QUEST'ANNO IL VISCHIO ME LO SONO FUMATO

Intervento di Antonio Maria Rinaldi a CusanoTv.


Si tratta di temi europei:


a) l’Italia è contributore netto alla UE, e per cifre molto importanti, 169 miliardi dal 2001;


b) Il Recovery Fund arriverà troppo tardi, quando saremo tutti morti economicamente.
Alla fine è solo un piano per la conversione energetica dell’Est, Europa, al servizio industriale della Germania.
La Lega non è contraria, ma consapevole che non servirà a molto;


c) la Commissione non è stata in grado di coordinare nulla fra i paesi europei riguardo all’epidemia.
Movimenti, zone rosse, zone gialle, alla fine ognuno ha fatto come voleva, causando solo caos;


d) occhio che utilizzare il MES significa, allo stato attuale, ricadere nella sorveglianza rafforzata da parte della Commissione.
Tranne che non cambino i trattati;


e) a che serve il MES sanitario se in 9 mesi lo stato non è stato in grado

neppure di spendere i soldi già stanziati per le terapie intensive, pari ad 1,412 miliardi?
 
In Germania si ritiene di dover realmente accelerare al massimo la campagna di vaccinazione ,
anche senza avere i padiglioni petalosi o le super siringhe di Arcuri (di cui scriverò dopo).

I discorsi d’oltralpe sono pratici, poveri di voli pindarici e di “Uomini forti” fuori e deboli dentro.

Si va al pratico, come vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile,
quindi apportando le minori variazioni possibili nei programmi di produzione e distribuzione.


Qual’è la soluzione degli esperti, secondo Handelsblatt?

Si coordina in due diverse misure:

  1. aumentare la distanza fra la prima e la seconda iniezione;

  2. diminuire le dosi delle vaccinazioni.

Iniziamo dal punto 1):
si può effettivamente dimezzare la distanza fra un’iniezione ed un’altra?

La discussione è molto attiva: da un lato con il Pfizer ci vogliono almeno due settimane
prima di avere una buona copertura ed inoltre molti esperti, come Paul Cichutek,
affermano che sia notevolmente da preferire che la seconda iniezione provenga dallo stesso lotto della prima,
in modo da non iniettare qualcosa di anche debolmente diverso.

Questo crea grossi problemi per un vaccino come il Pfizer che ha un sistema di conservazione a -80 c.


Invece il Moderna vede sorgere la reazione degli anticorpi entro 14 giorni, e non ha problemi di conservazione,
oltre a prevedere il richiamo dopo 4 settimane, lasciando quindi molto più tempo per la produzione.

Peccato che non sia stato comprato in quantità sufficienti dall’Unione.

Inoltre non si sa quanto tempo duri la copertura della prima iniezione.


Il punto 2)
prevede un calo nella quantità iniettata di vaccino passando da 5 a 6 vaccinazioni per fiala di vaccino Biontech.
Un aumento del 20% a costo zero.


Quelle tedesche sembrano tattiche intelligenti, che magari potremmo anche imitare,
una volta superati i problemi creati da Arcuri con le siringhe che non funzionano,
medici che mancano e padiglioni petalosi del menga, ma che pongono alcuni problemi logici e morali, prima che scientifici:

  • abbiamo dei vaccini talmente poco testati per i quali non sono chiari nè i dosaggi nè i tempi di inoculazione?

  • stiamo prendendo parte ad una vaccinazione di massa o al più grande trial della storia medica,
  • per cui i vaccinati non sono altro che le cavie che mostreranno l’effettiva efficacia di questi vaccini ?

Le due domande sono collegate e non significano che la campagna vaccinale sia sbagliata di per se,
ma che, soprattutto in tali avrebbe dovuto essere presa molto più seriamente,

prima di tutto affidandola veramente ad esperti, non al tuttologo “Que no cumple nada”, per parafrasare Peron, Arcuri,


in secondo luogo invitando i virologi da salotto televisivo

non a predicare H24 in TV, ma a fare il loro mestiere di studiosi,

non a farsi fare iniezioni sui camici, seguendo i peggiori esempi di propaganda del ventennio fascista.



vaccino-camice.jpg
 
Ultima modifica:
Il prezzo che Conte paga e pagherà, fino alla fine, per rimanere in sella con la sua piccola banda di protetti è chiaramente segnato:

la distruzione totale di qualsiasi base ideologica e morale del M5s,
per trasformarlo definitivamente in una specie di caricatura del movimento politico ideale che era.



Il cambio è piuttosto chiaro: la tua poltrona personale , magari solo la tua,
in cambio della totale distruzione della tua base di potere.


La cosa divertente è che questo va bene a tutti.


Secondo il Sole 24 ore si sta andando avanti verso un Conte 3, “Il renziano”,
che sarà una resa praticamente totale ai voleri di IV e PD, lasciando ben poco
di quella che dovrebbe essere la politica del partito di maggioranza parlamentare teorica, cioè M%S.


I punti chiave sono i seguenti:

  • il rimpasto non potrà che vedere la sostituzione di alcuni ministri a Cinque Stelle come la Azzolina,
  • che nell’ultimo Consiglio dei Ministri si è scontrata con la De Micheli per l’apertura delle scuole
  • e che viene sconfessata quotidianamente dalle regioni, alcune delle quali non riapriranno;

  • il PNRR, cioè la brutta copia italiana del già brutto piano RRF europeo, la gran parte dei 209 miliardi,
  • pagati dagli europei, cioè da noi, per far finta che l’Unione stia facendo qualcosa.
  • Il piano ora ha spostato soldi dai bonus (amati dal m5s) agli investimenti (amati dal PD , che ha amici, e dalla UE).

  • Questo significa sventramenti per alta velocità, ad esempio, o per reti ad alta tensione etc.

  • Alla fine ci faranno entrare anche la TAV, dato che la TAP è già finita e funzionante dalla scorsa settimna….

  • quindi il MES Sanitario. Inutile. Ininfluente. Ma rimasto come ultimo baluardo del Movimento Cinque Stelle,
  • dopo che ha votato l’approvazione delle modifiche del MES, già di per se devastanti.

  • Solo questo è rimasto dell’opposizione al MES da parte dei pentastellti e quindi è l’ultimo baluardo da distruggere per Renzi.

  • Infatti, secondo Il Sole 24 ore, c’è l’impegno ad utilizzare 12 miliardi di fondi MES sanitari.

  • Una mossa inutile, che nessuno degli altri 27 paesi segue in Europa,
  • che con i BTP a cinque anni a rendimento zero, ed a 10 a 0,6%, non porta nessun risparmio.

  • Inutile perchè non ci sono queste spese a bilancio e lo scostamento, ancora da fare,
  • potrebbe essere coperto in 10 modi migliori, ma che viene scelta solo per schiacciare il M5s


  • Renzi si prenderà anche i servizi segreti, o meglio li toglierà a Conte , e con questo, magari potrà dare una manina a Biden.
  • Ricordate l’interrogatorio di Barr a Vecchione?

Qualsiasi altro partito, perfino LEU, o singolo deputato o senatore,
voterebbe contro la cancellazione di ogni propria proposta di peso o linea programmatica, con il solo scopo di umiliazione.

Questo è evidente proprio per il MES, che, con i tassi negativi ed il PEPP, era uscito di scena.

Ormai la dignità del M5s è talmente bassa, talmente a terra, da far apparire i lombrichi come degli animali altissimi.

Tra l’altro il taglio ai vari bonus colpirà l’unica loro base elettorale possibile: i mantenuti.

Eppure festeggeranno la propria distruzione e la permanenza di Conte al governo, pronti per il successivo turno di discredito.


Perchè Renzi ha odorato il sangue e non li abbandonerà sino ad averli completamente distrutti.
 
