BERLINO (WSI) - La Banca Centrale Europea è pronta ad agire nuovamente a sostegno dell'economia del continente. Lo ha fatto capire il suo chief economist, Peter Praet.
Il calo clamoroso dei prezzi delle materie prime, unito ai segnali di debolezza preoccupanti sul fronte economico, potrebbero spingere l'istituto guidato da Mario Draghi a intervenire ancora una volta, per impedire che gli obiettivi in termini di inflazione non vengano mancati.
La banca di Francoforte ha già avviato un piano senza precedenti di stimolo monetario, che prevede l'acquisto di titoli di stato dell'area euro al ritmo 600 milioni al mese fino a settembre dell'anno prossimo.
"Gli ultimi sviluppi nell'economia mondiale e nei mercati delle materie prime hanno aumentato i rischi al ribasso" sul fronte inflativo. È più difficile ora raggiungere un'inflazione sostenibile verso l'obiettivo del 2%, "il rischio che questo non avvenga è aumentato", secondo Praet.
"Il consiglio direttivo monitorerà da vicino tutte le informazioni in arrivo" e Praet non esclude un possibile incremento dell'intensità del piano di Quantitative Easing sia nella sua portata sia nella sua durata.
"Non ci sarà ambiguità nella volontà e capacità del consiglio di agire semmai se ne dovesse presentare la necessità.
SECONDO ME VUOL DIRE CHE SIAMO MESSI MOLTO MALE se per un 15% di storno invocano un altro BAZOOKA