Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

''Quando si parlerà di aumento di capitale ci piacerebbe ritrovare tutti insieme, con i nostri azionisti, un nuovo socio che condivida il progetto ma che non sia un gruppo bancario''. È stato questo il passaggio fondamentale dell'intervento che il presidente Alessandro Profumo ha tenuto questa mattina all'assemblea del Monte dei Paschi. ''Chi pensa di lasciare a Siena una banca con una base patrimoniale debole si sbaglia'', ha aggiunto il banchiere, sottolineando che l'aumento da un miliardo previsto per il 2014 è un passaggio necessario per il rilancio della banca.



Fallo sottoscrivere a Boccia e Gargamella :-o
 
''Quando si parlerà di aumento di capitale ci piacerebbe ritrovare tutti insieme, con i nostri azionisti, un nuovo socio che condivida il progetto ma che non sia un gruppo bancario''. È stato questo il passaggio fondamentale dell'intervento che il presidente Alessandro Profumo ha tenuto questa mattina all'assemblea del Monte dei Paschi. ''Chi pensa di lasciare a Siena una banca con una base patrimoniale debole si sbaglia'', ha aggiunto il banchiere, sottolineando che l'aumento da un miliardo previsto per il 2014 è un passaggio necessario per il rilancio della banca.



Fallo sottoscrivere a Boccia e Gargamella :-o

Sarà l'adunanza delle coop rosse :V
 
Rai: cda approva bilancio 2012. Perdita di 244,6 mln
23 Aprile 2013 - 20:31
(ASCA) - Roma, 23 apr - Il Consiglio di Amministrazione della RAI riunito oggi in Viale Mazzini e presieduto da Anna Maria Tarantola ha approvato il bilancio 2012 del Gruppo. La Rai - si legge in una nota dell'azienda - si conferma, anche nel 2012, leader indiscusso nel mercato televisivo generalista e specializzato con il 39,8% di share complessivo nelle 24 ore e con il 41,3% nella fascia di prima serata.

I risultati consolidati del Gruppo nel 2012, pur in presenza dei positivi effetti indotti da azioni intraprese sul fronte della riduzione delle principali voci di costo aziendali, hanno inevitabilmente risentito del contesto economico in netto deterioramento rispetto all'anno precedente. I ricavi del Gruppo ammontano a 2.786,5 milioni di Euro, riflettendo una riduzione di 211,8 milioni di Euro, interamente attribuibile a una caduta dei ricavi pubblicitari.

Sul versante dei costi operativi, i costi esterni ammontano a 1.284,8 milioni di Euro, in aumento di 34 milioni di euro rispetto al 2011; neutralizzando l'onere dei grandi eventi sportivi che caratterizzano gli anni pari, i costi sono stati in realta' ridotti per 109 milioni di euro, principalmente per effetto di azioni volte al contenimento dei costi. Il costo del lavoro e' pari a 1.015,3 milioni, sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente.

Sul risultato - spiega l'azienda - incidono infine oneri straordinari per 50,9 milioni di Euro principalmente connessi agli accantonamenti per incentivazioni all'esodo mirate alla riduzione dei costi di struttura attraverso pensionamenti anticipati di dipendenti, appartenenti a tutte le categorie professionali.

In relazione ai predetti fenomeni il Gruppo Rai registra dunque nel 2012 una perdita di 244,6 milioni di Euro rispetto ai 4 milioni di attivo del 2011.

La posizione finanziaria netta del Gruppo Rai al 31 dicembre 2012 risulta negativa per 366,2 milioni di Euro, con un peggioramento di 93,8 milioni di Euro. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2012 ammonta a 290,9 milioni di Euro. Il Bilancio 2012 e' stato approvato con sei voti a favore e 2 astenuti, i consiglieri Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi.



Direi un risultato splendido, anche qui si vede la svolta efficientista di marietto :-o
 
non per contraddirti quando hai le palle girate... ma non credo che abbiamo un nuovo governo berlusconi... semmai abbiamo un nuovo governo Andreotti... e devo dirti che di tutte le inutile proposte che ho sentito è il meno peggio che potesse uscire...
io lo valuto positivamente per due ragioni:
1) Letta, sicuramente meglio di Bersani e di Amato ha capito che deve dare dei segnali forti, che aprtono dall'andare al quirinale con la propria auto (demagogia, ma serve anche quello, soprattutto alla luce dei fatti di ieri), dall'avere ministri giovani e che servono immediatamente delle misure per svecchiare il paese (i punti da affrontare li conosciamo); inoltre ha capito che il sistema deve essere modificato dall'interno, facendoci la pace prima per iniziare a smantellarlo (cosa che io rimprovero ai grillini di non avern non solo contemplato, ma proprio non capito, e questo è un gravissimo vuoto di ingelligenza politica)... e ti dico che vista la tragicità della situazione credo che qualcosa lo faranno presto ù, magari non risolutivo, eprchè parliamoci chiaro... la sedia piace pure a loro.
2) L'italia non è un paese pronto per il sistema elettorale maggioritario. Quello sucito sabato è un pentapartito proporzionale (Cenecellianamente perfetto al decimale)... o meglio, la classe dirigente italiana non è pronta al maggioritario... figuriamoci al semipresidenzialismo... come ho deto sabato, Craxi aveva ragione quando consigliava di andare al mare...
ciò detto... io gli lascio il beneficio del dubbio per due mesi epr capire cosa farà

