Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

In realtà ci potrebbe essere anche deflazione da debito o addirittura per noi paesi occidentali lo scenario peggiore sarebbe la deflazione da debito e l'inflazione da salari emergenti. Una purificazione da scuola austriaca che non auguro neanche al mio peggior nemico.

In ogni caso in questi mesi il trend intermarket che è diventato più confuso perchè gli algoritmi creati nel frattempo dai matematici al servizio delle istituzioni finanziarie si sono fatti più complessi e specifici e quindi ogni indicatore è influenzato da altri indicatori e non solo da uno per cui per poterli identificare occorre sommare o sottrarre le forze di singoli trend per capire il trend complessivo...

Quello che è certo che questi algoritmi hanno creato rotazione settoriale per cui ogni qualvolta dei settori acquisivano andamenti parabolici venivano fatti stornare sulle soglie del bear market per poi poter ripartire da condizioni più sane.

Certamente gli elementi indicati da te possono pasare dal reale alla finanza ed influenzarne i trend ma il primo monitoraggio per capire se ci sono chance di correzioni è la liquidità presente sui mercati se tende a ridursi essendo che il mercato nel frattempo si è ampliato a dismisura soprattuto sul corporate emergente e i rollaggi di anno in anno aumentano significativamente una riduzione della liquidita causerebbe dei problemi di rifinanziamento o di sostenibilita su diversi settori



mamma mia non farmici neanche pensare :(:(
 
Allora stiamo bene o male dicendo la stessa cosa tutti....probabilmente Dduke (e anche io devo essere sincero) è un tantinello avvelenato col pseudoeconomista che viene a tentare di farci fessi dicendo che il collasso dei rendimenti dei Btp è dovuto alle politiche del venditore di pentole....:D:D

Tu invece (giustamente) metti l'accento sul fatto che stanno dove stanno in "attesa" di denari a piggia (o peggio acquisti) da parte della BCE.

(sto facendo degli esempi stupidi solo per cercare di spiegare che probabilmente non vi siete capiti)

poi ....poLca tLoia.....:D.....non litigate....che se la mettete in caciara voi che ci capite per quelli come me che non ci capiscono una mazza diventa tragica.....:sad::D


beh la mia personale opinion è che ci sia stata una spallata ai BTP a luglio 2011 ( si noti, spread giu2011 era circa 200, come da tempo)
la spallata è stata secca, ma compensata da acquisti di BTP da parte BCE
si esegue una falsa manovra del pentolare, che pijava il toro per le palle (a calci però) rimandando le riforme e l'aggiustamento dei conti VA a ICI (ora: IMU) al 2013 (:wall:)
5 agosto la BCE manda letterina al pentolaro:
la sintesi era, fare riforme subito
la firma era, Triquet et Draghon
la implicita promessa era: tu fai riforme, BCE compra altri titoli

il pentolaro promette
e torna a casa ad eseguire: ma Bozzi si mette in mezzo, su pensioni et altro
il pentolare torna in EU e promette ancora
e a casa ancora Bozzi blocca

scatta la scena in pubblico: mr. Pincopallino, lei si fida del pentolaro?
beh, risponde, io veramente ...
risate a scena aperta (non di pincopallino, si noti bene, ma della platea)
schizzo definitivo a quota 500, collasso della credibility

il codazzo seguente è un tentativo di reggere la credibilità e l'orgoglio italiano, respingendo gli aiuti e il commissariamento annesso, al costo di partecipare al salvataggio altrui senza vantiggio alcuno per noi,
pur di mantenere una indipendenza di cui francamente non capisco che ci serva, divisa come è tra ladri, incapaci e populisti_velleitari



chiaro abbastanza, credo :)
cmq, my 2c
 
Ultima modifica:
ADUC - Articolo - Cosa ci dicono 12 anni di ?spread??


