Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 2

Si da noi hai ragione anche se avrai notato che dall'inizio dell'anno stanno aumentando la componente HY dei fondi a cedola ma io parlavo dei flussi USA che mostrano dall'inizio dell'anno una forte domanda degli ETF obbligazionari corporate e HY ma che è concentrata sui titoli variabili e short term, anche il recente spike di nuovi ingressi sul corporate sembrerebbe legato a switch dai singoli titoli agli ETF propedeutici a ridurre il rischio di portafoglio.

Grazie della risposta Gipa, avevo capito che ti riferissi ai flussi USA, grafici interessanti e, su di noi te lo confermo, è proprio come sostieni tu.:up:
 
Due riflessioni sparse: cominciamo da questa interessante analisi che mette a confronto l'andamento del Dow aggiustato per l'inflazione il P/E ratio calcolato secondo il metodo di Shiller e i periodi temporali di rialzo più lunghi in termini di intensità del rialzo in particolare prendendo in considerazione i periodi di 20 mesi in cui percentualmente ci sono stati più mesi positivi. Se maggio chiudesse positivo sul dow deflazionato sarebbe il 17 mese sugli ultimi 20 che l'indice chiude positivo con una % che raggiungerebbe gli stessi livelli raggiunti solo altri due volte dal dow deflazionato dal 1900 ad oggi.

Questi due periodi sono avvenuti nel 1936 il primo e nel 1951 il secondo.

Nel primo caso l'indice fece il top ad inizio 1937 e poi comincio una lunga fase di consolidamento durato diversi anni mentre nel secondo caso il mercato si imbarco dopo una breve fase piatta il mercato si imbarcò in un bull market senza precedenti.

La differenza fra le due situazioni sono molteplici, tra l'altro nel 1951 gli USA misero in piedi la exit strategy dagli acquisti di titoli di stato con cap fatti dalla FED durante il periodo bellico e continuato negli anni successivi mentre ad ora l'exit strategy sembra un discorso ancora lontano.

In ogni caso una differenza reale è data dalle valutazioni fondamentali dei due periodi. mentre nel 1936 il P/E di shiller era a livelli sopra a 20 e quindi sovraquotato il P/E del 1951 era intorno ad 11 e quindi basso rispetto ad una valutazione mediana.

la situazione attuale è molto piu simile dal punto di vista fondamentale al periodo intorno al 1936.
 

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Due riflessioni sparse: cominciamo da questa interessante analisi che mette a confronto l'andamento del Dow aggiustato per l'inflazione il P/E ratio calcolato secondo il metodo di Shiller e i periodi temporali di rialzo più lunghi in termini di intensità del rialzo in particolare prendendo in considerazione i periodi di 20 mesi in cui percentualmente ci sono stati più mesi positivi. Se maggio chiudesse positivo sul dow deflazionato sarebbe il 17 mese sugli ultimi 20 che l'indice chiude positivo con una % che raggiungerebbe gli stessi livelli raggiunti solo altri due volte dal dow deflazionato dal 1900 ad oggi.

Questi due periodi sono avvenuti nel 1936 il primo e nel 1951 il secondo.

Nel primo caso l'indice fece il top ad inizio 1937 e poi comincio una lunga fase di consolidamento durato diversi anni mentre nel secondo caso il mercato si imbarco dopo una breve fase piatta il mercato si imbarcò in un bull market senza precedenti.

La differenza fra le due situazioni sono molteplici, tra l'altro nel 1951 gli USA misero in piedi la exit strategy dagli acquisti di titoli di stato con cap fatti dalla FED durante il periodo bellico e continuato negli anni successivi mentre ad ora l'exit strategy sembra un discorso ancora lontano.

In ogni caso una differenza reale è data dalle valutazioni fondamentali dei due periodi. mentre nel 1936 il P/E di shiller era a livelli sopra a 20 e quindi sovraquotato il P/E del 1951 era intorno ad 11 e quindi basso rispetto ad una valutazione mediana.

la situazione attuale è molto piu simile dal punto di vista fondamentale al periodo intorno al 1936.



:eek::eek::eek:...son senza parole Gipa...posti roba fuori dal comune:up:, da stroppicciarsi gli occhi;)
 
Interessante grafico sull'andamento degli initial claims ed il tasso di disoccupazione USA con alcune delucidazioni.
 

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Tu ci credi?...che non danneggeranno i mercati e che lo faranno?

Bà, non sono di certo all'altezza di aver una idea su questo, di certo però a livello di corsi mi aspetterei di certo un riallineamento a tale procedura fino ad raggiungere l'eccesso opposto, insomma il classico elestico nelle quotazioni.

Se per caso il mercato inizia a prezzare tale avvenimento, allora ci sarà il classico movimento del "esci e capisci".

Altro discorso, IBEX, bruttissimo movimento venerdì.

Sciao ;)
 
Il rendimento delle obbligazioni HY è su nuovi minimi ma la cosa sembrerebbe razionale se confrontiamo il rendimento delle stesse con il rendimento del decennale americano; vi è però un problema legato al real prezzo del decennale americano; infatti sebbene il decennale americano quoti con rendimenti sotto il 2% è evidente che il suo rendimento è messo sotto pressione dagli acquisi della FED; ora fare una stima di quanto sconto il rendimento prezzi è molto difficile ma si può dire che il decennale USA allo stato attuale regali almeno tra i 100 ed i 150 bps di rendimento per cui lo sprad tra i due valori sarebbe davvero ben piu stretto per cui occhio ai valori di quel settore che non è comprato dalla FED.
 

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