Non avevo mai considerato la questione da questo punto di vista, ti confesso che un poco mi perplime...
mi spiego meglio: dal mio punto di vista ho sempre pensato al nostrano come ad un listino dominato da banche e utilities, due categorie molto sofferenti in presenza di crisi da debito + crisi da consumi interni, per ragioni che tutti quanti conosciamo benissimo.
Come tutti i mercati in caduta, sperimenta rimbalzi proporzionali ai crolli, quindi anche intensi, veloci e ripidi, però mi pare ancora un contesto a forte rischio di essere liquidato senza pietà alla minima percezione di ritorno del rischio sulla sostenibilità dei conti pubblici, indipendentemente dalle valutazioni obiettivamente stracciate di molti assets quotati sul suo mkt borsistico.
Mkt che, comunque, vede premiati in maniera importantissima tutti quei titoli appartenenti a settori in crescita sull' estero, con prodotti di alta gamma e generatori di cassa, quindi senza o con pochi debiti o con qualche debito ma tassi di sviluppo elevati.
Purtroppo se ne discute poco, ma le performances a un anno dei titoli della moda (Ferragamo, Cucinelli, Tod's) fanno impressione, a dimostrazione, secondo me, che il nostro mkt è oggetto di acquisti e scoperti molto selettivi, il che non mi sembra esattamente la fotografia di un contesto con caratteristiche difensive...
A meno che tu non intenda dire "difensivo adesso perchè i pe sono così rasoterra che si è raschiato il fondo del barile"... però ugualmente non riesco a condividere, a mio avviso non c'è un fondo, non per un paese nelle condizioni dell' Italia in questo momento, troppi rischi su ogni versante per un investitore...
oppure a meno che, cosa probabile, sia io a non avere capito...
