, esponente proprio del Pd.
Sono davvero amareggiato per il fatto che il mio partito non l’abbia votata. Si chiedono sacrifici a tutti, non è accettabile che ci siano degli intoccabili come, in questo caso, i magistrati” commenta Giacchetti amareggiato.
L’unica spiegazione possibile che ci viene in mente è che anche questa volta il Pd sia stato “costretto” a seguire un ordine del Governo, che non ha gradito moltissimo l’emendamento presentato da Giacchetti.
 
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