QUEST'ANNO IL VISCHIO ME LO SONO FUMATO

In questo preciso momento, il mondo si divide in due fazioni:

i fideisti del virus e dell’operato dei governi,

e quelli che mettono in discussione ciò che sta accadendo.



Non era mai accaduto, nella storia umana, che una malattia fosse un fatto politico:

perché, dunque, oggi c’è gente che mette in discussione l’effettiva portata della cosiddetta Sars-Cov-2,

mentre nessuno ha mai messo in dubbio la peste nera, o il vaiolo, per esempio?


Perché nessuno ha mai messo in discussione l’opportunità di trovare cure farmacologiche per la malaria,

ma molti ritengono che il vaccino che si sta introducendo a tappe forzate oggi sia strumentale?



Un “assaggio” di ciò che accade oggi ci venne offerto nel 2009, con la cosiddetta influenza suina:

subito dopo quella emergenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità venne accusata di aver mistificato i dati

e di aver dichiarato la pandemia senza i presupposti, per favorire la vendita di vaccini.

Vaccini che diverse nazioni acquistarono (con soldi pubblici), salvo poi non utilizzarli.


Le accuse nascevano dal palese conflitto di interessi tra farmaceutiche e alcuni esponenti dell’Oms coinvolti nella declaratoria di pandemia.


Del resto, mentre nel 2009 l’Oms pubblicò un documento analitico con la dichiarazione pandemica,

nel 2020 ciò non è mai accaduto, e l’unica esternazione in tal senso la si rinviene in un comunicato stampa in cui, laconicamente,

si afferma che la situazione «può definirsi pandemica».


Nessuna analisi delle ragioni o dei dati, come, invece, accadde nel 2009.


Perché?

Forse per evitare le accuse mosse in passato?


Intanto, però, una cosa è certa: pur continuando a spargere allarmismo,

affermando di non sapere con cosa si avesse a che fare,

sembra che i governanti apparenti (politici) e quelli occulti (i padroni dell'economia)

le idee le avessero chiarissime, quanto agli effetti permanenti del virus.



Tanto che già nel maggio 2020, il principe Carlo d’Inghilterra proponeva un Grande Reset,

cioè una trasformazione radicale dell'economia (e, quindi, della società).


Un po’ come, del resto, Bill Gates che appariva ovunque in televisione,
e perfino in un assai pubblicizzato colloquio telefonico con il premier italiano,
dispensando certezze in tema di vaccini
(mercato che ha avuto un vero e proprio boom, e che anni fa lui stesso in un’intervista dichiarò fruttargli 20 a 1 l’investimento iniziale).

Lo stesso presidente del Consiglio italiano, un personaggio mai candidatosi in alcun partito politico,
eppure elevato improvvisamente al ruolo di maggior potere della nazione,
non ha mai fatto mistero del suo progetto di “nuovo umanesimo”.


Insomma, persone senza incarichi politici

né competenze sanitarie

sembrano avere però le idee chiarissime sul da farsi,

tanto da indirizzare loro stessi politici e medici.


E, in effetti, tutti i medici “non allineati” sono stati sistematicamente sanzionati, diffamati dai media o semplicemente ridotti al silenzio e censurati.



Moltissime persone sembrano essere “consolate” nella propria fiducia verso i governi dalla, pressoché retorica, domanda:

“Chi ci guadagna?”.

La risposta sottintesa sarebbe, ovviamente: “Nessuno!”.


Questa è una risposta miope, resa possibile soltanto dalla superficialità delle nostre conoscenze di ciò che accade attorno a noi.


Se consideriamo isolatamente la politica di ciascun singolo paese,

e riteniamo i politici che lo guidano sincera espressione degli interessi dell’elettorato,

allora è agevole concludere che il danno provocato dalle scelte politiche è drammatico e non giustificabile,

se non in base alla tutela di un interesse di rango superiore nei confronti delle popolazioni stesse.



Se però assumiamo una prospettiva differente, tutto si spiega in modo talmente logico da risultare perfino banale.


E, solitamente, la spiegazione più semplice è anche quella giusta.

 
Se infatti ci limitiamo ad ascoltare e raccogliere le informazioni fornite da chi governa
(di nome e di fatto), la verità è lampante:

“grande reset”,

“nuova normalità”,

“il mondo di prima non ci piaceva”,

“nuovo umanesimo”.

Le intenzioni sono alla luce del sole, a ben vedere.