e sono imbufalito per non essere andato long over!!! :wall::wall:

che ne dici? :D ho scritto di fretta e forse sono stato un po' spigoloso, ma il tono vuole essere di discussione e non di provocazione.



ciao Eddie :)

come contributo, posto qualche riflessione che a mio parere merita di essere considerata, malgrado sia farina del sacco di chi avrebbe potuto portare almeno una ventina di deputati che sarebbero forse stati utili in questo parlamento, e invece si è bruciato come l' ultimo degli sprovveduti (per non dire altro :rolleyes:)

" il nodo economia-finanza pubblica. Andrei piano, prima di elevare inni al nuovo titolare dell'Economia. Certo, Saccomanni è persona di grande rilievo e solida esperienza nei fori internazionali. Draghi ha saldato il conto, avendogli preferito alla guida di Bankitalia Ignazio Visco. Il collegamento Quirinale-Bce sarà strettissimo. Ma Saccomanni appartiene a una cultura di sobria sinistra istituzional-riformista, come Enrico Giovannini, altra figura di comprovata esperienza internazionale, e che dall'Istat passa al Lavoro. Ricordate che nel documento economico dei saggi di Napolitano NON venivano ravvisati margini per energici tagli di spesa improduttiva a favore di abbattimento d'imposta su lavoro e impresa, il vero nodo per favorire la crescita. Si individuava una via diversa, quella di devolvere tutti gli eventuali margini di finanza pubblica resi possibili dalla lotta all'evasione o da concessioni europee al solo – pur necessario – finanziamento degli ammortizzatori sociali e delle emergenze. Se questo fosse il criterio, e va aggiunta la richiesta elettoralistica del Pdl su IMU, poi la copertura del mancato punto di IVA di cui è già previsto nei conti pubblici l'aumento, e infine il tentativo di coprire il mancato avvio TARES posposto a dicembre, ecco che ci sarebbe già un punto secco di Pil di fabbisogno da coprire SENZA AVER DIMINUITO DI UN EURO il prelievo su lavoro-impresa. Per chi la pensa come me, giocoforza bisogna dunque tenere la guardia alta. Bisognerebbe puntare con decisione ai 2 punti di Pil di spesa pubblica in più in Italia rispetto a Germania sui costi generali della PA – non welfare da tagliare – e sul punto di Pil di maggior spesa in costi della politica, per finanziare una primo energico step di sgravi d'imposta a lavoro-impresa. E bisognerebbe metter mano al punto su cui quasi nessuno insiste – tranne Alesina-Giavazzi, FARE ne ha parlato inascoltata in campagna elettorale - cioè quello di un intervento sistemico – italiano e incardinato senza scandalo in aiuti europei - sulla questione delle sofferenze bancarie, arrivate a 10 punti di Pil, e che vincolano capitale aggiuntivo alle banche con conseguente ulteriore stretta del credito. Il governo Letta – a prescindere dalla stima per lui personalmente e per chi lo compone – ha la possibilità politica e parlamentare di fare questo? E' molto difficile immaginarlo. L'unica è augurarserlo, ma incalzandolo."
 
Buongiorno a tutti :rolleyes:
Quando l'ho sentita al tg ho rischiato di morire strozzata (mai guardare il tg pranzando :-o:wall::wall::wall:)

Berlusconi “padre costituente”: “Presiederò la Convenzione per le riforme”
Dopo aver fatto fallire la Bicamerale del '97 presieduta da D'Alema, il Cavaliere ci riprova. "Forte" di due condanne e tre prescrizioni (una per corruzione di giudici), dice: "Sarò io a guidarla"


Una Convenzione per le riforme per dare una nuova architettura allo Stato di un Paese altrimenti ingovernabile. Silvio Berlusconi, con questo ragionamento, si candida a presiedere l’organismo per avviare il dialogo tra le forze parlamentari per un rinnovamento della struttura istituzionale. Oltre al programma del governo – che sarà presentato nel pomeriggio da Enrico Letta alla Camera – il presidente del Consiglio lancerà anche la Convenzione. ”Si farà una convenzione per le riforme – ha spiegato lo stesso ex presidente del Consiglio alla Telefonata di Canale 5 – e nel corso delle trattative per la formazione del governo si è determinato che, alla guida di questo organismo, vada un esponente indicato dal Pdl. Immagino che sia io a guidarla, perché nei nove anni che sono stato presidente del Consiglio ho avuto modo di verificare le difficoltà di guidare il Paese”.


E’ tutto da capire se la Convenzione avrà poteri “referenti” o “redigenti”, come si dice in linguaggio di diritto costituzionale. Da una parte i testi devono essere esaminati preventivamente, per relazionare alle Camere prima dell’approvazione. In sede redigente, oltre ad esaminare il testo del disegno di legge, possono, su delega dell’Assemblea, elaborare il testo definitivo dei singoli articoli. In questo caso il testo dovrà essere approvato, ma senza dichiarazioni di voto, dall’Assemblea sia per singoli articoli che globalmente. In questo secondo caso, tuttavia, si tratterebbe di leggi costituzionali che avrebbero bisogno di due letture per ogni ramo del Parlamento.
Verosimilmente tutto questo non potrà trovarsi all’interno del discorso di Letta alle Camere. Ma i punti forti sono comunque due. Da una parte la riforma dei regolamenti parlamentari per cercare di snellirli e andare verso una velocizzazione dell’iter legislativo. Dall’altra – forse il capitolo più importante – la riformulazione del sistema di governo: premierato forte o semipresidenzialismo alla francese che potrebbe dare il via anche alla riforma elettorale disegnata sui meccanismi di quel Paese. La nuova bicamerale da cui dovrà scaturire soprattutto la nuova legge elettorale: in questa discussione ovviamente il centrodestra potrà fa valere il suo peso nella formazione del governo.
Dunque Berlusconi si ritaglia un ruolo da statista, da padre costituente. Nonostante a oggi abbia messo in fila una prescrizione per corruzione dei giudici nella vicenda Mondadori (che poi ha dato il via alla causa e al maxi-risarcimento dovuto a De Benedetti), un’altra prescrizione per il finanziamento illecito a Bettino Craxi, le due sentenze di non luogo a procedere in diversi processi perché il suo governo ha cambiato la legge sul falso in bilancio, due sentenze di condanna per violazione del segreto d’ufficio e evasione fiscale (con pene rispettivamente di un anno e 4 anni) e un processo – ancora in corso – per concussione e prostituzione minorile (il caso Ruby).
Durante il colloquio con i suoi nuovi ministri, ieri il Cavaliere ha vantato addirittura una paternità ideale del governo, rivendicandolo come risultato di una strategia lucidamente perseguita dal giorno successivo alle elezioni: la politica delle larghe intese. “Dopo che mi sono battuto per farla digerire al Pd - è il ragionamento - come avrei io potuto tirarmi indietro all’ultimo momento?”. Il suo pensiero è già avanti, a un quadro di spericolate scomposizioni e ricomposizioni del quadro politico che oggi potrebbero sembrare pura fantascienza: i moderati tutti insieme alleati, e gli estremisti di ogni sorta relegati nell’angolo. “Per dare vita al governo Letta – ha ribadito – abbiamo posto una precisa condizione e cioè che si approvino subito le misure di rilancio dello sviluppo che abbiamo indicato nel nostro programma”, che mette la restituzione dell’Imu e una sostanziale “museruola” a Equitalia ai primi posti contro quelli che chiama “le sue prepotenze e metodi violenti”. Quindi ha sottolineato che si aspetta segnali da Letta sui “punti irrinunciabili per noi che il premier si è impegnato a realizzare, o quantomeno “si è impegnato – osserva ancora – a citarli nel suo discorso”. E comunque, se questo governo dovesse fallire, l’unica strada sarà il voto, anche se sarà difficile presentarsi davanti agli italiani dopo un simile fallimento.
 
***Usa: +0,2% redditi personali marzo, +0,2% le spese (RCO)

***Usa: +0,2% redditi personali marzo, +0,2% le spese (RCO)



(RADIOCOR) 29-04-13 14:31:26 (0311) 0 NNNN
 
Germania: -0,5% m/m inflazione preliminare aprile (+1,2% a/a)
Dowjones

(END) Dow Jones Newswires

April 29, 2013 08:26 ET (12:26 GMT)



per lo meno, dopo un dato del genere, non si potranno opporre al taglio dei tassi (che per conto mio serve a poco o nulla, ma tant'è)
 
Buongiorno a tutti :rolleyes:
Quando l'ho sentita al tg ho rischiato di morire strozzata (mai guardare il tg pranzando :-o:wall::wall::wall:)

Berlusconi “padre costituente”: “Presiederò la Convenzione per le riforme”
Dopo aver fatto fallire la Bicamerale del '97 presieduta da D'Alema, il Cavaliere ci riprova. "Forte" di due condanne e tre prescrizioni (una per corruzione di giudici), dice: "Sarò io a guidarla"


Una Convenzione per le riforme per dare una nuova architettura allo Stato di un Paese altrimenti ingovernabile. Silvio Berlusconi, con questo ragionamento, si candida a presiedere l’organismo per avviare il dialogo tra le forze parlamentari per un rinnovamento della struttura istituzionale. Oltre al programma del governo – che sarà presentato nel pomeriggio da Enrico Letta alla Camera – il presidente del Consiglio lancerà anche la Convenzione. ”Si farà una convenzione per le riforme – ha spiegato lo stesso ex presidente del Consiglio alla Telefonata di Canale 5 – e nel corso delle trattative per la formazione del governo si è determinato che, alla guida di questo organismo, vada un esponente indicato dal Pdl. Immagino che sia io a guidarla, perché nei nove anni che sono stato presidente del Consiglio ho avuto modo di verificare le difficoltà di guidare il Paese”.


E’ tutto da capire se la Convenzione avrà poteri “referenti” o “redigenti”, come si dice in linguaggio di diritto costituzionale. Da una parte i testi devono essere esaminati preventivamente, per relazionare alle Camere prima dell’approvazione. In sede redigente, oltre ad esaminare il testo del disegno di legge, possono, su delega dell’Assemblea, elaborare il testo definitivo dei singoli articoli. In questo caso il testo dovrà essere approvato, ma senza dichiarazioni di voto, dall’Assemblea sia per singoli articoli che globalmente. In questo secondo caso, tuttavia, si tratterebbe di leggi costituzionali che avrebbero bisogno di due letture per ogni ramo del Parlamento.
Verosimilmente tutto questo non potrà trovarsi all’interno del discorso di Letta alle Camere. Ma i punti forti sono comunque due. Da una parte la riforma dei regolamenti parlamentari per cercare di snellirli e andare verso una velocizzazione dell’iter legislativo. Dall’altra – forse il capitolo più importante – la riformulazione del sistema di governo: premierato forte o semipresidenzialismo alla francese che potrebbe dare il via anche alla riforma elettorale disegnata sui meccanismi di quel Paese. La nuova bicamerale da cui dovrà scaturire soprattutto la nuova legge elettorale: in questa discussione ovviamente il centrodestra potrà fa valere il suo peso nella formazione del governo.
Dunque Berlusconi si ritaglia un ruolo da statista, da padre costituente. Nonostante a oggi abbia messo in fila una prescrizione per corruzione dei giudici nella vicenda Mondadori (che poi ha dato il via alla causa e al maxi-risarcimento dovuto a De Benedetti), un’altra prescrizione per il finanziamento illecito a Bettino Craxi, le due sentenze di non luogo a procedere in diversi processi perché il suo governo ha cambiato la legge sul falso in bilancio, due sentenze di condanna per violazione del segreto d’ufficio e evasione fiscale (con pene rispettivamente di un anno e 4 anni) e un processo – ancora in corso – per concussione e prostituzione minorile (il caso Ruby).
Durante il colloquio con i suoi nuovi ministri, ieri il Cavaliere ha vantato addirittura una paternità ideale del governo, rivendicandolo come risultato di una strategia lucidamente perseguita dal giorno successivo alle elezioni: la politica delle larghe intese. “Dopo che mi sono battuto per farla digerire al Pd - è il ragionamento - come avrei io potuto tirarmi indietro all’ultimo momento?”. Il suo pensiero è già avanti, a un quadro di spericolate scomposizioni e ricomposizioni del quadro politico che oggi potrebbero sembrare pura fantascienza: i moderati tutti insieme alleati, e gli estremisti di ogni sorta relegati nell’angolo. “Per dare vita al governo Letta – ha ribadito – abbiamo posto una precisa condizione e cioè che si approvino subito le misure di rilancio dello sviluppo che abbiamo indicato nel nostro programma”, che mette la restituzione dell’Imu e una sostanziale “museruola” a Equitalia ai primi posti contro quelli che chiama “le sue prepotenze e metodi violenti”. Quindi ha sottolineato che si aspetta segnali da Letta sui “punti irrinunciabili per noi che il premier si è impegnato a realizzare, o quantomeno “si è impegnato – osserva ancora – a citarli nel suo discorso”. E comunque, se questo governo dovesse fallire, l’unica strada sarà il voto, anche se sarà difficile presentarsi davanti agli italiani dopo un simile fallimento.

Mia cara Dany, vedila così, in un paese di chiappette d'oro, almeno lui ama ancora le donne. :V :wall:
 

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