Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

.
 

Allegati

  • _usd.png
    _usd.png
    28,8 KB · Visite: 266
  • _crb.png
    _crb.png
    27,9 KB · Visite: 272
  • crb.png
    crb.png
    36,6 KB · Visite: 270
Da qualche tempo in questo thread molti di noi parlano di operatività sostenendo che è un mercato difficile da interpretare in quanto i parametri sono cambiati.

Dal mio punto di vista che utilizzo spesso analisi intermarket e di forza relativa per misurare il potenziale dei flussi di capitale nelle varie aree posso solo confermare questa difficoltà di interpretazione in quanto molte correlazioni intermarket sono cambiate o comunque subiscono cambi di direzione e variazioni continue.

Giusto per fare un esempio posto qua una correlazione di lungo periodo e come questa in questi ultimi tempi è cambiata... Parlo della relazione nikkei/TBond americano a 10 anni e di come dopo un lungo periodo di correlazione positiva nel corso di questo ultimo anno la correlazione ha fatto fatica a mantenersi.

Ora premesso che è una correlazione che potrebbe aver difficoltà di spiegarsi in quanto per alcuni analisti è la reflazione USA che ha influenzato la deflazione giapponese e per altri invece è la deflazione giapponese che ha influenzato la reflazione USA (che è anche la mia scuola di pensiero) in ogni caso in questo ultimo anno la correlazione è saltata.

In realtà se si guarda con attenzione la correlazione di lungo periodo quello che si può notare è che già in un altro periodo questa correlazione perse un po di legame e cioè tra il 2003 ed il 2006 cioè nel periodo in cui Koizumi e la BOJ svilupparono politiche monetarie molto espansive con il primo embrionale sviluppo del QE e dello ZIRP.

Da notare comunque che in questo caso persa la vecchia correlazione il Nikkei ha mantenuto il forte legame con il suo cross contro dollaro in quanto il QE ha effetti diretti bsui cambi nei paesi ad alta componente finanziaria.
 

Allegati

  • 10anninikk.png
    10anninikk.png
    35 KB · Visite: 131
  • nikkustyen.png
    nikkustyen.png
    41,9 KB · Visite: 119
ma anche se veniamo più vicini a noi, su mercati meno sconosciuti e lontano in risultato non cambia.... tra le borse più performanti dal 24 luglio 2012 ci sono l'indice di borsa italiana e spagnola; ho scelto non a caso il 24 luglio in quanto è la data del famoso speech di Draghi a difesa dell'euro.

Con questo lungo preambolo voglio solo confermare che l'elevato interventismo delle banche centrali ha de facto modificato l'andamento dei mercati aldilà della percezione reale degli operatori soprattutto individuali innestando in un corpo dai fondamentali solo discreti dose massicci di testosterone che ne hanno di fatto gonfiato i muscoli e le performance.

Ora questa liquidità un po per scelta un po perché indotta ha via via interessato varie asset class e mercati in base agli indirizzi che le varie opinioni venivano incanalate dall'informazione mainstream rendendo difficile l'utilizzo di leva significativa sui vari mercati e contemporaneamente favorendo il flusso pronta cassa dei denari messi al servizio dei mercati riuscendoci almeno in parte.

Facciamo quindi il punto della situazione di diverse situazioni al momento sotto il monitor degli operatori
 
C'è stata per un certo tempo una buona correlazione tra l'andamento delle materie prime e l'andamento dei mercati azionari dei paesi emergenti. Sembra che ora le commodities si continuino ad indebolire nonostante i mercati emergenti in ripresa.

Questo potrebbe essere causato dai tassi di interesse in salita che diventano competitivi verso le materie prime che storicamente non riconoscono interessi e quindi rendimenti obbligazionari in crescita drenano liquidità ai mercati delle materie prime che vengono spostati in fase di risk on verso l'azionario emergente che sono solitamente mercati di crescita..

Naturalmente la correlazione potrebbe improvvisamente riprendere vigore e negare i trend in atto ma allo stato attuale questo allontamento dei prezzi è abbastanza significativo...
 

Allegati

  • CRBMSCIEM.png
    CRBMSCIEM.png
    32,3 KB · Visite: 121
Certo è che nell'ultimo anno i flussi speculativi si sono allontanati dalle materie prime ed hanno interessato di più altre asset class (azionario emergente, obbligazionario HG
 

Allegati

  • BWXrrTkCIAA6Bve.jpg
    BWXrrTkCIAA6Bve.jpg
    104 KB · Visite: 212
Tra le materie prime che hanno perso di più c'è sicuramente l'oro che in questi ultimi mesi, causa l'entusiasmo per le politiche monetarie delle banche centrali, accettate come salvifiche nonostante l'enorme mole di emissioni di moneta o suoi derivati ha visto un brusco calo di acquisti sia finanziario (Etf) ma anche fisico.

Per l'oro è cruciale che con due valute come euro e yen tenga importanti supporti non a troppa distanza dai livelli attuali. In particolare nel confronto con lo Yen, uno valuta altamente stampata dalle autorità, il confronto diventa molto importante...
 

Allegati

  • GOLDEURO.png
    GOLDEURO.png
    21,8 KB · Visite: 119
  • GOLDJAPAN.png
    GOLDJAPAN.png
    22,7 KB · Visite: 128
in europa invece cè da capire se i mercati dal forte consolidamento fiscale stanno cominciando a recuperare forza relativa oppure se si tratta di un trend di breve destinato a reversare. Naturalmente a seconda della risposta dei mercati la situazione dell'area euro potrebbe migliorare o peggiorare.

Vi propongo la forza relativa del CAC francese nei confronti del DAX con una fase correttiva costante da oramai diversi anni ma che seppure in odore di reverse non sembra mostrare una reale convinzione ma solo una minore velocità di debolezza da parte del listino francese; a mio modo di vedere il consolidamento fiscale francese potrebbe essere un elemento ostativo a questo recupero di forza che potrebbe essere solo limitato.

La forza relativa dell'IBEX spagnolo nei confronti del DAX sembra invece in un forte reverse direzionale, un cosidetto break con accelerazione.
C'è però da notare che la debolezza spagnola si è manifestato in due movimenti dalla velocità differente; un primo movimento di debolezza ma non particolarmente virulenta ed una fase molto più cattiva. L'IBex sta ora reversando questa seconda fase e sarà il test della prima a dirci quanto è forte questo recupero.

Infine la forza relativa dell'indice italico nei confronti del DAX, un periodo di debolezza profondo, violento e di lungo periodo dove la sottoperformance del listino italico è stata veramente forte sembra pronta a reversare ma al momento non ha ancora mostrato la stessa forza dell'IBEX forse anche a causa della debolezza politica di periodo.
 

Allegati

  • CACDAX.png
    CACDAX.png
    24,4 KB · Visite: 125
  • IBEXDAX.png
    IBEXDAX.png
    23,5 KB · Visite: 117
  • SPMIBDAX.png
    SPMIBDAX.png
    20,6 KB · Visite: 123
Dicevamo prima delle materie prime e del break di relazione con gli emergenti; la fuoriuscita di liquidità dagli ETF e fondi del settore sta causando una debolezza marcata del mondo commodities da oramai oltre due anni e mezzo. Considerare questa come una correzione ciclica diventa ostico e sembra più una fase strutturale di debolezza con una conformazione bearish che solo il superamento dei livelli indicati potrebbe reversare...
 

Allegati

  • djubscommodity.png
    djubscommodity.png
    24,9 KB · Visite: 113

Users who are viewing this thread

Back
Alto