L’unica cosa che trattiene dall’ammetterlo o dal riconoscerlo è il negazionismo puro di cui la società è permeata,
e che però è trattenuta dall’accorgersene grazie ad abili strumentalizzazioni mediatiche.


Basti dire che ad essere accusati di negazionismo sono proprio i liberi pensatori e i critici,

che mettono in discussione ciò che sta accadendo.



Non sto compiendo alcuno sforzo creativo né di immaginazione,
nel rispondere al quesito circa lo scopo degli eventi presenti:

trasformare la società e l'economia, all’insegna del motto latino più famoso (“divide et impera”).


Un’umanità separata,

controllata tramite le tecnologie

che permetteranno di lavorare

e di intrattenere rapporti umani e sociali (e perfino affettivi),

ma anche di studiare e comunicare in generale.



Una popolazione ridotta nel numero,

per venire incontro alle note preoccupazioni ambientali dei cosiddetti “filantropi”

fra i quali Bill Gates, la famiglia Clinton, eccetera.



Una popolazione mondiale asservita a obblighi vaccinali

che permettono da un lato di guadagnare cifre impensabili,

e, dall’altro lato, di poter violare anche la libertà di disposizione di sé e del proprio corpo.




Chi c’è dietro?

Anche la risposta a questa domanda è abbastanza elementare:

se la maggior parte dei governanti opera in armonia, è evidente che il loro “accordo”, non essendo noto, deve essere occulto.



I progetti e i fini sottesi al Grande Reset
sono notoriamente di promanazione massonica,

così come il “nuovo umanesimo” di cui fa tanto parlare il premier italiano,

e che, pure, continua inspiegabilmente a occupare il ruolo di maggior potere della nazione,

pur avendone abusato più di chiunque dal dopoguerra a oggi,

e senza che sia mai stato chiarito come sia stato possibile che un individuo privo di esperienze di governo

e senza alcuna rappresentatività elettorale sia assurto a quella carica.



Le sette massoniche non fanno mistero della propria esistenza.


Semmai, ciò che occultano sono i propri contatti,

le ramificazioni e le aderenze nel mondo economico e politico.



Se ci fosse qualche dubbio sul fatto che le società segrete abbiano sempre diretto occultamente le civiltà umane,
basti osservare come lo stesso giorno di Natale, apparentemente una celebrazione religiosa,
sia in verità festeggiato non quando, secondo i testi sacri, sarebbe nato Gesù, bensì nel giorno di culto del Sol Invictus.



Quel culto si affermò anche nell’antica Roma, pur originando in epoche assai più remote:
sono coloro che si autoproclamano illuminati, a venerare l’astro come falso idolo in una sorta di non-religione.


Ed è così che si sono compiute, storicamente, tutte le più grandi coercizioni dei popoli: sotto la luce – è proprio il caso di dirlo – del Sole!


Non è un mistero che la maggior parte delle industrie fondamentali nelle economie mondiali siano in mano a pochissime persone:

basti dire che l’80% del mercato alimentare fa capo a 5 società/famiglie.


A partire da numeri tanto ridotti, e secondo la nota catena di comando di matrice piramidale,

è facile comprendere come pochi possano controllare moltissimi.
 
Naturalmente, a ogni gradino della piramide che si scende,

c’è minore consapevolezza rispetto a quello superiore,

fino ad arrivare alla massa di persone che ignora completamente tutto,

e che in ciò è agevolata dai conflitti interni provocati ad arte.



La parte politica prescelta per condurre questa operazione è la sinistra, per ovvi motivi:

la storia ha già identificato nella destra i totalitarismi e le dittature,

quindi non si sarebbe potuto imporne altre sotto la medesima bandiera.


Eppure, la cosiddetta “sinistra” che oggi porta avanti questo progetto

si ammanta di parole vuote e di concetti sterili:

“solidarietà”,

“rispetto”,

“uguaglianza”,

“lotta alla discriminazione”.



Ma, mentre si professa animata da simili ideali, le azioni sono antitetiche:

anziani isolati,

bambini psicologicamente devastati,

poveri sempre più poveri

ricchi sempre più ricchi,


nessun rispetto per tutto ciò che va contro il progetto,

totale disparità di trattamento tra chi si asservisce,

e chi, invece, rivendica la libertà di espressione.


Ed infine, vera e propria discriminazione nei confronti di tutti quei soggetti non allineati, siano essi medici, politici o privati cittadini.




