Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

:D:D::lol:


non ho capito, però, il significato di quella corda appesa al soffitto :D

a fine anno il più scarso viene appeso e lasciato ciondolare per una settimana a monito per tutti gli altri?? :D
:lol::lol:
no no , in effetti in foto sembrerebbe un '' cappio '' ma e' un filo che tine la struttura che illumina, pensa che hanno mandato pure l'architetto per far montare sta cosa...:rolleyes:
 
Ho promesso un commento sulla situazione macro e ve la posto: probabilmente sono sul breve un po più bearish della view macro, un po più bullish sul medio e un po più bearish sul lunghetto ma ho preferito realizzarla nel suo versante più ottimistico per dare una declinazione un po più positiva rispetto a quella di nove e per stimolare il confronto ribadendo che quanto scritto da Nove è estremamente corretto ed interessante ma io penso che sia importante l'arricchimento complessivo degli autori e dei lettori dei vari post (battaglia che sostanzialmente sto perdendo ma non mi arrendo.. :rolleyes:).

Sono abbastanza d’accordo sull’analisi anche se parto dal principio che i mercati finanziari hanno beneficiato piu dell’economia reale delle immissioni di liquidità delle banche centrali e quindi potrebbero essere più resistenti del previsto se le BC non riducono la liquidità in circolazione, se la fiducia nel loro operato non scema o se qualche fattore interno al mercato si inceppa bloccando il sistema. E anche in questo caso poi vista l’eccezionalità della situazione (espansione dei bilanci delle banche centrali come in epoca di guerra) bisognerebbe intendersi per riduzione della liquidità in circolazione perché leggo studi che supportano la view bullish sostenendo che solitamente i mercati tremano quando le banche centrali cominciano a ridurre la liquidità ma poi ripartono e crollano solo quando il ciclo di rialzo dei tassi termina. L’argomento è corretto ma non tiene conto del fattore QE; possibile che la fine del QE made in USA se non sostenuto da QE decisi da parte di economia similari per stazza (UE o Cina) possa invece essere una causa di correzione significativa dei mercati mentre è sempre possibile che l’inizio della riduzione del QE sia solo causa di una piccola correzione dei mercati ma non la fine del bear ciclico a meno che non si intersechi con una debolezza Cinese più forte del previsto.

Il ciclo di crescita nella prima parte del 2013 ha rallentato, questo è sicuro ma occorre capire se questo rallentamento è ciclico o strutturale e la risposta secondo me più corretta è: entrambi. Infatti non bisogna dimenticare che il consolidamento fiscale UE ormai in atto da 2 anni si è associato nei primi mesi del 2013 al consolidamento fiscale USA che è stimato possa aver mangiato tre i 0,6 e oltre il punto di crescita percentuale con un peso che nei prossimi trimestri dovrebbe ridursi in entrambe le aree.

Ad essi però bisogna sposare quei fattori strutturali che Nove ha ben citato nel suo commento ai mercati.

Ma, a mio modo di vedere, gli effetti di queste politiche sono state diversi a seconda delle aree considerate. Infatti il QE USA, effettuato dopo una serie di stimoli fiscali importanti e dopo la pulizia dei bilanci bancari, è riuscito a raggiungere l’economia attraverso due canali principali, il mercato immobiliare da una parte e attraverso tassi competitivi dall’altra. Questo ha consentito una crescita economica ancorchè debole e l’inondazione del mercato di liquidità che naturalmente ha compresso rendimenti ed asset che non erano da comprimere ed ha sicuramente prodotto di cattiva allocazione in diverse aree della finanza e dell’economia causando in un caso fenomeni speculativi (Cash for Copper in Cina) e dall’altra eccessi produttivi in diversi settori.
In poche parole il QE USA ha cercato di limitare i fenomeni del deleveraging post bolla creditizia non risolvendo i problemi di fondo ma consentendo di gestire gli effetti piu pericolosi per l’economia USA.

In altre aree quali Inghilterra Giappone ed area Euro queste politiche hanno avuto effetti diversi meno orientati all’economia ed in alcuni casi come in Europa orientati a mettere fine al ciclo del credito.

Discorso diverso per gli emergenti dove, per molti di essi, la leva monetaria e fiscale potrebbe essere utilizzata ma dove il rischio bolla è molto più alto visto i rendimenti strutturalmente più elevati (ma ora non molto di più) e dove in alcuni settori e paesi potrebbe già essere presente.
ma il peso di un economia Cinese in termini di PPP è orami pari al 16% molto vicino a quella USA ed Europea e quindi il suo rallentamento ha un peso sul PIL globale di natura strutturale e questo va considerato nei dati macro.

In ogni caso il ciclo del credito ha dimensioni Kondratievviane (tempi lunghi per lo sviluppo e per la cura) e le politiche di QE e le pratiche monetarie messe in atto potrebbero avere effetti dilatori sullo stesso.


personalmente penso che il ciclo del credito, con tutti gli effetti prima benefici e poi corrosivi che ha avuto secondo me non ha ancora finito di esacerbare i suoi effetti negativi con il necessario consolidamento del debito e della capacità produttiva di molte aree e settori ma c’è da dire che sul medio diversi leading indicator sembrano segnalare un nuovo pick up nella ripresa ancorchè non particolarmente forte in diverse aree del globo.

Se la finanza non fa scherzi l’economia nel breve/medio periodo potrebbe ancora cavarsela anche perché tra le forse strutturali in corso ci sono gli effetti della rivoluzione tecnologica partita un paio di decenni fa e che sta riverberando tutti i suoi effetti proprio in questa fase premiando come non mai il capitale economico e finanziario con bilanci e utili societari che sorprendono nella loro resistenza nonostante vendite non particolarmente brillanti certamente perché parte della componente finanziaria e speculativa non si è ancora scaricata del tutto ma anche perché l’ampia offerta di lavoro a livello globale ed il miglioramento dei fattori produttivi dovuti alla tecnologia stanno ancora esplicando i propri effetti.
 
Sempre in ottica di collaborazione vi metto il link ad un sito che posta con regolarità il report tecnico settimanale di UBS per la gioia del ciuchino.

Tra parentesi questa settimana è molto interessante e tecnicamente parlando mi vede d'accordo nonostante io personalmente ritengo che l'analisi tecnica sia solo una parte del tutto e quindi non esaustiva ma può aiutare a capire i cambiamenti dei trend.


http://www.capitalsynthesis.com/wp-content/uploads/2013/07/UBSTAWeekly30-07.pdf
 
Infine vi metto uno schemino che ho realizzato personalmente che aiuta a comprendere meglio come il QE made in USA sia riuscito a passare dalla finanza all'economia (nonostante sulla finanza abbia un impatto decisamente superiore) anche perché rispetto al LTRO o all'OMT ha un impatto diretto sul valore degli asset mentre i QE europei servono a ridurre la restrizione d liquidità ma non a trasmettere direttamente al mercato anche per le difficoltà delle banche dovute alle politiche fiscali restrittive, politiche fiscali restrittive che hanno impedito anche al QE UK, più simile a quello USA di esplicarsi con maggiore successo unito anche in questo caso ad una situazione delle banche domestiche più porblematiche.
 

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Ora qualcuno si sarà domandato quanto Nove o Lupo o io ci abbiamo messo a scrivere le nostre elucrubazione che saranno anche cazzate inutili ma che comunque necessitano di preparazione e tempo non indifferente?

In quanto tempo ho preparato quel grafichino per essere il più sintetico e chiaro possibile?
Ora io capisco che in questi thread non ci sono messaggeri della dopa che danno certezze e sicurezze ma scrivere sempre i soliti 5 o 6 alla lunga diventa un impegno non gratificante e poi di cazzate ne spariamo in grande abbondanza quindi non venite a raccontare che il livello è tale che non si sa cosa scrivere.

Io personalmente dopo 15 anni di forum comincio a pensare che più che posti di collaborazione tra investitori e trader, salvo un manipolo di utenti davvero ben disposti e collaborativi siano per molti solo uno sfogo sociale di egotismo nandrolonico.

Buonaserata.
 

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