Radio24 c'è oscar giannino che sta incaz zato (2 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

tontolina

Forumer storico
Lottomatica: Exane riduce Target Price, rating inalterato

Exane sul titolo Lottomatica riduce il Target Price a 14.5, con rating Neutral

Oggi, ore 16:56 - 0 Commenti
nuvoletta.png


Su Lottomatica, Exane mantiene inalterato il proprio rating a Neutral . Il Target Price di Lottomatica passa da 0 € a 14.5 €.
Exane ha abbassato il target price di Lottomatica a 14,5 euro, confermando il rating neutral, alla luce della sentenza della Corte dei Conti nei confronti dei dieci concessionari per la gestione degli apparecchi da intrattenimento, New Slot, che quantifica la responsabilita’ di Lottomatica Videolot Rete in 100 mln di euro.
 

tontolina

Forumer storico
incrementato oggi lottomatica :D grazie cagasotto :up:
Lottomatica: Exane riduce Target Price, rating inalterato

Exane sul titolo Lottomatica riduce il Target Price a 14.5, con rating Neutral

Oggi, ore 16:56 - 0 Commenti
nuvoletta.png


Su Lottomatica, Exane mantiene inalterato il proprio rating a Neutral . Il Target Price di Lottomatica passa da 0 € a 14.5 €.
Exane ha abbassato il target price di Lottomatica a 14,5 euro, confermando il rating neutral, alla luce della sentenza della Corte dei Conti nei confronti dei dieci concessionari per la gestione degli apparecchi da intrattenimento, New Slot, che quantifica la responsabilita’ di Lottomatica Videolot Rete in 100 mln di euro.
 

tontolina

Forumer storico
IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA

Marcegaglia: «L'art. 18 deve restare
ma vogliamo poter licenziare i fannulloni»


Ha poi invitato i sindacati a non proteggere ladri e assenteisti. Reazioni risentite, la Cgil: «Smentisca queste dichiarazioni»

Marcegaglia: «L'art. 18 deve restare ma vogliamo poter licenziare i fannulloni» - Corriere.it


emma--180x140.JPG
Emma Marcegaglia (Ansa)
MILANO - Bene parlare di tutele per i lavoratori ma nessuno pensi di proteggere i «fannulloni». Così il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia entra nel vivo del dibattito sull'articolo 18. «Non vogliamo abolire l'articolo 18 - ha detto - il reintegro deve rimanere per i casi discriminatori, ma vogliamo poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere». E poi rivolta ai sindacati: «Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro». CATTIVA FLESSIBILITA' - La presidente Marcegaglia ha sottolineato come anche gli industriali vogliono una revisione della «flessibilità cattiva» in entrata, ossia «siamo consapevoli che ci sono stati degli abusi e questi vanno combattuti». Ma d'altra parte «vogliamo rivedere anche la flessibilità cattiva in uscita». A questo proposito, ha ricordato l'episodio che vide al centro di una contestazione il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: «La persona che aveva tirato un candelotto a Bonanni era in malattia: il datore di lavoro - ha detto - lo licenziò, il giudice lo ha riassunto». Certo, una revisione dell'art.18 «sarà molto difficile ma noi non molliamo, andiamo avanti» pur volendo comunque lasciarlo per tutti quegli atti discriminatori ma «vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro».
GOVERNO VADA AVANTI - Quindi l'invito al governo: «Credo che sia giusto che nel caso in cui non si arrivi ad un accordo il governo vada avanti e faccia la riforma che deve fare, stiamo lavorando con grande attenzione e senso di responsabilità». Ha comunque sottolineato che non bisogna toccare gli ammortizzatori sociali «per almeno due anni». «Adesso stiamo in un momento di crisi drammatica, di recessione anche se per il 2013 - ha affermato - si prevede una ripresa. Ma l'impatto delle ristrutturazioni e delle riconversioni industriali farà sentire i suoi effetti almeno per tutto il 2013». A fronte di questa situazione ha sottolineato come l'attuale sistema di ammortizzatori sociali «ha dimostrato di funzionare» ma gli industriali «non sono contrari a ragionare su una nuova architettura» degli ammortizzatori sociali.
LA REPLICA DEI SINDACATI - Immediata e risentita la reazione della Cgil. «Dire vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro - afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni - sottointendendo l'idea che il sindacato difendendo l'art.18 farebbe esattamente il contrario, come ha affermato oggi la leader di Confindustria è davvero troppo. Si possono avere e sostenere tesi e idee diverse, anche in modo forte ma così si dicono cose non vere che offendono e mettono in discussione il ruolo del sindacato confederale italiano. La presidente di Confindustria deve smentire queste affermazioni» Interviene anche la Cisl: «La Marcegaglia farebbe bene a precisare di quale sindacato parla» afferma il segretario generale. «Non so di quale sindacato parla la Marcegaglia -ribadisce Bonanni- la mia organizzazione si è sempre presa le proprie responsabilità di fronte alle scompostezze degli imprenditori e pure di alcune realtà sindacali». Per il segretario di Pdci-Fds «le parole della Marcegaglia sono di una violenza inaudita e trasudano un fortissimo odio di classe».
Redazione Online
 

tontolina

Forumer storico
IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA

Marcegaglia: «L'art. 18 deve restare
ma vogliamo poter licenziare i fannulloni»


Ha poi invitato i sindacati a non proteggere ladri e assenteisti. Reazioni risentite, la Cgil: «Smentisca queste dichiarazioni»

Marcegaglia: «L'art. 18 deve restare ma vogliamo poter licenziare i fannulloni» - Corriere.it


emma--180x140.JPG
Emma Marcegaglia (Ansa)
MILANO - Bene parlare di tutele per i lavoratori ma nessuno pensi di proteggere i «fannulloni». Così il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia entra nel vivo del dibattito sull'articolo 18. «Non vogliamo abolire l'articolo 18 - ha detto - il reintegro deve rimanere per i casi discriminatori, ma vogliamo poter licenziare le persone che non fanno bene il loro mestiere». E poi rivolta ai sindacati: «Vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro». CATTIVA FLESSIBILITA' - La presidente Marcegaglia ha sottolineato come anche gli industriali vogliono una revisione della «flessibilità cattiva» in entrata, ossia «siamo consapevoli che ci sono stati degli abusi e questi vanno combattuti». Ma d'altra parte «vogliamo rivedere anche la flessibilità cattiva in uscita». A questo proposito, ha ricordato l'episodio che vide al centro di una contestazione il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: «La persona che aveva tirato un candelotto a Bonanni era in malattia: il datore di lavoro - ha detto - lo licenziò, il giudice lo ha riassunto». Certo, una revisione dell'art.18 «sarà molto difficile ma noi non molliamo, andiamo avanti» pur volendo comunque lasciarlo per tutti quegli atti discriminatori ma «vogliamo poter licenziare quelli che non fanno il loro lavoro».
GOVERNO VADA AVANTI - Quindi l'invito al governo: «Credo che sia giusto che nel caso in cui non si arrivi ad un accordo il governo vada avanti e faccia la riforma che deve fare, stiamo lavorando con grande attenzione e senso di responsabilità». Ha comunque sottolineato che non bisogna toccare gli ammortizzatori sociali «per almeno due anni». «Adesso stiamo in un momento di crisi drammatica, di recessione anche se per il 2013 - ha affermato - si prevede una ripresa. Ma l'impatto delle ristrutturazioni e delle riconversioni industriali farà sentire i suoi effetti almeno per tutto il 2013». A fronte di questa situazione ha sottolineato come l'attuale sistema di ammortizzatori sociali «ha dimostrato di funzionare» ma gli industriali «non sono contrari a ragionare su una nuova architettura» degli ammortizzatori sociali.
LA REPLICA DEI SINDACATI - Immediata e risentita la reazione della Cgil. «Dire vorremmo avere un sindacato che non protegge assenteisti cronici, ladri e quelli che non fanno il loro lavoro - afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni - sottointendendo l'idea che il sindacato difendendo l'art.18 farebbe esattamente il contrario, come ha affermato oggi la leader di Confindustria è davvero troppo. Si possono avere e sostenere tesi e idee diverse, anche in modo forte ma così si dicono cose non vere che offendono e mettono in discussione il ruolo del sindacato confederale italiano. La presidente di Confindustria deve smentire queste affermazioni» Interviene anche la Cisl: «La Marcegaglia farebbe bene a precisare di quale sindacato parla» afferma il segretario generale. «Non so di quale sindacato parla la Marcegaglia -ribadisce Bonanni- la mia organizzazione si è sempre presa le proprie responsabilità di fronte alle scompostezze degli imprenditori e pure di alcune realtà sindacali». Per il segretario di Pdci-Fds «le parole della Marcegaglia sono di una violenza inaudita e trasudano un fortissimo odio di classe».
Redazione Online

insomma le fabbriche replicano il parlamento italiano

dove ben 100 disonorevoli su 600 hanno problemi con la giustizia
insomma il 16.6% dei nostri politici dovrebbero essere licenziati!
 

tontolina

Forumer storico
il rischio comunque è uno solo
e cioè

quando un operaio ivecchia non rende bene come un trentenne
in pratica vorrebbero licenziarlo senza rottura di ..... legalità



ma è un problema inesistente
gli industriali possono offrire un equo indennizzo di 100 mila euro
per ottenere le dimissioni
che con quei soldi può aprire un'attività e arrivare alla pensione
 

tontolina

Forumer storico
Governo spinge per separazione totale Eni-Snam

Il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha affermato che l'esecutivo punta alla separazione totale fra Eni e Snam, quindi anche a livello di stoccaggi e non solo di rete.
Financial Trend Analysis 33 minuti faIl sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha affermato che l'esecutivo punta alla separazione totale fra Eni e Snam, quindi anche a livello di stoccaggi e non solo di rete. Per De Vincenti il governo è pronto a fare riferimento alla direttiva europea e quindi a limitare al 5% il tetto massimo di partecipazione di Eni in Snam dopo la separazione. De Vincenti ha inoltre confermato il termine di sei mesi per il varo del decreto relativo alla separazione.
 

tontolina

Forumer storico
STA diventando un'abitudine
questa volta nessun morto


Costa Allegra alla deriva rimorchiata verso isola Desroches alla Seychelles

martedì 28 febbraio 2012 07:43

Stampa quest’articolo
[-] Testo [+]

VICTORIA (Reuters) - La nave da crociera Costa Allegra, da ieri alla deriva dopo un incendio in sala macchine durante la navigazione verso le Seychelles, è stata rimorchiata ed è in avvicinamento verso l'isola di Desroches.
Lo riferisce l'autorità turistica di Seychelles.
"Hanno iniziato a rimorchiarla verso l'isola di Desroches, dove c'è un resort di lusso e i passeggeri possono farsi almeno una doccia prima di essere trasferiti in aereo a Mahe", ha spiegato il capo dell'autorità, Alain St Ange della nave di proprietà di Costa Crociere, controllata di Carnival.
Desroches si trova a circa 230 km a sudest di Mahe, la più grande isola dell'arcipelago delle Seychelles.
St Ange ha chiarito però che potrebbero non esserci abbastanza voli o sistemazioni per tutte le oltre mille persone a bordo della nave.
"Stiamo parlando per decidere le prossime mosse, anche se potrebbero non esserci abbastanza posti in albergo per tutti visto che abbiamo già molte pronotazioni, a causa del carnevale internazionale che inizierà venerdì", ha aggiunto.
Secondo St Ange, la prossima mossa potrebbe essere quella di trasferire i 636 passeggeri e i 413 membri dell'equipaggio fuori dal paese in aereo, ma ha aggiunto di temere che potrebbero non esserci posti sufficienti sui quattro voli previsti per oggi.
Il capo dell'ufficio del turismo ha aggiunto che potrebbero essere presi accordi per rimorchiare la Allegra a Mahe, "ma che ci vorranno un giorno o due".
L'incidente alla Costa Allegra - che non ha provocato feriti o vittime - segue di circa un mese e mezzo il naufragio della Costa Concordia davanti all'isola del Giglio, che ha provocato la morte di almeno 25 persone.
Ieri Costa ha sottolineato che, malgrado il mancato funzionamento dei motori, a bordo la situazione è tranquilla e sotto controllo.
-- Sul sito Reuters.com le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su Reuters Italia (@reuters_italia) su Twitter


© Thomson Reuters 2012 Tutti i diritti assegna a Reuters.
 