Se qualcosa di buono, pochissimo per la verità, ci ha portato questa maledetta epidemia,
è la riscoperta di qualche grande artista, come Enrico Montesano.

Ammetto che se penso ad un sano invecchiamento nella cultura, nella tranquillità e nel coraggio,
come un eroe della Roma antica, ora penso alla sua immagine.


Eppure sono giunti ad augurargli la morte.


Questo anche perchè ci porta delle perle di letteratura, come questo “Discorso sulla Servitù Volontaria” di Etienne De La Boitié ,
autore francese della metà del XVI secolo, periodo in cui per la libertà, anche religiosa,, era rara,
eppure questa era carissima, adorata e si era pronti pure a morire per lei.


Oggi abbiamo volontariamente rinunciato alla libertà, siamo entrati in uno status di servitù volontaria.


Eppure sarebbe semplicissimo fermare tutto questo: basterebbe smettere di essere servi.


Questa la lettura di Enrico Montesano, e quindi i frammenti originali di Etienne De La Boitié.


Il Cuore è: la libertà non è difficile da ottenere, basta non piegarsi all’abitudine della servitù.


 
Lo spoglio delle elezioni senatoriali in Georgia sta andando avanti a rilento,
ma la posizione dei repubblicani si sta facendo difficile.

Dopo una partenza in forte vantaggio, così come alle presidenziali,
l’arrivo dei risultati di alcune contee ha cambiato la situazione
dando altissime possibilità di vittoria per tutti e due i candidati democratici
e quindi assegnando la maggioranza ai democratici.


Questo avrebbe due serie conseguenze:


  • a questo punto diventa molto difficile, ed uso un eufemismo, bloccare la conferma dell’elezione di Biden da parte del Senato;

  • I democratici, con la maggioranza in entrambe le camere, non avrebbero più problemi nell’applicare la propria politica fiscale,
  • con un aumento della tassazione molto forte sulle plusvalenze e un aumento delle aliquote per i redditi più altri,
  • oltre che ad altre misure (Cina etc) che potrebbero mettere ancora più in difficoltà l’economia USA.

Il timore maggiore per i mercati è la tassazione delle plusvalenze:
in un mercato in cui gli utili sono realmente asfittici e minimi
le remunerazioni per gli investitori provengono appunto dalle plusvalenze,
realizzate o potenziali, che possono essere realizzate da questi corsi azionari gonfiati.



I risultati si sono visti subito sia sul rendimento dei titoli di stato USA,
legati in questo caso alle potenti politiche di spesa promesse dai democratici,


inte-tbond.jpg



Le borse USA nei giorni scorsi hanno subito un bello scossone, parzialmente recuperato,
legato proprio al fatto che non era stato previsto uno scenario del genere
che quindi è stato scontato tutto in un colpo.

Ora sembrano più stabili, ma fino a quando?


Intanto Bitcoin ha superato i 35 mila dollari per poi correggere a 34 mila.

Ormai la valuta virtuale viene vista , a torto o a ragione, come un bene rifugio.


Che cosa succederà, economicamente e finanziariamente, ora? J

eremy Grantham,
molto famoso nel settore degli investimenti e della finanza,
dove è considerato un vero e proprio guru,

si aspetta che la bolla attuale borsistica e degli asset d’investimento scoppierà, a breve,

creando la più grande onda d’urto finanziaria della storia,

tale da sbriciolare la crisi .com del 2000, quella del 2008, quella del 1929 e perfino quella dei Mari del Sud del settecento.



Del resto i valori sono ormai superiori rispetto ai tetti precedenti, quindi si dovranno, prima o poi, sgonfiare.


2021-01-05_6-51-54.jpg



Se pensate di giocare contro, attenti però ai tempi.

Keynes diceva che il mercato può restare irrazionale molto più a lungo di quanto un investitore

o un giocatore di borsa possa restare liquido.




Però la maggioranza democratica può dare quel colpo che fa cadere il castello di carte.......
 
I media ci parlano ogni giorno di piogge di miliardi dall’Unione Europea,

che però non si sono mai visti,

e di una grandissima liquidità creata dalle banche centrali di ogni continente.



In effetti le banche centrali hanno stampato denaro, in una quantità impressionante e mai vista prima.

Ma dove finisce questa liquidità?

Evidentemente non arriva al mondo reale, di sicuro questo denaro non arriva e quindi non circola in Italia.

Non è arrivata ai commercianti che chiudono la saracinesca,
non è arrivata agli artigiani, liberi professionisti, alle piccole imprese in fortissima crisi di liquidità.

Le aziende di una certa dimensione hanno ricevuto qualcosa, ma solo sotto forma di mero prestito da ripagare.

Per questo si chiama moneta a debito.

Perché chi la emette la rivuole indietro, con in più gli interessi.



Abbiamo quindi di fronte almeno due problemi:

il primo è come far arrivare la moneta nel mondo reale, e non a quello finanziario dove già ce n’è troppa,
tanto da creare periodicamente bolle speculative e conseguenti crisi finanziarie;
in particolare serve far arrivare il denaro alle piccole imprese, ai distretti industriali,
al fine di rilanciare l’economia e il commercio locale, ai negozi al dettaglio di prossimità,
per favorire la produzione del e per il territorio.

Il secondo problema è che i mezzi di pagamento usati per questo scopo non siano gravosi di ulteriore debito.



Pensiamo alla moneta come mezzo di scambio pari al sangue che nel nostro corpo fluisce
e scambia le sostante vitali tra le cellule, come l’ossigeno dai polmoni fino a tutte le parti periferiche.

Una quantità di sangue eccessiva può essere nociva, come una quantità troppo scarsa fa progressivamente indebolire il corpo umano.

Analogamente, una scarsa quantità di moneta che circola nel mondo reale riduce gli scambi, il commercio,
rendendo impossibile pagare i debiti e facendo morire le attività produttive stesse.


Il paradosso è che la moneta, è in primis nata come mezzo di scambio e metro di misura del lavoro dell’uomo.

Abbiamo capacità produttiva in Italia?

Abbiamo menti, braccia, risorse per creare, costruire, fornire un servizio per i residenti e da vendere all’estero?

Abbiamo la natura, i musei, i monumenti storici per il turismo, i prodotti agricoli per il cibo di qualità ?

Sì, li abbiamo e anche larga misura.


Perché queste risorse non vengono impiegate?

Perché non si investe su di loro?

Tra le altre cose, perché il pensiero liberista ha ripetuto all’infinto una grandissima bugia: la moneta è un bene scarso.

Non ci sono i soldi. Niente di più falso.

Soprattutto da qualche decennio a questa parte, ossia da quando dietro all’emissione di moneta non ci sono riserve di oro o di altri beni preziosi.


C’è solo dietro qualcuno che si è preso il diritto esclusivo, o perlomeno preponderante, di “battere moneta”:

le banche private in primis, che schiacciano il bottone di una tastiera di un computer e creano il denaro dal nulla.

Ma a debito, ossia in cambio di interessi.



Quindi come facciamo per riattivare il commercio locale?


Senza usare le banche private, senza usare la moneta a debito gravata da interessi.
 
Il recente matrimonio fra la casa automobilistica ex-torinese e, di fatto,
il mondo industrial-statale francese sancisce l’ennesima sconfitta della politica italiana.


Mai, assolutamente mai, statisti come De Gasperi o come i tanto criticati vertici della DC
o del cosiddetto pentapartito dell’ormai immensamente lontano Novecento,
avrebbero permesso una tale operazione, che di fatto sancisce la morte industriale del capoluogo piemontese
ed il ruolo di totale subalternità dell’Italia rispetto all’arroganza estera,
così come è già successo per varie e note industrie e fabbriche aerospaziali torinesi.


Il Governo italiano di fatto non ha alcuna voce in capitolo, su tale vicenda,
e tantomeno ne avrà alcuna influenza sul futuro azionariato, a differenza della Francia.


