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OCCUPAZIONE: ITALIA, DISOCCUPATI LUNGO TERMINE AL TOP, TRA GIOVANI TRIPLO MEDIA OCSE
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 lug - In Italia l'incidenza della disoccupazione di lunga durata - la frazione di disoccupati in cerca di un impiego da piu' di un anno - e' la terza piu' alta dell'Ocse e colpisce i piu' giovani e i piu' anziani in misura decisamente maggiore che in altri Paesi, con un forte aumento rispetto all'ante-crisi. Come emerge dal 'Rapporto annuale dell'Occupazione' diffuso oggi dall'Ocse, nella Penisola la disoccupazione di lungo termine e' salita al 61,1% nel 2014 dal 56,9% del 2013 e dal 47,5% del 2007, contro una media Ocse del 35,2% lo scorso anno. Solo la Grecia (73,5%) e la Repubblica Slovacca (66,8%) hanno dati peggiori. Come rileva il rapporto, per altro, l'incidenza e' circa un punto percentuale sotto il picco raggiunto nel quarto trimestre 2014. Tra gli 'over 55' l'incidenza e' del 67,8%, quasi 7 punti in piu' del 2013 e 14 punti in piu' rispetto all'ante-crisi contro una media Ocse del 38,5%. Tra i giovani fino a 24 anni i disoccupati di lungo termine in Italia sono il 59,7% contro il 41% ante crisi e quasi il triplo rispetto alla media Ocse che e' del 21,8%, in miglioramento dal 22,8% del 2013. Solo la Grecia con il 60,1% ha una situazione piu' critica. L'Italia e' al terzo posto (dopo Grecia e Spagna) tra i Paesi Ocse per disoccupazione giovanile al 42,7% nel 2014, piu' del doppio rispetto al 20,4% del 2007. Non solo, piu' di un giovane su quattro di eta' inferiore ai 29 anni non e' ne' occupato ne' in formazione (Neet) - il terzo peggiore dato dell'Ocse dopo Turchia e Grecia, con un aumento degli inattivi del 40% dall'inizio della crisi. Tuttavia - rileva l'Ocse - le prospettive dei giovani sul mercato del lavoro si sono stabilizzate nell'ultimo anno. La disoccupazione italiana - segnala inoltre l'Ocse - ha cominciato a diminuire dal picco del 13% raggiunto nel novembre 2014 al tasso del 12,4% nel maggio scorso, ma resta 1,3 punti percentuali sopra la media dell'area euro.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 lug - In Italia l'incidenza della disoccupazione di lunga durata - la frazione di disoccupati in cerca di un impiego da piu' di un anno - e' la terza piu' alta dell'Ocse e colpisce i piu' giovani e i piu' anziani in misura decisamente maggiore che in altri Paesi, con un forte aumento rispetto all'ante-crisi. Come emerge dal 'Rapporto annuale dell'Occupazione' diffuso oggi dall'Ocse, nella Penisola la disoccupazione di lungo termine e' salita al 61,1% nel 2014 dal 56,9% del 2013 e dal 47,5% del 2007, contro una media Ocse del 35,2% lo scorso anno. Solo la Grecia (73,5%) e la Repubblica Slovacca (66,8%) hanno dati peggiori. Come rileva il rapporto, per altro, l'incidenza e' circa un punto percentuale sotto il picco raggiunto nel quarto trimestre 2014. Tra gli 'over 55' l'incidenza e' del 67,8%, quasi 7 punti in piu' del 2013 e 14 punti in piu' rispetto all'ante-crisi contro una media Ocse del 38,5%. Tra i giovani fino a 24 anni i disoccupati di lungo termine in Italia sono il 59,7% contro il 41% ante crisi e quasi il triplo rispetto alla media Ocse che e' del 21,8%, in miglioramento dal 22,8% del 2013. Solo la Grecia con il 60,1% ha una situazione piu' critica. L'Italia e' al terzo posto (dopo Grecia e Spagna) tra i Paesi Ocse per disoccupazione giovanile al 42,7% nel 2014, piu' del doppio rispetto al 20,4% del 2007. Non solo, piu' di un giovane su quattro di eta' inferiore ai 29 anni non e' ne' occupato ne' in formazione (Neet) - il terzo peggiore dato dell'Ocse dopo Turchia e Grecia, con un aumento degli inattivi del 40% dall'inizio della crisi. Tuttavia - rileva l'Ocse - le prospettive dei giovani sul mercato del lavoro si sono stabilizzate nell'ultimo anno. La disoccupazione italiana - segnala inoltre l'Ocse - ha cominciato a diminuire dal picco del 13% raggiunto nel novembre 2014 al tasso del 12,4% nel maggio scorso, ma resta 1,3 punti percentuali sopra la media dell'area euro.