tontolina

Forumer storico
rilevanti modifiche peggiorative

Novità Monti per gli Studi di Settore Novità Monti per gli Studi di Settore

Manuel Seri
Vai ai commenti Lascia un commento


Il Decreto Monti di fine anno ha introdotto rilevanti modifiche peggiorative al regime degli studi di settore (D.L. 201/2011, convertito nella L. 214/2011), già in parte modificati (sempre in senso peggiorativo per i Contribuenti) dalla manovra estiva del 2011 (cfr. art. 23 del D.L. 98/2011, convertito nella L. 111/2011): come a dire “cambia il direttore d’orchestra, ma la musica è sempre la stessa”; aumenta solo l’intensità e fa male alle orecchie!
Ormai è un atteggiamento cronico: salvare l’Italia o incentivare la crescita in Italia passa attraverso la solita tiritera della “lotta all’evasione” che si traduce sempre in una penalizzazione dei Lavoratori Autonomi (piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti), nonostante siano gli unici a stringere i denti, a proseguire ostinatamente nelle loro attività (magari impegnandosi anche le mutande) ed a tentare di resistere in un periodo di gravissima recessione economica con difficoltà finanziarie enormi per le diffuse e preoccupanti defezioni nei pagamenti dei loro Clienti (tra l’altro, fra i peggiori “cattivi pagatori” ci sono proprio le Pubbliche Amministrazioni! Sic!). Il Governo che fa? Inasprisce le regole sugli studi di settore per autorizzare il Fisco a perpetrare altri soprusi a carico delle partite IVA che tribolano per non gettare la spugna e per tentare di evitare di mandare tutto all’aria!
Ecco in sintesi le novità più significative (e più preoccupanti):
- i Contribuenti che non saranno congrui agli studi di settore (cioè che non raggiungeranno il volume di ricavi/compensi stimato per loro) avranno un’alta probabilità di essere sottoposti a controllo fiscale diretto perché saranno inseriti in apposite liste selettive ordinate per grado di pericolosità fiscale e l’analisi di rischio sarà basata anche su tutti i dati presenti nell’apposita sezione Anagrafe Tributaria dove da quest’anno confluiranno, fra l’altro, tutte le operazioni finanziarie effettuate nei conti propri e/o altrui, tutte le operazioni effettuate per cassa effettuate senza interessare quei conti, tutti i pagamenti effettuati tramite pago-bancomat, carte di credito ed altri mezzi di pagamento elettronici presso qualunque banca, ufficio postale, intermediario finanziario, istituto assicurativo, ecc. ecc. (cfr. art. 10 c. 11, primo inciso, del D.L. 201/2011);
- i Contribuenti che non saranno né coerenti con i ricavi/compensi stimati dagli studi di settore, né congrui rispetto agli indici di normalità economica (produttività per addetto, incidenza dei costi sui ricavi/compensi, indici di rotazione del magazzino od altri) saranno sottoposti a controllo “prioritariamente” utilizzando le indagini finanziarie (cfr. art. 10 c. 11, secondo inciso, del D.L. 201/2011) che, come è ormai drammaticamente noto, consentono al Fisco di applicare pericolosissime presunzioni legali (versamenti non giustificati = ricavi evasi; prelevamenti non giustificati = ricavi evasi) rovesciando sul Contribuente l’onere di dover dimostrare in contrario (cfr. art. 32 c. 1 n. 2 del D.P.R. 600/1973) solo con documenti specifici e diretti perché la prova testimoniale è vietata in materia tributaria;
- i Contribuenti che comunicano o hanno comunicato al Fisco (anche in buona fede) uno o più dati errati per l’elaborazione dello studio di settore di pertinenza, se l’applicazione dei dati corretti evidenzia uno scostamento dei dati correttamente stimati superiore al 15% di quelli stimati sulla base dei dati infedeli comunicati, saranno sottoposti ad accertamento induttivo (cfr. art. 39 c. 2 lett. d-ter del D.P.R. 600/1973) che è lo strumento più grave concesso al Fisco perché Gli consente di avvalersi liberamente di mere presunzioni semplici utilizzando direttamente le informazioni che possiede e prescindendo completamente dalle risultanze della contabilità.
Come sempre perciò (anzi, più di sempre) il sacrificio e l’impegno dei Lavoratori Autonomi che si ostinano a persistere nelle loro attività in momenti di così grave congiuntura economica rischia di trasformarsi in una disgraziata opportunità di subire ingiuste e prevaricanti vessazioni fiscali che costringeranno a pagare tributi e sanzioni maggiorate per ricavi/compensi non realizzati e per redditi non prodotti perché vale la presunzione generale che i Contribuenti sono evasori fino a prova contraria, ma i Lavoratori Autonomi sono i ladroni peggiori”.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto