QUEST'ANNO IL VISCHIO ME LO SONO FUMATO

"Conte continua a ripetere che 'non ci sarà vincolo di obbligatorietà' ma il governo ha già pronta la soluzione:

solo chi sceglie di fare il vaccino potrà avere 'una maggiore mobilità'.


Come?

Attraverso il rilascio di un patentino vaccinale.

Il governo lo vede come un compromesso tra chi all’interno della maggioranza e del Cts preme per l’obbligatorietà e chi no.

Ma a farne le spese saranno comunque gli italiani".


Ci sono proposte per una valutazione per una maggiore mobilità per chi fa il vaccino, non abbiamo deciso nulla”, le parole di Conte. "


E subito torna alla mente quel post di Di Maio in cui diceva che il governo 'permette' ai cittadini…


Siamo sull’orlo di una crisi della democrazia, ma tutti fanno finta di niente"
 
Ahahahahahah il paradiso dei dementi.

E' una vera e propria provocazione quella che il ministro del Lavoro,
Nunzia Catalfo lancia a Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza.


Proprio mentre Italia Viva chiede di smetterla con quell'assistenzialismo, e di pensare a creare posti di lavoro (“meno rdc e più lavoro”)

la Catalfo infatti in una intervista a Repubblica annuncia nel prossimo decreto ristori un finanziamento extra fra 800 milioni e 1 miliardo di euro

destinato a pagare ulteriori redditi di cittadinanza
.


“di fatto è l'unica misura di contrasto alla povertà in Italia”, dice lei, “meno male che esiste”.


Al ministro deve essere allora sfuggito quanto pubblicato da Il Tempo in edicola il 4 gennaio,
che svela un rapporto sul rdc scritto dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio,
l'autorità indipendente che controlla l'impatto economico delle misure sui conti pubblici.


In quel documento si svela come grazie alla caduta di alcune condizioni restrittive decisa con la pandemia,

ci sia stato un boom di richieste del reddito di chi lavorava in nero, quindi anche degli evasori fiscali totali

che risultano nullatenenti, oltre che a braccia impiegate dalla criminalità organizzata.



Quei soldi si buttano dunque via, proprio nel modo contestato da Renzi che chiede una svolta radicale al governo.


Con quel miliardo provocazione la Catalfo rischia di accelerare la fine dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
 
Enrico Montesano in un'intervista a La Verità torna sulle sue posizioni critiche
contro le misure del governo nella lotta al coronavirus e le verità ufficiali sulla pandemia.

Accuse che gli sono valse l'etichetta di negazionista.

"Non ne posso più di questa parola, la trovo inappropriata.
Casomai i negazionisti sono quelli che negano la realtà delle cose, non chi la difende o diffonde.
E poi è un termine nato per l'Olocausto, non c'entra".

Perché, sostiene, che il Covid ci sia è un dato di fatto:

"è una forma di influenza virulenta e rognosa, e se si sbagliano o ritardano le terapie - in maniera colpevole - causa poi rischi e pericoli per la vita".


Anche sui vaccini l'attore romano non si nasconde: non sono un No vax, dice, "io di vaccini ne ho fatti tanti".

Ma anche qui coltiva dubbi.

L'Aifa "dice che, anche se l'efficacia del vaccino è molto alta, 90%,
ci sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa.
E pare certo che l'infezione può essere trasmessa anche dai vaccinati.

Alla domanda se la vaccinazione consenta di tornare alla vita di prima,
rispondono quindi che 'non conferisce un certificato di libertà'.

Non sapevo che ci volesse una patente per la libertà.

E quindi dicono occorre continuare con i comportamenti che definiscono corretti, con il distanziamento sociale.

Sociale: una parola che mi preoccupa da sempre.
Perché ci stanno dicendo che non bisogna essere sociali, ma a-sociali".
 
La sapete l’ultima dei super esperti?

Meglio nascondere le notizie, se non concorrono a rappresentare l’agiografia del sacro vaccino.


L’ideona l’ha lanciata il televirologo Roberto Burioni in un tweet,
commentando la notizia della dottoressa che, dopo la prima dose di vaccino Pfizer, è risultata positiva al Covid.

“Non c’è nessuna notizia”, ha detto Burioni: il vaccino “non può proteggere prima di 14 giorni”.