12annispread.jpg




Prima del 2008 lo spread fra il BTP ed il BUND era praticamente inesistente. Il minimo è stato toccato il 3 Luglio 2003 con uno spread di 3,9 punti. La media precedente al giugno 2008 era pari a 24 punti di spread. I “guai” sono iniziati ad arrivare nel 2008. Le prime avvisagli si sono viste già nei primi mesi con la prima grande banca d'affari americana (Bear Stearns) che fu salvata dalla FED attraverso JP Morgan. Gli investitori sono diventati sempre più avversi ad ogni forma di rischio e per la prima volta hanno iniziato a distinguere seriamente anche fra varie tipologie di debito sovrano denominato in Euro.
A giugno del 2008 le cose sembrano regolarizzarsi, ma fu un falso segnale. In realtà si può considerare proprio il Giugno 2008 l'inizio del nuovo corso dello spread BTP/BUND. In primo luogo osserviamo come i rendimenti del BUND siano letteralmente crollati da allora (la linea rossa da un'idea del fenomeno) mentre il rendimento del BTP è sostanzialmente stabile, poco sotto il 5%.
Il crack di Lehman ha segnato una nuova mentalità degli investitori. Se Lehman è saltata, può succedere qualsiasi cosa. Questa sempre essere la “lezione” che i mercati hanno appreso. Non è un caso che il primo grande picco dello spared coincide con le turbolenze dei mercati seguenti al crack Lehman. Tra il 2008 ed il 2010 sono scesi sia i rendimenti del BUND che quelli del BTP, ma i rendimenti del BUND sono scesi in maniera molto più accentuata. Questo ha fatto lievitare lo spread sfondando prima quota 100 (quintuplicando la media dei 5 anni precedenti!) e lambendo successivamente quota 200 punti alla fine del 2010.
I primi mesi del 2011 sembrano indicare la strada verso la normalizzazione dello spread che tocca un minimo relativo in area 120 punti, ma – ancora una volta – si trattava di un falso segnale poiché ad aprile 2011 inizia il crollo del rendimento del BUND ed a Luglio 2011 inizia l'esplosione del rendimento dei BTP che tocca il suo massimo (7,22%) il 15 Novembre 2011.
Ad inizio del 2012 il rendimento del BTP torna in zona ordinaria (sotto il 5%) ma il rendimento del BUND continua a scendere. Riprende l'ondata speculativa sui BTP che tocca il suo nuovo apice (è storia recente) a Luglio scorso contemporaneamente al minimo assoluto del rendimento del BUND (1,16%). Arrivano le parole del presidente della BCE, Mario Draghi, a far tornare di nuovo i rendimenti dei BTP sotto il 5%. Scendo ovviamente anche lo spread e ciò è dovuto in maniera non trascurabile (circa 50 punti) anche per l'aumento del rendimento del BUND. Questo è un segnale significativo che il mercato sta iniziando a non prezzare più l'ipotesi di disgregazione dell'Euro.
 
Solitamente è così.. non sempre ma spesso.. diciamo però che spesso la tecnologia se distrugge ricchezza e non la crea o comunque prima la crea e poi la distrugge tendenzialmente farà prima o poi aumentare i disoccupati o diminuire i salari...


di solito la tecnologia è inizialmente deflazionistica, in seguito il sistema si adatta e si creano nuove opportunità professionali all' interno del nuovo scenario...fino al prox ciclo di innovazione, e così via; uno dei (tanti) problemi di noi occidentali è a mio avviso riconducibile all' ingresso repentino di nuovi grandi produttori (e classi di salariati) che hanno alterato pesantemente la ritmica dei cicli di rinnovamento... solo uno dei vari problemi incrociati che si sono abbattuti sul sistema negli ultimi 15 anni :rolleyes:


un esempio di scuola è la frizione fra Uber e tassisti a Milano, di scuola italica, ovviamente...
 
di solito la tecnologia è inizialmente deflazionistica, in seguito il sistema si adatta e si creano nuove opportunità professionali all' interno del nuovo scenario...fino al prox ciclo di innovazione, e così via; uno dei (tanti) problemi di noi occidentali è a mio avviso riconducibile all' ingresso repentino di nuovi grandi produttori (e classi di salariati) che hanno alterato pesantemente la ritmica dei cicli di rinnovamento... solo uno dei vari problemi incrociati che si sono abbattuti sul sistema negli ultimi 15 anni :rolleyes:


un esempio di scuola è la frizione fra Uber e tassisti a Milano, di scuola italica, ovviamente...

Ci sono due tipi di tecnologie o meglio solitamente c'è un mix di due fenomeni per cui sicuramente la tecnologia tende a distruggere ciò che c'era prima ed a ricrearne di nuovo ma dal punto di vista del lavoro dipende da che tipo di tecnologia viene implementata; ci sono tecnologie che tendono ad affiancarsi a precedenti business ed a far aumentare quindi il mercato del lavoro ed altre che lo sostituiscono e quindi sostituiscono e distruggono.

A mio modo di vedere il più grande problema e contemporaneamente soluzione di questi ultimi 40 anni è stato il fiat money; la moneta si espansa a dismisura creando opportunità ma anche distruzione come è normale che sia. I paesi occidentali hanno usato il debito e non l'innovazione e gli investimenti (salvo rari casi come appunto gli USA anche se anche loro sono in forte calo di R&D) per compensare la perdita produttiva mantenendo grazie alla compressione dei rendimenti (altro fenomeno riconducibile alla fiat money) sistemi produttivi che prima non sarebbero sopravvissuti.

Ora questo equilibrio è saltato e le conseguenze non ancora certe; le crisi di questi anni sono stati dei tentativi di aggiustamento di queste tendenze, degli avvertimenti ai manovratori ma non è detto che le forze in campo prendano la direzione voluta.
 
di solito la tecnologia è inizialmente deflazionistica, in seguito il sistema si adatta e si creano nuove opportunità professionali all' interno del nuovo scenario...fino al prox ciclo di innovazione, e così via; uno dei (tanti) problemi di noi occidentali è a mio avviso riconducibile all' ingresso repentino di nuovi grandi produttori (e classi di salariati) che hanno alterato pesantemente la ritmica dei cicli di rinnovamento... solo uno dei vari problemi incrociati che si sono abbattuti sul sistema negli ultimi 15 anni :rolleyes:


un esempio di scuola è la frizione fra Uber e tassisti a Milano, di scuola italica, ovviamente...


IMHO una delle vie d'uscita alla crisi è infatti una nuova killer_technology che creerà nuovi mercati eo sfrutterà in modo diverso gli esistenti:
esempi a muzzo:
nanotech 'diffuse'
scoperte biomedicali dirompenti
livelli maggiori di efficienza dei pannelli solari
e chissà cosa ...

oppure basterebbe un tasso di natalità inferiore in asia/africa per cambiare il mondo ...
 
I cagnacci e compagnia cantante continuano a tentare di impedire il south stream.
 
Ci sono due tipi di tecnologie o meglio solitamente c'è un mix di due fenomeni per cui sicuramente la tecnologia tende a distruggere ciò che c'era prima ed a ricrearne di nuovo ma dal punto di vista del lavoro dipende da che tipo di tecnologia viene implementata; ci sono tecnologie che tendono ad affiancarsi a precedenti business ed a far aumentare quindi il mercato del lavoro ed altre che lo sostituiscono e quindi sostituiscono e distruggono.

A mio modo di vedere il più grande problema e contemporaneamente soluzione di questi ultimi 40 anni è stato il fiat money; la moneta si espansa a dismisura creando opportunità ma anche distruzione come è normale che sia. I paesi occidentali hanno usato il debito e non l'innovazione e gli investimenti (salvo rari casi come appunto gli USA anche se anche loro sono in forte calo di R&D) per compensare la perdita produttiva mantenendo grazie alla compressione dei rendimenti (altro fenomeno riconducibile alla fiat money) sistemi produttivi che prima non sarebbero sopravvissuti.

Ora questo equilibrio è saltato e le conseguenze non ancora certe; le crisi di questi anni sono stati dei tentativi di aggiustamento di queste tendenze, degli avvertimenti ai manovratori ma non è detto che le forze in campo prendano la direzione voluta.



quello che intendevo parlando di "problemi incrociati"; a cui si aggiunge, nel caso europeo, un' architettura monetaria costruita a rovescio (secondo me anche di proposito, ma qui il discorso si farebbe lungo e inevitabilmente politico) che sta eliminando, come una patologia autoimmune, una parte del sistema, o meglio, la sta trasformando...
 

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