Senza nulla obiettare a livello governativo, di fatto si permette la dipartita di una realtà tecno-industriale
nella quale gli italiani si sono fiscalmente dissanguati per mezzo secolo, tramite decine di salvataggi di Stato;
il tutto coi torinesi sempre in prima linea a rimetterci la salute, dentro una realtà urbana posizionatasi,
anche a causa delle gigantesche fabbriche automobilistiche di Mirafiori
e ad una politica dell’auto da sempre incentrata su inquinanti motori a combustione interna,
sul podio delle città più inquinate d’Europa: letale primato ininterrottamente sancito da Legambiente,
ed altri enti italiani od europei, per tutti gli ultimi decenni dello scorso secolo ed i primi di questo.


Tali constatazioni sono ovviamente ignorate dalla maggioranza dei mass media
e dei preposti organi pubblici intenti a sparare ogni giorno cifre sul virus,

mentre è drammaticamente noto come le fatalità direttamente od indirettamente indotte nei torinesi da tale passato industriale,
per dozzine di lustri a trazione FIAT, siano storicamente riassumibili in numeri che oscurano di vari ordini di grandezza quelli del Covid-19.


Dopo aver praticamente dimenticato elementari criteri di salubrità urbana
e privatizzato per 50 anni gli utili, socializzando le perdite,
ovvero dopo aver beneficiato di quasi incalcolabili migliaia di miliardi di lire di denaro delle tasse di tutti quei contribuenti
che non possono fiscalmente risiedere nei Paesi Bassi (a differenza della nota “famiglia”),
il gruppo automobilistico ex-subalpino ha deciso di completare il depauperamento del passato industriale di Torino,
proseguendo nell’abbandono dei quartieri di corso Tazzoli, corso Agnelli e vari altri,
in gran parte ora ridotti ad una landa urbana desolata.

Idem dicasi per gran parte delle zone industriali in provincia, attualmente denominate “aree industriali dismesse”
(leggansi ” territori in irreversibile degrado”), come ad esempio la Valle di Susa.


La nuova realtà Stellantis alle quotazioni attuali unisce il gruppo italiano e quello francese
in una maxi fusione da 44 miliardi di capitalizzazione a fine 2020;
avrà il controllo di 15 marchi e sarà presieduto dall’erede del defunto avvocato torinese.


Tra i principali azionisti ci saranno la famiglia Peugeot,
lo stato francese attraverso una società pubblica,
oltre ad un gruppo cinese, con sede nel paradiso fiscale olandese.


Tutto regolare, per l’unione Europea.


Ai fini contabili, la casa francese acquista la casa auto italo-americana,
come si evince proprio dal prospetto depositato dalle due case automobilistiche
in vista delle rispettive assemblee dei soci, secondo quanto dichiarano entrambe.


Nonostante FCA e PSA continuino a definirla alla pari,
la nuova compagine vede la casa francese definita come acquirente,
con deleghe operative nelle mani dell’attuale Amministratore Delegato di PSA:
chiunque abbia mai gestito o compartecipato ad una società giuridica,
ben capisce cosa ciò implichi, negativamente, per il tessuto socio-economico, produttivo e dei correlati
o correlabili settori della ricerca tecno-scientifica e dell’innovazione tecnologica per l’Italia ed in particolare per Torino e provincia.


Dopo aver spremuto l’arancia ed averla resa tossica, ora la si butta via,
dimenticando la capillare rete di piccole e medie imprese, di fornitori e di lavoratori
che per gran parte del Novecento e dello scorso ventennio hanno permesso di generare
quella ricchezza che ora viene portata lontano da Torino, per sempre.



Questa trasformazione epocale per la macro-economia dell’automobile e di tutto il suo multi-disciplinare indotto,
oltre a dare il colpo di grazia all’occupazione di operai e piccola borghesia torinesi,
nel silenzio dei preposti politici ed amministratori, sancira’ per il capoluogo della Mole Antonelliana il definitivo ruolo di grigio e triste dormitorio periferico di Milano:
per rendersene conto, basta farsi una intossicante passeggiata in uno qualsiasi dei quartieri della ex capitale del barocco piemontese,
in particolare in quelli periferici, zigzagando fra prostitute, spacciatori e immondizia abbandonata.