E i giornalisti, riportandola, hanno generato “solo confusione”.







Il professore forse non s’è accorto che tutti i giornali sono stati attentissimi a sottolineare proprio questo:
che non basta una dose a essere schermati.

È anche vero che, solo tre settimane fa, l’agenzia del farmaco americana (Fda)
assicurava che il vaccino di Pfizer fornisce una “marcata protezione” già a 10 giorni dalla prima dose.

Insomma, 10 o 14?

Una dose o due?

E perché la dottoressa proseguirà il trattamento?

Non le basteranno i suoi anticorpi?

È lecito raccontare, fare domande, spiegare?


O dobbiamo nascondere sotto al tappeto le notizie “scomode”,

aspettando che la gente le trovi da sola sui siti complottisti,

rovinando ulteriormente il già compromesso rapporto tra opinione pubblica e comunità scientifica?



E ancora:

cosa dobbiamo fare con la variante sudafricana?

Di questo si può parlare?

E sul terrorismo sparso dal giornale unico del virus, che per mesi ha descritto il Covid come l’ebola, il televirologo non ha nulla da dire?


La verità è che, dato il proliferare di task force e commissari, pure Burioni vorrebbe un posto al sole:

un posto da commissario straordinario alla verità.


Dio ce ne scampi.
 
Vediamo un po' cosa riusciranno a partorire questa volta.


5 rosso è un martedì lavorativo = BUFFONATA, ma non per i romani che sono in ferie.

6 rosso è festivo. La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte .........

7 giallo è un giovedì lavorativo, liberi tutti

8 giallo è un venerdì lavorativo, liberi tutti, d'altra parte i romani devono rientrare a casa dopo le vacanze natalizie.

9 arancione è un sabato, per molti è mezza giornata lavorativa

10 arancione è domenica

dall'11 al 15 gennaio - da lunedì al venerdì - si torna alle fasce colorate, ma parametri inaspriti - 0,25


Con il Dpcm in vigore dal 15 gennaio 2021 potrebbe vedere la luce la zona bianca.

In questa nuova fascia di colore sarebbero aperti bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei.


Ma rimarrebbero comunque :
l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso,
il distanziamento di almeno un metro tra le persone,
il divieto di assembramento
e l’obbligo di disinfettare le mani prima di entrare nei locali.

Gli spostamenti sarebbero liberi e potrebbe anche essere rinviato l’orario del coprifuoco.
 
Le Guardie Rivoluzionarie Iraniane hanno fermato e sequestrato una nave Sud-Coreana al largo del golfo persico,
accompagnandola quindi nel porto di Bandar Abbas.

La nave , la MT Hankuk Chemi, aveva a bordo un equipaggio composto da coreani, birmani, vietnamiti ed indonesiani.

Il pretesto è stata una perdita di petrolio, o prodotti chimici, in mare, che avrebbe inquinato le acque.


Questo evento avviene alcuni giorni prima una visita della viceministro degli esteri di Seul a Teheran,
e nel cuore di una crisi fra Iran e USA, di cui la Corea de Sud è una fedele alleata.


Una situazione che si incrocia con altre provocazioni di Teheran, come ad esempio la ripresa dell’arricchimento dell’uranio,
il tutto nella attesa transizione presidenziale fra Trump e Biden.


La Corea non è però un passivo satellite degli USA, ma ha una flotta di buone proporzioni, già presente nell’area con alcune unità:
infatti da oltre 12 anni nell’Oceano indiano occidentale si trova una squadra navale coreana con la missione Cheonghae,
tuttora attiva e rivolta alla lotta contro la pirateria.

L’unità è stata deviata dalla sua missione ed inviata nell’area del Golfo persico.

Naturalmente Seul ha chiesto l’immediato rilascio della nave e dell’equipaggio.



mummu-the-great.jpg



Il cacciaotorpediniere Mummu il Grande che ha preso parte alle missioni antipirateria più volte in passato.


Perchè sequestrare una nave sud coreana?

Per avere un gettone in più nella trattativa multilaterale, e per mostrare che Teheran è pronta a tutto.
 
Aveva documentato il rifornimento di armi agli jihadisti.

Per questo motivo Can Dundar, giornalista turco oppositore al regime di Erdogan, è stato condannato a 27 anni di carcere.

La sua colpa? Denunciare le nefandezze del governo di Ankara.


