Val
Torniamo alla LIRA
In questo preciso momento, il mondo si divide in due fazioni:
i fideisti del virus e dell’operato dei governi,
e quelli che mettono in discussione ciò che sta accadendo.
Non era mai accaduto, nella storia umana, che una malattia fosse un fatto politico:
perché, dunque, oggi c’è gente che mette in discussione l’effettiva portata della cosiddetta Sars-Cov-2,
mentre nessuno ha mai messo in dubbio la peste nera, o il vaiolo, per esempio?
Perché nessuno ha mai messo in discussione l’opportunità di trovare cure farmacologiche per la malaria,
ma molti ritengono che il vaccino che si sta introducendo a tappe forzate oggi sia strumentale?
Un “assaggio” di ciò che accade oggi ci venne offerto nel 2009, con la cosiddetta influenza suina:
subito dopo quella emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità venne accusata di aver mistificato i dati
e di aver dichiarato la pandemia senza i presupposti, per favorire la vendita di vaccini.
Vaccini che diverse nazioni acquistarono (con soldi pubblici), salvo poi non utilizzarli.
Le accuse nascevano dal palese conflitto di interessi tra farmaceutiche e alcuni esponenti dell’Oms coinvolti nella declaratoria di pandemia.
Del resto, mentre nel 2009 l’Oms pubblicò un documento analitico con la dichiarazione pandemica,
nel 2020 ciò non è mai accaduto, e l’unica esternazione in tal senso la si rinviene in un comunicato stampa in cui, laconicamente,
si afferma che la situazione «può definirsi pandemica».
Nessuna analisi delle ragioni o dei dati, come, invece, accadde nel 2009.
Perché?
Forse per evitare le accuse mosse in passato?
Intanto, però, una cosa è certa: pur continuando a spargere allarmismo,
affermando di non sapere con cosa si avesse a che fare,
sembra che i governanti apparenti (politici) e quelli occulti (i padroni dell'economia)
le idee le avessero chiarissime, quanto agli effetti permanenti del virus.
Tanto che già nel maggio 2020, il principe Carlo d’Inghilterra proponeva un Grande Reset,
cioè una trasformazione radicale dell'economia (e, quindi, della società).
Un po’ come, del resto, Bill Gates che appariva ovunque in televisione,
e perfino in un assai pubblicizzato colloquio telefonico con il premier italiano,
dispensando certezze in tema di vaccini
(mercato che ha avuto un vero e proprio boom, e che anni fa lui stesso in un’intervista dichiarò fruttargli 20 a 1 l’investimento iniziale).
Lo stesso presidente del Consiglio italiano, un personaggio mai candidatosi in alcun partito politico,
eppure elevato improvvisamente al ruolo di maggior potere della nazione,
non ha mai fatto mistero del suo progetto di “nuovo umanesimo”.
Insomma, persone senza incarichi politici
né competenze sanitarie
sembrano avere però le idee chiarissime sul da farsi,
tanto da indirizzare loro stessi politici e medici.
E, in effetti, tutti i medici “non allineati” sono stati sistematicamente sanzionati, diffamati dai media o semplicemente ridotti al silenzio e censurati.
Moltissime persone sembrano essere “consolate” nella propria fiducia verso i governi dalla, pressoché retorica, domanda:
“Chi ci guadagna?”.
La risposta sottintesa sarebbe, ovviamente: “Nessuno!”.
Questa è una risposta miope, resa possibile soltanto dalla superficialità delle nostre conoscenze di ciò che accade attorno a noi.
Se consideriamo isolatamente la politica di ciascun singolo paese,
e riteniamo i politici che lo guidano sincera espressione degli interessi dell’elettorato,
allora è agevole concludere che il danno provocato dalle scelte politiche è drammatico e non giustificabile,
se non in base alla tutela di un interesse di rango superiore nei confronti delle popolazioni stesse.
Se però assumiamo una prospettiva differente, tutto si spiega in modo talmente logico da risultare perfino banale.
E, solitamente, la spiegazione più semplice è anche quella giusta.
i fideisti del virus e dell’operato dei governi,
e quelli che mettono in discussione ciò che sta accadendo.
Non era mai accaduto, nella storia umana, che una malattia fosse un fatto politico:
perché, dunque, oggi c’è gente che mette in discussione l’effettiva portata della cosiddetta Sars-Cov-2,
mentre nessuno ha mai messo in dubbio la peste nera, o il vaiolo, per esempio?
Perché nessuno ha mai messo in discussione l’opportunità di trovare cure farmacologiche per la malaria,
ma molti ritengono che il vaccino che si sta introducendo a tappe forzate oggi sia strumentale?
Un “assaggio” di ciò che accade oggi ci venne offerto nel 2009, con la cosiddetta influenza suina:
subito dopo quella emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità venne accusata di aver mistificato i dati
e di aver dichiarato la pandemia senza i presupposti, per favorire la vendita di vaccini.
Vaccini che diverse nazioni acquistarono (con soldi pubblici), salvo poi non utilizzarli.
Le accuse nascevano dal palese conflitto di interessi tra farmaceutiche e alcuni esponenti dell’Oms coinvolti nella declaratoria di pandemia.
Del resto, mentre nel 2009 l’Oms pubblicò un documento analitico con la dichiarazione pandemica,
nel 2020 ciò non è mai accaduto, e l’unica esternazione in tal senso la si rinviene in un comunicato stampa in cui, laconicamente,
si afferma che la situazione «può definirsi pandemica».
Nessuna analisi delle ragioni o dei dati, come, invece, accadde nel 2009.
Perché?
Forse per evitare le accuse mosse in passato?
Intanto, però, una cosa è certa: pur continuando a spargere allarmismo,
affermando di non sapere con cosa si avesse a che fare,
sembra che i governanti apparenti (politici) e quelli occulti (i padroni dell'economia)
le idee le avessero chiarissime, quanto agli effetti permanenti del virus.
Tanto che già nel maggio 2020, il principe Carlo d’Inghilterra proponeva un Grande Reset,
cioè una trasformazione radicale dell'economia (e, quindi, della società).
Un po’ come, del resto, Bill Gates che appariva ovunque in televisione,
e perfino in un assai pubblicizzato colloquio telefonico con il premier italiano,
dispensando certezze in tema di vaccini
(mercato che ha avuto un vero e proprio boom, e che anni fa lui stesso in un’intervista dichiarò fruttargli 20 a 1 l’investimento iniziale).
Lo stesso presidente del Consiglio italiano, un personaggio mai candidatosi in alcun partito politico,
eppure elevato improvvisamente al ruolo di maggior potere della nazione,
non ha mai fatto mistero del suo progetto di “nuovo umanesimo”.
Insomma, persone senza incarichi politici
né competenze sanitarie
sembrano avere però le idee chiarissime sul da farsi,
tanto da indirizzare loro stessi politici e medici.
E, in effetti, tutti i medici “non allineati” sono stati sistematicamente sanzionati, diffamati dai media o semplicemente ridotti al silenzio e censurati.
Moltissime persone sembrano essere “consolate” nella propria fiducia verso i governi dalla, pressoché retorica, domanda:
“Chi ci guadagna?”.
La risposta sottintesa sarebbe, ovviamente: “Nessuno!”.
Questa è una risposta miope, resa possibile soltanto dalla superficialità delle nostre conoscenze di ciò che accade attorno a noi.
Se consideriamo isolatamente la politica di ciascun singolo paese,
e riteniamo i politici che lo guidano sincera espressione degli interessi dell’elettorato,
allora è agevole concludere che il danno provocato dalle scelte politiche è drammatico e non giustificabile,
se non in base alla tutela di un interesse di rango superiore nei confronti delle popolazioni stesse.
Se però assumiamo una prospettiva differente, tutto si spiega in modo talmente logico da risultare perfino banale.
E, solitamente, la spiegazione più semplice è anche quella giusta.