Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

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Più che di correlazione grafica parlo di correlazione ideale nel senso che dollaro e Giappone sono valute di funding internazionale in quanto sono due dei paesi con maggiore ricchezza di capitale e quindi i flussi in uscita da quei paese che siano di natura capitale o di natura carry tendono ad arricchire la liquidità globale. L'oro nei mesi precedenti ha subito una debolezza da liquidazione di asset finanziari e da restrizione sul commercio da parte dell'India (per quello parlavo dell'importanza della Rupia), Queste due tendenze hanno subito una battuta d'arresto sia per l'improvvisa debolezza della Rupia sia per un calo delle vendite da investimento. La sua correlazione con la valuta di riferimento mondiale è aumentata e nel momento in cui l'area dollaro ha dichiarato un ritardo delle operazioni di tapering che si sono manifestate anche in una forza dello Yen l'oro che ha molto patito dello switch di valuta di funding dal dollaro allo yen ha riacquistato con un parziale cambiamento delle dinamiche valutarie anche un po di forza relativa. Tutte forze da monitorare

Ora ho capito grazie.

Segnalo questo articolo che offre una prospettiva particolare non so dire quanto realistica

Macronomics: Guest post - Consequences of a US Budget Balance Improvement
 
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Macronomics: Guest post - Consequences of a US Budget Balance Improvement

personalmente condivido più l'articolo del blog che non il report anche perché il buon Lee è famoso per essere un super bullish solo che è capo strategist da qualche anno e quindi ha avuto sempre ragione... :-o

Personalmente dire che va meglio in quanto sono il calo le revisioni negative che comunque sono su livelli di anni bearish non tenendo conto che nel frattempo mentre gli utili nel 2012 rispetto all'anno precedente sono cresciuti del 4% e del 7% mentre gli indici sono cresciuti del 13% e del 23% dovrebbe far riflettere... Inoltre si valutano gli utili non pensandoli per il peso di chi li rilascia cosa che in questo trimestre comincia ad avere rilevanza...
 
per quanto riguarda l'oro, personalmente guardo di più la pendenza della curva dei tassi piuttosto che il valore assoluto per osservarne una relazione con l'oro anche se nella fase attuale la manipolazione delle curve e quindi dei vari valori rende più difficile la lettura.
 
Cominciamo ad esaminare i mercati finanziari nel loro complesso e cioè analizzandone i principali driver di crescita e anche di timore.
In particolare allo stato attuale abbiamo sicuramente la stagionalità favorevole, essendo entrati nel periodo ottobre/maggio che statisticamente è il periodo più profittevole dei mercati anche per una logica di liquidità derivante dai premi/redditi/ chiusure fiscali che si concentrano in questo periodo dell’anno. Inoltre anche l’intensità della crescita del rally non segnala pericolo nonostante in termini di tempo la durata sia già molto estesa senza correzioni significative negli ultimi 5 anni.
Il secondo elemento positivo ed anche il maggior driver in termini di potenza dei mercati azionari e cioè la liquidità è attualmente favorevole agli asset di rischio in quanto presente abbondante sui mercati e disposta almeno in parte ad orientarsi sugli asset di rischio in particolare quelli con capapcità di remunerare il capitale e quindi i mercati azionari e loro collegati.
Ribadisco che questo driver è il più importante sui mercati e quello che detta i trend di lungo e per reversare i trend in atto ha bisogno di due eventi:
1)La riduzione della liquidità diretta (da parte delle banche centrali) o indiretta (da parte da banche ed altre istituzioni finanziarie come hedge e simili che possono levereggiare le loro posizioni)
2)Un improvvisa paura del rischio che sposta i capitali sulla liquidità creando un effetto domino sui valori degli asset di rischio e riducendo conseguentemente la liquidità a leva.
Al contrario gli altri dati che possono influenzare il mercato sono meno supportivi ed anzi indicano reali situazioni di pericolo.
Se guardiamo il macro gli economic surprise index segnalano un punto di top degli indicatori sui vari mercati (salvo sugli emergenti in lieve recupero) e nonostante i dati del PMI siano stati positivi la componente new orders non è così brillante come potrebbe sembrare a segnalar il rallentamento globale. Alcuni leading indicator sul mercato cinese non sembrano segnalare l’accelerazione sperata, altri paesi emergenti sono alle prese con deficit eccessivi ed elezioni nel corso del 2014 (vedi India Brasile Indonesia e Sud Africa) ed inoltre la produzione industriale e i new orders PMI sono molto più deboli del ciclo precedente 2002/2007.
Il Giappone ha avuto ad oggi un andamento positivo ma deve ora dimostrare che esso non si limita solo ad un recupero indotto dalla politica monetaria e quindi per sua natura di breve periodo ma sia in grado di ristrutturare il paese. La situazione è più critica di quanto si possa immaginare in quanto i flow sui fondi giapponesi di questi ultimi due anni sono stati i puù forti che mai e devono essere in grado di essere supportati senno il rischio di una fuga di capitale è elevata.
L’Europa è in fase di recupero dai livelli minimi registrati negli scorsi mesi ma si tratta di un recupero tecnico che mostra segnali di debolezza ed i segnali di forza devono consolidare per acquistare caratteristiche strutturali. Le banche e il settore auto insieme ai media sono stati i leader del recupero oncentrate sul recupero delle economie domestiche dell’area ma ora il consolidamento ha bisogno di numeri per rafforzarsi. I primi numeri delle banche dell’area non sono stati brillanti con Credit Suisse e BBVA sotto le stime e Santander in linea ma con problemi da affrontare. Prossima settimana avremo altre banche e WV a rilasciare per cui avremo uno scenario ancora più chiaro.
In ogni caso le valutazioni europee sono tra le più basse sui mercati ma anche gli utili non sono stati particolarmente performanti al contrario delle aziende USA che stanno rilsciando utili superiori alle stime anche se fortemente ribassate dalle stime iniziali. In ogni caso la crescita degli Eps non riescono a pareggiare la crescita dei listini che negli ultimi due anni sono cresciuti molto più in fretta dei dati portando le valutazioni dei listini USA su livelli di eccesso a quasi.
In questo contesto anche gli indicatori di sentiment e tecnici mostrano dei listini significativamente tirati e che mostrano il fianco a quantomeno una pausa correttiva di breve se non anche di medio periodo. L’AAII risulta di nuovo in eccesso mentre molti indicatori interni al mercato risultano nei pressi di importanti test delle trnedline di crescita di medio e lungo periodo. Naturalmente nulla vieta un estensione ma evidentemente le probabilità che i livelli attuali ed anche più bassi siano rivisti nel prossimo futuro è molto alta.
Il trend è palesemente rialzista ma alcuni segnali di allarme sia di breve che di medio che di lungo vanno monitorati in un contesto di debito che invece che essere calato ha solo cambiato natura e si è ulteriormente parcellizzato. Dagli student loans ai car loans i pericoli non sembrano cessati ed il giro del debito dal privato al pubblico è servito solo a distribuirne meglio gli effetti ma deve essere prima o poi compensato.
Tornando ai mercati l’analisi tecnica (che poi è un'altra modo di fare una analisi del sentiment degli operatori direttamente sui prezzi) ci mostra dei canali rialzisti che hanno supportato la crescita sia di questi anni che di questi ultimi mesi. C’è un canale di lungo che supporta tutta la crescita post grande recessione che lo spoore sta di nuovo testando in questi giorni sia il canale rialzista soprannominabile QEE cioè legato all’ultimo QE doppio perché in acquisto sia sugli MBS che sui Treasury. Nel primo caso il canale è in fase di test (+/-1,5%) mentre nel secondo caso la trend line cresce di circa 5 punti a settimana e si collocherà la prossima settimana intorno ai 1800/1810. (cioè a circa il 3% dai livelli attuali)
Se ci ricordiamo il grafico estratto dal report di Bannister di Stifel dovremmo quasi aver raggiunto lo spike di prezzo che indicava per fine ottobre/inizio novembre e dovremmo correggere ritornando verso la media mobile a 200 giorni.
Stiamo a vedere.
 

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Facciamo una carrellata su alcuni grafici di varie asset class per avere un quadro complessivo:

Cominciamo dal petrolio WTI che si è indebolito molto nei confronti del brent ma a mio modo di vedere non ha molto spazio di discesa in quanto intorno agli 80 dollari c'è il costo di estrazione dei principali poli estrattivi di shale oil....
 

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I BTP, salvo fasi di tensioni politiche evidenziati negli ultimi due episodi (ma si può andare anche indietro..) si sono correlati agli andamenti dei tassi europei e questo è un bene per noi...
 

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C'è una consistente divergenza tra l'andamento del Nikkei con quella dello spoore... da verificare se questo è legato solo al cambio di moneta di riferimento per il funding finanziario o è il segnale di una debolezza strutturale...
 

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per quanto riguarda il mercato cinese, anche esso negli ultimi giorni ha mostrato un certo segnale di debolezza e si sta avvicinando ad un supporto importante; in questo caso da verificare la forza dell'iron ore che nel recente passato ha effettuato minimi prima dell'indice cinese vista la sua correlazione con l'andamento dell'acciaio e vista la forte componente degli investimenti fissi nel GDP cinese. In questo caso non ha ancora cominciato la correzione e se l'indice cinese rimbalza sul supporto immagino che l'iron ore terminerà la correzione senza minimi significativi mentre un ulteriore correzione dovrebbe farne accelerare al ribasso il comportamento.
 

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