Lo fa da anni, nonostante la persecuzione subìta e l’arresto.

Ora vive in esilio in Germania, ma la sua figura è sempre più scomoda per il Sultano che anche a distanza continua a perseguitarlo.

Dundar è stato condannato per sostegno al terrorismo e “spionaggio militare o politico”.

Mercoledì un tribunale di Istanbul lo ha condannato a 18 anni e nove mesi per aver ottenuto segreti di Stato a scopo di spionaggio politico o militare.

Il tribunale lo ha anche condannato ad altri otto anni e nove mesi per aver sostenuto un’organizzazione terroristica armata senza esserne membro.


La goccia che ha fatto traboccare il vaso, per così dire, è stato lo scoop che nel 2015 consentì a Can Dundar
di riprendere tir dell’intelligence turca carichi di armi mentre si dirigevano in Siria.

Il materiale era destinato alle fazioni jihadiste, Isis e Al Qaeda, attraverso quella che è considerata “l’autostrada del jihad”.

Le immagini raccolte da Dundar gli sono valse l’accusa di spionaggio e la relativa condanna da parte del Tribunale di Istanbul.

Ma non solo.

Per la Turchia, Can Dundar avrebbe anche cospirato, insieme a Fethullah Gülen, nel golpe fallito del 2016.

Tutte accuse, soprattutto l’ultima, che servono al regime di Recep Tayyip Erdogan
per eliminare dissidenti, giornalisti scomodi e tutti quei soggetti anti-governativi che denunciano le violazioni del regime.


In occasione della trasformazione in moschea di Santa Sofia, dal suo esilio in Germania,
dove era arrivato nel 2016 in mezzo alla repressione di Ankara sui giornalisti il colpo di stato fallito,
Dundar lanciò un avvertimento:

La trasformazione di Hagia Sophia in moschea è in linea con la politica islamista di Erdogan.
L’idea di laicismo di Ataturk non è mai stata così minacciata”.



E mentre la Turchia, così come la Cina, ferma i dissidenti a colpi di arresti e sentenze pilotate,
l’Occidente continua ad avere relazioni con governi antidemocratici.


Nel caso della Turchia, ad esempio, l’11 dicembre il Consiglio europeo ha prodotto un documento
nel quale si prevede di estendere la lista di sanzioni a seguito delle “provocazioni di Ankara”.

“La Turchia ha purtroppo intrapreso azioni unilaterali e lanciato provocazioni – hanno concluso i Capi di Stato –
così come ha intensificato la sua retorica nei confronti della Ue, degli Stati membri della Ue e dei leader europei.

Tuttora la Turchia sta portando avanti attività unilaterali e provocatorie nel Mediterraneo”.


Ancora troppo poco per arginare la dittatura di Erdogan.


 
Il mondo del 2021 sarà tutt’altro che sereno.

Non serviranno i vaccini per portare pace e sviluppo.

Un anno di escalation di tensioni internazionali che produrranno conflitto politico, rivoluzioni sociali, disoccupazione ed impoverimento su larga scala!


Per noi italiani, compressi dentro la gabbia europea,
per comprendere cosa ci attende nei prossimi velocissimi anni occorre studiare le mosse dei grandi e spesso occulti decisori europei.

I Decisori che muovono i Burattini seduti in commissione!


Nei giorni in cui si negoziava l’uscita di Londra si creava il più grande problema dal secondo dopoguerra con l’America.

Il problema si chiama Cina e specificamente un accordo con cui i tedeschi

hanno spianato la strada alla espansione affaristica e commerciale dei cinesi in Europa.




“Il presidente Xi Jinping e i vertici Ue, in testa la presidente Von Der Leyen, presenti Merkel e Macron,
hanno siglato un accordo di principio sugli investimenti da 650 miliardi di euro”, riferisce ilSole24ore.




8D02BF5A-164D-4555-9B0C-8ADA9BC06C9C.jpeg



Il parlamento europeo di Sassoli altro non è che una tribuna di commentatori
all’oscuro di qualsiasi passaggio dei due accordi: quello con la brexit e ancor di più quello coi cinesi.


Con ordine:


1) in un colpo solo Londra si disfa di ogni legislazione e giurisdizione europea,

mentre la commissione di Von Leyen crea 20 comitati tecnici di nuovi euroburocrati

che dovranno esaminare e correggere tramite arbitrati (!) le anomalie concorrenziali che nasceranno dall’accordo.



2) senza la minima considerazione del nuovo presidente americano e delle nuove mosse di geopolitica americana,

i tedeschi e i francesi consentono ai cinesi di ottenere accesso commerciale in europa

senza prevedere alcun meccanismo di attuazione e verifica del rispetto del trattato.



3) in entrambi gli accordi il parlamento europeo è tenuto all’oscuro,

salvo doverli ratificare fra qualche settimana in condizioni di trasparenza minima nel primo caso e nulla nel secondo.



PERCHE’ NESSUNO RIESCE A TRADURRE IL SENSO CONCRETO PER NOI ITALIANI DI QUESTE VICENDE DI FINE 2020?



1) prende corpo la frattura del mondo atlantico e occidentale per come lo abbiamo conosciuto:
USA e Regno Unito staccano la spina dell’influenza politica dal continente europeo,
ridotto dal tandem franco tedesco ad un teatro economico in cui senza regole e senza solidarietà
ben presto la Cina imperverserà attraverso corruzione, aggressione delle risorse strategiche continentali e infine egemonia politica.


2) gli italiani dovranno scegliere di morire dentro questa gabbia

o preferire con scelte forti e coraggiose di non perdere l’egida protezionistica offerta dagli angloamericani.



Se vi sembra un buon anno questo!!!
 
Ahahahahahahah matteo matteo alleati con il berlusca, dai.


Matteo Renzi non teme le elezioni, d’altronde “tutti sanno che non ci saranno”.

E’ quanto affermato, senza mezzi termini, dal leader di Italia Viva in un’intervista al Corriere della Sera.

In ogni caso “io non ho paura di niente, meno che mai della democrazia”, come i senatori di Italia Viva
che “sono persone serie. Che sanno fare politica. E che non hanno paura delle elezioni”.


E questo “per due motivi”, dice Renzi.

“Uno, perché le elezioni non fanno paura a chi è abituato a misurarsi con il consenso
come i nostri colleghi che vengono da una bella gavetta: più della metà di loro ha fatto il sindaco o l’amministratore locale,
ha preso voti con le preferenze, non è alla prima esperienza”, dice ancora Renzi.


Ma “il secondo motivo è ancora più chiaro: tutti sanno che non ci saranno elezioni.
Dobbiamo aprire le scuole, non i seggi.
Dobbiamo aumentare il numero dei vaccinati, non dei candidati.
Dobbiamo scrivere il Recovery plan, non i libri dei sogni elettorali.

Le elezioni fanno paura a chi verrebbe politicamente decimato come i trecento parlamentari del M5s, non ai diciotto senatori di Italia viva”


Tuoni e fulmini, ma Renzi sa bene che il voto potrebbe condannarlo all’irrilevanza.


I sondaggi, a prescindere dal relativo grado di inattendibilità che li contraddistingue, parlano chiaro :

alla prova elettorale il suo partito rischia infatti di scomparire

e l’ex primo ministro a quel punto non potrebbe contare più sulla pattuglia di parlamentari di cui dispone adesso.


Di conseguenza tutto cambierà per rimanere com’è?


Il gattopardismo sembra dominare nell’esecutivo, con la parziale eccezione renziana.

Parziale perché, evitando accuratamente il voto, Italia Viva punta al rimpastone.


Le ipotesi si sprecano, dal Conte ter (sgradito però a Renzi) a Franceschini primo ministro,
passando per il solito spauracchio: il governo tecnico.


“Non so che formula prevarrà.
So che questo è il tempo di mettere al centro l’interesse dell’Italia e degli italiani contro gli egoismi di parte”, dice Renzi.

Però è “falso”, assicura l’ex premier, che Italia Viva stia battagliando
per garantirsi qualche poltrona in più. Anzi “siamo gli unici a dimetterci, altro che storie”.


Eppure, in realtà, non si è dimesso nessuno.


Non vi è neppure la certezza delle annunciate dimissioni dei ministri renziani
.


“Stanno al governo perché hanno delle idee, non per vanagloria.
Se queste idee non piacciono, noi non siamo come gli altri: le poltrone le lasciamo”, dice Renzi.


Quindi alla fine tutto potrebbe, giustappunto, non cambiare.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto