Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

Dicevansi pocanzi riguardo èppol ... e quel suo nuovo Ifuck five SSS in doppia guisa ... da 90 verdoni o 400 verdoni con relativo ricoscitore ditital gladolare ... eccola li 470 $ ... - 5% e da via el cù ... prrrrrrrrrrrrrrrrrrr ... castigati per le mie stm di ieri che or ora son tornate sul mio prezzo ... ciapa lì ciula pegur !
orsu dunque quelle stm le trattieni come usi trattenere il regale augello di NOG tra le kiappe o te ne sei liberato come una qualsiasi sgualdrina???
 
Dal 27 di agosto quanto ha fatto il cross USD/JPY e quanto lo spoore?

Mi sembrano perfettamente allineati
Uno è salito da 97 a 100 e rotti e l'altro da 1630 ai livelli attuali...

Il gap non è stato chiuso e stanno ricaricando il colpo... come già detto siamo in pieno scenario da finte ma bisogna beccarle giuste senno finisci per terra...
 
Ultima modifica:
Non hanno chiuso il gap di pochi decimi di punto (0,74 cash) e solitamente non amano lasciare le cose in sospeso; come detto ieri al momento il macro ha preso il sopravvento e con esso i carry che tra l'altro prevedono anche la sottoperformace del listino italiano che sovraperforma quando le aspettative di crescita son più deboli ed il nostro mercato viene trattato come un difensivo visto il pe che esprime.

A proposito di pe il russell2000 sovraperforma e si porta vicino ai massimi di periodo con un pe che quantomeno sospetto lo è ma finchè i carry reggono e viene gettato pessimismo sui mercati per poi dare letture positive alle news il gioco può continuare ancorché pericoloso....



Non avevo mai considerato la questione da questo punto di vista, ti confesso che un poco mi perplime...:mumble:

mi spiego meglio: dal mio punto di vista ho sempre pensato al nostrano come ad un listino dominato da banche e utilities, due categorie molto sofferenti in presenza di crisi da debito + crisi da consumi interni, per ragioni che tutti quanti conosciamo benissimo.
Come tutti i mercati in caduta, sperimenta rimbalzi proporzionali ai crolli, quindi anche intensi, veloci e ripidi, però mi pare ancora un contesto a forte rischio di essere liquidato senza pietà alla minima percezione di ritorno del rischio sulla sostenibilità dei conti pubblici, indipendentemente dalle valutazioni obiettivamente stracciate di molti assets quotati sul suo mkt borsistico.

Mkt che, comunque, vede premiati in maniera importantissima tutti quei titoli appartenenti a settori in crescita sull' estero, con prodotti di alta gamma e generatori di cassa, quindi senza o con pochi debiti o con qualche debito ma tassi di sviluppo elevati.
Purtroppo se ne discute poco, ma le performances a un anno dei titoli della moda (Ferragamo, Cucinelli, Tod's) fanno impressione, a dimostrazione, secondo me, che il nostro mkt è oggetto di acquisti e scoperti molto selettivi, il che non mi sembra esattamente la fotografia di un contesto con caratteristiche difensive...
A meno che tu non intenda dire "difensivo adesso perchè i pe sono così rasoterra che si è raschiato il fondo del barile"... però ugualmente non riesco a condividere, a mio avviso non c'è un fondo, non per un paese nelle condizioni dell' Italia in questo momento, troppi rischi su ogni versante per un investitore...
oppure a meno che, cosa probabile, sia io a non avere capito...:):)
 
Non avevo mai considerato la questione da questo punto di vista, ti confesso che un poco mi perplime...:mumble:

mi spiego meglio: dal mio punto di vista ho sempre pensato al nostrano come ad un listino dominato da banche e utilities, due categorie molto sofferenti in presenza di crisi da debito + crisi da consumi interni, per ragioni che tutti quanti conosciamo benissimo.
Come tutti i mercati in caduta, sperimenta rimbalzi proporzionali ai crolli, quindi anche intensi, veloci e ripidi, però mi pare ancora un contesto a forte rischio di essere liquidato senza pietà alla minima percezione di ritorno del rischio sulla sostenibilità dei conti pubblici, indipendentemente dalle valutazioni obiettivamente stracciate di molti assets quotati sul suo mkt borsistico.

Mkt che, comunque, vede premiati in maniera importantissima tutti quei titoli appartenenti a settori in crescita sull' estero, con prodotti di alta gamma e generatori di cassa, quindi senza o con pochi debiti o con qualche debito ma tassi di sviluppo elevati.
Purtroppo se ne discute poco, ma le performances a un anno dei titoli della moda (Ferragamo, Cucinelli, Tod's) fanno impressione, a dimostrazione, secondo me, che il nostro mkt è oggetto di acquisti e scoperti molto selettivi, il che non mi sembra esattamente la fotografia di un contesto con caratteristiche difensive...
A meno che tu non intenda dire "difensivo adesso perchè i pe sono così rasoterra che si è raschiato il fondo del barile"... però ugualmente non riesco a condividere, a mio avviso non c'è un fondo, non per un paese nelle condizioni dell' Italia in questo momento, troppi rischi su ogni versante per un investitore...
oppure a meno che, cosa probabile, sia io a non avere capito...:):)

Fino a quando l'Italia non eliminerà la cancrena, spesa pubblica vedi ladrocinio, non ci sarà un investitore ma solo speculatori...quelli al rialzo perchè quelli al ribasso riportano solo alla realtà poichè semplici venditori e non altro.

Vi saluto.
 
Dal 27 di agosto quanto ha fatto il cross USD/JPY e quanto lo spoore?

Mi sembrano perfettamente allineati
Uno è salito da 97 a 100 e rotti e l'altro da 1630 ai livelli attuali...

Il gap non è stato chiuso e stanno ricaricando il colpo... come già detto siamo in pieno scenario da finte ma bisogna beccarle giuste senno finisci per terra...


:up:


...ma che belli i cannelloni verdi su Londra e Parigi per farli chiudere verdi :mumble:
 
Non avevo mai considerato la questione da questo punto di vista, ti confesso che un poco mi perplime...:mumble:

mi spiego meglio: dal mio punto di vista ho sempre pensato al nostrano come ad un listino dominato da banche e utilities, due categorie molto sofferenti in presenza di crisi da debito + crisi da consumi interni, per ragioni che tutti quanti conosciamo benissimo.
Come tutti i mercati in caduta, sperimenta rimbalzi proporzionali ai crolli, quindi anche intensi, veloci e ripidi, però mi pare ancora un contesto a forte rischio di essere liquidato senza pietà alla minima percezione di ritorno del rischio sulla sostenibilità dei conti pubblici, indipendentemente dalle valutazioni obiettivamente stracciate di molti assets quotati sul suo mkt borsistico.

Mkt che, comunque, vede premiati in maniera importantissima tutti quei titoli appartenenti a settori in crescita sull' estero, con prodotti di alta gamma e generatori di cassa, quindi senza o con pochi debiti o con qualche debito ma tassi di sviluppo elevati.
Purtroppo se ne discute poco, ma le performances a un anno dei titoli della moda (Ferragamo, Cucinelli, Tod's) fanno impressione, a dimostrazione, secondo me, che il nostro mkt è oggetto di acquisti e scoperti molto selettivi, il che non mi sembra esattamente la fotografia di un contesto con caratteristiche difensive...
A meno che tu non intenda dire "difensivo adesso perchè i pe sono così rasoterra che si è raschiato il fondo del barile"... però ugualmente non riesco a condividere, a mio avviso non c'è un fondo, non per un paese nelle condizioni dell' Italia in questo momento, troppi rischi su ogni versante per un investitore...
oppure a meno che, cosa probabile, sia io a non avere capito...:):)

Ti rispondo anche se mi sa che non leggerai la risposta prima di venerdì e nei prox giorni sarò poco presente anche io.

Sono d'accordo con te che l'indice italico negli ultimi mesi ha spesso amplificato i movimenti degli altri indici e tendenzialmente ha seguito l'andamento degli altri indici salvo quando le beghe politiche economiche non hanno preso il sopravvento.
Però da luglio ad oggi sembrerebbe che qualche segnale di differenziazione stia emergendo con l'indice italico che non corregge più dello spoore (forse è legato ai timori del taper o forse no) e prosegue il rialzo in maniera similare se non migliore rispetto agli altri.


Il recupero che stiamo vedendo usando una brutta parola è un recupero tecnico ma non reale dal punto di vista economico e questo giustifica una sottovalutazione del listino.

Però secondo me la sottovalutazione del listino italico ha solo moderata motivazione. E' vero siamo molto esposti sulle banche ma abbiamo anche le banche con il sistema di controlli più rigido d'Europa come ha sottolineato il governatore della banca d'Italia e quindi nonostante alcuni problemi serie sulle banche di medie dimensioni le banche italiane hanno una struttura patrimoniale COMPLESSIVA TRA LE MIGLIORI D'EUROPA; poi certo abbiamo un'alta percentuale di NPL ma la dimensione del problema sembrerebbe orami sotto controllo a meno di un ulteriore peggioramento macro.
Togliendo quindi il discorso banche dal listino i titoli pesanti sono azioni che tendenzialmente fanno ricavi ed utili all'estero, tranne alcuni utility dal business comunque solido perché in regime di semimonopolio e comunque con redditivita in miglioramento per cui ben consapevole che il listino italico non rappresenta certo l'Italia la presenza di una sottovalutazione rispetto ai peers potrebbe indurre qualcuno a restare posizionato su questi tioli in caso di ribassi complessivi mentre potrebbe lasciarli in caso di crescita in quanto posizionati su settori non certo di alta crescita.

ora è vero che alcuni emergenti stanno raggiungendo valutazioni simili a quelle italiane ed infatti la reazione c'è stata anche su quei mercati ed è vero che in caso di rallentamento globale pagheremmo di nuovo un forte pegno ma nulla vieta a qualche operatore di impostare qualche algo in questo modo, cosa che la eprformance delle ultime settimane sembra confermare salvo poi essere smentito nei prossimi mesi. :)
 
iniziano a smontare settembre
 

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