Insomma, una sinistra che, curiosamente, anziché attenuarle,

alimenta le contrapposizioni civili e sociali,

e che instilla continuamente principi e categorie mentali atte a creare divisione:

“negazionista”,

“complottista”,

“no-vax”,

eccetera.


Quanto durerà?

Anche la risposta a questa domanda è intuitiva: finchè non si sarà verificato il Grande Reset!


Cioè, fino a quando non sarà divenuto impossibile continuare a vivere come prima.


In particolare, fino a quando la maggior parte delle interazioni umane, lavorative e sociali non sarà divenuta digitale.


Fino a quando le economie tradizionali non saranno crollate.


Fino a quando il sistema di obblighi vaccinali non sarà consolidato.


Fino a quando nella mentalità collettiva non saranno eradicate le abitudini e le aspettative pregresse: dallo stringersi la mano, al vivere accanto agli altri.




Tutto questo è già visibile nelle esternazioni che i media – consapevolmente – propalano:

il vaccino, come del resto si è sempre detto, non dà alcuna immunità a lungo termine, né previene dall’essere contagiosi.

Quindi, il vaccino sarà un elemento costante (non una tantum!),

e anche dopo che le persone l’avranno accettato,

continueranno a verificarsi limitazioni e privazioni,

in modo da proseguire nel progetto definitivo.
 
I lockdown servono in primo luogo a distruggere le economie tradizionali,

e pertanto non dureranno all’infinito,

ma è prevedibile che per riuscire nell’intento occorrano almeno un paio d’anni, quindi incluso tutto il 2021.



Nel frattempo, i governi continueranno a fingersi preoccupati delle conseguenze “del virus” (in realtà, delle loro scelte politiche),

elargendo ristori palliativi e prospettando infiniti rimedi, che, ovviamente, si risolveranno in nulla di fatto.


I cambiamenti che si intende provocare, però, saranno duraturi.


Un po’ come i controlli aeroportuali post 11 Settembre, che sono divenuti un fenomeno ordinario e consolidato.



Come uscirne?

A livello di società è difficile prospettare un metodo per interrompere tutto ciò.


Presupporrebbe in primo luogo la consapevolezza,

ma la consapevolezza è trattenuta,

poiché la maggior parte delle fonti di informazione è controllata

esattamente come l'economia globale.




Informarsi e informare è sempre stata, e resterà sempre, l’unica, vera, via per mantenersi liberi e non soggiogabili.



È presumibile che le società oggi asservite al nuovo ordine

acquisiranno consapevolezza di ciò che oggi soltanto pochi hanno compreso,

in modo direttamente proporzionale all’intensità dei cambiamenti

ed alla durata delle azioni che ne sono alla base.



È un processo che, storicamente, sembra richiedere almeno 3-5 anni, per maturare in modo significativo.


A livello individuale, invece, la risposta è più semplice: ciascuno può essere artefice della propria liberazione.


In primo luogo, rifiutandosi di sottostare a obblighi o divieti illegittimi, ingiusti, dannosi o strumentali.



Oggi, molti sono trattenuti dall’agire o dal rifiutarsi di obbedire, dalla paura di multe e sanzioni varie.

Il che è paradossale, se si pensa che tutti, in Italia, scontano da quasi un anno una sanzione gravissima come gli arresti domiciliari.

Normalmente, le persone sono disposte a pagare (cauzione, multa), per non subire limitazioni della propria libertà.


Oggi, invece, le persone rinunciano alla libertà per la paura di pagare 280 euro di multa.


Tanto poco vale, sul mercato, essere liberi.



Di paura e disinformazione, si alimenta qualsiasi forma di controllo:


per emanciparci non occorre nulla che sia fuori di noi.



Solo, dobbiamo smettere di aver paura.
 
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Visto l'articolo 16 della Costituzione, che consente limitazioni della libertà di circolazione per ragioni sanitarie;
Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19»;
Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante «
Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 »;
Visto il decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158,
recante «Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19»;
Visto il decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172,
recante «Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19»;
Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 del 29 luglio 2020
e del 7 ottobre 2020 con le quali è stato dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo
al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Vista la dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità dell’11 marzo 2020 con la quale
l'epidemia da COVID-19 è stata valutata come «pandemia» in considerazione dei livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale;

Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica, del carattere particolarmente diffusivo
dell’epidemia e dell’incremento dei casi e dei decessi; (FALSO)

Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di emanare nuove disposizioni per contrastare
l’emergenza epidemiologica da COVID-19, adottando adeguate e proporzionate misure di contrasto
e contenimento alla diffusione del predetto virus, anche a seguito delle festività natalizie e di inizio anno nuovo; (FALSO)

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del ___;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro della salute, di concerto con il
Ministro per gli affari regionali e le autonomie;

EMANA

il seguente decreto-legge:

Art. 1. Ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del COVID-19

1. Dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata
e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome
, salvi gli spostamenti motivati da
comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E' comunque
consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti
verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.

2. È consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco
temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, e nei limiti di due persone
, ulteriori rispetto a
quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà
genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

3. Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 7 e il 15 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale
si applicano le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3
dicembre 2020, ma sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000
abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni
caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.


4. Nell’intero periodo di cui al comma 1 restano ferme, per quanto non previsto nel presente decreto,
le misure adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell’articolo 2, comma
1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.


Art. 2. Modificazioni urgenti alla legislazione emergenziale

1. All’articolo 1 del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge
14 luglio 2020, n. 74, dopo il comma 16- ter, è aggiunto il seguente:

“16-quater.

Il Ministro della salute con propria ordinanza, secondo le procedure di cui ai
commi 16-bis e 16-ter, applica ad una o più regioni nel cui territorio si manifesta un’incidenza dei
contagi superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti:


a) le misure di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020,
se lo scenario è “di tipo 2” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” ;

b) le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020,
se lo scenario è “di tipo 3” e il livello di rischio è “moderato” o “alto” ;


Art. 3. Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta degli atti normativi
della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
 
Questo è il classico esempio di informazione travisata da pessimi giornalai che non verificano le informazioni che ricevono.
Una telefonata avrebbe chiarito tutto, ma lo scoop era più importante della verifica di verità.

........e lo stesso accade in altri ambiti.


Tanya Roberts non è morta.

L’ex Bond Girl e star delle Charlie’s Angels è ancora viva.


Ad annunciarlo è stato l’ospedale, seguito dal suo portavoce.


La smentita della scomparsa della diva è arrivata tramite TMZ, il noto portale di gossip americano che per primo aveva diffuso la notizia della morte.


Secondo quanto riportato da TMZ, la notizia della morte sarebbe stata diffusa da Lance, disperato dopo aver visto la moglie chiudere gli occhi.
 
Nel dettaglio, il testo prevede:

per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale,
di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione,
con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.


Nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione”
(articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020).

Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti,
entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.



Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, la possibilità,
già prevista dal decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, di spostarsi, una sola volta al giorno,
in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione.

Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni
(o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale)
e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.

Resta ferma, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021,
l’applicazione delle altre misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze.



Inoltre, il testo rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio.

Su questa base saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”.


Il testo interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.

È prevista la ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.
 
Nel dettaglio, il testo prevede:

per il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, il divieto, su tutto il territorio nazionale,
di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione,
con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma.


Nei giorni 9 e 10 gennaio 2021, l’applicazione, su tutto il territorio nazionale, delle misure previste per la cosiddetta “zona arancione”
(articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020).

Saranno comunque consentiti, negli stessi giorni, gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti,
entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.



Il testo conferma sino al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, la possibilità,
già prevista dal decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, di spostarsi, una sola volta al giorno,
in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione.

Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni
(o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale)
e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.

Resta ferma, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021,
l’applicazione delle altre misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio del 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze.



Inoltre, il testo rivede i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio.

Su questa base saranno applicate le misure previste per le zone “arancioni” e “rosse”.


Il testo interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.

È prevista la ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.

dove sta un minimo di filo logico in queste misure se mi riapri le scuole con ovvio aumento rischio contagio dovuto agli spostamenti?
stanno solo UCCIDENDO le piccole p.iva questi povere menti....povere di intelligenza
 
Le riunioni del CDM Italico sono a giusta ragione definite " Riunioni di Gabinetto".

Mi chiedo spesso, ma il CdS dov'è ? Partecipa anche lui al teatrino ?


Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, durante un'intervista concessa a InBlu Radio,
il network delle radio cattoliche della Conferenza Episcopale Italiana,
non ha usato giri di parole per definire l'atteggiamento tenuto dai "colleghi" dem e grillini
riuniti in Consiglio dei ministri (Cdm) nella nottata di ieri.

"Italia Viva è sempre rappresentato come il partito che crea problemi al governo

ma ieri sera è andato in onda un teatrino imbarazzante non con Iv

ma tra il Partito democratico e il Movimento CinqueStelle"
,

ha dichiarato Bellanova dinanzi ai microfoni dell'emittente radiofonica.

Sono volati gli stracci ancora una volta, quindi e non è difficile ipotizzare che vi saranno degli ulteriori strascichi nei prossimi giorni
tra le forze che ancora supportano l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte.


"Una discussione infinita e un consiglio dei ministri che è iniziato alle 21
ed è finito quasi all'una di notte per discutere se aprire le scuole il 7 o l'11 gennaio",


ha raccontato ancora il ministro dell'agricoltura.

"Il problema però è molto più serio: cioè se in questi mesi si è lavorato per permettere alla scuola di aprire in sicurezza.
La nostra valigia è pronta ma il problema vero è che risposte si danno a questo Paese".

"Credo sia da irresponsabili non farsi carico delle emergenze che l'Italia deve affrontare. Noi aspettiamo risposte", precisa Bellanova.

"Capisco i tanti retroscena che si fanno e nella stragrande maggioranza senza fondamento
ma noi siamo in attese di risposte rispetto a questioni concrete che abbiamo posto
come ad esempio come devono essere gestite e a che cosa devono essere finalizzate le risorse del Recovery Fund.
Il punto è come spendere questi 209 miliardi. Se si continua con la logica dei bonus non risolvono i problemi".

"Spero che tutti mettano da parte le loro ambizioni personali, le arroganze e presunzioni.

C'è bisogno di capire che i problemi non si risolvono con comparsate televisive,

dirette Facebook, annunci alla Nazione di notte e di giorno"
.


aggiunge ancora il ministro, che poi ritorna, come fatto qualche giorno fa, sulla questione vaccini.


"Il vaccino è arrivato e noi non siamo in grado di somministrarlo adeguatamente

perché in questo momento non c'è ancora un piano vaccinale reale e manca l'elenco dei centri vaccinali.
"
 
Messi male male.......


Ai più il nome di Victoria Nuland ai più può non dire molto,
ma questa ex assisteste alla Segreteria di Stato USA,
ne ha combinate veramente tante durante la seconda amministrazione Obama,
un paio delle quali, che vi diremo dopo, sono passate alla storia.

Quindi sarà premiata da Biden e, da quanto trapelato, otterrà una posizione all’interno della Sicurezza Nazionale.

Ci sarà da ridere, o da piangere ?


Per capirlo basta considerare dove e come è stata impegnata, e cosa ha fatto.


UCRAINA.


Durante la transizione fra il folorusso Viktor Yanukovych ed il “Governo Maidan” appoggiato dalla rivoluzione filoccidentale
fu intercettata una sua telefonata con l’ambasciatore statunitense Pyatt dove tranquillamente discuteva di porre tre uomini
del nuovo governo di fianco al fuoriuscito presidente per facilitare la transizione.

Chi doveva fare da mediatore?

La UE (che era impegnata diplomaticamente) o l’ONU.


Lei rispose “Fot…ene della UE”, passando alla storia per questa frase.

A Bruxelles si aspettano un cambio di passo con la nuova amministrazione…..........


Inoltre andò pubblicamente, e con grande enfasi, a fare offerte di cibi ai manifestanti, con tanto di riprese video:


nuland-maidan.jpg




Naturalmente fu un invito a nozze per i media e le autorità russe
per parlare d’ingerenze americane e di un intervento diretto dell’amministrazione Obama.

Mandare un cameriere però poteva parere troppo brutto ed impersonale, e non le avrebbe permesso quel video…

La vanità, il peccato preferito dl Diavolo.


Tra l’altro è stata anche strumentale alla concessione del prestito di un miliardo di dollari all’Ucraina legato alla controversa vicenda Burisma- Giustizia ucraina


LIBIA E SIRIA:

la Nuland ha anche partecipato all’organizzazione delle splendida operazione in Libia ed alla primavera araba in Siria.


Ah , dimenticavo che è probabilmente legata anche al famoso “Dossier Steele”.


Eppure, nonostante questo, sarà promossa a qualche alto incarico.

Si preparano tempi interessanti, magari sanguinosi, ma interessanti.


NEW: Victoria Nuland, who Biden will reportedly pick for a top State Dept post, played key role peddling the Steele dossier.
She also gave inconsistent statements about her involvement. Victoria Nuland, Who Biden Will Reportedly Nominate For Top Government Post, Boosted Steele Dossier At The State Department
— Chuck Ross (@ChuckRossDC) January 5, 2021
 

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