Una visione a lungo termine per una politica urbano-industriale eco-sostenibile, che sia organica,
efficace e coraggiosa in nome di una vera ed indispensabile “bio-economia circolare”,
sembra davvero ormai una chimera, non solo per Torino bensì per l’intera Penisola.


Sarà davvero difficile impedire alla mia città natale, dove 50 anni fa mio padre
e decine di migliaia di suoi colleghi lavoravano a tempo pieno per far prosperare
immagine e prodotti della “Fabbrica Italiana Automobili Torino”, il destino di primo esempio italiano di città industriale fantasma.
 
Stiamo ricevendo numerose e-mail da parte di nostri lettori che segnalano un importante cambiamento.

Cambiamento che, proprio a ridosso di questo particolare periodo, sensibile dal punto di vista sanitario e delle libertà individuali, risulta delicato.


Con la conversione in Legge del Decreto Rilancio (Decreto-Legge n. 34/2020 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77)

sono state apportate diverse novità rilevanti per il Fascicolo Sanitario Elettronico.

In particolar modo si è stabilito che tale fascicolo, qualora non verrà negato il consenso,

sarà comunque alimentato in maniera automatica e “con il consenso dell’assistito”,

i rispettivi dati saranno consultabili da tutti gli esercenti delle professioni sanitarie, pubblici e privati, che intervengono nel processo di cura dello stesso”.




Di cosa si tratta?

Con l’articolo 11 del decreto legge «Rilancio» n.34 del 19 maggio, è stato abrogato il comma 3-bis.

Questo “comporta la possibilità di alimentazione del fascicolo elettronico personale anche in assenza del consenso”.


Il comma 3 bis infatti diceva:

“il FSE può essere alimentato esclusivamente sulla base del consenso libero e informato da parte dell’assistito,
il quale può decidere se e quali dati relativi alla propria salute non devono essere inseriti nel fascicolo medesimo”.



Ricordiamo che il fascicolo sanitario elettronico è l’insieme dei dati e delle informazioni cliniche che costituiscono la storia sanitaria di ogni cittadino.

All’interno del Fascicolo si trovano documenti di tipo sanitario, amministrativo oltre alle prescrizioni mediche e farmaceutiche.

Quindi, dati su ricoveri di pronto soccorso, referti, profili sanitari, informazioni su diagnosi, terapie, cartelle cliniche, vaccinazioni, certificati, ecc.

Ad oggi il FSE risulta attivo solo da una piccola percentuale della popolazione, il 20% circa.



Per presentare la negazione al consenso è necessario scaricare e compilare il modulo di
“Oscuramento e de-oscuramento dei dati e documenti” come ad esempio quello riportato al link.



Informiamo inoltre che, come spiegato dal Garante,
“in caso di richiesta di oscuramento dei dati, questi potranno essere consultati esclusivamente dall’interessato e dai titolari che hanno generato i predetti documenti”.



Detto in altri termini, “a prescindere dal consenso dell’assistito” -quindi anche se neghiamo il consenso-
“il Fascicolo Elettronico Sanitario (FSE) verrà generato e alimentato automaticamente e i dati presenti in questo,
potranno essere consultabili senza i dati identificativi dell’assistito
e nel rispetto dei principi di indispensabilità, necessità, pertinenza e non eccedenza,
dalle Regioni e dal Ministero della salute per svolgere le relative funzioni governative e di ricerca”.


Il sito del Garante informa inoltre che “la prestazione sanitaria è comunque garantita, anche in caso di negativo consenso”.
 
La disobbedienza civile diviene un dovere sacro
quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto.

E un cittadino che scende a patti con un simile Stato
è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo.

Ghandi
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto