Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

Giusta la scaramanzia, ma,
no, i complimenti te li prendi perchè (secondo me) hai fatto una bella operazione, coraggiosa, lucida e con le idee chiare in partenza :-o

Che poi possa non andare come si spera, questi sono i mercati, si danno e si prendono. Ovviamente se vanno a buon fine è meglio, ma la parte sottolineata per me è di gran lunga la più importante, ma lo sai meglio di me :):)
vabe' dai un po' di chiulo ci vuole ogni tanto :)

cmq grazie lupo :up:



bene , per oggi ho finito di stare con voi. Ho delle menate da seguire ,
ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto e o telefonato durante la mia assenza.

arrivederci a domani :ciao:
 
Va anche detto che il quadro tecnico del resto del mondo "normale" è molto differente, valga per tutti l' esempio dell' estoxx50 (non parliamo del dax :rolleyes:): qui, fino a 2513, parliamo di ritracciamento e non di movimento impulsivo, con countdowns che potrebbero tranquillamente non completarsi (ed è ciò che, appunto, si sta verificando).

E' il nostrano l' eccezione e questo rende l' analisi e l' operatività, almeno dal mio punto di vista, molto difficile e insidiosa..
.

:up: :wall:
 
Allora su di noi posso solo dire di avere una ormai forte divergenza volumetrica per quanto riguarda il derivato mentre sull'indice, la compenente, ancora nulla ma ci siamo vicini.

Per il resto tutto uguale, in navigazione USA e UK e anche DAX e CAC si stanno allineando.
 
Banche: Abi; nuovo record sofferenze, 135,7 mld a maggio

ROMA (MF-DJ)--Nuovo record per le sofferenze lorde a maggio. E' quanto emerge dal bollettino mensile dell'Abi nel quale si precisa come a maggio le sofferenze lorde sono risultate in crescita a 135,744 miliardi, 2,5 miliardi in piu' rispetto ad aprile e +24,9 miliardi rispetto a maggio 2012, segnando un incremento annuo di circa il 22,4%.

In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari al 6,9% a maggio 2013 (5,6% un anno prima), valore che raggiunge il 12,5% per i piccoli operatori economici (10,5% a maggio 2012), il 10,9% per le imprese (8,3% un anno prima) ed il 5,9% per le famiglie consumatrici (5,1% a maggio 2012).

Con riguardo alle sofferenze al netto delle svalutazioni, a maggio 2013 esse sono risultate pari a quasi 68,5 miliardi di euro, circa 2 miliardi in piu' rispetto al mese precedente e circa 16,4 in piu' miliardi rispetto a maggio 2012 (+31,5% l'incremento annuo). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si e' collocato al 3,60% (3,51% ad aprile 2013 e 2,71% a maggio 2012).

(END) Dow Jones Newswires

July 16, 2013 09:32 ET (13:32 GMT)



Prosit :cin:


:titanic:
 
Derivati, Lombardia ha perso oltre 100 mln su bond greci - fonte | Notizie | Società Italiane | Reuters


l' articolo sopra riguarda una vicenda che, essendo la Lombardia casa mia, conosco e seguo da anni.

Ecco ciò che scriveva il sole 24ore il 10 novembre 2009:

Il pericolo greco minaccia
il debito della Regione Lombardia
di Morya Longo

Chiamatelo effetto boomerang della finanza. O dei conflitti d'interesse. Chiamatela casualità. O anche sfortuna. Sta di fatto che la crisi della Grecia rischia di creare seri problemi anche ad uno dei più virtuosi Enti locali italiani: la Regione Lombardia. Poco importa che il Pirellone si trovi a migliaia di chilometri dal Partenone. Se la repubblica ellenica finisse malauguratamente in default, a pagarne le conseguenze sarebbe proprio la Lombardia. Motivo: a garanzia del prestito obbligazionario emesso dalla Regione nel 2002 c'è, per 115 milioni di euro, proprio un bond della Grecia. Se Atene salta, dunque, la Lombardia soffre. Magia della finanza, che per anni ha concatenato i destini di migliaia di debitori l'uno all'altro. «Il Sole 24 Ore» è in grado di documentarlo.

Il "filo rosso" che lega Lombardia e Grecia nasce nel 2002, quando la Regione guidata da Roberto Formigoni decide di emettere un prestito obbligazionario da un miliardo di dollari con scadenza nel 2032. A curare questa operazione ci sono due banche estere: la svizzera Ubs e l'americana Merrill Lynch. La legge consente ad una Regione di indebitarsi a lungo termine, ma – per evitare di far gravare solo sulle generazioni future il peso del rimborso – prevede che venga creato un piano di ammortamento. Di fatto la Regione deve costruire un grosso "salvadanaio" in cui poco a poco deve mettere da parte i soldi che serviranno, nel 2032, per rimborsare l'intero prestito obbligazionario da un miliardo di dollari.

Il problema è che tra la legge e i giusti propositi ci si è messa la finanza a complicare le cose. Così questo gigantesco "salvadanaio", chiamato dagli addetti ai lavori sinking fund, è stato creato (come accade per prassi) dalle stesse banche che hanno curato l'emissione obbligazionaria: cioè Ubs e Merill Lynch. Il contratto funziona così: la Lombardia paga le rate alle due banche e loro mettono i soldi in questo grosso fondo, con l'impegno a restituirglieli nel 2032. Ovviamente le due banche non tengono i soldi fermi, ma li investono in altre obbligazioni secondo una lista preconcordata. E qui si arriva alla vera magia del sinking fund: dato che alla Regione questo "salvadanaio" deve solo garantire il rimborso del bond da un miliardo di dollari nel 2032, tutto il rendimento aggiuntivo va alle banche. Per contro, se il fondo fa investimenti sbagliati, la perdita grava sulla Regione Lombardia. Insomma: le banche hanno rendimenti senza rischi, la Regione ha rischi senza rendimenti.

E qui arriviamo al punto: Ubs e Merrill Lynch hanno investito i denari che la Lombardia ha già versato in vari titoli obbligazionari. Uno di questi – il più pesante in termini di importo escludendo i BTp – è della Repubblica ellenica: Ubs ha messo nel sinking fund della Regione Lombardia 115 milioni di euro di obbligazioni greche. A provarlo sono i documenti sul sinking fund in mano al «Sole-24 Ore», aggiornati al 30 settembre 2008 (ma da allora nulla è cambiato). Ecco perché oggi la crisi finanziaria di Atene diventa un serio problema per la Lombardia: nel caso (seppur improbabile) di default greco, la Regione perderebbe una cospicua parte dei soldi inseriti nel "salvadanaio".

Ma c'è dell'altro. Il bond della Grecia inserito nel sinking fund della Lombardia non è un titolo di Stato qualunque, ma un bond che la stessa Ubs aveva anni prima collocato per conto della Grecia. Nell'aprile del 2000 la Repubblica aveva infatti emesso un prestito obbligazionario da 200 milioni di euro con l'aiuto dell'allora Warburg Dillon Read (oggi diventata Ubs). Ebbene: la stessa Ubs due anni dopo ha deciso di mettere più della metà di quei 200 milioni nel sinking fund della Lombardia, che lei stessa ha creato. Così oggi ci si trova nel paradosso: Ubs ha realizzato i profitti (commissioni da Grecia e Lombardia) e la Regione italiana si trova i rischi. Ieri «Il Sole 24 Ore» ha chiesto un commento sia a Ubs sia alla Regione, ma non ha avuto risposte.

Bene inteso: che questa vicenda si concluda a lieto fine è altamente probabile. Va anche ribadito che nessuna legge è stata infranta. Ma questo non cambia il vero problema: per anni la finanza ha legato i debitori di tutto il mondo l'uno all'altro, creando il rischio di un potente effetto domino. La stessa globalizzazione finanziaria che ha portato i mutui subprime in giro per il mondo, oggi ha messo il rischio greco dentro la Lombardia. Un rischio relativo, si potrà obiettare. Certo. Ma pur sempre un rischio: perché correrlo, sapendo che gli eventuali profitti vanno a qualcun altro?
10 novembre 2009


...e qui trovate le memorabili dichiarazioni di Forminkioni (pardon, Formigoni):

Grecia Bond: la Lombardia è esposta al fallimento greco



Il popolo italiano lo ha mandato in senato, per la cronaca.
Complimenti.:clap:
 

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